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MessaggioInviato: 10/03/2011, 17:42 
Segnalo che sul blog di Adriano Forgione (http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.it) è stata "postata", in anteprima, la copertina di "X TIMES" di Marzo 2011, il mensile di ufologia e informazione alternativa diretto da Lavinia Pallotta.


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MessaggioInviato: 10/03/2011, 17:52 
Sarebbe interessante se si potesse postare qua l'articolo riguardante le nuove rivelazioni dal disclosure project.
Leone, se sei in contatto con Forgione o Lavinia, puoi chiedere se è possibile questa cosa?


Ultima modifica di Bastion il 10/03/2011, 17:53, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/03/2011, 18:04 
Sheenky, ho mandato un messaggio a Lavinia... Ciao! [;)]


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MessaggioInviato: 10/03/2011, 18:51 
Grazie. Sappimi dire [:)]


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MessaggioInviato: 11/03/2011, 14:27 
Ringrazio Leone per avermi avvertita di questo post. Purtroppo, per motivi editoriali, non mi è possibile mettere online un articolo contenuto nel numero attualmente in edicola, o in un numero molto recente. Questo riguarda x Times come gran parte delle altre pubblicazioni, di tutti o quasi gli altri editori. Tuttavia, ho ricevuto l'ok per inserire sul forum la prima parte dell'articolo, che vi riporto di seguito. Approfitto del thread per ringraziare i gestori del forum e del sito per l'ospitalità sempre dimostrata verso di noi. Mi dispiace di non poter ricambiare con l'articolo nella sua interezza, spero comunque che questa prima parte sia più che sufficiente a farsi un'idea del pezzo in questione.
Quindi grazie e un caro saluto a tutti [:)]


The Horsemen

di Lavinia Pallotta

I quattro gruppi di potere che vogliono dominare il mondo, le nanotecnologie progettate per controllare la popolazione, i programmi spaziali segreti nelle rivelazioni di un ex progettista dell’Aeronautica USA, divulgata recentemente da Steven Greer


Spesso nel considerare i soggetti che gestiscono, in segreto, la questione extraterrestre, si fa riferimento a un “governo ombra”, costituito da personaggi dell’intelligence e dell’apparato militare con poteri e mansioni non supervisionabili dal Parlamento eletto dal popolo, a volte anche a scienziati che, per dichiarazioni loro o altrui, collaborerebbero a determinati black project, ma raramente si dà il giusto peso al possibile e determinante ruolo che potrebbe svolgere in tutto questo il settore privato, autentico ago della bilancia in molte e fondamentali questioni sociali, economiche e politiche. Le Corporation, secondo importanti dichiarazioni rilasciate da personaggi che non ho motivo di credere in malafede, estenderebbero il proprio controllo non solo negli ambiti più palesi della vita dei cittadini, ma anche in quelli più nascosti, che gran parte di noi si ostina a fingere di non vedere, come la realtà ET. Ovviamente la Corporation non sono entità a se stanti, ma aziende ramificate create, e gestite, da singoli individui che, se considerati nel loro insieme, possono dare l’impressione di costituire organismi compatti, che però sono spesso in contrasto e in competizione fra loro, e da cui può capitare la fuoriuscita di informazioni delicate. Fu proprio il Colonnello Corso a dichiarare di aver consegnato tecnologia aliena al settore privato perché lo sviluppasse e introducesse nel mercato, cosa che l’esercito, ovviamente, non poteva fare. Da qui sarebbe derivata l’integrazione di tecnologia “nostra” con tecnologia “loro”, entrata nelle nostre case senza che la gente se ne accorgesse.

I testimoni a Washington DC
Steven Greer, il promotore del Disclosure Project, lo aveva capito molto bene quando, nel 2001 radunò e diede voce a innumerevoli testimoni di eventi UFO e verità scientifiche secretate, provenienti dall’apparato militare quanto da quello civile e aziendale. Il Disclosure Project si proponeva di rompere il muro di silenzio attorno alla questione extraterrestre, e anche della free energy, con un evento mediatico al Washington Press Club che, secondo le sue aspettative, avrebbe shockato la stampa e dunque il pubblico. Non fu così. Le testimonianze furono effettivamente notevoli, anzi direi sorprendenti, ma in una società mediatica soffocata dal cover up e dal conformismo, l’effetto non rimbalzò sulla popolazione civile, rimanendo confinato a quella sala, e agli “UFO believer”, alcuni dei quali osannarono Greer per il suo coraggioso e pionieristico lavoro, mentre altri lo attaccarono anche pesantemente. Sì perché le testimonianze non sono sempre ben accette dall’ufologia viti e bulloni, e poi perché Greer a un approccio giornalistico preferì, e preferisce tuttora, un approccio contattistico, convinto che le interferenze aliene siano per forza positive, e che testimonianze in senso opposto siano inaffidabili perché riconducibili alla volontà del governo occulto di attribuire una natura malevola a visitatori ET, per gestire un eventuale disclosure a modo suo. A sostegno di questa testi diverse dichiarazioni raccolte da Greer, primo fra tutti quella di Carol Rosin Rose, ex collaboratrice di Werner Von Braun, geniale scienziato nazista che, una volta americanizzatosi, si scoprì pacifista confidando alla Rosin il suo rammarico per il fatto che chi gestiva la questione ET negli Stati Uniti volesse far apparire i visitatori dello spazio come malvagi aggressori, quando invece nessuno di loro lo era. E se lo dice un nazista, chi potrebbe mai dubitarne? Non Greer, che per sua stessa dichiarazione ha escluso decine se non centinaia di testimonianze di persone, anche militari, intenzionate a partecipare al Disclosure Project ma con il racconto di eventi che avrebbero indicato la presenza aliena qui sulla Terra come più intrusiva e sinistra di quanto evidenziato dalle storie presentate da Greer nel 2001 a Washington. Io stessa, che seguo da molto tempo l’operato di Greer con ammirazione, non posso condividere la sua scelta. Greer afferma di aver omesso quelle testimonianze perché convinto che fossero intenzionalmente deviate, ma perché non presentarle alla popolazione, con tutti i loro pro e contro, e lasciare “al popolo” interessato, il compito di farsi una propria idea? Chi combatte il cover up sostenendo che il popolo deve sapere, non può nascondere al popolo le informazioni raccolte perché contrastanti con una tesi, in nome del bene comune, per il quale proprio il governo ombra si è macchiato di innumerevoli crimini, tra cui l’omicidio?

