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Stellare
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 Oggetto del messaggio: IR 3 - Kelly / Hopkinsville
MessaggioInviato: 21/02/2015, 13:56 
IL CASO KELLY/HOPKINSVILLE

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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Re: IR 3 - Kelly / Hopkinsville
MessaggioInviato: 25/05/2019, 12:18 
cioè le creature non hanno mai mostrato intenzioni aggressive, anche se ripetutamente sparate dai revolver e fucili dei Sutton e l'altra famiglia, addirittura una arriva a toccare i capelli di uno degli umani e questo spara
nota: ci sarà qualche correlazione tra il procedere delle creature toccandosi la testa e l'aver toccato la testa gloriosa dell'umano, così mentre si cercano creature e civiltà pericolose credo che questi Sutton e gli altri siano stati messi nel registro degli creature ospitanti più feroci tra il quadrante 30° e 45° della galassia! [:302]
(ovviamente se tutto quello che riportano è reale)



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 Oggetto del messaggio: Re: IR 3 - Kelly / Hopkinsville
MessaggioInviato: 25/05/2019, 13:24 
Mamma mia che ricordi...

La storia dei Sutton, compresi quei disegni l'ho letta la prima volta da piccolo, forse avevo 6\7 anni (saranno stati i primi anni 90) su un libro di una collana "I MISTERI DELL'IGNOTO" Ugo ed Extraterrestri. Ricordo che tormentavo la ragazza che badava a me quando i miei erano al lavoro con questi libri e con storie su alieni ed extraterrestri... Da allora girano ancora le stesse "STORIE"...

La cosa che mi son sempre chiesto è: ma l'ufo da cui fuoriuscirono che fine ha fatto? Era precipitato o atterrato?

Devo vedere in garage dove tengo conservavate le centinaia di libri se ancora c'è quel libro.



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 Oggetto del messaggio: Re: IR 3 - Kelly / Hopkinsville
MessaggioInviato: 25/05/2019, 14:13 
cari amici ,
vedere anche
viewtopic.php?p=123462#p123462
( di Ufologo )

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: IR 3 - Kelly / Hopkinsville
MessaggioInviato: 25/05/2019, 16:10 
mauro ok grazie per il linkhttp://www.ufoforum.it/posting.php? ... 3&p=123462

