22/08/2010, 14:15
I cerchi nel grano sono, o possono rappresentare, un affare economico. I gestori di pub inglesi pare facciano un sacco di soldi ogni volta che nella loro zona compare una bella immagine campestre (ormai c’è di tutto, non solo “cerchi”). Ma pure i contadini: si raccontano casi di gente che abbia raccimolato 30.000 sterline (nei pressi di Stonehenge, si capisce) facendo pagare tutti coloro che volevano visitare il campo magicamente adornato. In alcuni casi i cropartisti si accordano pure con l’agricoltore, pagando l’uso notturno del campo e risarcendo preventivamente il danno procurato al raccolto. Ritorno commerciale del mistero non nuovo per quelle latitudini: quanta gente avrebbe mai visitato Loch Ness, se non per la fama del mostro? Il mistero vende. E rende.
[color=maroon]Per i cerchi campestri, altrettanti denari si possono fare vendendo i diritti di immagini, nonché accesso a campi di proprietà privata, a tv, giornali, fotoreporter, agenzie fotogiornalistiche. Inoltre vi sono aziende, ma pure organizzazioni umanitarie, che impostano campagne pubblicitarie in collaborazione con circlemakers (viral marketing; Nike, Pepsi, Microsoft, BBC, Greenpeace, Sky, Weetabix, Big Brother, Mitsubishi, Thompson Holidays, Hello Kitty, History Channel e Discovery Channel, Orange Mobile hanno commissionato crop pubblicitari). Persino Google, sempre attento a ricorrenze, eventi, tendenze internazionali e di massa, non si lasciò sfuggire l’occasione di farci un logo con tanto di immagine riproducente la celebre scritta e ufetto volteggiante sul campo.
Così in molti, dato che sempre Google aveva già dedicato agli UFO un altro logo, si sono chiesti perché, percome, come mai, il motore di ricerca più potente e famoso al mondo abbia questa propensione verso manifestazioni e veicoli alieni. E qualcuno ne ha ovviamente concluso che si tratti di una indiretta ammissione del fatto che Google e internet siano realizzazioni di “retroingegneria”, cioè ricavati dallo studio della tecnologia extraterrestre.
Così, di mistero in mistero, di passaparola in passaparola (“hai visto che Google?”, word of mouth marketing), si si creano i miti. E tutti ne parlano: marketing virale e mass marketing, appunto. Ad oggi, la voce “cerchi nel grano” su Google Italia raccimola più di 10 milioni di risultati. Se foste pubblicitari, non lo concedereste un piccolo disegnino ogni tanto a tutta sta’ gente? E difatti il rapporto Google-UFO è proseguito in altre occasioni, ad esempio l’anniversario della nascita dello scrittore Herbert George Wells.
Va aggiunto che i cerchi nel grano, rispetto agli UFO, rispondono ad una importante esigenza psicologica: i primi possono essere visti e toccati da chiunque, i secondi no. Di conseguenza, se credo all’equazione crop circle-UFO, trovo finalmente un’appagante risposta alla mia frustrazione di non riuscire mai a vedere un UFO da vicino né, tantomeno, un suo conducente.
Ma tornando al marketing dei crop circle, esiste un vero e proprio turismo dei cerchi nel grano, con strutture e agenzie che organizzano viaggi per fare “esperienze magiche” visitando i “luoghi sacri” dei crop circle. Fioriscono poi, in ogni parte del globo, convegni, seminari e incontri sui crop circle. Tutto lavoro per il ”turismo congressuale”.
Ed esiste un fiorente mercato, un merchandising dei crop circle fatto di gadget, poster, quadri, magliette, libri, raccolte foto, vignette e fumetti, siti internet, software per creare da sé i cerchi, dvd (addirittura case di produzione di documentari sui crop), canzoni, brani musicali, film (ricordiamo soltanto Signs del regista M. Night Shyamalan). Di tutto e di più, persino terriccio e steli dei campi interessati dai crop circle (alla stregua di moderne reliquie new age), pietre decorate con i cerchi. Un fenomenale bric-à-brac dell’oggettistica misteriosofica come pochi se ne vedono di così fantasiosa inventiva e varietà, il tutto organizzato in veri e propri shopping online, addirittura multilingue.
