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MessaggioInviato: 18/01/2017, 11:26 
CUN, 50 anni tra UFO ed E.T. Roberto Pinotti: “Gli Alieni ci sono, ma non sono una minaccia”

16 GENNAIO 2017 | di Flavio Vanetti

Il Cun il 17 gennaio festeggia a Roma i primi 50 anni di vita. Roberto Pinotti, fondatore, già presidente e oggi segretario (ndr: al vertice, ricordiamolo, c’è Vladimiro Bibolotti) del Centro Ufologico Nazionale, è possibile sintetizzare questo mezzo secolo di attività?

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“E’ molto difficile, è successo parecchio. Anche dal punto di vista, diciamo così, ‘filosofico’. Siamo passati dal vedere cose che non si capivano allo studio di un fenomeno che era etichettato in un certo modo e con tanti sorrisini. Dall’ondata di avvistamenti del 1973 in poi, la svolta è stata perfino a livello linguistico: da ‘Centro unico per lo studio di fenomeni ritenuti di natura extraterrestre’, denominazione davvero barocca, a Centro Ufologico Nazionale, per l’appunto. Abbiamo sdoganato la parola Ufo, per farla breve. Nascemmo nel 1966 dopo un convegno di addetti ai lavori: era giusto che si smettesse di irridere il fenomeno. Nell’arco di un lustro avvenne quindi qualcosa di inedito e di speciale: lo Stato Maggiore ci inviò documenti ufficiali, materiale dunque patrimonio della Nazione. Poi io feci da assistente a un colonnello dell’intelligence, seguirono quindi le frasi di elogio di Joseph Allen Hynek, protagonista tra l’altro del Progetto Blue Book, e infine il cinema ci regalò ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’: la crescita, dunque fu rapida. Oggi siamo una delle cinque associazioni al mondo ancora in vita, anche perché da altre parti il ricambio generazionale non ha prodotto continuità”.

f025Che cosa serve ora al Cun per essere all’altezza del terzo millennio e della globalizzazione?

“Occorre prima di tutto insistere su concetti metodologici ben precisi. Il lavoro svolto ha prodotto risultati non ottenuti da altri. I militari hanno 500 dossier, noi 12 mila e tutti computerizzati, con la possibilità di confronti. Lo Stato, ed è il colmo, non ha mai fatto questa indicizzazione. Bisogna allora essere al pari con l’era di Internet e della multimedialità. Allo Stato non importa nulla perché non c’è nulla da difendere in tema di difesa dei confini. E la gente alle autorità non segnala nulla, per vari timori. Lo Stato non è interessato perché Ufo e Alieni non sono una minaccia”.

Davvero non lo sono?

“Non ci sono indicazioni in proposito. Non dico che gli Alieni siano i fratelli cosmici che qualcuno immagina. Ma se avessero voluto farci qualcosa, l’avrebbero già fatto. Le entità che ci osservano e che probabilmente sono anche qui con noi, non potrebbero permettere che si violi un determinato ordine. Se invece noi umani vogliamo scannarci, possiamo farlo: a loro non importa. Credo che non mi manifesteranno mai, salvo essere invitati. Ci monitorano, usano la Terra per i loro spostamenti. Non credo a patti scellerati o a connivenze, ma credo a dialoghi avuti con con qualche governo, di sicuro quelli statunitense e russo. I governi non ammetteranno mai che è successo: rischiano di fare la figura di quelli che non contano nulla”.

Tanti si chiedono: esistono prove di questi dialoghi?

“Basterebbe citare il caso del 1954, quando esponenti della Cia, grazie alla sensitiva Guy Frances Swan, ebbero un contatto telepatico con un’entità che si qualificava come Affa. E’ tutto documentato. Provarono anche a ingannare Affa, ma le sue risposte furono sempre logiche. E rimasero sconvolti quando alla domanda ‘dove possiamo incontrarti?’, l’entità rispose: ‘Qui e adesso: venite alla finestra’. E alla finestra apparve un bell’Ufo che lasciò sconvolti i funzionari. Però questa non è considerata una prova scientifica, perché non documentabile e non ripetibile. Ma ai tempi della Guerra Fredda non si usava forse uno schema operativo simile per contrastare il nemico? Si cercava di capire che cosa avesse in mente e si faceva di tutto per prevenire le sue azioni. Ad aspettare le prove scientifiche, si sarebbe rischiato di perdere il tram”.