Ufologo 555 ha scritto:
Un altro caso interessante che merita attenzione.
Il caso Kelly-Hopkinsville
Immagine
Kentucky 1955: un’indimenticabile avventura sotto la Luna.
Quando ho pensato di verificare in loco questo straordinario caso, m’era parso subito logico che i testimoni originali non fossero più in vita e che i loro eredi fossero troppo piccoli all’epoca dei fatti per saperne qualcosa. Ero sicuro però che sarei riuscito a trovare comunque qualcuno che ancora ricorda oppure anche in grado di esprimere un giudizio imparziale alla luce del tempo trascorso su quella vicenda che ebbe luogo nel cuore degli anni cinquanta.
Carl Sutton, detto Lucky, agricoltore di poche parole e per nulla incline allo scherzo, viveva a Kelly, un paese agricolo nel sud del Kentucky, che all’epoca dipendeva in tutto e per tutto da Hopkinsville, una ridente e verde cittadina che è confinante.
Aveva una bella fattoria giusto sulla strada che unisce i due agglomerati urbani che fanno parte della Christian Conty. Tutto cominciò dopo le 7 di sera del lontano 21 Agosto 1955 e l’avvenimento passò alla storia dell’ufologia come “il caso Kelly-Hopkinsville”, proprio perché il distretto di polizia che svolse le prime indagini fu quello di Hopkinsville, dal quale comunque dipendeva quel paese.
Billy Ray Taylor, un uomo della Pennsylvania, ospite della famiglia Sutton ed amico del capofamiglia, aveva una gra sete poiché il caldo e l’afa della sera lo attanagliavano. In cerca di un po’ di refrigerio, su invito della stessa famiglia Sutton, decise di uscire a bere un po’ d’acqua, raccogliendola dal pozzo nell’aia della fattoria. Lucky gli aveva detto che l’acqua del suo pozzo era la più fresca e dissetante della zona. Era ancora chiaro e mentre si incamminava col secchio, appena fuori di casa, vide un grosso oggetto brillante che, sibilando e passando sopra la fattoria, sembrò atterrare sul retro, in una piccola gola ad un isolato.
Billy rimase un po’ sorpreso, sembrava come se fosse venuto giù un grande missile senza fare alcun rumore… Si guardò un attimo intorno ma tutto pareva normale nei boschi attigui alla fattoria. Quella cosa passata sopra la sua testa però lo aveva messo in agitazione, era troppo strana e anomala per non preoccuparlo, al punto che non si ricordò neppure di avere sete e dunque, raccolta l’acqua, tornò subito sui suoi passi, quasi a rifugiarsi dentro casa.
Raccontò subito il fatto agli altri e non venne naturalmente preso sul serio. Lucky gli chiese se stesse scherzando o se voleva solo impaurire i bambini che stavano ad ascoltare. Tutto sembrava tranquillo fuori e quindi, di sicuro, Billy aveva visto un semplice aereo o si era davvero inventato quella storia per ravvivare la serata.
Improvvisamente però, il cane dei Sutton cominciò ad abbaiare e latrare in modo inconsueto. Qualcuno corse a dare un’occhiata alla finestra e avvisò Lucky di aver visto l’animale andare a nascondersi nella cuccia con la coda fra le zampe. Non si vedeva anima viva là fuori e non si capiva il perché di tutti quei lamenti. C’erano sette adulti in casa, ma c’erano anche quattro bambini, dunque Lucky e Billy Ray preferirono uscire a controllare cosa stesse succedendo e decisero anche di prendere le loro armi.
Fatti pochi passi fuori dalla porta, videro venire verso di loro uno stranissimo essere di un metro e venti circa di altezza, con una testa enorme, che teneva le braccia alzate, come per arrendersi.
La creatura era luminosa, e quando fu abbastanza vicina, i due testimoni poterono osservarla nei minimi particolari: aveva occhi giallastri dalle orbite molto grandi, una bocca lunga e sottile, orecchie elefantesche, la testa grossa, petto all’apparenza metallizzato, gambe esili come le braccia, che toccavano quasi terra se distese in giù, e le mani che finivano con degli artigli. Incredibile!
