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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 14/03/2017, 16:44 
freelancer007 ha scritto:
Ti dó il link dell'arma segreta russa che nessuno conosce:

https://www.google.ch/url?sa=t&source=w ... hjyeZjNKHA


Grazie. Guarda che ci go trovato nel link

La prima missione lunare nel 21° secolo suscita molte voci e articoli menzionando l’intenzione della Cina d’installarvi una base militare. Il direttore del Centro di Studi Sociali e Politici Vladimir Evseev la considera una “bufala”. Detto questo, ogni passo avanti nello spazio è “dual use”, pensa. “Non credo possibile che il programma spaziale non possa essere solo pacifico. Ogni Paese pensa se può o meno piazzarvi delle armi. Ho sempre visto un doppio fondo nelle conquiste spaziali della Cina. Soprattutto che la Cina sia meglio preparata ad affrontare gli Stati Uniti nello spazio. I cinesi si rendono conto che se l’esercito statunitense sarà privato del supporto tecnico spaziale, sarà privato dei suoi principali vantaggi tecnologici, tra cui le tecnologie per bloccare i canali di comunicazione e i sistemi di puntamento. La Cina vi si prepara assai aggressivamente. Probabilmente crea questi sistemi per compensare i vantaggi degli Stati Uniti.” Nel 2013, la Cina ha lanciato 20 satelliti. Secondo Vladimir Evseev, la stragrande maggioranza di questi satelliti ha duplice impiego.

Mi sembra sufficientemente redicola l'idea radicata nell'uomo di piazzare basi militari sulla Luna. [:293]
Io non so se i cinesi sanno e fanno finta di nulla o non sanno che a malapena potranno tornare a toccare il suolo lunare, e questo vale per tutti gli altri paesi. Follia pura!



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Rettiloide
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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 14/03/2017, 17:15 
Amico mio,oggi siamo in vena di scoperchiar pentole!
Senti questa,me l'ha detta un uccellino russo:"lo sai che Putin aveva chiesto ai suoi scienziati di ADATTARE L'ARMA TERRESTRE ANTI RADAR E ANTI ELETTROMAGNETISMO usata in Siria,a sonde da mettere in orbita nella cintura satellitare??"

Io gli ho chiesto:"Nooo...e perchè?!"

E lui,pigolando allegramente :
"Ma per rendere inutili i satelliti militari avversari,no?!"

Questa è una.

L'altra è che questo progetto antisatellitare è giá attivo ed è stato testato qualche anno fa .
Non ho più il link,ma mi ricordo la discussione che avevo aperto sul caso dei satelliti usa che misteriosamente avevano smesso di funzionare per poi malfunzionare per giorni e giorni.
La causa non fu mai scopertaa,secondo me,fu l'effetto di una...Moscaaaa!
[:297] [:302] [:298]


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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 14/03/2017, 22:33 
Se ci sono alieni sulla luna è facile scoprirlo.
Un lancio (verso la luna) di una decina di migliaia di mirv da 100KTon.
Se escono a fermarli ecco la prova [:o)]



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Per ogni problema complesso c' è sempre una soluzione semplice.
Ed è sbagliata.
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Stellare
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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 14/03/2017, 22:36 
Xanax ha scritto:
Se ci sono alieni sulla luna è facile scoprirlo.
Un lancio di una decina di migliaia di mirv da 100KTon.
Se escono a fermarli ecco la prova [:o)]

Siiiiiii......!,cosi' perdiamo la Luna e ci ritroviamo nudi con le mani in tasca!. [B)]


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Essere Interdimensionale
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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 07/03/2019, 18:13 
Cita:

Miniere sulla Luna business del futuro

Le miniere sulla Luna saranno uno dei business del futuro. Tanto che anche l'Italia inizia a interrogarsi su come si potrà accedere, in una società sempre più spaziale, ai tesori nascosti nel sottosuolo del nostro satellite. "Ci sono minerali e terre rare, si può prelevare ghiaccio trasformandolo, attraverso l'elettrolisi, in propellente, cioè in ossigeno e idrogeno. E la corsa è già iniziata" è lo scenario descritto all'Adnkronos dall'economista Andrea Sommariva.