William Pawelec
Tuttavia l’opera di Greer non è ignorabile. Quanto raccontano i militari, gli astronauti, gli scienziati e i testimoni civili da lui intervistati era e resta fondamentale. Un punto di riferimento obbligato per chi vuole informarsi non solo sulla realtà ET ma sui progetti segreti e le dinamiche di controllo messe in atto da parte di sta in cima alla piramide di potere, livello dopo livello. Sopratutto, l’opera di Greer non è terminata. Se non ha avuto la forza di rompere il muro di silenzio mediatico dieci anni fa, ha avuto la costanza di continuare a raccogliere dati, trovare testimoni, continuando a far parlare di sé e corrodere quel muro piano piano, anche grazie al potere di internet, che ha permesso di diffondere quei dati ovunque, in barba alla stampa indifferente. Una delle iniziative più interessanti di Greer, e più recenti, è stata la divulgazione di una video intervista a William Pawelec, ex specialista informatico dell’Aeronautica USA specializzato nello sviluppo di sistemi di sicurezza di controllo, rilasciata nel 2001, con la clausola che venisse resa pubblica solo dopo la sua morte, avvenuta nel Maggio 2007. Il permesso di pubblicarla tuttavia, sarebbe arrivato solo nel Dicembre 2010. Pawelec avrebbe lavorato sia per il complesso industriale che per quello privato hi-tech, e in black project che gli avrebbero permesso di venire a conoscenza di utilizzo di retroingegneria da tecnologia extraterrestre in basi statunitensi in cui venivano sviluppati velivoli ed equipaggiamento completamente diversi dai nostri. Tali velivoli sarebbero realizzati in basi militari dotate di molti livelli sotterranei. Ma ciò che sembra stare maggiormente a cuore a Pawelec è raccontare è l’ideazione, la creazione e l’utilizzo di nanotecnologia per il controllo delle persone, in forma di microchip sottocutanei. Lui stesso avrebbe lavorato alla progettazione e produzione di transponder, ognuno dotato di un diverso numero di riconoscimento, in grado di monitorare la temperatura della persona a cui fossero stati inseriti, la pressione sanguigna, le pulsazioni, e persino le onde cerebrali. Secondo Pawelec, queste nanotecnologie sarebbero state ordinate al settore privato dal governo, ufficialmente per motivi di sicurezza: riuscire a rintracciare le persone scomparse, prevenire rapimenti e via dicendo. In realtà, la produzione di simili strumenti era talmente imponente – si parla di bilioni di transponder – da risultare per lo meno sospetta. Inoltre, racconta Pawelec, nonostante i microchip avrebbero dovuto essere consegnati e gestiti da personale governativo, alla luce del sole, questi, una volta prodotti, venivano recuperati da agenti delle diversi agenzie di intelligence, tra cui CIA e NSA, ma senza un permesso ufficiale. Che fine avevano fatto i microchip? A cosa erano davvero destinati? Nulla di tutto questo era stato spiegato a Pawelec, che però – rivelazione agghiacciante ma che non sorprende – aveva riconosciuto uno dei suoi i “prodotti” in un microchip estratto dal corpo di una donna che si dichiarava addotta dagli alieni. Il caso aveva fatto rumore, e il microchip estratto dalla vittima, secondo Pawelec, era proprio uno di quelli alla cui realizzazione aveva contribuito lui stesso, naturalmente per ben diversi fini. Poiché moltissimi addotti testimoniano un’interferenza militare in seguito a rapimenti da parte di entità aliene, non è difficile dedurre che simili nanotecnologie, in grado di rintracciare una persona ovunque si trovi, e di monitorarne lo stato di salute, vengano utilizzati in progetti assolutamente occulti e a dir poco sinistri. (...)

(Continua su X Times di Marzo)


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Grazie mille Lavinia.... gentilissima come sempre... [;)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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