Altra obiezione: manca ancora la pistola fumante.

“Invece la pistola fumante c’è stata e non una sola volta. Ma di sicuro i politici non te la vengono a esibire. Sì, la presa di coscienza non avverrà da parte loro: hanno troppi scheletri nell’armadio e temono di perdere potere, tirandosi così la zappa sui piedi. Anche il Vaticano agisce, o agirebbe, in questo modo? No, perché chi gestisce sul piano etico e spirituale questa questione cadrebbe in piedi. Potrebbe infatti dire: noi ve l’avevamo già detto. Tra l’altro, la creazione avrebbe molto più senso: per me la Chiesa auspica la figura del Cristo cosmico. Poi aggiungerebbe che gli Alieni non hanno bisogno della salvezza”.

maxresdefaultPerò ci sono altre confessioni, sulla Terra.

“Ma parecchie contemplano il concetto di E.T. Prendiamo i buddisti: il Dalai Lama ha detto che tutti sanno che gli Alieni esistono. Il punto cruciale del problema è la paura che puoi innescare nei processi collettivi pubblici. La chiave di tutto è semplice: bisogna ‘acculturare’ senza dare il senso dell’Apocalisse. E ci sono sempre più segnali che si va in una certa direzione. Ho visto che una canzone, al prossimo Festival di Sanremo, sarà accompagnata da una clip con gli Alieni protagonisti: mi sembra che tutto appartenga a una sorta di gioco di pubblica rilevanza”.

Tra quanti anni immagina il contatto chiaro, generalista e ineludibile?

“Tempo fa ero sicuro che non avrei visto quel giorno per il quale lavoro da sempre. Ora, invece, sono convinto che ce la farò. Ho 72 anni, e la longevità che ho in famiglia mi dice che potrei farcela a campare ancora per un bel po’. Sono fiducioso anche perché oggi tutto procede con ritmi frenetici, direi esponenziali. E con effetti-domino: è sufficiente vedere che cosa è successo dopo il crollo del Muro di Berlino”.

Però tante cose rimangono classificate, anche se ti fanno credere di aver messo a disposizione tutti gli X-files.

“Certe episodi non saranno mai portati alla luce del sole. Prendete la vicenda dell’autista dell’ex presidente Segni, che a Castelporziano ebbe un incontro di terzo tipo a dir poco inequivocabile (ndr: forse lo stesso Segni era in auto, quella sera). Chiesi conto dell’omertà su questo evento e la risposta fu: “Ma sa, dottore, certe cose poi arrivano a un livello…”. E’ evidente che spesso certi dossier è preferibile secretarli. Tra l’altro, parlando di Ufo non si acquista potere e non si fanno i soldi”.

Però di lei dicono che ha imbastito un vero e proprio commercio.

“Ma quando mai? Ho scritto, in tema di Ufo, 40 e più libri, ma le royalties saranno forse di 2000 euro all’anno. Io campo, dignitosamente, con la mia pensione da 800 euro e quella da 1200 di mia moglie”.

L’ufologia, abbiamo scoperto, è anche venata da risse pazzesche e perfino assurde: ricordano quelle della politica. Il Cun stesso è stato vittima di una scissione, dalla quale nacque il Cisu, il Centro Italiano Studi Ufologici.

“Le spaccature, in realtà, sono sempre e solo legate agli uomini. La vicenda che ci riguarda è semplice. C’era un gruppo di giovani, bravi ma arroganti, che pretendeva di sostituirsi ai più anziani. Convocai un’assemblea con lo scopo di rivedere le condizioni base dell’associazione e proposi di ritrovarci già in prima convocazione. Con grande sorpresa la riunione non andò deserta e anzi, alla presenza del notaio, c’era la maggioranza per deliberare. Sciogliemmo in Cun e lo rifondammo subito, con un nuovo statuto. Il giorno successivo proponemmo a quelli dell’ala frondista di aderire alle norme rivisitate. Ci mandarono al diavolo e diedero vita al Cisu. Questioni di uomini, ripeto. Ma posso dire che negli anni c’è stato un riavvicinamento e che oggi nessuno porta rancore”.

