Ad infittire il mistero sulle origini della Luna ci sono varie leggende.
http://www.shan-newspaper.com/web/miste ... una-1.htmlIl teologo e scrittore romano Ippolito (170 - 230 d.C.) nella sua opera Philosophumena dal titolo originale Refutatio Omnium Haeresium, scriveva: “Arcadia produsse Pelasgo, di maggiore antichità della Luna”. Dove per Pelasgo venivano intesi i Popoli del Mare o Pelasgi, che si stanziarono nell'Arcadia, regione greca del Peloponneso, quando dovettero fuggire dal disastro del Mar Nero avvenuto attorno al 5600 a.C.
Il poeta greco Pindaro (518 – 438 a.C.) in una delle sue opere dal titolo Arcadia, in particolare nel libro VIII, scriveva: “Portando un bel dono, la Terra fece nascere per primo l'essere umano nell'Arcadia, il Divino Pelasgo, molto prima della Luna”.
Ovidio, poeta romano vissuto dal 43 a.C. al 18 d.C., nella sua opera Dei Fasti, scritta per far conoscere i riti, le festività, le consuetudini e i costumi dei romani, annotava: “la Terra, che fu prima della Luna ebbe il nome dal grande Arcade.”
Il filosofo, fisico e naturalista della Grecia antica Anassagora (496 - 428 a.C.), il primo a studiare le fasi lunari, sosteneva: “la Luna è illuminata dal Sole e contiene abitazioni, fiumi, colli e burroni”. Anche il filosofo e fisico dell'antica Grecia Democrito (460 - 370 a.C.) diceva le stesse cose: “la Luna è un corpo solido, infuocato, contenente in sé pianure e montagne e valloni”. Entrambi asserivano che un tempo la Terra era senza la Luna.
Pure Aristotele (384 - 322 a.C.) filosofo e scienziato greco, svelava che l'Arcadia prima di essere abitata dai greci era popolata dai Pelasgi, e che questi aborigeni si stanziarono nel territorio prima che nel cielo terrestre arrivasse la Luna.
Plutarco (46 – 125 d.C.) scrittore e filosofo greco, nel suo le Questioni Romane parlava degli Arcadi come di un popolo pre-lunare.
La memoria di un mondo pre-lunare è presente anche nella tradizione orale tra gli indiani degli altipiani della cordigliera orientale della Colombia. Secondo la tribù dei Chibchas: “all'inizio dei tempi, la Luna non era nei cieli
Hans Schindler Bellamy (1901 – 1982) ricercatore e scrittore viennese, nella sua opera Lune, miti e uomini scriveva di una tribù di nativi colombiani di nome Mozces che parlavano di un tempo prima che la Luna divenisse la compagna della Terra.
Il naturalista Alexander von Humboldt (1769 – 1859) botanico tedesco diceva: “... i pre-ellenici abitanti Pelasgi d'Arcadia si definivano Preseleni, perché si vantavano di essere venuti al mondo prima che la Luna accompagnasse la Terra. Pre-ellenica e pre-lunare erano sinonimi”.
E ancora: “Nei tempi più remoti, prima che la Luna accompagnasse la Terra, secondo la mitologia degli indiani Muysca o Mozca, gli abitanti della piana di Bogotà vivevano come barbari, nudi, senza alcuna forma di leggi o di culto religioso”.
Sui testi tibetani è trascritto che sul continente perduto di Gondwana visse un popolo che fu civilizzato prima che la Luna iniziasse a splendere nel cielo notturno.
L'astrofisica romana Giuliana Conforto nel suo articolo “I misteri della Luna” pubblicato nel luglio del 2009 scriveva: “[b]Un tempo la Terra era senza Luna[/b]. Lo affermano Aristotele e Plutarco in Grecia, Apollonio e Ovidio a Roma antica e le loro tesi coincidono con il ritrovamento di simboli nel cortile di una casa a Kalasasaya, vicino Tiahuanaco, in Bolivia. La Luna sarebbe apparsa sul cielo terrestre tra 11.000 e 13.000 anni fa.”
Anche il giornalista e conferenziere David Icke, che si dedica da svariati anni allo studio della storia segreta, nel suo libro Il risveglio del Leone tratta con dovizia di particolari del satellite terrestre e tra le altre cose segnala che: “alcune raffigurazioni babilonesi della Luna che risalgono all'XI secolo a.C. la collocano tra Venere e il Sole”.