Una squadra di circlemakers composta Rod Dickinson, John Lundberg, and Wil Russell si è costituita in società e realizza crop pubblicitari: secondo alcune fonti con i crop hanno fatturato per centinaia di migliaia di dollari. In passato hanno annunciato la realizzazione di un crop puntalmente realizzato, con tanto di progetti online (potete tra l’altro scrivere a John Lundberg dal sito della società commerciale dei circlemakers per commissionare un crop nel vostro giardino o per lanciare la vostra società, a pagamento).
Vi sono esperti e “studiosi” dei crop circle che peregrinano da un convegno all’altro, da una trasmissione tv all’altra. E, nel caso si tratti di esperti di crop circle autori di libri, o registi di documentari, specialmente se stranieri, si pagano: viaggio, soggiorno e gettone. O, se raggiunti sul posto, l’intervista solitamente se la fanno comunque pagare.
Infine, ma non da ultimo, si è creato un vero e proprio culto dei cerchi nel grano. Culto che si lega sia alla corrente dell’intervento di UFO ed alieni nelle vicende umane, sia alla corrente neopagana e new age di adoratori della “madre terra”. Vi sono intere schiere di adoratori dei crop circle (crop circle believers) che fanno chilometri, anche da un lato all’altro dell’Europa, o del mondo, per entrare nei campi, celebrare riti, sedersi, meditare o stendersi per “assorbire l’energia dei cerchi”.
Per fare questo, occorre pure accamparsi per qualche giorno: e allora, cari adoratori del crop circle, venite tutti, ad esempio, nello Wiltshire ( … a “Mecca” for crop circle researchers… ). Pure National Geographic ha rilevato questa promettente tendenza turistica della zona, definendola appunto “Wiltshire’s New Economy: Crop Circle Tourism” .
Altro particolare, i cerchi nel grano compaiono nella bella stagione (solitamente maggio-agosto) in coincidenza non soltanto con il raccolto, ma pure col fatto che possono permanere più a lungo e dunque consentire maggiori introiti. Tentativi di lanciare sul mercato, oltre i crop circle “classici”, quelli definiti “anomali” (su sabbia, neve o ghiaccio), sono falliti miseramente. Vuoi mettere stendersi di maggio o giugno in un bel campo di grano, rispetto a farlo sul ghiaccio? E quelli di sabbia, poi, durano ancor meno di un castello. Di arena.
I cerchi nel grano rinforzano ulteriormente l’aspetto del culto, facendosi tramite di simboli universali e messaggi che incontrino il favore un po’ di tutti: esoteristi, ufofili, matematici, scienziati, religiosi, gente comune. In questo modo conquistano adepti non soltanto tra gli appassionati del mistero ma, appunto, pure tra ricercatori, paladini del ricongiungimento tra scienza e occultismo. E allora ecco chi li definisce una “simbologia universale”, una “geometria sacra” volta a generare una “popolazione delle stelle” .
Riguardo gli esecutori, è evidente che ormai esistano gruppi spontanei, così come emulatori, dilettanti, a fianco di professionisti dei crop circle. Lo vediamo, ad esempio, da alcuni rozzi tentativi apparsi nei nostri campi: dato il successo e il fatto che i cerchi nel grano, brutti o belli che siano, per ora fanno sempre notizia, i nostri cropartisti si stanno impratichendo. E data la crisi dell’agricoltura nel nostro paese, forse il business dei crop circle non sarebbe da scartare a priori.[/color]
22/08/2010, 14:17
...perché questo genere di notizie, foto e filmati, hanno così tanta diffusione? Perché suscitano tanta attenzione, curiosità, dibattito, polemica? Ho riassunto le motivazioni principali in 8 punti, le otto leggi del duraturo successo dei cerchi nel grano:
[color=maroon]1) le immagini sono suggestive, cambiano, evolvono, danno la sensazione, o l’illusione, di vitalità propria, inglobano simboli e informazioni universali, rappresentano sempre una novità e sono belle da vedere, soprattutto da una prospettiva percettiva diversa dal consueto: dall’alto - di conseguenza una notizia;
2) coinvolgono molte persone curiose, che si spostano da un luogo all’altro, creando persino ingorghi stradali; coinvolgono addirittura le forze dell’ordine, i carabinieri per il loro registro sui presunti avvistamenti UFO, ad esempio – quindi fanno notizia;
3) sono state associate all’intervento di UFO ed alieni – di per sè, notizia;
