Tratto da "Dossier Alieni" - http://www.edicolaweb.net/da230101.htmIl caso KaubleUn presunto rapimento coinvolge una famiglia dell’Indiana. Paralisi, missing time, malesseri, tumori scomparsi. Conferme da analisi mediche, un video e diverse fotografie. L' indagine di Budd Hopkins.Debbie Jordan Kauble vive con i suoi due figli (che all’epoca dei fatti avevano tre e quattro anni) ed i suoi genitori ad Indianapolis, Indiana, negli Stati Uniti. Da ragazza le capitavano spesso strani fenomeni di poltergeist (fenomenologia paranormale, come oggetti che si muovono da soli, etc, ndr.), a cui si era abituata. Ma il 30 Giugno 1983 le accadde qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
Colpita da una luce biancaQuella sera d’estate Debbie stava uscendo per recarsi da un’amica a cucire dei vestiti, quando vide una luce brillante provenire dal cortile. La fece notare a sua madre, che poi salutò e se ne andò. Ma a casa dell’amica ricevette una telefonata: era la mamma, spaventata, che la voleva subito a casa. Debbie fece più in fretta possibile. Quando arrivò, prese il fucile, scarico, del padre e si mise a esplorare il cortile, poi, entrata in garage fu assalita da vampate di calore e non fece in tempo a pensare: "Dio, devo uscire da qui immediatamente!" che venne colpita al petto da una luce bianca e brillante. Era paralizzata, eppure ogni muscolo del suo corpo vibrava. Poteva muovere solo gli occhi. "Era come se vedessi continui flashes fotografici davanti ai miei occhi". Poi Debbie vide sei piccole figure dalla testa grande che si muovevano nel cortile in linea diagonale, ed entravano dentro una piccola nave ovoidale che si trovava a circa sei metri da lei. Quindi sentì che qualcosa di caldo e affilato penetrava nel suo orecchio destro, mentre una voce le diceva: "È una sfortuna che tu abbia dovuto provare questo dolore". Dopo la voce aggiunse: "È finita, adesso". Il pensiero di Debbie corse ai figli e subito, di rimando, qualcuno le rispose: "I tuoi bambini stanno bene". Poi, il nulla. Il suo ricordo successivo è quello di camminare nella veranda, con sua madre sulla porta. Istintivamente le disse: "Va tutto bene" e lei rispose: "Ora posso tornare a dormire". Un paio di giorni dopo trovarono dei segni nel cortile, esattamente dove era accaduto il fatto.
Tracce ed esami mediciDebbie in seguito entrò in contatto con il famoso ricercatore e specialista di abductions Budd Hopkins, il quale investigò per tre anni sul suo caso, giungendo alla conclusione che quella notte del 1983 era successo qualcosa di straordinario.
Diverse prove fisiche scaturirono dalle indagini: da un lato i test medici evidenziarono sintomi quali perdita di capelli, allergie, battito cardiaco irregolare, eritemi inspiegabili, ghiandole ingrossate e febbri. Dall’altro, emersero prove più consistenti: Debbie superò il test della macchina della verità, e c’erano i segni nel cortile. Alcuni campioni di terreno mostravano un esaurimento del 60% circa del calcio nel suolo, in cui non è stata riscontrata alcuna forma vitale. Significativi, i fenomeni connessi che la stessa notte interessarono le case circostanti. I vicini riferirono di aver visto un’enorme fiammata rossastra proveniente dal cortile, di aver sentito un terribile boato e che le loro abitazioni tremarono, le luci si spensero, gli schermi delle televisioni divennero rossi prima di spegnersi, mentre gli animali domestici erano terrorizzati.
Debbie Kauble fu sottoposta a numerosi test medici e psicologici al Columbia Hospital di New York, dove le furono praticate un EEG e una TAC con contrasto. Dopo un esame completo, risultò una massa di qualche tipo nel suo utero, presumibilmente tumorale e si ritenne necessaria una visita specialistica, in seguito alla quale, dopo l’analisi agli ultrasuoni, venne fissata l’operazione per il lunedì successivo.
"Missing time" digitaleLa sera del giovedì precedente l’operazione Debbie, seduta in salotto a guardare la Tv con il marito e due ospiti, notò una splendida luce brillante nel cielo, ad ovest sopra la fattoria. Tutti andarono fuori, con tanto di telecamera e una radiotrasmittente amatoriale a mano, per verificare di cosa potesse trattarsi.
Mentre il marito controllava in giro, tenendosi in contatto via radiotrasmittente, Debbie e i suoi ospiti continuavano a fissare la luce, constatando la presenza di altre luci rosse che sfrecciavano sulle loro teste e sulla casa. Improvvisamente, Debbie vide qualcosa che camminava verso il gruppetto, sulla strada a malapena illuminata dalla luna. Nella videocassetta (stavano filmando le luci nel cielo) si può sentire la voce della figlia della sua ospite che dice: "Mamma, cos’è che cammina sulla strada verso di noi?"

