MaxpoweR ha scritto:
un approccio vibrazionale... E cosa sarebbe di preciso?
Lo stesso di quando non capivi che esistono molte più dimensioni di quelle 3 che vedi in cui viviamo. Esistono sulla Terra extraterrestri che vivono in dimensioni più fini, non materiali, che si nutrono di vibrazioni ed energia, e non di un cheeseburger.
E che ricevono codici dalla posizione delle caneplas (o flotte come vengono chiamate) secondo schemi simili al carillon.
Guarda una partitura musicale, quei puntini che sono le note, non ti dicono nulla fino a che non vengono codificate in musica. La musica, e' stato dimostrato, influisce nella composizione atomica dell'acqua, e noi abbiamo una gran percentuale di acqua. Riassumendo, le flotillas sono codici per gli extraterrestri dimensionali che vivono tra di noi ma che non possiamo vedere.
Ennesimo fenomeno visibile a noi poveri terrestri ma che e' del tutto fuori dalla nostra portata, rimangono gli spettacoli che chi li ha visti, come lox1, non dimentica. Spero un giorno potrai vederle ste flotillas, anzi, spero un giorno potrai vedere un qualsiasi fenomeno ufologico, ti farebbe avere una visione più romantica e meno drastica del fenomeno stesso. Vedere maxpouer a bocca aperta, sarebbe di per sè uno spettacolo della natura
(...) Il numero sonoro
La Fisica Vibrazionale evidenzia pertanto le azioni e le interazioni delle frequenze polari e nucleari (senza polo o depolarizzate) e le associazioni simpatiche risultanti (effetti a catena dell'energia vibratoria: dalla luce al suono, dall'energia alla massa e viceversa). Tali azioni polari (attrattive) o nucleari (centrifughe) sono la causa della massa e dell'energia apparenti, generate dall'ampiezza vibratoria, dalla velocità, dal numero e dalla periodicità oscillatoria. In un paradigma distico, ogni aspetto parziale del Nucleo vibrante originario deve essere considerato collegato a lutti gli altri: nessuna cosa nell'UniVerso è isolata.
Nel Cosmo vi è un'interrelazione globale dai quark alle galassie che formano la sinfonia universale. Lo studio della musica e dell'Armonia ci fornisce un paradigma relativistico (due o più suoni formano un unico sistema vibrante di tipo cooperativo), contiene in sé il princìpio di non-località (una fonte sonora mette in risonanza tutto ciò che la circonda, modificandolo con le sue energie informanti: una corda di una chitarra provoca la vibrazione dell'aria contenuta nella cassa armonica che accelera i processi comunicativi delle molecole dell'aria).
Le altissime frequenze contenute in un campo oscillante di atomi e molecole rappresentano una sinfonia di onde vibrazionali ad interrelazione globale (energia elettrodebole, magnetica e gravitazionale).
Il loro effetto informante deriva dalle caratteristiche della relazione totale, come ebbe a rilevare il pitagorico Giamblico nel III secolo dell'era volgare, a commento dell'aritmetica elementare di Nicomaco, ove si rivaluta la filosofia del numero sonoro.