4) sono tacciate di rappresentare burle, bufale, ragazzate, però a volte ingegnose e ben congegnate – quindi fanno discutere fazioni diverse di pro e contro; creano quindi movimenti di opinione;
5) rispondono alla voglia di mistero, di religiosità emotiva, spicciola e spontanea di molte persone del nostro tempo;
6) grazie ad internet e nuovi media hanno diffusione globale, permanendo a lungo nella memoria collettiva; il loro successo attuale è conseguenza della globalizzazione di media e fenomeni socio-culturali. Ciò che interessa, piace, emoziona, fa discutere a livello “local”, è suscettibile di fare altrettanto a diffusione “global”;
7) i crop circle sono un fenomeno seriale, tipico di cultura, mode, spettacoli, interessi e persino deviazioni del nostro tempo;
8 ) i crop circle rappresentano per i nostri occhi e il nostro cervello fenomeni percettivi polivalenti, illusioni ottiche, figure impossibili, illusioni prospettiche; rientrano nella neuropsicologia dell’ambiguità, sono cioè immagini ambigue sul tipo di quelle studiate in psicologia della percezione (volto giovane-vecchio, volti contrapposti-vaso ecc.). Tali immagini sollecitano quella parte del nostro cervello che cerca di dare collocazione alle immagini che percepiamo, di attribuire senso e significato al mondo. Il fatto che siano immagini enormi, amplifica ancor più la caratteristica di offrire alla nostra percezione e al nostro cervello varie possibili soluzioni.[/color]
22/08/2010, 23:22
23/08/2010, 16:06
sanje ha scritto:
Posso dire una cosa? è un mare di stupidaggini.
La gente va al mare non certo a vedere i cerchi nel grano.
Certo ci sarà qualcuno che va li, ma definirlo un buisness mi pare eccessivo, una volta visto il cerchio e aver bevuto una birra cosa resta da fare in mezzo ai campi? ma per favore! quale turismo, quali guadagni spropositati.
La stagione dipende dall'altezza del grano, cosa c'entra il buisness e che rimangono di piu.. tra l'altro vengono tagliati regolarmente i campi..
Questo articolo è idiota.
...887,000 visitors to Stonehenge in 2007/08 (excluding the Solstice and including free education visits and stone circle access).
..Summer Solstice: 30,000 people in June 2008. After years of problems, Stonehenge reopened in 2000 for the Summer Solstice under strict conditions.
http://www.english-heritage.org.uk/daysout/properties/stonehenge/world-heritage-sites/facts-and-figures/
24/08/2010, 17:37
28/10/2010, 20:44
28/10/2010, 22:54
29/10/2010, 11:53
sanje ha scritto:
Se vendesse bene dopo 20 anni sarebbero sorti altri luoghi nel mondo per attirare il turismo non credi?
31/10/2010, 14:55
Thirteen years later, Dickinson has just completed what he estimates to be his 500th foray into the art of what's come to be known as "circle-making". This time, things were a little different. The medium was sand, not crops, and the ambitious formation replicated a photographic image that Dickinson and his circle-making partner, John Lundberg, 35, had spent several weeks translating into a series of co-ordinates on a computer-design programme. From this, they'd created complex numerical spreadsheets, filled with measurements, from which his team of 13 assistants worked. He'd also secured advance permission from the landowner; there was a four-strong BBC film crew to capture the work in progress; a helicopter booked so a photographer could capture the end result, and a PR. Oh yes and, this time, he and Lundberg got paid several thousand pounds for their efforts by the satellite channel UK TV Gold, who commissioned the piece to launch their new comedy season.
Last year, Dickinson and Lundberg completed their most lucrative commission to date, for the American computer-chip company AMD. It involved making two "eco-paint" designs on grass in England and three across the States - one in sand, two in grass, all photographed by satellites. Thanks to the pair's slick, award-winning website (circlemakers.org), the business has snowballed since it was launched 10 years ago. They've also been booked by clients including Weetabix, O2, Big Brother, Mitsubishi, and Thompson Holidays, and have just taken on a commission for the Japanese company, Hello Kitty. The budget for the Big Brother campaign was rumoured to have been a quarter of a million.