L'esperto di Space Economy anticipa così i capitoli chiave del brainstorming che guiderà lunedì prossimo alla Bocconi. "Sarà una giornata di studi, suddivisa in diverse sessioni, tutta incentrata sui possibili 'profitti che possono derivare dalle miniere lunari'" spiega. Il nostro satellite, infatti, ormai è considerato una sorta di Eldorado di risorse da sfruttare e lo sguardo con cui oggi guardiamo alla Luna è ben meno romantico di quel "grande passo per l'umanità" segnato 50 anni fa da Neil Armostrong nel lontano 20 luglio 1969.

"Anche se l'esplorazione andrà a tappe e non sarà così semplice, con l'incontro fra esperti vogliamo dare alle imprese che parteciperanno al nostro brainstorming la percezione che nei prossimi anni si potranno aprire opportunità di business da iniziare a considerare, a guardare fin da subito" argomenta l'economista che alla Bocconi dirige il SEE LAB, il primo laboratorio europeo di Space Economy Evolution.

Il brainstorming, continua Sommariva, "è il primo incontro del genere sul 'mining the moon for profit' ed è promosso insieme allo Space Policy Institute della George Wasington University, alla Secure World Foundation, allo SDA Bocconi School of Management e al SEE Lab". Ad ottobre, aggiunge, "avremo il secondo incontro negli Usa". Sui tavoli di lavoro, sostenutigrazie al contributo di The Heinlein Prize Trust e Avio, gli esperti porteranno sfide scientifiche e temi legati alle regole legali per lo sfruttamento di astri e pianeti.

"Ci sono le condizioni per aprire miniere sulla Luna e questo sfruttamento va a servire un mercato che è già nello spazio o servirà le attività della Stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna ed il cui primo modulo è previsto per il 2023" segnala Sommariva. Certo, osserva, "l'ambizione di queste stazioni spaziali è di puntare da quella postazione lunare verso l'esplorazione di altri pianeti", a cominciare da Marte.

Ma non è la sfida tecnologica a preoccupare. "Ci sono infatti molte domande aperte legate alla legislazione dello sfruttamento dello spazio: l'Outer Space Treaty è chiaro nel definire che 'nessuno si può appropriare di un corpo celeste'" poi "c'è il tema del titolo legale di una missione di sfruttamento minerario di un corpo celeste. Tutti questi aspetti oggi si basano su norme ancora molto vaghe". "Ed è da lì che dobbiamo far partire il confronto" chiude secco l'economista.




https://www.adnkronos.com/soldi/economi ... dyKBI.html


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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 07/03/2019, 20:12 
Miniere sulla Luna...
Che progetto innovativo [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 29/01/2022, 14:20 
Cita:
Luna di Titanio: una teoria spiega il variabile magnetismo lunare

Immagine

Le rocce restituite sulla Terra durante il programma Apollo della NASA dal 1968 al 1972 hanno fornito volumi di informazioni sulla storia della Luna, ma sono state anche la fonte di un mistero scientifico inspiegabile. L’analisi delle rocce ha rivelato che alcune sembravano essersi formate in presenza di un forte campo magnetico, uno che rivaleggiava in forza con quello della Terra. Ma non era chiaro come un corpo delle dimensioni di una luna potesse aver generato un campo magnetico così forte.

Ora, la ricerca guidata da un geoscienziato della Brown University propone una nuova spiegazione per il mistero magnetico della Luna. Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, mostra come gigantesche formazioni rocciose ricche di titanio che affondano attraverso il mantello lunare potrebbero aver prodotto il tipo di convezione interna che genera forti campi magnetici. I processi potrebbero aver prodotto campi magnetici intermittenti forti per i primi miliardi di anni della storia della Luna, esattamente come mostrato dalle rocce lunari.