Negli anni cinquanta, da quelle parti, se si sentiva minacciata, la gente usava prima sparare e poi fare domande; era praticamente ancora la legge del Far West. Billy Ray dunque non ci pensò sopra due volte, e fece fuoco con la sua calibro 22. Lucky sparò col suo fucile.
Era impossibile mancare il bersaglio da quella distanza, ma quello strano essere balzò indietro velocissimo e corse al riparo nel bosco. Sembrava incolume.
I due tornarono dunque dentro casa ma prima che potessero raccontare l’accaduto agli altri, quella creatura, oppure un’altra simile, fece capolino alla finestra schiacciandovi contro il suo muso, quasi per testare il materiale di cui era fatta, e allora gli uomini spararono di nuovo forando materialmente il vetro, come constateranno più tardi gli investigatori. Lucky e Billy Ray corsero quindi fuori, convinti di trovare per terra un corpo quanto meno ferito, ma niente, neanche l’ombra.
Mentre erano fermi un attimo sulla soglia, successe una cosa inaudita: un essere si calò dal tetto e tentò di toccare i capelli di Billy. Lucky prontamente sparò anche a quest’altro intruso, ma quello fece ne più ne meno quello che aveva fatto il primo, fluttuò nell’aria e si allungò sopra il tetto, sparendo alla vista.
Lucky dichiarerò poi che i proiettili sembravano colpire qualche cosa di metallico, come se avessero tutta la pelle corazzata.
Appena riparati ancora in casa, i nostri amici si accorsero che tutta la fattoria era assediata da quelle creature. Apparivano ad ogni finestra o apertura della casa e davano l’idea di essere lì per curiosare e spiare all’interno. I Sutton ed il loro ospite non sapevano più che fare, anche perché le armi si erano rivelate inefficaci, e cominciarono a temere il peggio.
Sulle prime cercarono di capire le intenzioni di quegli strani esseri, ma poi la paura cominciò ad avere il sopravvento ed i nervi stavano saltando un po’ a tutti.
Dopo quasi tre ore di preoccupazione, pensarono che l’unica soluzione fosse quella di abbandonare la casa al “nemico”. Scapparono dal retro della fattoria salendo a bordo di due automezzi e raggiunsero la stazione di polizia verso le 23. Era scontato che gli agenti in servizio non credessero una sola delle loro parole. Appena udirono la storia, si misero a ridere, naturalmente. Poi, dopo lunga insistenza e leggendo sui loro volti una seria preoccupazione, considerarono l’avvenimento sotto una luce diversa e decisero di fare un sopralluogo. Sulla scorta dei dettagli riferiti e data la vastità dell’area interessata da questo stranissimo caso, ci andarono almeno 15 agenti. Arrivati sul posto, tuttavia, non poterono riscontrare nulla di strano: tutto era tranquillo sia in casa che nei dintorni. C’era solo una specie di chiazza luminescente nel punto dove, secondo i testimoni, era caduto un essere che si era appollaiato su una pianta, in seguito alle fucilate.
Ritrovarono comunque anche i segni ed i buchi dei colpi di arma da fuoco, come avevano raccontato Lucky e Billy Ray, e un fotografo li immortalò per la cronaca. Secondo lo sceriffo Russel Greenwell, che fu uno degli agenti che sentirono la storia e ispezionarono il luogo, venne stabilito che i testimoni ed il resto della famiglia, ospiti compresi, erano sani di mente e per niente sotto l’effetto di alcolici o altro. Aggiunse poi che lo stato in cui si presentarono al distretto, ed il comportamento tenuto anche durante l’ispezione, fugarono ogni dubbio sulla veridicità del racconto. Erano letteralmente terrorizzati.
L’indagine sul posto portò inoltre ad accertare che parecchi vicini avevano udito gli spari e che una persona aveva visto alcune luci nel cielo in prima serata. Steso il relativo verbale, le forze dell’ordine lasciarono la fattoria verso le 2.30 del mattino. I Sutton e gli ospiti si erano dunque tranquillizzati e, forti delle rassicurazioni degli agenti, finalmente si prepararono a coricarsi.
L’avventura però non era ancora conclusa, e stava per avere inizio il secondo tempo.