Qualcuno ha anche sostenuto che il Cun è colluso con i servizi segreti.

“Ma dai, è roba da chiodi…”.

Lei parla di Alieni se non buoni, comunque non minacciosi. Però ci sarebbero le abduction a provare il contrario.

“Attenzione, questi episodi sono molto limitati rispetto, invece, alle manifestazioni Ufo. E credo che molto dipenda dall’orrore indotto dai film statunitensi che spesso parlano degli Alieni cattivi. Eh sì, negli Usa temono che venga violato l’american way of life… Pensate che al Pentagono hanno messo una persona ad occuparsi del programma di difesa spaziale: secondo lui, in caso di invasione, occorre usare le tecniche dei vietnamiti del Nord del generale Giap…”.

Un addotto famoso, Travis Walton, sostiene che gli Alieni in realtà l’hanno aiutato.

“E io gli credo. Lui si era avvicinato all’Ufo, aveva subito probabilmente una scarica rilasciata dall’astronave in automatico, a mo’ di difesa, e gli Alieni avevano compreso che non si sarebbe salvato. Così decisero di aiutarlo, anche se in un primo tempo ebbe a che fare con esseri che parevano cattivi e che avevano le fogge dei Grigi. Ma attenzione. Chi sono i Grigi? Sono una specie o qualcosa d’altro? Sono dei servitori o forse delle entità biologiche: devono svolgere determinate funzioni e magari sono come dei vuoti a perdere. Sta di fatto che Walton fu rilasciato, sulla strada, da esseri che avevano le caratteristiche di noi umani, simili alle popolazioni nordiche. Riassumendo: bene e male sono principi universali, ma non sempre sono univoci”.

E poi ci sono gli episodi che si perdono nella storia dell’uomo e in tanti testi.

“Non credo a Babbo Natale, ma non posso non sottolineare che nelle grandi scritture ci sono riferimenti a battaglie celesti. E Star Wars ci riporta a una galassia del passato. Insomma, nella migliore delle ipotesi ci è andata bene. E forse Stephen Hawking non ha tutti i torti a pensare che è meglio scansare gli Alieni, minacciosi o meno che siano…”.

corriere_cenninaIn questi 50 anni c’è un caso in particolare che va evidenziato?

“Ce ne sarebbero troppi, anzi un’infinità. Io ho rivisitato quello di Rosa Lotti Dainelli, la contadina di Cennina che l’1 novembre 1954, andando alla messa di Ognissanti, si imbatté in un oggetto appuntito dal quale spuntarono esseri strani, alti appena un metro. Le prime vere indagini sul fatto furono condotte dal 1972 in poi e la cosa significativa fu che, pur dopo tanti anni, la signora ricordava tutto per filo e per segno. E mai cadde in contraddizione. E poi c’era il commento del marito: ‘Se li avessi beccati io, li avrei messi nella porcilaia”. Ecco quella genuinità di fondo è una garanzia”.

Inoltre, ci furono altri testimoni.

“E non solo in quella storia. I casi documentati da parte delle istituzioni sono, a livello mondiale, 1 milione e 200 mila. Si dice che i testimoni non contano. Ma la nostra cultura è basata sulla testimonianza, tant’è che un testimone può anche farti finire in galera. Allora, se la testimonianza vale in un senso perché non dovrebbe contare su altri fronti?”.

Tra gli episodi più controversi c’è stata la storia di Amicizia.

“Ho conosciuto varie persone che hanno vissuto la vicenda. Penso che qualcosa ci sia stato. Ma purtroppo non sempre c’è l’interlocutore onesto che dice che una cosa cominciata è finita. Ho elaborato il concetto di “sindrome da contatto”: dopo che hai vissuto qualcosa di speciale, non accetti di ammettere che quanto hai visto è cessato. Farlo, comporterebbe dei problemi psicologici”.

Incontri_ravvicinati_del_terzo_tipoQuali sono i film che meglio rappresentano la questione degli Ufo e degli Alieni?

