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quisquis ha scritto:
Veramente molto interessante, le regioni d'Italia riservano sempre delle sorprese. Non sapevo di questo legame Lovercraft - Veneto; per rimanere in tema di anglosassoni un po' sui generis sapevo invece del legame Charles Godfrey Lelend - origini della Wicca - appennino tosco-emiliano, vedi i suoi discussi “Etruscan – Roman Remains in Popular Traditions” e “Aradia: the gospel of Witches”; in particolare il secondo fu scritto in seguito ad alcuni incontri che Lelend avrebbe avuto in un suo viaggio in Italia verso la fine del 1800.
Sul Polesine sono ignorante (sono stato solamente qualche volta a Ferrara e dintorni, fino al Po, ed effettivamente quella campagna è un po' suo generis), certo la prima cosa che viene in mente è il mito di Fetonte caduto con il suo "carro" luminoso nel Po.
Sull'Homo Saurus (di cui non sapevo nulla) che dire? E' un tema affascinante, ma come inquadrarlo?
Da un punto di vista più strettamente criptozoologico mi sembra inverosimile la sopravvivenza di una qualche specie animale sconosciuta di grandi dimensioni nel delta del Po, anche perché comporterebbe l'improbabile presenza un bel numero di esemplari.
Mi sembra più probabile pensare che quelle terre evochino suggestioni particolari che con il tempo hanno dato vita ad un certo tipo di credenze di cui si potrebbe sentire ancora qualche eco nei racconti odierni di cui parlate.
Altrimenti, volendo cercare altre ipotesi, mi viene in mente un parallelo con il caso Caponi, marchigiano, che se non vado errato per molti presenta ancora punti poco chiari (per altri invece sarebbe un falso). Lì non abbiamo l'Homo Saurus ma un altro essere strano, che sembra uscito fresco fresco da un laboratorio.
Fantasticando molto si potrebbe infatti pensare a ipotetiche basi aliene sotterranee, dalle quali verrebbero periodicamente fatti uscire esseri creati in laboratorio, rilasciandoli per un certo periodo di tempo in un ambiente naturale adatto a loro e non molto antropizzato (Delta del Po per il Saurus, appennino interno Umbro-Marchigiano per il caso Caponi). Degli esperimenti, insomma, forse anche volti a testare "in corpore vili" (piccoli paesi, zone poco antropizzate) le reazioni della gente. E' solo una fantasia, lo ammetto.
I monti Sibillini (Umbria-Marche) sono ricchi di leggende e di avvistamenti, anch'essi zona protetta come il Delta del Po. Questo è l'unico paragone che per il momento mi viene in mente.
L'Homo Saurus, se esiste, non è un animale, ma un essere umanoide anfibio di grande intelligenza e di origine presumibilmente aliena, o forse di origini preistoriche pre-umane, o entrambe le cose, che vive e si nasconde nei canali del Delta del Po e forse in una rete di cunicoli sotterranei (nel Veneto ce ne sono moltissimi, anche nella mia cittadina: pare che a Pernumia, vicino ai Colli Euganei, ce ne sia una così grande che ci potrebbe passare una carrozza). Forse anche il fondo del Mare Adriatico è sede di queste creature, e forse i numerosi avvistamenti di UFO sorti dal mare vi sono legati.
Sarebbe tale creatura, adattata ad ambienti acquatici e bui, che avrebbe ispirato a Lovecraft il popolo di "Quelli-del-Profondo", gli uomini-pesce-rana che infestavano la cittadina di Innsmouth, che non sarebbe altro che una rappresentazione letteraria di Loreo e dei paesini del Delta del Po (estremamente facile da raggiungere dalla Romea, pochi chilometri dopo Chioggia, andando verso Ravenna).
Così come l'Ordine Esoterico di Dagon, di cui si parla nel racconto "La Maschera di Innsmouth", e così anche il "Culto di Cthulhu" di cui parla invece ne "Il Richiamo di Cthulhu" non sarebbero altro che rappresentazioni letterarie della Confraternita della Santissima Trinità di Loreo e dei suoi riti misteriosi.
Lovecraft poi ha giustamente associato l'Homo Saurus (che la tradizione dei Racconti del Filò chiamava "Sagusei") con Dagon, il Dio-Pesce, cioè il mitico Oannes, lo "apgallu", "l'uomo della grande acqua" uscito dal mare per civilizzare gli antenati dei Sumeri, e di cui forse le statuine di Al-Obeid sono fedeli rappresentazioni. Il suo racconto giovanile "Dagon" dimostra che stava coltivando certe teorie già all'inizio della sua carriera letteraria.
Anche il racconto "La Città senza Nome" sembra ispirata da certe leggende che poi avrebbero costituito la base dei suoi racconti più famosi, parlando delle misteriose rovine di una città costruita da una stirpe di Reptiloidi preistorici in quello che è ora il Deserto d'Arabia, deserto che confina con il Mar Rosso e il Golfo Persico, originarie sedi di Oannes, secondo il mito.
Noi oggi, che la sappiamo forse più lunga di Lovecraft, possiamo associare l'Homo Saurus non solo a Dagon-Oannes, ma anche ai Naga indiani, ai Nommu della stella Sirio di cui parlano i miti dei Dogon dell'Alto Volta, ai Kappas giapponesi, ai Telchini greci, alla leggenda di Melusina in Francia (e anche a Venezia, tra l'altro), a Cecrops, l'uomo-serpente che fondò Atene, e tanti altri miti che sembrano confermare l'idea che questi esseri forse sono qui da molto tempo, e seguono il cammino della nostra civiltà, avendo persino contatti segreti con alcuni esseri umani da tempo remotissimo.
Fantasie? Deliri? Miti? Può darsi.... ma sto aspettando ancora qualcuno che mi dimostri che il numero mostruoso di coincidenze e riferimenti che si sono accumulati in modo inverosimile siano solo coincidenze... non mi basterebbe un libro per narrare tutto quello che so....
E fra questi c'è anche il fatto che la leggenda dice che Fetonte precipitò con il suo carro di fuoco nel paese di Crespino, a pochi chilometri da Loreo....
Coincidenze? Se è così, spero di riuscire a trovare il tempo di raccontarle tutte, queste coincidenze.....