Dopo aver commentato tutti insieme l’insolita serata e, nonostante tutto, sempre increduli di ciò che era accaduto, Lucky, Billy Ray e gli altri decisero che non valeva più neppure la pena di continuare a pensarci e che forse era meglio dormirci sopra e chi s’è visto s’è visto.
I bambini erano già coricati e gli altri stavano per farlo quando, verso le 3 del mattino, ecco di nuovo le creature fare capolino alle finestre: guardavano curiose quel che stava accadendo all’interno e se ne stavano lì, silenziose e inespressive, apparentemente senza alcuna ostilità, appiccicando il loro muso al vetro.
Lucky e Billy, di nuovo allarmati, ripresero le armi e spararono a iosa, colpendo addirittura le finestre di una abitazione vicina, ma anche stavolta le pallottole sembrarono inefficaci. Era diventato quasi un gioco: gli esseri comparivano alla finestra e loro tiravano al bersaglio. La notte fu estremamente travagliata e nessuno chiuse occhio anche perché tutto il trambusto andò avanti per altre 2 ore, fino alle 5 circa, mezz’ora prima dell’alba del 22 Agosto.
La mattina dopo la polizia venne di nuovo a ispezionare il luogo, stavolta con alcuni incaricati dell’U.S. Air Force. Lucky e Billy Ray non c’erano poiché dovevano sbrigare alcuni affari ed erano andati in auto ad Evansville, nell’Indiana. Non venne trovato niente di strano e di insolito, salvo che tutta la casa era piena di buchi di pallottole.
Il Kentucky New Era, gionale di Hopkinsville, riportò tutta la storia nell’edizione del mattino del 22 Agosto 1955. Molta gente non volle credere al racconto e circolò subito la convinzione che fosse una colossale truffa, ma i Sutton dovettero spendere un sacco di soldi per riparare tutto quello che le fucilate avevano distrutto: i canali, i vetri delle finestre, le imposte, le porte ed anche l’intonaco esterno, oltre ai danni provocati ai vicini. Non ricavarono un dollaro da quella storia e dunque non avrebbero avuto alcun interesse a trarne una tale burla, senza contare che ebbero veramente anche tanti guai imprevisti: visitatori dai luoghi vicini, curiosi piuttosto che interessati alla verità, giornalisti da tutti gli States e violazione comprata di quella che oggi chiamiamo “privacy”. Lo stesso J. Allen Hynek prestò fede alla storia dopo aver sentito due investigatori di fiducia: Bud Ledwith, ingegnere presso una stazione radio di Hopkinsille, e Isabel Davis, che giunse fin qui da New York City l’anno successivo agli avvenimento, e studiò a fondo il caso.
Oggi, della famiglia Sutton, sono rimasti solo quelli che all’epoca erano dei bambini. Lucky Sutton e gli altri adulti sono scomparsi e non hanno mai ritrattato la loro storia, neppure in punto di morte. Cosa accadde dunque esattamente quella notte?
Cora Kemp Haddick, anziana signora di 83 anni, ricorda ancora l’episodio. All’epoca abitava a Kelly, poi si trasferì a Hopkinsiville, dove tuttora risiede. Suo figlio Bo conosceva i figli dei Sutton di vista e qualche volta li aveva incrociati a scuola. Mi riferisce che nella comunità di quella zona era addirittura diventato proverbiale dire: “Sei alienato come quelli di Kelly”. Secondo ciò che si ricorda, oltre a Carl Sutton e Billy Ray Taylor, era presente anche un certo Eugene Fletcher, amico della signora Johnson, che dovrebbe essere il cognome da nubile della moglie di Lucky. Enrambi sono ormai deceduto, però. Narra di quando viveva laggiù, sulla Johnson Mill Road, 41 North, nei pressi della Iron Hill School, di come fosse informata degli eventi in quanto praticamente vicina di casa dei Sutton. Devo però ammettere che poi si è potuto accertare che la sua abitazione di allora non era proprio così vicina al sito, ma a qualche chilometro e senza dubbio potrebbe quindi aver conservato e riferito le sensazioni della comunità più che le sue, come del resto conferma il nostro breve colloquio.

