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02/04/2010, 20:02
CRASH ha scritto:
TI QUOTO ROBERTOS2...
e posso dire che vedo che te ne intendi di analisi.
Però,se mi permetti (senza volere aprire lunghe discussioni che porterebbero anche ad incomprensioni), mi son permesso di scaricare la tua foto e quella dell'oggetto ingrandito postata da FEDE per analizzarle (anche se in maniera MOLTO approsimativa, visto che non sono in possesso della foto originale e che comunque l'originale da quanto si è capito è stata ritoccata per aggiungerci il particolare ingrandito).
Vi chiedo di LEGGERE LENTAMENTE SENZA FRETTA, per non rischiare di non capirci.
Apro una premessa: ovviamente, come dice ROBERTOS 2( e lo penso anch'io) potrebbe essere stato fatto un incollaggio a livello grafico, ma ho preso ugualmente le vostre foto e ho fatto un po' di anlisi più approfondite, con software per astrofotografia.
NON SON QUI PER VOLER DIMOSTRATE CHE QUELLO DI FEDE E' UN UFO E QUELLO DI ROBERTOS UN PIXEL, ma ho fatto queste analisi con comparazioni per evidenziare che l'oggetto nella foto postata da FEDE è solido, mentre quello di ROBERTOS è effettivamente un pixel.
Bisogan prima di tutto considerare che i software per analisi astrometriche sono realizzati su database di studi applicati alle stelle e pianeti, sulla luce visibile e su come si comporta un oggetto celeste che emette luce propria nel visibile o se assorbe luce (...e ci sarebbe da perdersi nel continuare la descrittiva). Diciamo che certi software vengono usati per calibrazioni e misurazioni nel visibile e nella fisica conosciuta.
Bene , premesso ciò, passo ad inserire le foto con relativo commento.
Foto del particolare:
Immagine:
13,63 KB
particolare oggetto ingrandito e bilanciato (ho aumentato anche l'intensità)
Immagine:
17,03 KB
particolare in falsi colori (permette di evidenziare dove la luce è più intensa rispetto a zone di minore interesse, o se il particolare emette luce propria): se si fa attenzione al particolare nel contesto della foto generale, la luce sembra proprio provenire da sinistra
Immagine:
6,89 KB
isofota: distribuzione dei fotoni della luce sul particolare
Immagine:
43,99 KB
psf: distribuzione 3D della luce sul particolare
Foto del pixel:
Immagine:
8,86 KB
particolare ingrandito vettorialmente
Immagine:
12,94 KB
particolari in falsi colori: si denota benissimo l'intensità luminosa al centro caratteristica degli hot pixel (ne ho un databese vasto sugli hot pixel con caratteristiche simili)
Immagine:
4,72 KB
isofota: si nota la distribuzione praticamente circolare al centro del hot pixel
Immagine:
40,52 KB
psf: distribuzione 3D della luce; si nota che la curva Gaussiana è prettamente positiva, indice di emissione di intensità luminosa elevata, ma priva nel campo attorno di eventuali deformazioni che possano indicare la presenza di strutture solide che tendano ad assorbire la luce.
Con questo ho solo voluto paragonare come si possono fare delle analisi su un oggetto presumibilmente solido rilevato da eventuali fotcamere/videocamere digitali, riconoscendo invece come si può comportare un hot pixel (il più delle volte viene anche confuso con fenomeni luminosi dovuti a PLASMI che evoluiscono in aria).
Ovviamente prendere un software per astrometria come l'unica verità nelle analisi digitali E' SBAGLIATO, perchè un software analizza solo quello che gli viene proposto su una base matematica e su dei database preformati su analisi stellari, perchè se l'oggetto in questione fosse il frutto di un falso digitale ma ben bilanciato nella luminosità della foto originale, il software te lo analizza come parte del contesto fotografico.
Ma almeno si ragiona su elementi fisici ed astrometrici conosciuti, su cui poter effettuare delle comparazioni (anche se approsimative) sempre più precise che di una sola semplice occhiata ad una foto o ad usare solo i classici filtri di Photoshop.
Sta a chi analizza usare una logica razionale, magari usando il file originale dove i dati sarebbero più precisi.
Ma ormai la computer grafica è di casa, quindi è meglio non fidarsi del tubo, ma di quei pochi ricercatori che la ricerca la fanno sul campo seriamente.
Spero di essere stato chiaro, di non esere frainteso e di aver confermato in parte la ragione di entrambe le parti...
Ah, se fosse stato un volatile,ti assicuro che con le analisi sarebbe uscita la sagoma e comunque un volatile non riflette la luce, semmai la assorbe e nell'analisi psf uscirebbe la sagoma.
