ANTISEMITISMO E NEGAZIONISMO
L’antisemitismo è stato coltivato per duemila anni dalla chiesa, che influenzava lo stato suo braccio secolare, perciò agli ebrei furono perseguitati, uccisi, fu loro impedito di possedere terra, di lavorare per lo stato e poi furono reclusi nei ghetti; quando ne uscirono, i più fortunati tra loro, si dedicarono al commercio, alle attività finanziarie ed alla cultura, quando si fecero ricchi, i principi, che li avevano sostenuti nelle loro attività finanziarie per tassarli meglio e per far amministrare i loro patrimoni, in corso di periodici pogrom, li espropriavano e facevano cassa.
Però queste cose sono accadute anche a comunità cristiane, divenute ricche e potenti, che contrastavano il passo al monopolio della chiesa, i cristiani si sono accoppati anche tra loro ed hanno fatto strage di minoranze religiose cristiane, come gli albigesi. Le persecuzioni degli ebrei nei secoli hanno fatto milioni di morti, li costrinsero a fuggire da un paese all’altro, perché queste persecuzioni non avvennero contemporaneamente in tutti i paesi; è da ricordare che anche Maometto uccise, fece schiavi e cacciò gli ebrei dall’Arabia.
Gli europei hanno nel DNA l’antisemitismo della chiesa perciò, quando s’incontra un ebreo che viva di malaffare o di sporca finanza, i mezzi d’informazione, non dimenticano mai di ricordare che è ebreo, se è cristiano si dimenticano la citazione. Insomma l’uomo può essere cattivo, ma se è ebreo, è scontato che lo sia, è il risultato della propaganda bimillenario della chiesa.
Oggi gli ebrei sono 16 milioni, tra Israele e il resto del tutto il mondo, anche se sono sovrappesati economicamente per il loro numero, però il discorso vale anche per gli svizzeri; sono divenuti cosmopoliti con la diaspora, ma sono una piccola percentuale rispetto agli islamici ed ai cristiani, hanno subito l’ennesima persecuzione sotto il nazismo, con circa 6 milioni di morti, e qualcuno nega questo fatto o nega il numero dei morti o nega le camere a gas.
Eppure si fa presto a fare un conto, in Polonia esistevano tre milioni di ebrei e ne rimasero 30.000, in Germania erano 500.000 e ne rimasero 30.000, in Russia perì oltre un milione di ebrei; esistevano tanti ebrei in Ungheria, Balcani e Grecia e ne furono sterminati quasi un milione e mezzo; ad occhio si arriva subito a sei milioni, a tale riguardo, sono tante le testimonianze dei reduci dai campi di concentramento.
Le camere a gas erano mobili o erano delle grandi stanze per doccia camuffate, è evidente che chi nega questi fatti è antisemita ed odia gli ebrei, perciò vari stati europei si sono date delle norme per combattere questo negazionismo; tuttavia io sostengo che le idee sbagliate, anche se dettate da animosità politica, economica o religiosa, vanno combattute e contrastata con gli argomenti e non rese reati, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che queste idee possono essere vere perché lo stato e la religione non sono sempre portatori di verità.
Invece vanno colpiti con norme i comportamenti discriminatori e le persecuzioni di popoli, perciò, invece di condannare il negazionismo dell’olocausto, sarebbe meglio proibire ai mezzi d’informazione di ricordare che sono ebrei alcuni di quelli che fanno malefatte, le quali sono compite anche da musulmani e da cristiani; il fatto è che anche i nostri intellettuali, educati dai gesuiti, hanno nel loro DNA il loro antisemitismo.
Alcuni di questi intellettuali affermano di avercela non con gli ebrei ma con Israele, eppure tra gli ebrei esistono, come negli altri paesi cosiddetti “democratici”, credenti, atei, nazionalisti, socialisti; in Israele gli ebrei fanno con successo anche i soldati, gli agricoltori ed i ricercatori, i loro finanzieri sono in occidente e finanzieri esistono anche tra cristiani ed arabi.
Israele nacque nel 1948 per volontà dell’ONU, i paesi arabi non accettarono la sparizione della Palestina, che in precedenza non era stata uno stato indipendente, ma un territorio dominato da greci, romani, inglesi, arabi e ottomani, e preferirono fare più di una guerra contro Israele; persero queste guerre e questo fatto fece guadagnare ad Israele un altro titolo per rivendicare le terre che occupa, però alcune terre conquistate, sotto le pressioni internazionali, sono state restituite; la storia insegna che ciò non accade spesso dopo guerre vittoriose.
Prima del 1948 a Gerusalemme la maggior parte della popolazione era cristiana ed ebraica, a Betlemme la maggior parte della popolazione era cristiana, ma oggi è stata costretti ad abbandonare la città, la maggioranza della popolazione palestinese era arabo-palestinese; gli ebrei religiosi non avevano seguito tutti la diaspora e, nel corso di duemila anni, non avevano mai abbandonato completamente la loro terra.
Le guerre con gli arabi fecero fuggire da Israele 800.000 palestinesi, un numero corrispondente agli ebrei cacciati dai paesi arabi fino ad oggi ed immigrati in Israele. Oggi Israele ha sette milioni di abitanti, tra cui un milione di arabi con cittadinanza israeliana, l’arabo è la seconda lingua ufficiale del paese; a causa dell’immigrazione da Europa, Russia, Etiopia e paesi arabi, il paese ha bisogno di case per alloggi e di terreno per l’industria e l’agricoltura, per una popolazione residente molto aumentata rispetto al 1948.