D – Signora Haddick, lei è molto scettica in merito, vero?
R – Guardi, non posso dire se fu uno scherzo o meno, ma già fin dal giorno dopo, quando la gente aveva letto la notizia sul giornale, s’era sparsa la voce che in quella casa erano tutti brilli.
D – Le autorità hanno escluso però che i testimoni avessero bevuto o altro.
R – Le ripeto, questo è quello che ha sempre pensato la gente… anche perché quei tipi non disdegnavano certo le bottiglie di whiskey! Non avevano una grande reputazione. Poi sa, quello di Kelly sono sempre stati ritenuti di serie B, nel senso che hanno sempre dipeso da Hopkinsville in tutto e per tutto. Fosse successo ad altra gente o in un altro posto, l’avrebbero presa tutti più seriamente, ma così… Con ciò non voglio dire male di nessuno, per carità!
D – Ma lei è mai stata sul posto a curiosare?
R – Chi non c’è stato in quella fattoria? C’è andato mezzo mondo laggiù! I piedi di mezza America l’hanno calpestata, poi si sono accorti che non c’era proprio niente da vedere. Era tutto normale. Andavano tutti a farsi fotografare con i Sutton… ridicolo! La notizia era circolata il mattino dopo, quando l’abbiamo letta sul giornale. Ma a Kelly, verso le 11 del mattino c’erano già i curiosi. Passato il clamore iniziale poi tutti se ne sono dimenticati. Credo che se adesso chiede a qualcuno in giro, nessuno si ricorda più niente.
E questo è vero. Ho dovuto sudare le fatidiche sette camice per trovare qualche buon’anima che sapesse ciò che era accaduto. Il che è tutto dire.
M’è parso subito chiaro che avrei dovuto sentire altra gente e che le persone che avrebbero potuto ricordare o conoscere qualche cosa le avrei dovute cercare tra coloro che hanno ormai superato gli “anta” (intesi come 60). La fattoria dei Sutton è dislocata sulla Old Madisonville Road, a Kelly. Proprio davanti all’abitazione passa la ferrovia che sinceramente non so se fosse o meno già esistente all’epoca, ma credo proprio di si. Ad una prima occhiata direi che chiamarla fattoria risulta un po’ difficile adesso, è più una villa immersa nel verde!. Ovviamente il paesaggio non è più quello di allora. La gente del posto è molto ruvida, schiva e poco propensa ad aprirsi al dialogo. Contadini riservati e chiusi più che timidi, di pochissime parole e dalla mentalità tipica americana. Siamo nel cuore degli States.
Un’annotazione importante: da queste parti è nato il genere musicale detto “bluegrass”, con la famiglia Monroe.
Non a caso, è stata proprio un’amica di famiglia di Billy Monroe a darmi una mano nelle ricerche sul posto. Devo dunque un ringraziamento speciale alla Sig.ra Tammy Worth, nota scrittrice locale di poemi e di qualche ballata country, che mi ha introdotto nella terra tutta particolare del Kentucky.
I figli di Carl Sutton non abitano più qui da un po’, la casa infatti è ora dei Sig.ri McCord, una coppia sui 43 anni circa, ed i nuovi proprietari non sanno, o non vogliono dirmi, il nuovo domicilio degli ex proprietari. Era comunque d’obbligo una breve intervista.
D – Signor McCord, quando avete acquistato questo posto, lo sapevate quello che vi era accaduto?
R – Certo, certo! Ma non c’è mai importato nulla!
D – Cosa pensa della vicenda? Vera o no?
R – Per me è tutto vero! Non ho dubbi.
Arriva nel frattempo il vicino di casa, parente dei McCord, che si stupisce a sua volta del motivo della visita. E’ un uomo sugli 80 e passa, proprio quello che ci voleva! La sua abitazione è a circa 80 metri dal luogo degli avvenimenti, nascosta dalla vegetazione. Saluta calorosamente sua nuora, la Sig.ra Doris McCord, e risponde volentieri a qualche domanda, anche se non vuole che si metta il suo nome (lo chiameremo dunque Neil):
D – Signor Neil, lei c’era già all’epoca?
R – Sicuro che c’ero! Quella notte ho sentito sparare, ma non pensavo ad una cosa del genere. Sa, qui in campagna ogni tanto si festeggia e dunque era lungi da me immaginare una cosa simile.
D – Qualcuno aveva detto che i Sutton erano un po’ alticci. Forse c’era stata davvero una festa?
R – Beh, io so solo che quella sera è successo qualcosa di strano, perché c’è stato un gran trambusto e non era loro costume fare baldoria. Avevo immaginato anch’io che fossero dei fuochi d’artificio quella notte, e invece… magari avessi controllato!
D – La gente aveva pensato anche ad una burla ben architettata.
R – La gente tende sempre a sdrammatizzare. So solo che è accaduto certamente qualcosa di anomalo in questo posto. Non posso confermare che ci fossero gli alieni o dei mostri venuti da chissà dove, ma so solo che la polizia non s’è mossa per gioco! E’ venuta qui, ha steso il verbale e ha annotato le testimonianze… e non c’è scritto da nessuna parte “caso archiviato perché erano tutti ubriachi!”. Chiaro?
D – Della storia di una burla l’hanno scritto i giornali o sbaglio? (Il Sig. Neil sorride e vuole anche precisare qualche cosa in merito).
R – Hanno scritto un sacco di immondizia e poi dicono che sono corretti!