Saluti con allegria e amicizia...
02/04/2010, 21:00
02/04/2010, 21:33
02/04/2010, 21:44
CRASH ha scritto:
A ROBERTOS82
ciao, ti ringrazio per aver visionato le analisi con razionalità (è quello che faccio ormai da anni nella ricerca u...)
le analisi comunque confermano che la tua foto è un hot pixel e non un oggetto o un volatile.
Sono daccordo con la tua idea che potrebbe essere un volatile l'oggetto della foto postat inizialmente (dipende dall'angolo dell'inquadratura), e mi aspettavo che me lo sottolineavi (ti ho messo un po' alla prova...eh eh eh) perchè è da tempo che lavoro nel settore delle analisi grafiche, analisi infrarosse (analogiche/digitali) e montaggi video (so perfettamente come funziona un video e un cartoon), ma personalmente usando software per astrometria e fotoastrometria, ho fotografato anche volatili e non ho mai trovato che mi riflettano la luce, perchè il piumaggio stesso tende ad assorbirla, al contrario invece di un velivolo convenzionale (aereo) che la riflette a causa della struttura e della verniciatura, oppure anche i palloncini o biglie o strutture mettaliche in genere...(almeno nei miei 10 anni che sto conducendo analisi sui fenomeni anomali...)
Gli hot pixel, credimi, non esiste un database generico, ma devi creartelo tu su ogni tipo di fotocamera/videocamera che usi, perdendoci ore e ore di lavoro, ma almeno te ne esce un database che diventa incontestabile (ti ricordo che è vero che un modello di fotocamera uscito in serie è uguale per tutti quelli che la comprono, ma non è detto che i difetti che presentano i CCD siano uguali per tutte le stesse fotocamere dello stesso modello comprate da altre persone). Se hai modo di avere un fotografo PROFESSIONISTA alla mano, prova a passare ore e ore di laboratorio con lui, fra foto analogiche e digitali, così ti crei un database più approfondito e avrai modo di testare i difetti dei CCD.
Un esempio: se piazzi un filtro infrarosso da 1micron davanti a un obiettivo da 70mm, montato su una FUJIFINEPIX S PRO2, e fai una foto in pieno giorno all'aperto, inquadrando un foglio interamente bianco, otterrai sulla foto a livello del foglio una strana vignettatura, che sembra una grata a quadretti perfetti: bene, quello è lo strato che sta appena sopra al sensore CCD (e appena sotto il filtro al niobatio di litio, per intenderci) che viene colorato in fase di costruzione nei colori RGB per poter raccogliere i fotoni equivalenti sul silicio del sensore stesso, in modo tale da ottenere la miscelatura dei colori RGB che formano la foto.
Per i software che uso, ne uso diversi, quello delle foto che ho postato è IRIS, scaricabile gratuitamente (un po' tosto da usare, ma molto valido per analisi astrometriche). Se lo usi per analizzare ipotetici ufo, inutile che te lo ridica ma lo faccio ugualmente, usalo come metro di comparazione per ottenere dei dati approsimativi se la foto o il filmato che analizzi non ne conosci la provenienza (quindi col rischio sia affetto da fake).
Se invece fai ricerca pura e VERA, con tanto di metodologia applicata dimostrabile, IRIS diventa un tuo punto di forza che può esere supportato anche da eventuali altri software.
Se poi ti munisci di un filtro diffrattore per fare spettrometria (ne trovi a 110euro tipo lo STAR ANALYZER, da 31,8mm per oculari da telescopio) e lo applichi su un filtro skylight, in modo tale da avvitarlo davanti all'obiettivo di una buona reflex ad elevata definizione (tipo FUJIFINEPIX S PRO5, CANON 40D, NIKON D...) puoi fotografare un eventuale fenomeno anomalo che emette luce, e ne ricavi lo spettro di luce.
Estrapoli dalla foto lo spettro e lo analizzi con un paio di software per spettrogarfia che puoi trovare in rete (VISUALSPEC o ASTROSPECTRUM 100) e puoi studiare le righe di emissione od assorbimento degli elementi chimici che compongono il fenomeno luminoso.
Se poi ti ricavi degli elementi che in percentuale si avvicinano molto alle tabelle standard di rifermento delle frequenze di emissione degli elemnti conosciuti, allora puoi capire se il fenomeno è NATURALE o ARTIFICIALE CONOSCIUTO.
Spero di aver risposto in parte e di essere stato utile...
02/04/2010, 21:46
03/04/2010, 03:51
03/04/2010, 03:59