http://www.dnamagazine.it/unomattina.htmlLunedì 16 Marzo a “Uno Mattina”
Cinzia Tani e Maurizio Baiata affrontano l’enigma dell’Area 51
di Maurizio Baiata
Lunedì 19 Gennaio, in onda alle 9:35 su Rai Uno nella seconda parte di “Uno Mattina”, la rubrica “Enigmi & Misteri” a cura della giornalista e scrittrice Cinzia Tani vedrà ospite il giornalista e ufologo Maurizio Baiata. Lo spazio, nel contenitore del popolare programma condotto da Eleonora Daniele e Michele Cucuzza, si occupa stavolta di uno dei misteri più inquietanti: le basi sotterranee segrete presenti sul suolo degli Stati Uniti, in particolare la famigerata “Area 51”.
A parlarne, in studio, Cinzia Tani - titolare della rubrica - che esporrà la tematica nelle sue diverse sfaccettature. Maurizio Baiata è appena rientrato dagli USA dove, insieme a Paola Harris e le ricercatrici indipendenti Lori Wagner e Aimee Sparrow, ha raggiunto l’Area 51, realizzando un video reportage del quale Rai Uno Mattina presenterà brevi spezzoni filmati.
Al di là di riprese satellitari e a grandi distanza, sull’Area 51 fu il Presidente Bill Clinton a doversi esprimere ufficialmente durante il suo mandato, con un decreto che esentava la base dalle normative sull’ambiente e, inoltre, ne certificava l’esistenza in quanto perimetro militare gestito dall’Aeronautica USA, nella base aerea di Nellis, dove si conducono ricerche e collaudi top secret di prototipi e armamenti altamente classificati, quindi secretato in nome della Sicurezza nazionale. Quello che se ne sa, in termini di retroingegneria da veicoli alieni precipitati e recuperati, è dovuto al fisico Bob Lazar (sistemi di propulsione) e all’ingegner Bill Uhouse (avionica e moduli di comando) che vi hanno lavorato, nella zona S-4. L’Area 51 venne edificata nell’area del lago essiccato Groom Lake e, al suo interno si trova una zona ancora più segreta, denominata S-4, che avrebbe ospitato tecnologie e biologia aliene. Nulla di confermato ufficialmente.
Non è agevole giungere all'ingresso principale, che in realtà non esiste, ma è segnalato dai cartelli che impediscono di proseguire ed è guardato a vista da furgoni e personale pesantemente armato (soprannominati “camo dudes”) privi di insegne, della Wackenut SS, l’agenzia che sovrintende alla sicurezza della base. Vi si arriva, partendo da Las Vegas, prendendo a Nord la 93 e, superata Alamo, si percorre la Highway 375, soprannominata Extraterrestrial Highway (come indicano i cartelli).
Quindi sterrati a perdita d'occhio, verso le montagne, sino all’ingresso della base, che però dista ben 15 miglia dalla zona interna vera e propria dell'Area 51.
Siamo in quello che gli Americani definiscono “in the middle of nowhere”, un paesaggio semi desertico, interrotto solo dai Joshua Trees, di fascino agghiacciante.
Sullo stesso territorio, nella zona di Alamo, abbiamo effettuato inoltre delle riprese del sito di un crash aereo, un caccia USA precipitato nei primi anni Novanta e i cui rottami sono sparsi su una collina a ridosso della bassa catena montuosa che separa l'Area 51 dal resto del mondo.
Uno spazio breve, come al solito, ma che ritengo susciterà l’interesse degli appassionati.