Credo che questo tipo l’abbia mandato la provvidenza! Sono costretto a subire le sue angherie sul giornalismo in genere e sulla carta stampata. Poi però lui stesso ammette che l’articolo inerente questo caso era effettivamente congruente con i fatti. Finito il suo sfogo, comincia col precisare alcune cose essenziali in merito all’inchiesta. L’aspetto e l’ubicazione della fattoria all’epoca erano completamente diverse, quindi l’odierna villa non ha nulla a che vedere con la costruzione del 1955 teatro della vicenda, anche se erano stati gli stessi Sutton a modificarne l’assetto. Innanzitutto quello che c’era allora era un caseggiato in legno prefabbricato ed era situato sul fianco sinistro della attuale casa. Era anche più vicino al pozzo ed alla strada, a circa 30 metri da essa, mentre ora la villa è a 40 metri. Neil, orgoglioso di parlare della “sua” terra, vuole che lo seguiamo per andare a vedere il luogo dove, secondo la ricostruzione delle autorità e l’opinione degli inquirenti, sarebbe atterrato l’ordigno che aveva a bordo quegli esseri. Si trova proprio sul retro della odierna villa. Ci spiga che la gola, un tempo molto fonda e scavata, con l’andare del tempo e l’opera di bonifica, si è riempita fino a raggiungere l’altezza dell’attuale casa. Ci accompagnano anche i coniugi McCord. La distanza del luogo rispetto alla fattoria di allora doveva essere di circa 50 metri. Il retro dell’attuale caseggiato dà su un immenso e stupendo paesaggio boschivo, ancora intatto. Alberi, prati e distese di verde! L’ingresso principale dell’attuale villa guarda sontuosamente quello che una volta era solo un misero pozzo e che ora si è trasformato in un’elegante fontana artistica, orgoglio dei nuovi proprietari, i McCord naturalmente.
I Sutton e gli ospiti scapparono dalla parte della fattoria che guardava verso la strada, uscendo da una porticina di legno aperta sulla sinistra. Imboccarono una stradina di campagna, ora allargata a una corsia, che si immette sulla Old Madisonville Road. Gli esseri invece erano probabilmente impegnati sul fianco destro della fattoria, dove c’era (e c’è ancora) un capannone che faceva da ripostiglio. L’ingresso principale della fattoria all’epoca era sul retro, dove c’era anche il pozzo, e quindi dava quali le spalle alla Old Madisonville Road. La vita familiare si svolgeva sempre nel cortile antistante il pozzo, che ora si trova sulla sinistra, guardando l’attuale facciata della villa. In pratica la costruzione di allora aveva la gola, dove si ipotizza fossero atterrati gli esseri, obliquamente sul suo fianco destro. I Sutton non parcheggiavano le auto nell’aia davanti al pozzo, ma le tenevano dietro casa, sul bordo della stradina pronte per l’uso. La copia di un libro di recente pubblicazione (settembre 2001), che la mia amica Tammy Worth ha scovato presso la biblioteca comunale di Hopkinsille, riporta un articolo a perenne ricordo e testimonianza. C’è anche l’articolo originale apparso all’epoca sul Kentucky New Era, proprio il giorno dopo l’avvenimento. Vengo quindi a sapere che in effetti il nome di battesimo di Lucky Sutton era Cecil, mentre Carl era presumibilmente il secondo nome. Quella notte Lucky telefonò preventivamente e più volte alla polizia, per avvisare di mandare qualcuno con armi pesanti per difenderli da quegli esseri, ma l’agente R. N. Ferguson, che rispose alla chiamata, pensò ad uno scherzo di cattivo gusto e appese subito. Ferguson è tutt’ora vivo e racconta: “Taylor disse che aveva esaurito 4 caricatori della calibro 22 sparando a quelle cose”. Taylor dichiarò inoltre alla polizia che non era nuovo ad esperienze del genere. Ammise infatti che, qualche tempo prima, aveva già visto un altro strano oggetto sfrecciare nel cielo della Pennsylvania. Quella notte, ricorda ancora Ferguson, quando le 2 auto dei testimoni arrivarono al posto di polizia, gli agenti in servizio rimasero tutti increduli, poi però, dietro insistenza del loro capitano e dei due uomini coinvolti, si decisero ad un sopralluogo.
Inizialmente ci andarono lo sceriffo Russell Greenwell con gli agenti T.C. Gross, Dorris Francis e Gray Salter. In un secondo tempo arrivò anche Ferguson con un altro gruppo. Alla fattoria c’erano quindi almeno 25 persone, testimoni compresi, e comunque anche lui conferma che non venne trovato niente di anomalo. Questo si legge anche nell’intero rapporto di polizia che venne steso dallo sceriffo Batts. “Rimanemmo più di 3 ore alla fattoria”, ricorda Ferguson, “Non c’era nulla di strano, né in casa né fuori. Lo sceriffo aveva accertato che i testimoni avevano avuto a che fare con 12 o 15 intrusi quella notte. Personalmente non ho creduto allora, e non l’ho mai creduto neanche dopo, che a Kelly fosse atterrata un’astronave. Ad esser sinceri non trovammo neppure niente che provasse il contrario, però. E’ sempre stato un msitero!”.
E il mistero di quel che succede rimane ancora tale. Mentre il cielo si fa già scuro le nuvole vanno a nascondere la luna sbiadita del tardo pomeriggio di primavera. Mi rimane in testa il commento finale di Neil: “Io so solo che Lucky e Billy Ray se ne sono andati per sempre e non hanno mai detto d’aver mentito…”.