It's not just Circlemakers who are cashing in. Crop-circle researchers and believers are still doing a roaring trade in tours, talks and books - fakers like Circlemakers, they insist, are responsible for only a percentage of formations. In particular, the summer tourist trade in Wiltshire, particularly Avebury, which has the highest proliferation of formations, also benefits. "Around 85 to 90 per cent of our custom during the summer months is connected to crop circles," says Jo Smith, an information assistant at Avebury Tourist Centre, where there are maps, calendars, tours, books and other circle merchandise on offer.
Farmers are also well remunerated by the commercial turn the phenomenon has taken. "We did a formation for the Daily Mail in a wheat field in Avebury," recalls Dickinson, "and the paper paid the farmer £6,000 for the equivalent of around £100 worth of crops". Unsurprisingly, circlemaker-landowner relations are improving. Even illicit circles can prove lucrative for the landowner. One farmer in the Stonehenge area is said to have made around £30,000 in four weeks after charging a couple of quid to tourists to visit circles that appeared on his farm.
But how does it feel to have a huge corporate logo slapped in the middle of your land? Very good, says a farmer paid £500 apiece for two fields to be used for Circlemakers' jobs. "If they'd been put in by an alien and I hadn't been paid, I'd have been hopping mad."
Rob Irving, 47, also an artist and a satellite member of Circlemakers was one of the first fakers to see the commercial potential in crop circles. "Well before Circlemakers existed," he explains, "a friend and I called ourselves Circumcereal Ltd and put an ad in the paper announcing that we were available for weddings and Bar Mitzvahs. A bunch of hippies paid us £250 for a formation in a field of thistles for their friend's birthday.
With all marketing trends, particularly those that exploit a cultural phenomenon, there is a risk of burning out the original medium. Sam Conniff, director of Livity, a creative-communications agency, assesses the risk: "If a company like Circlemakers is to survive, they will need to diversify - the less cool the brands commissioning them become, the more they'll need to offer. It's about turning your fad into an industry. Next they may start doing stone carvings, topiary, hillside formations; they could easily settle into a company known for shaping ambient brand messages into natural environments. If Cunning Stunts, the firm who projected Gail Porter's backside on to the Houses of Parliament, had stuck solely with projections they'd have been stuffed. Instead they branched out and began to think of alternative stunts, like floating icebergs down the Thames for Smirnoff."
01/11/2010, 13:32
sanje ha scritto:
Posso dire una cosa? è un mare di stupidaggini.
La gente va al mare non certo a vedere i cerchi nel grano.
Certo ci sarà qualcuno che va li, ma definirlo un buisness mi pare eccessivo, una volta visto il cerchio e aver bevuto una birra cosa resta da fare in mezzo ai campi? ma per favore! quale turismo, quali guadagni spropositati.
La stagione dipende dall'altezza del grano, cosa c'entra il buisness e che rimangono di piu.. tra l'altro vengono tagliati regolarmente i campi..
Questo articolo è idiota.
01/11/2010, 18:56
Wave ha scritto:sanje ha scritto:
Posso dire una cosa? è un mare di stupidaggini.
La gente va al mare non certo a vedere i cerchi nel grano.
Certo ci sarà qualcuno che va li, ma definirlo un buisness mi pare eccessivo, una volta visto il cerchio e aver bevuto una birra cosa resta da fare in mezzo ai campi? ma per favore! quale turismo, quali guadagni spropositati.
La stagione dipende dall'altezza del grano, cosa c'entra il buisness e che rimangono di piu.. tra l'altro vengono tagliati regolarmente i campi..
Questo articolo è idiota.
concordo nessun business, la tecnologia se mai dovesse essere terrestre per creali avrebbe un costo talmente alto che non giustificherebbero i soli ristoranti, alberghi di zona, libri e dvd.. troppo poco, tra l'altro non è MAI apparsa un immagine o testimonianza di qualche aereo-elicottero particolarmente attrezzato a realizzarli, al contartio invece sono apparsi di sfere di luce.
La storia delle tavole e corde ormai è vecchia, escludendo quella piccola percentuale di ragazzi che si divertono a farli, lo sanno pure gli asini che le anomalie presenti nei cerchi autentici provano l'esistenza di una potente onda elettromagnetica che piega le spighe, stira gli insetti e lascia microparticelle di silicio al suolo.
I businnes oggi come oggi che portano i veri soldi sono altri purtroppo: terorismo, petrolio, prostituzione, droga, rifiuti ecc
01/11/2010, 19:47
01/11/2010, 22:56