“Insuperabile, e numero uno, per me è ‘Ultimatum alla Terra’. La prima versione, intendo, non il remake. ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’ viene subito a ruota: per me è un documentario. Bellissimo è anche Contact, per il senso cosmico che offre. E ho già visto Arrival, in… arrivo nelle nostre sale in questi giorni: è intelligente e con una componente intimistica e ci spiega che viaggiare nello spazio è viaggiare nel tempo. Ma il tempo non è lineare”.

Roberto Pinotti ha episodi di IR da narrare?

“Altro che. Il primo fu quando avevo 18 anni, ma già mi occupavo di Ufo. Vidi un oggetto che ebbe andamenti assolutamente improbabili. Durante i continui avvistamenti del 1978 fui coinvolto in un’apparizione di Ovni che durò 3 ore. Eravamo un gruppo di persone, non ero solo: quegli oggetti parevano aver creato una sintonia con noi, tant’è che si avvicinavano. Ma i miei compagni… se la fecero sotto e scappammo. Poi avvistai un altro Ufo quando andai, assieme a una troupe della Tv della Svizzera italiana, con la quale collaboravo, a casa di Carlos Diaz in Messico: l’Ovni era proprio sopra casa sua. Ma la storia per me più incredibile è un’altra. Anni fa fui contattato da una donna che voleva parlarmi di Ufo. Tentai più volte di avere un appuntamento, ma non riuscivo a combinare. Quando avevo ormai deciso di lasciar perdere, riuscii a incontrarla. Venne a casa mia, c’era anche mia moglie. La donna ci raccontò di aver avuto un IR e che da quel giorno la sua vita era cambiata: tra l’altro, aveva sviluppato anche una capacità di percepire il futuro. Io ero in un periodo particolare della mia vita: avevo appena scritto il mio terzo libro sugli Ufo e volevo chiudere lì. Lei mi disse di non farlo. Non potevo farlo: ‘Credi di aver già fatto tutto, invece sei solo all’inizio’, commentò. E mi snocciolò una serie di eventi che avrei vissuto. Vi assicuro che tutto quello che annunciò, si sarebbe verificato nel tempo. Questa storia ha scombussolato non poco la vita mia e di mia moglie. Ah, dimenticavo: non vidi mai più quella donna”.

Se incontrasse un Alieno, che cosa gli direbbe?

“Avrei almeno 10 milioni di domande. Probabilmente, però comincerei con il domandargli qual è il senso dell’esistenza, pur sapendo che qua stiamo sconfinando in un ambito forse troppo metafisico”.

http://misterobufo.corriere.it/2017/01/ ... resh_ce-cp



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 21/01/2017, 08:04 
Buon compleanno CUN!
Misteriosi oggetti sospesi nel cielo delle principali città del mondo. Una linguista chiamata ad interpretare i segni con i quali sembrano voler comunicare le altrettanto misteriose creature che hanno pilotato fino alla Terra quelle enormi astronavi. Inizia così “Arrival”, l’ultimo film che porta sul grande schermo il tema del contatto ravvicinato con entità di altri mondi. La pellicola, presentata all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, è stata scelta dal CUN per festeggiare un compleanno importante.
Il 21 gennaio, il Centro Ufologico Nazionale compie infatti 50 anni. Per l’occasione, nei giorni scorsi ha invitato tutti gli appassionati alla proiezione, in anteprima, di “Arrival” nella sala Anica di Roma. Mezzo secolo è un traguardo di tutto rispetto, specie per un’associazione nata per iniziativa di un gruppo di amici affascinati da quello strano fenomeno conosciuto in tutto il mondo come UFO. Tra i fondatori, anche Roberto Pinotti, decano della ricerca ufologica in Italia e attuale segretario del CUN.
Durante il Convegno Nazionale di Clypeologia (allora si diceva così…) che si tenne a Torino il 26 settembre 1965, fu lanciata l’idea di realizzare la prima assemblea propositiva per un Centro Unico Nazionale che affrontasse la complessa questione degli Oggetti Volanti Non Identificati in modo serio, obiettivo e articolato. La costituzione legale dell’associazione risale per l’appunto al 1967. Da allora, il CUN (che ha poi assunto il nome attuale) è cresciuto ed è diventato un punto di riferimento per il settore della ricerca alternativa.
“Il CUN compie 50 anni ed è qualcosa di incredibile, perché siamo tra le 5 associazioni più antiche del pianeta ancora in attività, attività che non senza fatica ci ha portato a grandi traguardi”, ci ha detto il presidente Vladimiro Bibolotti. “Tra mille vicissitudini, siamo sempre riusciti a fare il nostro dovere, ovvero raccogliere i dati e divulgare, anche in chiave scientifica, la fenomenologia degli UFO, organizzando convegni e gruppi di studio. Una cosa non semplice.”
“Anche perché-ha proseguito Bibolotti- ora ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma. Una volta parlare di Oggetti Volanti Non Identificati e di Extraterrestri era piuttosto complesso, specie in ambienti accademici. Adesso invece vediamo personaggi come Stephen Hawking , considerato il nuovo Einstein e uno dei massimi fisici viventi, dirsi in qualche modo preoccupato per l’arrivo degli Alieni. Quindi, evidentemente, il problema degli Ufo è stato ben digerito. Perché se arriveranno, non saranno a cavallo, ma useranno quegli oggetti che dal 1953 l’aeronautica militare americana definisce UFO.”

