Cita:
AlessioLBG ha scritto:
prendete uno starlight (da pesca) spezzatelo e buttatelo in acqua... oltre a fare un danno ambientale pazzesco avrete lo stesso effetto delle foto.
Sfrutta una reazione chimica chiamata chemioluminescenza in grado di generare luce. I componenti chimici principali di un lightstick sono acqua ossigenata, difenil ossalato (un estere dell'acido ossalico) e un pigmento fluorescente da cui dipende il colore: giallo, blu, verde, viola, rosso, arancione o bianco.
Per accendere la luce è sufficiente piegare la bacchetta rompendo in questo modo la fiala contenuta al suo interno. Ciò fa mescolare i composti chimici e dà avvio alla reazione luminescente. Il meccanismo consiste nella reazione tra l'acqua ossigenata e l'estere che forniscono l'energia necessaria per eccitare gli elettroni del colorante fluorescente. Gli elettroni passano dal livello energetico fondamentale a quello eccitato e tornando al livello fondamentale emettono luce.
Durata
Questa reazione ha generalmente 24 ore di autonomia; tuttavia, alcuni modelli di lightstick hanno durate minori, solitamente 8 o 12 ore. Non è possibile spegnere questi dispositivi una volta accesi. Si può tuttavia rallentare moltissimo la reazione chimica mettendoli a bassa temperatura, ad esempio in un freezer; ciò ne permette il successivo riutilizzo, anche se per una durata limitata (generalmente 3-4 ore, a seconda del tipo di lightstick). Infatti la temperatura influenza direttamente la velocità della reazione chimica che è alla base della luminescenza.
http://it.wikipedia.org/wiki/LightstickPotrebbe essere come dici tu, però mi domando come fanno, l'Acqua ossigenata e il difenil ossalato, a non diluirsi con l'acqua del lago e a mantenere i contorni cosi netti?
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)