In questa nuova foto dal Lunar Reconnaissance Orbiter si notano alcune misteriose striature scure sul fondale del Cratere Copernico. La differenza dei depositi lunari nelle foto è di solito segno di una diversità della composizione o nell'intensità della radiazioni solari assorbite, che possono cambiare il colore del suolo nel tempo. Quando queste differenze diventano miste(spesso in seguito ad eventi come impatti di asteroidi), producono un area piena di alto contrasto. La maggior parte di queste striature sembra avere il punto di più bassa riflettività nei punti più alti in elevazione sulla parete del cratere (sulla sinistra), e diventano più riflettenti a vale (sulla destra). Le caratteristiche presenti in questa immagine sembrano ammassarsi vicino al promontorio che ha la sua striatura di materiale emanata come una cortina a forma di delta.



Ci sono diverse spiegazioni riguardo a come si possono essere formate le striature più piccole e a riflettività più bassa. Per esempio, queste macchie scure potrebbero rappresentare basalti tipici delle mari lunari, che erano state sepolte nel tempo e che sono state nuovamente esposte dalla formazione del Cratere Copernico e dalla successiva perdita di massa. Un'altra possibilità è che i materiali a bassa riflettività sono corpi ignei intrusivi, come soglie e dighe che risalgono a prima dell'impatto che ha creato il Cratere Copernico e che adesso si stanno estinguendo.
Una terza possibilità è che i detriti basaltici sono stati espulsi da un impatto vicino e depositati qui, forse incoraggiando l'erosione del promontorio durante questa fase, o atterrando vicino al promontorio per coincidenza. In quest'ultimo scenario, ogni blocco di materiale espulso potrebbe essersi poi frammentato durante l'impatto per poi essere migrato a vale individualmente.
Ci sono diversi crateri vicino relativamente recenti che potrebbero essere responsabili di un simile deposito, ma servirà scoprire ulteriori indizi per risolvere il mistero.


Mosaico contestuale che mostra il Cratere Copernico per intero, con segnalata la posizione osservata nella foto in apertura. Credit: NASA/GSFC/Arizona State University

Per vedere l'immagine della sezione ripresa dalla LROC http://wms.lroc.asu.edu/lroc_browse/view/M111735067L

Fonte: http://www.link2universe.net/2011-09-26 ... #more-7295 - http://lroc.sese.asu.edu/news/?archives ... nicus.html