(Notiziario UFO n° 33 – Giugno 2002)
By Cagliari79


comunque questi sutton eccetera è già un miracolo se non si sono ammazzati, vista l'agitazione, tra di loro, a revolverate
gli esseri li volevano accarezzare e loro hanno sparato... mah [:297]

comunque... che creature potevano essere quelle?
da quale ambiente atmosfera provenivano? dalla conformazione corporea come poteva essere il loro ambiente?
ipotesi?
comunque voglio dire che il procedere con quelle che sembravano braccia, e mani, alzate probabilmente perchè o ritenevano che questo fosse un segnale di resa o di manifesta innocuità o forse avevano visto qualche western ollivudiano in cui ai pistoleri e fucilieri si manifesta la resa alzando le mani... boh [:296]



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MessaggioInviato: 25/05/2019, 16:13 
Old Madisonville road

https://www.google.it/maps/search/Old+M ... a=!3m1!1e3



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MessaggioInviato: 25/05/2019, 16:18 
https://www.google.it/maps/place/Kelley ... 87.4774974



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MessaggioInviato: 25/05/2019, 20:28 
[:297]
Hopkinsville-Goblins.jpg


khdrawingv1.jpg



sutton mansor.JPG


tra una di queste case c'era quella dei suttons [:o)]
a nord di "Hands of Hope"
e più a nord, fuori immagine, c'è una "Chiesa Battista" e più sopra il Kelly Station Park,
nel link di due post fa,
dove sono riprodotti due dischi volanti rudimentali con cerchio rotante, luci e fumo, ufo gonfiabili [:297] e altro... vi si celebra il Little Green Men Festival... mentre mi immagino l'afflusso di visitatori occasionali o periodici che ci possa essere, potrebbero fare affari a qualunque ora del giorno e notte, chissà...

https://www.astonishinglegends.com/al-p ... ter-part-1
--------
sutton khwitnesses.jpg

Three of the witnesses to the incident. In the middle is Elmer “Lucky” Sutton discussing how the craft landed. (credit: UFOs Northwest)
The Kelly-Hopkinsville Case August 21 – 22, 1955

http://www.thinkaboutitdocs.com/the-hop ... n-of-1955/

NOTA: non che fosse così necessario fare questi post, diciamo che non avevo niente da fare...



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