Blissenobiarella ha scritto: Vi ricordate quando fu coniato il termine "bambagia silicea"?
UFO SU FIRENZE
http://www.paranormal.altervista.org/in ... /misteri61 Che cosa potrebbe dimostrare l'esistenza degli Ufo? Un avvistamento con mi-gliaia di testimoni oculari in pieno giorno? Prove tangibili del passaggio di E.T.?
Forse è già successo. Era il 27 ottobre del 1954. Alle 14.20, molti abitanti di Firenze e di altri luoghi limitrofi si accorsero che sulle loro teste erano comparsi strani "corpi" color bianco lucente. Solcavano il cielo da un capo all'altro, a volte a coppie, altre isolati, facendo evoluzioni a zig-zag per poi allontanarsi velocemente verso sud-est. Nell'arco di un'ora se ne contarono venti, forse trenta. Le redazioni dei giornali furono tempestate di telefonate. Quel pomeriggio, allo stadio, la Fiorentina stava disputando una partita di allenamento contro la Pistoiese. Gli spettatori erano alcune migliaia. Il secondo tempo era iniziato da poco, quando la gente cominciò a disinteressarsi della partita. L'attenzione era stata attratta da due oggetti biancastri che andavano avanti e indietro ad alta quota. «Erano le 15 e 27, quando comparvero sulla torre di Maratona, uno dietro l'altro» rievoca Beppe Chiappella, giocatore della Fiorentina. «Procedevano ad andatura regolare. Poi uno si fermò all'altezza del centrocampo. Ci fu così tanto chiasso che l'arbitro fu
costretto a sospendere la partita per qualche minuto».
Se tocchi, si scioglie
Quando sembrava si stessero dirigendo verso Fiesole, i "dischi volanti" invertirono la rotta riattraversando il cielo sopra lo stadio in tutta la sua lunghezza, per allontanarsi definitivamente verso sud.
Ma quel che più impressionò i fiorentini, dopo il passaggio dei corpi volanti, furono i fiocchi biancastri, simili a bambagia, che cominciarono a cadere, ricoprendo tetti, prati e campi. La misteriosa sostanza si volatilizzava in breve tempo, e al contatto delle mani la disgregazione era ancor più rapida.
L'allora capocronista del quotidiano La Nazione, Giorgio Bati-ni, ricorda un intero bosco di abeti coperto di quei fili, come neve, che "a toccarli svanivano".
Uno studente universitario di ingegneria, Alfredo lacopozzi, verso le 14.30 chiamò La Nazione dicendo di aver osservato assieme ad altre persone il passaggio di più coppie di corpi volanti. I primi due oggetti sembravano "due gabbiani candidissimi in volo". Poco dopo giunse la seconda coppia: apparivano di forma diversa, "a goccia d'acqua che sta per cadere". La terza coppia, osservata anche al bi-nocolo, assomigliava a un "cappello cinese". Transitando sulla città, sembrava rallentassero per poi sparire alcuni secondi dopo verso est. Dopo un po' cominciarono a cadere batuffoli bianchi più grossi della neve, ma più radi e tenui, che in breve si afflosciarono e sparirono. Pareva zucchero filato. Lo studente ebbe la prontezza di raccogliere da un filo della luce un frammento della sostanza e riporlo in un tubetto sterile. Era appiccicoso e luccicava. Portato alla redazione de La Nazione insieme a un altro campione raccolto a Sesto Fiorentino un'ora prima, da lì fu inviato subito all'Istituto di chimica analitica dell'università.
Ma, data l'esiguità del materiale a disposizione (due frammenti filiformi del peso di 0,7 e 0,8 mg rispettivamente) non fu possibile effettuare ricerche complete. Secondo la testimonianza scritta di Giovanni Carnieri, che fece le analisi: "l'esame al contatore Geiger per la radioattività dette responso negativo, l'osservazione al microscopio indicò il carattere fibroso dei filamenti. Un frammento fu messo alla fiamma: non si ebbe accensio-
ne e tanto meno combustione bensì un lieve imbrunimento superficiale e il materiale filiforme fuse in una perlina tondeggiante di aspetto vetroso". L'altro frammento fu analizzato allo spettro-grafo a reticolo, che mostrò la presenza di calcio, silicio, alluminio, magnesio, ferro, boro. Il responso del chimico, anche se preceduto da un "in linea puramente ipotetica", fu: vetro borosilicico.