“Tutto ciò che abbiamo pensato su come i campi magnetici sono generati dai nuclei planetari ci dice che un corpo delle dimensioni della Luna non dovrebbe essere in grado di generare un campo forte come quello terrestre”, ha affermato Alexander Evans, un assistente professore di Terra, scienze ambientali e planetarie alla Brown e coautrice dello studio con Sonia Tikoo della Stanford University. “Ma invece di pensare a come alimentare un forte campo magnetico continuamente per miliardi di anni, forse c’è un modo per ottenere un campo ad alta intensità in modo intermittente. Il nostro modello mostra come ciò può accadere ed è coerente con ciò che sappiamo sull’interno della Luna”.

I corpi planetari producono campi magnetici attraverso quella che è nota come dinamo centrale. La lenta dissipazione del calore provoca la convezione di metalli fusi nel nucleo di un pianeta. La costante agitazione di materiale elettricamente conduttivo è ciò che produce un campo magnetico. È così che si forma il campo magnetico terrestre, che protegge la superficie dalle radiazioni più pericolose del sole.

La Luna è priva di un campo magnetico oggi e i modelli del suo nucleo suggeriscono che probabilmente era troppo piccola e mancava della forza convettiva per aver mai prodotto un campo magnetico rilevante. Affinché un nucleo abbia una forte rotazione convettiva, deve dissipare molto calore. Nel caso della prima Luna, dice Evans, il mantello che circondava il nucleo non era molto più freddo del nucleo stesso. In assenza di un nucleo caldo e un mantello freddo, come accade nella Terra, non si creano correnti convettive che alimentano il magnetismo. Ma questo nuovo studio mostra come l’affondamento delle rocce avrebbe potuto fornire spinte convettive intermittenti.

La storia di queste pietre che affondano inizia pochi milioni di anni dopo la formazione della Luna. Molto presto nella sua storia, si pensa che la Luna sia stata ricoperta da un oceano di roccia fusa. Quando il vasto oceano di magma iniziò a raffreddarsi e solidificarsi, minerali come l’olivina e il pirosseno che erano più densi del magma liquido affondarono sul fondo, mentre minerali meno densi come l’anortosite galleggiavano per formare la crosta. Il magma liquido rimanente era ricco di titanio e di elementi che producono calore come torio, uranio e potassio, quindi ci è voluto un po’ più di tempo per solidificarsi. Quando questo strato di titanio si è finalmente cristallizzato appena sotto la crosta, era più denso dei minerali che si erano solidificati in precedenza sotto di essa. Nel corso del tempo, le formazioni di titanio sono affondate attraverso la roccia meno densa del mantello sottostante, un processo noto come capovolgimento gravitazionale.

Per questo nuovo studio, Evans e Tikoo hanno modellato la dinamica di come quelle formazioni di titanio sarebbero affondate, così come l’effetto che avrebbero potuto avere quando avrebbero raggiunto il nucleo della Luna. L’analisi, basata sull’attuale composizione della Luna e sulla viscosità stimata del mantello, ha mostrato che le formazioni si sarebbero probabilmente frantumate in piccole placche fino a 60 chilometri e di diametro e sarebbero affondate a intermittenza nel corso di circa un miliardo di anni.

Quando ciascuno di questi frammenti ha toccato il fondo, cioè il nucleo, avrebbero dato una grande scossa alla dinamo centrale della Luna. Essendo collocate appena sotto la crosta lunare, le formazioni di titanio avrebbero avuto una temperatura relativamente fredda, molto più fresca della temperatura stimata del nucleo di circa 2.600 e 3.800 gradi Fahrenheit. Quando i blob freddi sono entrati in contatto con il nucleo caldo dopo l’affondamento, la discrepanza di temperatura avrebbe determinato un aumento della convezione del nucleo, abbastanza da guidare un campo magnetico sulla superficie della Luna forte o addirittura più forte di quello terrestre.