A quel punto anche Debbie scorge la figura e inizia ad urlare. Non c’era luce a sufficienza perché quanto vedevano restasse impresso nel video, ma sembrava un essere alto circa un metro e mezzo, di colore chiaro, con il capo molto grande. "Alzò la testa in maniera buffa quando i nostri occhi si incontrarono - afferma Debbie - ricordo di aver pensato che doveva essere una specie di animale". Dalla figura, che aveva iniziato a muoversi all’indietro in modo strano, quasi meccanico, sembrò provenire un suono, un bip ritmico. Fu allora che il video balzò in avanti di 18 minuti e mezzo sullo screen clock della videocamera (l’orologio digitale che appare in sovraimpressione in alcune videocassette, ndr.). Si può sentire il marito di Debbie che comunica, tramite la radiotrasmittente, di vedere delle lame di luce colorata provenire dal cielo vero nord-est, nel punto dove si trovava Debbie con gli ospiti. Dopo di che l’esperienza ebbe termine. "Restammo svegli tutta la notte. Ci sentivamo molto strani, carcando di capire cosa ci era appena successo" sottolinea Debbie Kauble.
Incredibili sviluppi cliniciQualche giorno la Kauble venne operata. Dopo la notte della "visita" si era sentita meglio, le emorragie erano cessate, ma era comunque decisa a portare a termine la cosa. Nella stanza d’ospedale, appena sveglia dall’anestesia il dottore stava esclamando: "Non avevi il cancro! Ho controllato tutto due volte, ma non ho potuto comunque salvare nulla". A Debbie furono asportati sia l’utero che le ovaie. Il dottore non riusciva a capacitarsi delle sue condizioni: "Eri completamente a pezzi, dilaniata internamente". Ma non aveva il cancro. La massa tumorale diagnosticata con gli ultrasuoni era scomparsa. Qualsiasi cosa fosse, ora era sparita, prima che il dottore avesse avuto la possibilità di rimuoverla. Ciò che colpiva maggiormente il medico erano le dimensioni dell’utero di Debbie: "Non posso credere che tu abbia avuto dei bambini - disse - è così piccolo che a malapena ho potuto metterci le mani per operare. La gravidanza che hai portato a termine è un vero miracolo". Ovviamente la massa rilevata dalla precedenti analisi poteva essere di varia natura, non escludendo l’ipotesi di un feto ibrido. Ma qualcosa era andata male, tanto da richiedere la sua rimozione prima che potesse essere scoperto. "O forse avevo davvero un qualche tipo di tumore maligno, e i miei piccoli amici lo hanno rimosso qualche giorno prima dell’operazione per salvarmi la vita", ipotizza Debbie, che interpreta comunque la sua esperienza sotto una luce positiva. "Credo che nessuno potrà mai trovare la risposta di questo mistero, ma mi va bene così. Sono solo grata per essere libera dal cancro, e di nuovo sana". Ora Debbie è convinta che, almeno in parte, le sue esperienze si siano svolte su un piano spirituale o psichico. "Non ci sono parole per descrivere le cose che ho vissuto e provato", dice. La maggior parte dei ricordi le sono tornati in mente senza volerlo, con il passare del tempo. L’ipnosi, in lei, ha solo affinato ricordi già presenti: "Rammento solo uno ‘spaccato’ di 15 minuti su un’esperienza di un’ora e mezza, e anche se forse non la ricorderò mai per intero, per me va bene. Se ora non ricordo ci deve essere un motivo, riuscirò a ricordare quando sarò pronta".
Debbie è cambiata: "Mi hanno terribilmente spaventato e a tratti mi sono sentita quasi morire, ma mi hanno spinta a diventare una persona più forte: non avevo altra scelta se volevo sopravvivere. Queste esperienze hanno aperto qualcosa dentro di me, nella mia mente. Qualcosa che vedo rinascere in tante persone, per molte ragioni diverse, in questi tempi. Qualcosa di profondo, spirituale e grandioso. Ho perso ogni interesse per la religione organizzata, i pensieri negativi e la carne rossa, e ho trovato la mia spiritualità e una nuova comprensione sul significato della vita, dell’amore, della fede e in Dio. I miei occhi e il mio cuore sono stati aperti da tutte queste cose strane, spaventose e meravigliose e per qualche ragione sento di essere stata veramente benedetta. Sono sopravvissuta a tutto questo e ora sono pronta per tutto ciò che l’Universo ha in serbo per me - o per tutti noi - in futuro".
