Immagine: 78,68 KBImmagine del pennacchio rilasciato dopo l'impatto dello stadio del razzo della missione LCROSS che ha colpito il cratere lunare Cabeus. Nel vapore rilasciato è stata trovata tanta acqua. Credit: Science/AAAS
Per tanti anni gli scienziati hanno cercato di capire se sulla Luna ci fossero anche solo tracce di acqua. Negli ultimi due decenni sono arrivate grandi prove a questo proposito che mostrano come non solo l'acqua c'è ma è anche presente un po' ovunque, anche se in alcune regioni in depositi più sostanziosi. Questa scoperta ha lasciato molto perplessi gli astronomi che adesso dovevano trovare una spiegazione per tutta quest'acqua che nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare. A quanto pare, l'origine più probabile per l'acqua che si trova nel suolo della superficie lunare è il continuo flusso di particelle cariche che proviene dal Sole: il vento solare. Questa la conclusione di una nuova ricerca pubblicata da poco da un gruppo di ricercatori dell'Università del Michigan.
Come dicevamo la credenza che la Luna fosse un corpo completamente secco è ormai scomparsa da diversi anni, specialmente recentemente con le missioni robotiche della NASA e l'ISRO (LRO/LCROSS e Chandrayaan 1). Nel 2009, la missione LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) ha lanciato contro un cratere lunare lo stadio del razzo che l'ha portata verso la luna, e ha analizzato il pennacchio di materiale sollevato, trovando importanti tracce di acqua in questo cratere in ombra permanente. Tanta acqua però è stata scoperta anche nella coperta di regolite sottile che copre il satellite.
Riguardo all'origine dell'acqua qualcuno aveva suggerito che dovesse essere cercata nei tanti asteroidi che hanno colpito il nostro satellite e che potrebbero aver portata qui tanta acqua. Ma è una spiegazione che non ha mai convinto per le difficoltà di spiegare la distribuzione dell'acqua sulla superficie lunare. Alcuni modelli teorici riguardo alla stabilità dell'acqua lunare, risalenti alla fine degli anni '70, suggeriscono però che gli ioni di idrogeno (protoni) provenienti dal vento solare, possono combinarsi con l'ossigeno presente nella regolite lunare per formare acqua e altri composti come l'idrossile, che consiste in un atomo di idrogeno ed uno di ossigeno (OH).
Immagine: 35,56 KBMosaico lunare composto da immagini ottenute dal LRO. Credit: NASA
In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica "Nature Geoscience", Youxue Zhang, dell'Università del Michigan, insieme ad alcuni colleghi dell'Università del Tennessee e del Caltech, hanno presentato diverse nuove scoperte a sostegno di quest'ipotesi, dimostrando che davvero il Sole può produrre ghiaccio di acqua sulla Luna. L'autrice principale della ricerca è però Yang Liu, dottoranda di Zhang, che è professore presso il Dipartimento di Scienze Terrestri e Ambientali.
Nella pubblicazione, i ricercatori presentano delle analisi della spettroscopia a infrarossi e della spettroscopia di massa su alcuni campioni riportati dalle missioni Apollo. Queste analisi hanno rilevato la presenza di significative quantità di idrossile all'interno dei vetri formati nella regolite lunare per colpa degli impatti di micrometeoriti.
Combinate insieme, queste due tecniche possono permettere di determinare la forma chimica dell'idrogeno all'interno di una sostanza, come anche la sua abbondanza e la sua composizione isotopica. La maggior parte delle analisi spettroscopiche ad infrarossi sono state eseguite dal laboratorio di Zhang, presso l'Università del Michigan, mentre la spettroscopia di massa è stata eseguita presso il Caltech.
"Abbiamo scoperto che l'idrossile presente nella regolite lunare è principalmente generato dall'impatto di protoni del vento solare che localmente si combinano con l'ossigeno. L'idrossile che si forma si muove poi all'interno dei vetri quando l'impatto di micrometeoriti fonde la regolite." ha speigato Zhang.
Immagine: 83,42 KBImmagine al microscopio di vetro agglutinato, scoperto nei campioni di suolo riportati dalla Luna ed esaminato recentemente per cercare tracce di OH. Credit: Yang Liu
"La regolite lunare si trova ovunque sulla superficie lunare, ed i vetri simili a questi sono responsabili per metà della regolite lunare. Quindi il nostro lavoro mostra che la componente di acqua, cioè l'idrossile, è diffusa in tutti i materiali lunari, anche se non nella forma di ghiaccio o acque liquida che può facilmente essere usata in una futura base lunare umana."
Questa scoperta implica che il ghiaccio intrappolato permanentemente nei crateri polari in ombra sulla Luna, potrebbe contenere atomi di idrogeno che provengono dal vento solare. "Questo significa anche che l'acqua esiste probabilmente anche su mercurio e su asteroidi come Vesta o Eros, più interni al nostro Sistema Solare" ha spiegato Liu. "Questi corpi planetari hanno ambienti molto diversi tra di loro, ma hanno tutti la possibilità di formare acqua."
Il vetro di regolite è chiamato agglutinato e questo nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience è il primo ad identificarlo come un nuovo serbatoio di OH sulla Luna. Non solo presente ma "non anticipato e molto abbondante".
La ricerca si è basata su granelli individuali riportati dal suolo delle missioni Apollo 11, Apollo 16 e Apollo 17. I granelli includono sia agglutinati che altri vetri formati in impatti più grandi.
http://www.ns.umich.edu/new/releases/20 ... unar-soilsda link2universe
le sorprese sono sempre piacevolmente in agguato dicoamo che nel lasso di tempo di qualke anno le conoscenze della luna sono state ribaltate,altre speriamo possano giungere dal ns sistema solare,magari la presenza,seppure batterica,di qualke forma di vita,in qualke luogo del ns uscio di casa