“Puoi pensarlo un po’ come una goccia d’acqua che colpisce una padella calda”, ha detto Evans. “Hai qualcosa di veramente freddo che tocca il nucleo, allora improvvisamente parte una dispersione di calore. Ciò provoca un aumento dell’attività nel nucleo, che ti dà questi campi magnetici a intermittenza intensi”.

Potrebbero esserci stati fino a 100 di questi eventi discendenti nel primo miliardo di anni di esistenza della Luna, dicono i ricercatori, e ognuno potrebbe aver prodotto un forte campo magnetico della durata di un secolo circa. La somma di questi periodi brevi avrebbe generato un periodo relativamente lungo di magnetismo lunare irregolare e intermittente, esattamente come rilevato nelle rocce lunari.

Quindi vi e molto titanio nel nucleo lunare. Con il prezzo del metallo è strano che qualcuno non abbia già pensato ad andarlo a raccogliere.

fonte: https://scenarieconomici.it/luna-di-titanio-una-teoria-spiega-il-variabile-magnetismo-lunare/


TIAMAT [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 29/01/2022, 16:06 
sulla Luna c'e' di tutto
purtroppo per noi avidi terricoli, non è a disposizione

TIAMAT che sarebbe??



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 Oggetto del messaggio: Re: La luna, una miniera inesauribile
MessaggioInviato: 30/01/2022, 13:57 
Secondo Zecharia Sitchin la Battaglia Celeste della tradizione sumera sarebbe la collisione primordiale fra Nibiru e Tiamat, dalla quale (dopo l'allontanamento di Nibiru) sarebbero stati generati la Terra, la Luna e la cintura degli Asteroidi. Dal sesto paragrafo della seconda tavoletta, libero adattamento da Pag.60 del Libro perduto del dio Enki di Zecharia Sitchin:

« Questo è ora il racconto di un’antico Impatto Gigantesco avvenuto del Sistema Solare eoni fa. Allora il pianeta Terra fu creato e si modificò il percorso del pianeta Nibiru, fissandone l’orbita attorno al Sole ed a Nemesis. Allora Nibiru stava percorrendo il suo tracciato nello spazio siderale (traccato deciso dal Fato), quando si trovò ad essere troppo vicina al pianeta Tiamat (del Sistema solare). Gli Anunnaki, il popolo che abitava il pianeta Nibiru, allora si mobilitò per affrontare questo pericoloso avvenimento. Vennero attivati vari sistemi tecnologici di sicurezza planetaria (Ciò Che Pulsa, Ciò che Irradia, Ciò che Respinge, Ciò che Colpisce, probabilmente sistemi simili ai nostri laser di potenza satellitari o terrestri). I primi ad avvicinarsi a Tiamat furono i sette satelliti naturali di Nibiru (i sette Venti) e gli astronauti delle stazioni permanenti su detti satelliti fecero le prime rilevazioni del caso, soprattutto relativamente al satellite maggiore di Tiamat, cioè Kingu (la Luna). Man mano che Nibiru si avvicinava a Kingu ed a Tiamat, il suo percoso veniva disturbato e deviato dalla loro attrazione gravitazionale. I satelliti di Tiamat vennero spinti ad avvicinarsi al loro pianeta di riferimento. Sul pianeta Tiamat i continenti vennero scossi da numerosi terremoti ed i vulcani eruttarono con grande fragore. A questo punto anche Nibiru era caduta nel campo gravitazionale di Tiamat e fra i due pianeti si arrivò allo scontro! Il primo ad impattare Tiamat fu un satellite di Nibiru (Vento del male), che si conficcò nel corpo roccioso di Tiamat. A questo punto gli Annunaki utilizzarono le loro armi tecnologiche (laser?) per spezzare in due il corpo Tiamat-Vento del Male. Dopo che venne colpita dal raggio degli Annunaki proveniente da Nibiru, Tiamat (o quello che ne rimaneva) interruppe la sua attività vulcanica e venne privata dei suoi undici satelliti, che vennero attirati permanentemente nel campo gravitazionale di Nibiru. Anche Kingu (la Luna) era fra di loro. Quindi gli Anunnaki di Nibiru decisero di cambiare il destino gravitazionale dei questi corpi celesti (scritto nelle Tavolette dei Destini, specie di tavole astronomiche) e di lasciare Kingu a Tiamat; perciò distrussero gli altri satelliti, creando la Fascia degli Asteroidi. A questo punto Nibiru si allontanò trascinando gli asteroidi con sé (e portandoli tra Marte e Giove) e quindi si allontanò dal Luogo della Battaglia (celeste tra Nibiru e Tiamat). Compì un’orbita attorno ad Apsu/Sole (cioè passò il perielio della sua nuova orbita) e quindi si diresse verso Kishar/Giove e Anshar/Saturno. Incontrò Gaga/Plutone e quindi oltrepassò An/Urano ed Antu/Nettuno e si diresse verso la Dimora nel Profondo (il resto della sua orbita al di là del Sistema Solare, verso Nemesis). Nella successiva orbita di ritorno (dopo circa 3600 anni) Nibiru si riavvicinò a Tiamat e a Kingu e gli Annunaki con telescopi e satelliti videro che Tiamat era senza vita. Allora gli Anunnaki decisero di dividere il pianeta in due e facendo questo videro il magma e l’oro del suo interno. Un satellite di Nibiru (Vento del Nord) agganciò gravitazionalmente la parte superiore di Tiamat, staccata di netto dal resto del pianeta, e la portò nel vuoto lontano da Tiamat. Allora Vento del Nord riversò le sue acque su Tiamat e Kingu venne agganciata gravitazionalmente a Tiamat (staccandola da Nibiru). Gli Anunnaki decisero che Tiamat sarebbe stata ricordata nella loro storia come il Luogo della Battaglia (che i Nibiruruani vinsero, nel senso che lo scontro cosmico non causò la loro estinzione). Con un’altra azione Nibiru distrusse la parte posteriore del pianeta riducendola ad un gruppo di asteroidi, che si unirono al resto della Fascia degli Asteroidi. Gli Anunnaki allora decisero che nelle loro carte spaziali la Fascia degli Asteroidi avrebbe diviso le “acque dalle acque” (cioè diverse zone spaziali del Sistema Solare). La Fascia degli Asteroidi avrebbe diviso i “mari inferiori” (corrispondente grosso modo ai nostri pianeti terrestri) dai “mari superiori” (corrispondenti ai nostri pianeti gioviani). Di nuovo Nibiru percorse la sua orbita fino al Sole/Apsu e dal Sole fino a Plutone/Gaga, poi verso Nemesis. Nel successivo ciclo di Nibiru (dopo i soliti 3600 anni) tornò nel Sistema Solare, dalle parti della Cintura degli Asteroidi. Gli astronomi degli Anunnaki osservarono di nuovo Tiamat. Nell’area del polo nord ancora vi erano i segni dell’impatto (vulcani attivi e faglie aperte): si vedevano le sue acque e le sue vene d’oro a cielo aperto. Allora gli Anunnaki si resero conto che nell’impatto i semi della vita (spore, batteri di Nibiru) erano passati su Tiamat ed avevano attecchito. Tiamat si stava trasformando in un pianeta vivente e gli Anunnaki lo chiamarono Ki (la nostra Terra). Notarono l’alternarsi del giorno e della notte, nella rotazione di Ki/Terra. Kingu (la luna) divenne il satellite naturale di Ki/Terra. Nibiru compì ancora il suo passaggio al perigeo. Quindi gli Annunaki misero delle stazioni di controllo e collegamento [1] in tutti i pianeti di questo Sistema Solare, a cui si erano ormai legati, e dei radiofari [2] ai suoi limiti. Decisero che il loro pianeta Nibiru si sarebbe chiamato Luogo dell’Attraversamento, il Pastore dei pianeti del Sistema Solare. Calcolarono che un’intera orbita (anno nibiruriano) sarebbe durato uno Shar (3600 anni terrestri) e che questa orbita era il loro destino. »



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