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IR 2 in Polonia nel 1968/69 tra caccia e UFO http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=19&t=14096 |
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Autore: | Bastion [ 27/11/2012, 18:40 ] |
Oggetto del messaggio: | IR 2 in Polonia nel 1968/69 tra caccia e UFO |
IR2 TRA CACCIA MILITARI E UFO IN POLONIA NEL 1968/69 Articolo di Antonio De Comite Fonte: http://ufoedintorni.altervista.org/blog/caso-inedito-di-ir2-tra-caccia-militari-e-ufo-in-polonia-negli-anni-1968-69/ Il seguente rapporto, reso pubblico dal ricercatore polacco Pan Damian Trela, è una “new entry” nel mondo dell’Ufologia. L’evento è molto interessante perché si riferisce ad un avvistamento UFO da parte di piloti militari polacchi, avvistamento con effetti fisici sui velivoli. E’ utile affermare che tali eventi sono attualmente unici al mondo. INTRODUZIONE Questo caso è di una prospettiva inestimabile, ufologicamente parlando, nei rapporti di osservazioni di UFO nel territorio polacco. Negli ultimi anni, i ricercatori UFO hanno registrato un certo numero di casi similari in Polonia. La maggior parte degli incidenti avvenne nel periodo che va dagli anni 70 agli anni 80 del secolo scorso. Gli avvistamenti UFO da parte dei piloti sono stati studiati, tra gli altri, da Bronis#322;aw Rzepecki e Robert Le#347;niakiewicz. Ma quello che ha dato un importante contributo alla catalogazione di tali dati è stato senza dubbio Ryszard Grundman, pilota e capo dei servizi del traffico aereo WLOP, che personalmente ha avuto accesso alla registrazione delle relazioni riguardanti gli incontri tra piloti polacchi e UFO. Il risultato di questo lavoro è stato il libro “Polscy piloci i UFO” scritto, oltre che da Ryszard Grundman, da Bronis#322;aw Rzepecki. Il caso seguente fa parte di un lungo elenco di osservazioni nel cielo da parte di piloti polacchi. CORSO DEGLI EVENTI Il testimone dell’evento fu “Adam” (i dati personali non sono stati divulgati per la privacy), oggi pilota militare in pensione. L’incidente avvenne nell’autunno del 1968/69 sopra l’aeroporto di Modlin e coinvolse lui stesso (all’epoca pilota collaudatore) e il suo collega pilota (dati anche qui assenti). La data dell’evento non è stata possibile determinarla con certezza visto il lungo lasso di tempo intercorso dall’episodio ad oggi. In quel giorno, il testimone principale assieme al suo collega decollarono, alle ore 20 o 21 (ora locale) a bordo di un MIG-21. Quel giorno la visibilità e la limpidezza dell’atmosfera erano abbastanza buone. C’erano solo nubi basse in alcune zone del cielo, ma nulla più. Gli aerei si portarono subito ad un’altezza di 800 metri a causa della natura del volo di addestramento e a causa della loro qualifica (infatti, entrambi i piloti non avevano il brevetto per volare su questi velivoli ad un’altitudine superiore ai 1.000 metri). Il volo avrebbe dovuto richiedere alcuni minuti e si svolse nel corridoio aereo nei pressi dell’aeroporto di Modlin. I piloti, dopo aver raggiunto la loro altitudine di volo e in comunicazione con la torre di controllo, hanno conferma della loro posizione rispetto all’aeroporto. Allo stesso tempo, mantennero una costante comunicazione con un’altra stazione radio. La velocità dei velivoli non superò i 700-800 chilometri orari. Volarono assieme, fianco a fianco, ad una distanza non superiore agli 80 metri. Improvvisamente il signor “Adam” vide, sulla sinistra, un punto di luce brillante. Osservando attentamente il fenomeno, vide che quella luce proveniva da due oggetti discoidali, molto vicini tra loro, che volavano nella stessa direzione e altezza del MIG-21 pilotato da “Adam“. Gli oggetti, allineati in linea orizzontale, cominciarono ad avvicinarsi in modo ravvicinato alla sinistra del MIG-21 pilotato da “Adam“, in rotta che sembrava di collisione, posizionandosi ad una distanza di circa 10-15 metri dall’ala del MIG. Secondo “Adam“, gli oggetti discoidali – identici tra loro – avevano un diametro di circa 2-3 metri. La luce che emanavano era di colore bianco, ma la loro luminosità non era abbagliante. “Adam” contattò immediatamente il suo collega pilota per avere conferma della sua osservazione visiva. Il pilota, che volava accanto a lui, non solo diede conferma di ciò, ma vide anch’egli due oggetti identici, come quelli avvistati da “Adam“, volare alla destra del suo velivolo. Gli oggetti volavano alla stessa velocità e alla stessa altitudine di quelli avvistati da “Adam“. I piloti non furono in grado di spiegare le loro osservazioni in modo razionale. C’era il sospetto che avessero a che fare con oggetti sconosciuti ostili dei paesi della NATO. Essi cercarono di stabilire in contatto radio con la torre di controllo, ma senza esito. Ebbero un “blackout” totale alle comunicazioni. I quattro oggetti mantennero una distanza ravvicinata dagli aeromobili nei successivi 5-10 chilometri di volo. Poi, alla stessa velocità e contemporaneamente si allontanarono dalla direzione di traiettoria dei due caccia militari. I testimoni non furono in grado di determinare la velocità di allontanamento degli oggetti. La velocità potrebbe, comunque, aver superato di molto quella della velocità del suono. Tuttavia, non riuscirono ad udire il rombo caratteristico dei velivoli che di solito emettono quando viene superata. Dopo la scomparsa degli UFO, riuscirono a