Ho letto il libro di Bill Kaysing “non siamo mai andati sulla Luna”, non l'avevo mai letto; la mia impressione è che il libro non sia tanto focalizzato sul provare che non siamo mai andati sulla luna, a dispetto del titolo, quanto piuttosto sul fatto che l’apollo 11 non ci sia mai andato. Gran parte del libro infatti tratta molto in dettaglio dei casi Phillips e Buron. Il Generale Samuel G. Phillips, Generale maggiore dell’aviazione e Direttore del Programma Apollo infatti denunciò apertamente già nel 1966 quelli che secondo lui erano gravissimi ritardi ed inefficienze da parte della North American Aviation Incorporated nel gestire la preparazione delle astronavi per conto della Nasa nel programma Apollo. L’autore di dilunga su come questa relazione venne ignorata e su come a fatica venne recuperata in seguito. Il libro si focalizza poi molto su Thomas R. Baron, un ispettore della NAA che aveva denunciato a più riprese incredibili inefficienze e disattenzioni nella preparazione della astronavi, in particolare in relazione al caso dell’incendio della rampa 34 che portò alla morte di 3 astronauti nel 1967; Baron sostenne di fronte ad una commissione d’inchiesta che gli venne comunicato che l’incendio venne rilevato 9 minuti prima e che i tre avessero tentato di uscire dalla capsula per ben 5 minuti senza successo, tanto che l’autore nel ricostruire gli eventi ipotizza anche la premeditazione e l’omicidio. Uno dei tre astronauti morti, Grissom, più di una volta avrebbe infatti manifestato l’idea che il programma Apollo fosse un fallimento ed una farsa e stava anche preparando una relazione in merito, sottratta dalla sua abitazione dopo la sua morte. Stava inoltre rilasciando interviste negative sul programma Apollo. Baron fu trovato morto ad un passaggio a livello, la sua auto si bloccò proprio in mezzo ad esso mentre stava passando un treno; l’autore dice che nessuna autopsia del corpo venne effettuata ed ipotizza possibile movente e metodo di omicidio, ossa narcotizzazione e posizionamento della sua auto al passaggio a livello; Phillips venne promosso e destinato ad altro incarico dopo la relazione. Gran parte del libro è dedicato alle due relazioni; anche la relazione Buron venne ignorata, nascosta e faticosamente recuperata; è dedicato poi alla trascrizione dell’interrogazione a Buron da parte della commissione, da cui traspare evidente la volontà di far passare Buron come inaffidabile, e rileva molte altre anomalie in relazione a questo caso che fanno pensare alla volontà di nascondere una inefficienza ritenuta dall’autore nota alla Nasa ed accettata, in quanto secondo lui si sapeva fin dall’inizio che il programma era una farsa. La tesi di fondo dell’autore infatti è che se nel Giugno del 1967 la situazione delle astronavi era tanto disastrata, come effettivamente appare leggendo quelle relazioni, allora è poco credibile che appena un paio di anni dopo (e da allora in seguito) dopo tutto possa essere filato liscio, tenendo conto di tutte le variabili che si sarebbero dovute incastrare senza problemi e che elenca. Per l’autore si è trattato di una simulazione, e a tale scopo aggiunge tutta una parte dedicata alla discussione delle anomalie presenti in alcune foto, considerazioni su macchine fotografiche e pellicole del tempo, su anomalie in relazione al ritiro delle prime fotografie, considerazioni sul LEM e sulle rocce lunari, nonché molte altre considerazioni di contorno, tipo l’analisi dei molteplici incidenti avvenuti precedentemente, la manipolazione dei media, l’evasivo comportamento degli astronauti coinvolti, stralci di un libro di Buzz Aldrin “Ritorno sulla Terra” che si spiegherebbero molto bene nell’ipotesi l’apollo 11 non giunse in realtà mai sulla Luna e che gli astronauti, con la scusa delle quarantene lunari, vennero semplicemente “programmati” a rispondere in un certo modo, da qui l’evasività, le contraddizioni ed i disagi; aggiunge poi molte altre considerazioni, episodi, testimonianze che suffragherebbero la sua tesi. In più Kaysing sospetta della lunga fila di enti anche governativi che collaborarono gratuitamente alla realizzazione del film “2001 odissea nello spazio”, precisando che si tratta solo di una parte degli enti visibili. La tesi di Kaysing è che tale film sia servito come prova generale per la messa a punto degli effetti speciali e come test sul pubblico rispetto a quanto sarebbe accaduto un anno dopo. Kaysing si dilunga anche sui possibili luoghi in cui sarebbe avvenuta la simulazione e su altri aspetti di essa, come per esempio la simulazione delle trasmissioni radio e TV, modalità di reclutamento del personale, simulazione in relazione ai propellenti, e qui aggiunge numerose considerazioni personali volte a suffragare il proprio punto di vista, dato che aveva lavorato come direttore delle pubblicazioni tecniche alla Rocketdyne per anni, la stessa ditta che progettò i motori Apollo. Nel libro c’è anche scritto che la CIA avrebbe aperto un fascicolo su Kaysing, ma che si rifiuterebbe di rilasciare informazioni sul contenuto. Un punto secondo me debole del ragionamento di Kaysing è l’analisi che fa della presunta complicità dell’URSS in tutto questo, o meglio del suo non interesse a screditare eccessivamente gli USA in un campo in cui anch’essa stava iniziando ad avere delle difficoltà. Tirando le somme, supponendo che Kaysing abbia ragione, ne consegue necessariamente che gli USA non sono mai stati sulla luna? Secondo me no, potrebbe essere che l’Apollo 11 non vi sia giunto, ma che vi siano giunti i successivi Apollo (anche se Kaysing ne dubita), oppure che gli USA vi siano giunti segretamente ancora dopo ; il fatto di averlo eventualmente fatto segretamente si coniugherebbe bene con l’idea che sulla Luna vi sia qualcosa da nascondere. In ogni caso non inficia la possibilità che sonde siano state inviate anche direttamente sul suolo lunare. Resterebbe da spiegare la complicità dell’URSS, ma questa potrebbe rientrare in accordi “do ut des” su altri piani, del tipo io taccio sulla tua farsa e tu in cambio mi dai qualcosa, tipo tacere sui problemi che ho io (penso ad esempio ai poveri cosmonauti la cui memoria è stata “soppressa” in fallimenti mai dichiarati dall’URSS), oppure avere in cambio qualcos’altro a livello di concessioni politiche o militari, oppure, nell’ipotesi che sulla Luna ci sia qualcosa da nascondere, in una complicità su di un piano più elevato sullo stesso genere dell’ipotetica congiura del silenzio in tema di UFO, per cui far solo finta di esserci andati e dichiarare di non aver rilevato niente di anomalo avrebbe potuto far comodo ad entrambi.
Anche il fatto che recentemente siano stati individuati luoghi e resti di quegli allunaggi non è una prova definitiva, secondo me, intanto perché tutto ciò che passa per enti tipo NASA o agenzie consimili è manipolabile ab origine senza che ci si possa mai interamente fidare; non è come un esperimento replicabile da qualunque università a piacere e nemmeno è come una dimostrazione di un teorema, replicabile e verificabile da chiunque; poi perché le prove potrebbero essere state portate appositamente in loco solo in seguito allo scopo di suffragare l’ipotetica truffa iniziale. Volevo quindi chiedervi se avete letto questo libro e, se sì, che ne pensate.
|