Luna ha un nucleo, contiene ferro come la Terra
Scritto da Redazione il 08.01.2011

WASHINGTON – Alcune tecniche sismologiche hanno rivelato una cosa abbastanza sorprendente rispetto alle teorie cosmologiche sulla formazione della Luna, e cioè che il nostro satellite ha un nucleo ferroso molto simile alla Terra. Ma ancor più sorprendente, forse, è che i dati usati per dimostrare questo provengono dalle misurazioni effettuate durante le missioni Apollo negli anni ’70, quando vennero istallati alcuni sismografi che hanno continuato a trasmettere dall’inizio degli anni ’70 fino al 1977, ma che solo oggi, con i nuovi metodi sviluppati da alcuni geologi, hanno saputo rivelarci qualcosa che era solo un’ipotesi di alcuni scienziati.

Scoprire i dettagli sul nucleo lunare è un fattore critico per lo sviluppo di modelli accurati di formazione della Luna. I dati mettono in luce l’evoluzione di una dinamo lunare – un processo naturale attraverso il quale la nostra luna può aver generato e mantenuto il proprio campo magnetico.

Le scoperte del team suggeriscono che la Luna possiede un solido nucleo interno ricco di ferro con un raggio di circa 240 km e uno più esterno, fluido e ricco di ferro, con un raggio esterno di circa 330 Kma. Rispetto alla Terra, esiste uno strato di confine parzialmente fuso intorno al nucleo ceh si stima abbia un raggio di quasi 480 Km. La ricerca indica che il nucleo contiene una piccola percentuale di elementi leggeri come lo zolfo, che assomiglia molto a recenti scoperte sulla costituzione interna della Terra, che suggerisce la presenza di elementi leggeri – come lo zolfo e ossigeno – in uno strato intorno al nostro nucleo.

I ricercatori hanno utilizzato dati raccolti durante le vaste missioni lunari dell’era delle missioni Apollo. Gli esperimenti sismici passivi delle missioni Apollo consistevano di quattro sismografi distribuiti tra il 1969 e il 1972, che hanno registrato continuamente l’attività sismica lunare fino alla fine del 1977.

“Abbiamo applicato e provato metodologie usate nella sismologia terrestre su questi dati, per avere la prima analisi da sempre sul nucleo della luna”, ha dichiarato Renee Weber, capo ricercatore e scienziato spaziale della NASA’s Marshall Space Flight Center di Huntsville, Alabama.

Un limite principale dei passati studi sulla sismologia lunare era la difficoltà nel ripulire i dati dal “rumore” causato dalla sovrapposizione di segnali che rimbalzano più volte al largo delle strutture sulla superficie frastagliata della luna. Per attenuare questo disturbo, Weber e il team hanno impiegato un approccio chiamato sismogramma ad accatastamento, o partizionamento digitale dei segnali. Tale sistema ha migliorato il rapporto segnale-rumore e ha permesso ai ricercatori di monitorare in modo più chiaro il percorso e il comportamento di ogni segnale univoco che passava attraverso l’interno della Luna.

“Speriamo di continuare a lavorare con i dati sismici Apollo per affinare ulteriormente le nostre stime per favorire l’interpretazione dei dati restituiti dalle missioni future,” ha detto Weber.

Le future missioni NASA contribuiranno a raccogliere dati più dettagliati. La NASA e altre agenzie spaziali stanno progettando di istituire un International Lunar Network – una serie di stazioni automatiche di monitoraggio “geofisico” sulla luna – come parte degli sforzi per coordinare le missioni internazionali nel corso del prossimo decennio.

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