Xanax ha scritto:
Si legge, si legge.
Non mi sembra comunque tanto difforme da quanto stiamo dicendo. Inoltre ripeto che quanto attribuito ad Ipparco in realta' ci e' stato solo riportato, non deriva dall'analisi diretta delle sue opere e di conseguenza non possiamo capire quale percorso di analisi e' stato seguito. Quindi, dire che non vi sono prove che prima di Ipparco questa conoscenza fosse nota non e' tanto piu' valido di quanto si possa dire sugli studi dello stesso in quanto sappiamo di sicuro che ha attinto a fonti precedenti, di Babilonia e di Alessandria. Avra' trovato solo le osservazioni o anche altro?
Inoltre, per dimostrare quanto farraginosa sia questa attribuzione, farei notare che le citate osservazioni Assire, erano precise al minuto d'arco. Sai cosa vuol dire? A occhio nudo non si puo' essere cosi precisi.
Ecco allora che ricadiamo nel precedente discorso. Le conoscenze antiche erano per forza di cose piu' avanzate di quanto si crede comunemente e le collocazioni temporali stabilite dall'accademia sono per forza di cose sballate.
Noi sappiamo per certo, dallo studio di oltre quattromila testi cuneiformi a carattere astronomico, che gli Assiri sapevano calcolare i movimenti del Sole, della Luna e dei cinque pianeti allora conosciuti (Mercurio, Venere, Marte, Saturno e Giove), in base al sistema sessagesimale che poi rimase praticamente inalterato fino a Copernico.
In un documento del periodo del re Assurbanipal (668 - 627 a.C.) sono calcolate le distanze tra alcune stelle con valori che scendono nettamente sotto a un minuto di arco. Impossibile farlo ad occhio nudo.
Su questi aspetti trovo molto interessante la teoria avanzata da A. Kryala, della facolta' di fisica dell' universita' dell' Arizona.
Il nome del pianeta Giove deriva dal greco Zeus, che a sua volta deriva dall'assiro Marduk, il dio supremo. Se gli assiri avevano battezzato il piu' grande pianeta del Sistema solare col nome della loro piu' grande divinita', dovevano averlo fatto sapendo che Giove - Marduk era il pianeta piu' grande tra i cinque che conoscevano. E per scoprirlo avevano dovuto utilizzare qualche ausilio ottico perche' Giove non e' il pianeta piu' luminoso e a causa della sua enorme distanza da noi, non e' neppure quello che appare piu' grande degli altri. Quindi, se nonostante l'apparenza, avevano capito qual era il pianeta piu' grande dovevano averlo osservato con un telescopio. Ma non solo. Visto che le dimensioni apparenti dei pianeti sono determinate dalla distanza dalla Terra, devono essere riusciti a stabilire le effettive distanze di tutti e cinque i pianeti noti e - sulla base dei dati astronomici da loro registrati - si deduce che avevano una teoria ragionevole per calcolare le distanze planetarie. In sostanza - sostenne Kryala - avevano capito che i pianeti si muovono su orbite circolari concentriche attorno al Sole. Una volta messa a punto una teoria eliocentrica, fu naturale per loro supporre che piu' erano lunghi i periodi di rotazione dei pianeti intorno al Sole, piu' erano distanti dal Sole stesso. Da qui la possibilita' di determinare le diverse dimensioni dei pianeti. Secondo Kryala, sebbene diverse "tavolette" cuneiformi fossero "segreto di Stato", molte informazioni passarono ai Greci. Appare quindi chiaro che anche Ipparco attinse a queste fonti.
A questo si aggiunga che nel 1850 a Ninive in Iraq fu ritrovata dall' archeologo inglese A.H. Layard una lente in cristallo di rocca biconvessa, con una lunghezza focale di 4,5 (ancor oggi conservata al British Museum) il che testimonia che gli Assiri erano in possesso della tecnologia delle lenti e che quindi le loro osservazioni si possono spiegare solo con l'ausilio di strumenti ottici che a quanto pare conoscevano.
Purtroppo la qualita' e la quantita' dei documenti ritrovati non ci permettono di andare oltre. Anche con questi elementi, che gia' da soli retrodatano una bella mole di conoscenze scientifiche, in realta' non possiamo dire nulla sulla loro reale provenienza. Furono gli Assiri a fare queste scoperte? Oppure furono scoperte a loro antecedenti e da loro solo ereditate? E' ovvio che se ascoltiamo l'accademia che ci dice che prima di loro c'erano solo i cavernicoli allora si fa presto. Ma questo e' perche' l'accademia ama girare con le mutande di ghisa e quindi si trincera dietro l'assenza di prove concrete e ti dice che tutto cio' che non si puo' dimostrare e' solo fantasia. Inutile dire che questo ragionamento mi sembra decisamente riduttivo e semplicistico.
Comunque i fatti sono questi. Piu' indietro riusciamo ad arrivare e piu' scopriamo che le conoscenze precedenti erano piu' avanzate e migliori, secondo un processo che appare piu' involutivo che evolutivo, in piena difformita' con quanto sostenuto dall'accademia.
Quindi spiacente, ma il tuo tentativo di debunkeraggio consistente ne presentare queste evidenze come conseguenze naturali di semplici osservazioni protratte nel tempo e perfettamente alla portata di popolazioni cosi come descritte dall'accademia, rappresenta un deciso flop.
Ritenta, sarai piu' fortunato.