Riporto la notizia ma...
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Alieni a Castellana Sicula?
Cronaca di un incontro “molto ravvicinato” sulle Madonie
01 giugno 2010 - Sarà forse l'aria rarefatta di montagna o la suggestione di certi luoghi selvaggi ed isolati, ma pare che sulle Madonie si facciano strani incontri la notte. Non alludiamo alle solite strane luci luminose nel cielo, molto frequenti tra le cime del massiccio montuoso siciliano: di oggetti volanti non identificati se ne vedono spesso da quelle parti. Questa volta vogliamo spingerci oltre: parliamo di incontri ravvicinati, se non del terzo, almeno del secondo tipo.
Incontri con chi o che cosa non è dato saperlo con certezza, ma, stando ai racconti di alcuni giovani di Castellana Sicula, tranquillo paesino di 3.500 anime ai confini del Parco delle Madonie, non sembrano essere stati molto divertenti. Immaginate di trovarvi nella vostra auto, di notte, in “piacevole” compagnia, in un luogo isolato e all'apparenza tranquillo, quando, all'improvviso, vi sbuca davanti un “omone” alto due metri e mezzo, con braccia lunghe e “appuntite”. Questo, in sintesi, è ciò che ci ha raccontato Antonino Russo, ventiduenne castellanese, testimone, suo malgrado, di un'avventura un po' troppo sopra le righe.
Ma andiamo con ordine. È un sereno sabato sera di maggio, Antonino decide di andare con la sua ragazza in un luogo appartato, poco sopra Castellana, in contrada Nociazzi per la precisione. È una zona abbastanza frequentata dai giovani del posto, che vogliono stare un po' “soli”, lontani da occhi indiscreti. Così, intorno alla mezzanotte, la coppia, mentre sosta in auto, viene distratta da alcune luci in mezzo alla campagna, “come dei lampi, uno dopo l'altro”, dicono i ragazzi.
Trascorsa circa mezz'ora, ecco spuntare dal buio una figura scura, dalla forma vagamente umana. “Era un'ombra alta almeno due metri e mezzo, – racconta Antonino – la vedevo avanzare verso la macchina, senza far rumore. Le braccia erano molto lunghe e terminavano con una punta, come dei tentacoli”. La figura misteriosa, dopo essersi allontanata nel buio, è riapparsa all'improvviso ed è stato allora che qualcosa ha forzato lo sportello dell'auto. “A quel punto – confessa Antonino – ho messo in moto la macchina e sono scappato”. La disavventura termina con un particolare inquietante: sulla via del ritorno, la ragazza in auto si accorge che la sua collana di vetro è andata in frantumi.
Ma non finisce qui. Perché mezz'ora dopo, intorno all'una di notte, un altro giovane del posto, il diciottenne Gabriele Guarneri, appena appresa dalla coppia la notizia dell'incontro “ravvicinato”, decide di fare un sopralluogo nello stesso posto. Giunto in auto sul luogo dell'"apparizione", lì per lì sembra tutto tranquillo. Il ragazzo decide così di tornare giù in paese, ma quando mette in moto, la macchina non parte. “Ho fatto diversi tentativi, – racconta Gabriele – ma l'auto non voleva saperne di partire, quando poi finalmente si è messa in moto, le luci hanno illuminato in fondo alla strada una figura biancastra dalla grande testa ovale. Dopo, tornato in paese, ho provato a spegnere e riaccendere l'auto e non ho avuto alcun problema”.
Alieni, fervida immaginazione o che altro? Non lo sappiamo. Questo è quanto i ragazzi ci hanno raccontato e le loro voci sembravano sincere. Ma sarà difficile scoprire se l'ombra nera tentacolare sia apparsa loro veramente o se sia stata soltanto la suggestione della "febbre" del sabato sera. Una cosa è certa: quei lampi a ciel sereno, la gente del paese li ha visti per davvero.
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