Bibolotti non nasconde poi il suo orgoglio per il lavoro di analisi e ricerca compiuto in questi decenni: “Siamo tra i pochi al mondo ad aver collezionato una imponente casistica, che parte dal 1901 e arriva fino ad oggi. Sono quasi 13 mila casi con tanto di faldoni, dossier e foto”. Il CUN vanta un archivio ricchissimo, tutto informatizzato e a disposizione degli utenti. Per ogni anno, vengono indicati il numero di avvistamenti, il tipo, l’area geografica e così via. Ad esempio, nel 2016 in Italia sono stati osservati 111 oggetti o luci anomale. Un dato in crescita rispetto all’anno precedente, quando erano stati 94.
Secondo la valutazione di chi ha esaminato le segnalazioni, per almeno tre volte ad attirare l’attenzione sono stati dei semplici droni, non riconosciuti come tali dai testimoni oculari. Il 10% è invece spiegabile come lanterne cinesi. La maggior parte dei casi, circa il 70%, riguarda oggetti o fenomeni ad una quota oltre i 150-200 metri. La regione a più alto tasso di avvistamenti, lo scorso anno, è stata la Lombardia, seguita dalla Toscana.
IMa se si guardano i dati nel loro complesso, a partire dall’inizio del secolo scorso quando gli UFO erano ancora chiamati “ordigni”, in totale troviamo 8.848 oggetti osservati ad alte quote, 1453 a basse quote, 376 a terra, 369 Incontri Ravvicinati del 3° Tipo, 93 UFO a pelo d’acqua, 40 invece sotto il livello di mari o laghi e altri 1243 inseriti in altre varie tipologie. Mezzo secolo di ricerca, sì, ma il mistero è ancora fitto…

SABRINA PIERAGOSTINI



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 21/01/2017, 16:36 
Ho conosciuto personalmente Vladimiro Bibolotti; venne a trovarmi una volta ... [:)]
Ho fatto in seguito parte del CUN per tre anni.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 21/01/2017, 16:55 
Cita:
Non dico che gli Alieni siano i fratelli cosmici che qualcuno immagina. Ma se avessero voluto farci qualcosa, l’avrebbero già fatto


e chi ci dice che qualcosa non abbiano già fatto? forse dobbiamo rivedere il nostro concetto di buono e cattivo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 21/01/2017, 16:57 
Infatti ... Se non si sa niente di niente non si può stabilire nemmeno NIENTE. [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 22/01/2017, 02:07 
Ufologo 555 ha scritto:
Infatti ... Se non si sa niente di niente non si può stabilire nemmeno NIENTE. [:305]


Esatto :> e questo vale anche per la bibbia :>



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 Oggetto del messaggio: Re: Il 50° del C.U.N.
MessaggioInviato: 22/01/2017, 10:05 
Bèh, per te e forse per molti altri ... [:)] (Dipende anche dalla vita vissuta e dalle esperienze avute. Di certo non con i preti pedofili e quant'altro ...) Quelle sono "notizie" per barionu ... [;)]



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