"Nevicate" in tutt'ttalla
Nacque così il termine "bambagia silicea", per la celebre "pioggia", documentata anche da un cinegiornale della Settimana Incom che mostra persone intente a raccoglierne frammenti, sotto forma di piccole matasse o grovigli, di aspetto e consistenza apparentemente piuttosto rigidi.
Alle 13.30 fenomeni analoghi, con discesa di bambagia silicea, si registrarono a Sesto Fiorentino e a Prato. Alle 14.30 fu la volta di Luc-ca e un'ora dopo di Chiusi, nel senese. E quello stesso anno, episodi simili avvennero un po' ovunque in Italia a partire dal 19 ottobre sino all'inizio di dicembre. A Seni-gallia, in provincia di Ancona, l'attenzione di un gran numero di persone fu attirata da parecchi oggetti "simili a piccole lenticchie" che solcarono velocemente il ciclo a grande altezza. Alcuni filamenti, simili a "lanugine grigia o biancastra", scesero per oltre mezz'ora sulla cittadina. Il fenomeno si ripetè anche a lesi, sempre nell'anconetano, dopo il passaggio di decine di strani oggetti. Poi toccò a Roma, a varie località toscane, a Gela (Sicilia), al mantovano, ai dintorni di Mortara, alla provincia di Ferrara. Non sempre, in coincidenza della caduta dei filamenti, fu constatata la presenza di oggetti volanti non identificati.
Ragni o extraterrestri?
A distanza di quasi 50 anni il caso resta aperto. Alcuni elementi farebbero propendere per l'ipotesi che si tratti di ragnatele: il periodo dell'anno e le condizioni meteo fanno pensare al rilascio del materiale da parte di alcune specie di ragni (v. riquadro sopra). Ma il risultato seppur vago dell'analisi chimica (il "vetro"), rimanderebbe a qualcosa di più insolito.
A complicare la faccenda il particolare che tre anni dopo, intorno al mezzogiorno del 27 ottobre 1957, il fenomeno, anche se con minore intensità, si manifestò nuovamente sul capoluogo toscano. Tra le numerose testimonianze quella di un gruppo di persone che' si trovava in piazzale Michelangelo e vide "due corpi luminosissimi e di forma oblunga" attraversare velocemente il ciclo. Pochi istanti dopo, tutti si trovarono sugli abiti una specie di lanugine biancastra che si andava disintegrando molto rapidamente.
Ufo, o cos'altro?
POSSIBILI SPIEGAZIONI
Spesso le cronache hanno registrato curiose piogge di una sostanza biancastra e filiforme, nota agli addetti ai lavori come "bambagia silicea" o "capelli d'angelo". Su questo fenomeno il Centro italiano studi ufologici ha raccolto in un database circa 270 casi di cui ben 95 accaduti in Italia. La Toscana guida la classifica, seguita da Lazio, Piemonte, Lombardia. In autunno. Il fenomeno tende a manifestarsi in autunno. E oltre il 70% delle "cadute" è avvenuto negli anni '50. Solo nella metà dei casi è stata riportata la presenza contemporanea di oggetti volanti. Forse i capelli d'angelo potrebbero essere spiegati ricorrendo a varie categorìe di fenomeni convenzionali: ragni appartenenti alle famiglie dei fomisidi, Linifidi, Citigradi ed Ergonidi, o a prodotti chimici come carbonato di calcio, o ancora resti di lavorazioni tessili dispersi in atmosfera tipo rayon o nylon, armi aeronautiche quali paglia antiradar formata da sottilissimi filamenti di alluminio.
tratto da Focus n.131 - Settembre 2003
Bene quì siamo fermi al 2003, adesso io dopo 7 anni di ricerche e con il valido ed indispensabile contributo di molti utenti dei vari forum , ai quali appartengo, proprio oggi ( che ho letto e tradotto snerdey.com/sky ) sono arrivato a 730 casi di pioggia di filamenti e/o ragnatele e/o bambagia silicea. Casi provenienti da tutto il mondo. Pertanto un grazie agli utenti e Amici di questo forum che mi hanno dato il loro contributo segnalandomi casi di pioggia di filamenti.