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Parla il decimo moonwalker, astronauta dell'Apollo 16

ROMA - Nuova edizione di ScientificaMente, Tg dello spazio e della scienza dell'Agenzia Dire realizzato in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana.

Ricorre quest'anno il 40° anniversario della storica missione dell'Apollo 11 che il 20 luglio del 1969 portava per la prima volta l'uomo a calpestare il suolo di un altro pianeta, compiendo quello che lo stesso Armstrong, primo astronauta sulla Luna, definì “un piccolo passo per l'uomo e un grande passo per l'umanità”.

Oggi a distanza di quasi mezzo secolo dalla storica estate del '69, le agenzie spaziali di tutto il mondo, prima fra tutte la Nasa, rilanciano l'obiettivo Luna, ma con finalità nuove: costruire una base umana permanente sul suolo lunare, e da lì effettuare studi ed esperimenti e prepararsi per un nuovo grande balzo nel cosmo: la conquista umana di Marte.

E' quanto rivela ai microfoni di Scientificamente Charles Duke, astronauta statunitense dell'Apollo 16, decimo uomo a camminare sul suolo lunare. La redazione di ScientificaMente lo ha incontrato a Rovereto, in occasione dell'inaugurazione del festival scientifico Discovery on film. Alla storia di Duke e all'epopea della conquista umana della Luna, il museo civico della città trentina ha dedicato la mostra Back to the moon, ovvero "Ritorno alla Luna", in programma fino al 31 luglio 2009, dove, tra l'altro, è possibille vedere un campione di roccia lunare raccolto dallo stesso Duke nel corso della sua missione.

Dalla voce di Duke, il racconto di un'importante pagina della storia dell'umanità vissuta in prima persona: l'astronauta americano, oggi 74enne, ripercorre di fronte alle telecamere di ScientificaMente quelle “72 ore indimenticabili” trascorse sulla Luna: dall'emozione nel vedere coi propri occhi la “magnifica desolazione” della Luna, passando per alcuni aneddoti poco noti della missione Apollo 16, fino ad arrivare alle previsioni sul futuro prossimo dell'esplorazione spaziale.

Nelle news: è atterrato Atlantis, l'ultima era di Hubble ha inizio; da Firenze stop agli shopper, in Cina vietati già da un anno, e infine, veterano dello spazio e del Vietnam: ecco il nuovo responsabile della Nasa.

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La Nasa ha annunciato per il 17 giugno il lancio della sonda "Lunar reconnaissance orbiter" (Lro) e del satellite "Lunar crater observation and sensing atellite" (Lcross) , a bordo del razzo Atlas V, dalla base di Cape Canaveral, in Florida.

Si tratta di due missioni che segnano il ritorno sulla Luna della Nasa. "L'obiettivo - ha spiegato Mike Wargo, responsabile delle missioni lunari dell'agenzia spaziale Usa - e' acquisire informazioni per ricominciare ad esplorare il pianeta".

La Nasa utilizzera' Lro per creare mappe ad alta risoluzione e tridimensionali della superficie lunare e per studiare gli effetti che le radiazioni ambientali della Luna possono avere sugli umani. Centaur, l'ultimo stadio del vettore Atlas V, andra' a impattare con un cratere lunare, liberando detriti che saranno rilevati dal satellite Lcross, il quale a sua volta impattera' in un'altra regione del cratere: i detriti saranno analizzati da Hubble e da altri telescopi spaziali, con l'obiettivo di verificare la presenza nel sottosuolo di depositi di acqua ghiacciata.