Una strana esperienzaErano circa le 20:30, quando sono uscita sulla veranda per fumare una sigaretta. Mi sono seduta sulla sedia a dondolo, dando la schiena alla strada e ai campi. Era buio e tra le nubi si intravedevano le stelle. La temperatura era di circa 30 gradi e c’era una leggera brezza. Mi sentivo calma e rilassata e pensavo ai recenti cambiamenti avvenuti nella mia vita (avevo nuovo lavoro) e di quanto ne fossi felice. Ero dimagrita e ne ero contenta, ma volevo perdere un altro po’ di peso, il mio corpo stava cambiando. Era ora!
Alle 20:33 la luce della tettoia (a sei metri da me) si è spenta con un lampo e dopo qualche istante si è riaccesa, mentre l’allarme del camion posteggiato nel vialetto ha emesso quattro beep consecutivi e il telefono ha fatto un mezzo squillo. In quel momento ho visto un lampo di luce brillante blu e bianca che veniva direttamente da sopra la mia testa, illuminato la veranda e tutto il cortile. È stata un’incredibile serie di eventi che ha avuto luogo contemporaneamente. Mi sono sentita come se all’improvviso fossi seduta al centro di un enorme tornado di energia statica sceso dall’alto. Mi sono afferrata fortemente ai braccioli della sedia, per paura di essere sollevata in aria. Ho chiuso gli occhi, ma anche così vedevo dei lampi di luce bianca nella mia testa. Il mio cervello sembrava percorso da massicce scosse elettriche, e i miei pensieri sono andati in pezzi. Ero nel panico, una sensazione molto familiare, eppure mi ha colto di sorpresa. Sentivo il mio corpo invaso da uno strano calore, il cuore che batteva irregolarmente, il pappagallo, nella sua gabbia alle spalle della casa che ripeteva sempre lo stesso verso. Era tutto al rallentatore, un’esperienza che credo sia durata circa 90 secondi. All’improvviso ho mollato i braccioli e sono rotolata giù con un movimento delicato. Mio marito era nel soggiorno, guardava la televisione e gli ho gridato: "L’hai visto? Che diavolo sta succedendo?" Mi ha guardato come se fossi matta. Aveva sentito l’allarme del camion e il telefono, ma non aveva visto il lampo di luce, né la luce nel cortile e il televisore funzionava bene. I dubbi mi hanno assalita, allora ho chiamato un amico, Forest, a Collinsville, Illinois, che potrebbe testimoniare quanto fossi fuori di me per la paura.
Sono tornata in veranda, portando il telefono con me. Ho visto altri due o tre lampi luminosi provenienti dall’alto e la luce della veranda ha iniziato a lampeggiare regolarmente. Ho detto a Forest che stava per succedere qualcosa. Nel giro di due minuti, tutti gli animali nelle vicinanze hanno iniziato a urlare contemporaneamente: strilli, stridii, ululati e vere e proprie urla. Sembrava un coro di una trentina di animali impazziti. Dave mi ha raggiunto, per vedere cosa stesse succedendo.
La sequenza di fotoAnche Forest, dall’altra parte del filo, mi ha confermato che sentiva quei suoni e mi ha consigliato di andare a prendere la mia macchina fotografica e scattare immagini nella direzione dalla quale venivano. L’ho fatto, con e senza flash. In due delle foto, in direzione della strada di fronte casa, si notano migliaia di piccolissimi punti luminosi che fluttuano nell’aria (insetti?) Dopo circa un minuto, una grande luce brillante è scesa su me e Dave dall’alto, ma la potevo vedere solo io, anche se non riuscivo a spiegarmi il motivo. Comunque, di certo lui sentiva qualcosa e si è spaventato molto, tanto da correre in casa. Io sono rimasta in veranda a parlare con Forest e gli ho detto che secondo me stava per succedere qualcosa di importante, che riguardava tutto il mondo, e che sarebbe accaduto nel giro si qualche giorno. Il panico era sparito, sapevo di non essere in pericolo. Parlavo con Forest e iniziavo a sentire dentro di me una strana calma, come se fossi in una specie di stato alterato, quasi di stordimento.
Poi sono andata a letto e tutto quello che mi viene in mente è un flash di qualcosa poco prima di addormentarmi, un’immagine che mi ha sbalordito. Un viso che mi scruta attraverso la finestra: un essere di luce con bocca e naso piccoli, e grandi occhi da cerbiatto, splendente di luce dorata. È stato molto strano, ma mi stava sorridendo e mi sono addormentata subito.
Dopo quella notte non è successo altro di sconvolgente. Di certo l’esperienza aveva avuto una forte influenza sulla mia mente.
Sono consapevole dei poteri e della vulnerabilità del cervello umano e so anche che i campi elettromagnetici possono influire sulla mente e sulle emozioni. Forse sono stata esposta (intenzionalmente o inavvertitamente) ad un qualche tipo di campo energetico che può aver causato una mia reazione, sia fisica che emotiva. E forse questi erano i risultati voluti, se si è trattato di una esposizione intenzionale.