ripristinare il contatto radio con la torre di controllo, la quale stabilì la loro posizione rispetto al fenomeno insolito. Così, dopo pochi minuti, atterrarono all’aeroporto di Modlin. L’avvistamento durò circa 5 minuti. Il volo dei MIG-21, dal decollo all’atterraggio, durò appena 15 minuti. La distanza tra gli aeromobili e gli UFO era indicativa. “Adam“, sotto osservazione, ad un certo punto pensò di usare i missili in dotazione al MIG-21, ma l’avvenimento fu accompagnato da emozioni forti. Un altro problema fu quello della distanza degli oggetti dall’aeromobile. Qualsiasi improvviso cambiamento di movimento del caccia poteva creare un rischio collisione con l’altro aereo MIG. Tuttavia, il testimone non ebbe dubbi sul fatto che, una volta ricevuta comunicazione dalla torre di controllo, non avrebbe esitato ad utilizzare in quel contesto i missili. Dopo l’atterraggio, i piloti iniziarono a scambiarsi le loro impressioni sulle rispettive osservazioni. Non ebbero alcun dubbio sul fatto che furono testimoni di un ravvicinato fenomeno sconosciuto. Entrambi ebbero la sensazione che potevano entrare in contatto con colleghi che frequentemente riportavano avvistamenti UFO. E così, segnalarono immediatamente l’incidente ai loro superiori. Ma, una volta fatto ciò, i loro superiori non diedero ampio credito alla loro testimonianza, incolpandoli di aver interrotto volontariamente il contatto radio con la torre di controllo. Sospettarono che lo fecero di proposito per fuggire in aereo per la Svezia. Fortunatamente non furono puniti. Da allora, non ci fu nessun ulteriore contatto tra i due piloti per avere spiegazioni dell’osservazione insolita. Il caso fu chiuso. PROFILO PSICOLOGICO “Adam” è ora un pilota in pensione che vive a Oborniki Slaskie (Bassa Slesia). E’ molto socievole, aperto ed allegro, ha la passione per la musica e suona, nonostante l’età, in una dilettante garage band. Quindi, un uomo dai mille volti. La sua carriera di pilota militare iniziò in età piuttosto presto. Alla giovane età di vent’anni entrò nell’Esercito, e diresse il suo interesse per l’aviazione. Dopo aver completato il servizio militare obbligatorio, decise di rimanere in servizio attivo, professionalmente. La formazione come pilota cominciò all’età di 22 anni. Dopo un anno e mezzo di formazione, raggiunse il grado di sottotenente. Iniziò a volare su prototipi di modelli d’aereo diversi. Ebbe anche la capacità di volare su un aeromobile “kamikaze” nell’ex Unione Sovietica. Pilotò i primi prototipi MIG-21 a Mosca. Citando questi eventi provò un enorme disgusto. Durante il suo soggiorno di un anno nell’ex Unione Sovietica perse diversi colleghi, che morirono tragicamente durante il volo di un prototipo. Nella sua carriera, inoltre, incorse in incidenti. Durante uno dei voli, ci fu un serio guasto al motore. Schiantato al suolo, “Adam” subì gravi lesioni alla colonna vertebrale e si ruppe una gamba in più punti. La riabilitazione fu ardua. Il testimone non riuscì più a tornare in servizio attivo e fu costretto al ritiro. In totale, nella sua breve carriera, ha effettuato più di cento ore di volo. Nel tentativo di analizzare la credibilità del testimone, si dovrebbe sottolineare il fatto che l’esperienza che coinvolse “Adam” è impressa saldamente nella sua mente. Tornando agli eventi in questione, si è riscontrata emozione nelle parole proferite dal testimone. Nel processo comunicativo dell’avvenimento, si è riscontrata la tipica associazione della percezione visiva. In termini di esperienza, il signor “Adam” ha certamente raccontato un evento autentico. Purtroppo, non è stato possibile eseguire test psicologici esatti, che potevano ancora più rafforzare la valutazione di credibilità. A favore, comunque, è il fatto che il testimone non è disposto a parlare apertamente della sua esperienza. Non è in cerca di pubblicità. Si apre solo a persone di fiducia. Nonostante i molti anni passati dal suo approccio al tema degli UFO, il suo giudizio resta stereotipato. Ritiene che tali questioni non si dovrebbero discutere, sono cose proibite. C’è ancora paura delle violazioni e della conseguenze alla reputazione. CONCLUSIONI Il caso descritto sopra merita una particolare attenzione. Indubbiamente, questi casi sono molto rari. Certamente negli annali dell’ufologia polacca si può trovare molto poco. La cosa speciale è la data dell’evento. La fine degli anni 60 – e l’inizio degli anni 70 – è colma di numerosi avvistamenti UFO in Polonia. Negli archivi degli ufologi polacchi si possono incontrare alcuni casi in cui testimoni sono piloti militari. Il corso e la natura della manifestazione non differisce da simili osservazioni registrate in tutto il mondo. La forma degli oggetti, la loro manovrabilità straordinaria, l’assenza di rumori e l’impatto ambientale (rilevazioni radar e comunicazioni radio) sono elementi comunemente riportati da molti piloti che hanno avuto la fortuna di incontrarsi, faccia a faccia, con questo fenomeno aereo. Resta un mistero quanti piloti, ogni anno, vedano fenomeni simili nel cielo della Polonia. Sembra che la mancanza di tali molti rapporti possa essere spiegata con la preoccupazione per la credibilità e la reputazione delle persone che lavorano in questo settore. Dopo tutto, il pilota è una professione di tutto rispetto negli ambienti sociali. |
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