Israele è forte nella ricerca ed ha irrigato il deserto lo ha fatto rifiorire, anche destalinizzando l’acqua marina, è un piccolo stato all’interno del mondo arabo-islamico, rappresenta il 2 per mille della sua superficie e il 2 per cento della sua popolazione, infatti, il mondo arabo è scarsamente popolato; se Israele fosse accettato, come noi accettiamo all’interno dell’Italia San Marino, potrebbe essere di aiuto allo sviluppo dei paesi arabi, che hanno petrolio ma non la sua tecnologia.
Se la finanza araba, vaticana ed ebraica trovassero un accordo di pace definitiva, invece di guadagnare nella regione con armi, cooperazione e petrolio, visto cosa rendono i santuari cristiani, potrebbe fare grandi affari con il pellegrinaggio in Terrasanta; i capi dei terroristi arabi si potrebbero trasformare in albergatori, infatti, nelle colonie europee d’Africa, i capi dei ribelli diventarono dirigenti di stati resisi indipendenti. Naturalmente, per questa strada, nascerebbe finalmente anche uno stato palestinese indipendente.
Se questo progetto non decolla, la ragione risiede nel fatto che l’élite mondialista di tutte le razze ritiene di guadagnare di più con i traffici di cui si è parlato, inoltre, mantenendo dappertutto lo stato di tensione, si vendono più armi nel mondo; le malattie sono importanti per vendere farmaci che non guariscono ed i conflitti sono importanti per vendere armi che rendono la pace irraggiungibile.
Gli arabi ritengono anche che, mantenendo vivo il problema palestinese contro Israele, possono favorire la loro unità, il loro nazionalismo ed il loro espansionismo, aiutati dalla loro religione, è una vecchia strategia degli stati, alimentata dal nemico esterno; oggi i profughi palestinesi si sono riprodotti e moltiplicati, fino alla terza generazione, e non sono stati integrati dai paesi arabi che li ospitano, ricevono cospicui aiuti da ONU, paesi arabi, Europa e Usa ed i soliti furbi, lungo la filiere donatori-destinatari, si riempiono le tasche.
Gli ebrei, oltre ad avere idee politiche e religiose diverse, come gli altri popoli evoluti, non sono una razza pura; malgrado i divieti della loro religione, di quella cristiana e degli antisemiti, anche loro si sono mischiati agli altri popoli; hanno i fondamentalisti, ma hanno anche ebrei che bevono vino e mangiano prosciutto, proibiti dalla loro religione, hanno il brutto e il bello di tutti i popoli, quindi, se si vuole, si può andare d’accordo anche con loro o con alcuni di loro.
Stando così le cose, è difficile anche capire cosa sia veramente un ebreo, gli ebrei, a causa della diaspora e della loro cultura personale, non hanno la stessa fede, non hanno la stesa razza, non hanno la stessa lingua e non hanno gli stessi costumi; sembrano pertanto più un partito che una nazione, hanno loro associazioni e sono accusati di complotti; sulla scia dei nazionalismi europei dell’ottocento, si sono dato uno stato, quello di Israele, che ha norme liberali e garantisce libero pensiero, ma ospita anche integralisti religiosi.
Tuttavia senza persone che, per duemila anni, hanno difeso una cultura religiosa e conservato una lingua morta, poi certificate e favorite dallo stato di Israele, lingua e religione ebraica non sarebbero arrivate fino a noi; gli ebrei sopravvissuti sarebbero stati assimilati dagli altri popoli, la loro lingua e la loro religione sarebbe scomparse, com’è successo ad etruschi e ad altri popoli. E’ probabile che la loro resistenza di fronte alle cultura dominante sia stata proprio una conseguenze delle persecuzioni e dell’ingiustizia che essi avevano sentito.
Di fronte alla persecuzione, c’è chi si estingue, chi si fa assimilare e chi si arrocca, è successo anche ai pellirosse d’America; un’altra caratteristica dei dirigenti degli ebrei è che si sono messi al servizio dei dirigenti dei cristiani e degli arabi, dimenticandosi, quando non erano rivoluzionari, delle sorti del popolo comune; per il loro servizio chiedevano come compenso, oltre i privilegi, come fanno anche i cristiani, il diritto di conservare la loro religione e le loro usanze. Gli ebrei avevano strappato all’impero romano una loro giurisdizione autonoma, come oggi è rivendicata dagli islamici in Europa e in parte già ottenuta in Inghilterra; questo è uno degli strumenti che favorisce la dissoluzione di una civiltà, perché rende gli uomini disuguali davanti alla legge, per legge.
La religione islamica ha preso molto dall’ebraismo antico, anche se poi gli ebrei, in massima parte, si sono aperti alle idee moderne ed alla laicità; tra gli ebrei non esistono solo i discendenti delle dodici tribù d’Israele, perché si convertirono all’ebraismo anche etiopi e mongoli cazari del Volga, che immigrarono nell’Europa orientale e diedero vita alla cultura Yddish ed a quella degli ebrei ashenaziti orientali, diversi dai sefarditi cacciati dalla Spagna, dopo la riconquista spagnola.
Prima di cristiani ed islamici, gli ebrei fecero del proselitismo, ma poi furono costretti a fermarsi da cristiani ed islamici. Gli ebrei sono stati accusati di avere ucciso Dio, di avvelenare le acque, di profanare le ostie, di diffondere le pestilenze, di sacrificare bambini e di berne il sangue, di rubare, di speculare, di fare gli usurai, di mentire; ma questi sono i difetti di tutti gli uomini o almeno di alcuni tra loro, vampiri ed usurai sono esistiti anche tra i cristiani.
Razzismo e antisemitismo si fondano su pregiudizi e generalizzazioni, gli uomini sono fondamentalmente uguali, nel senso che entro ogni gruppo umano esistono belli e brutti, onesti e disonesti, stupidi e intelligenti, sono le culture nazionali che rendono i popoli veramente diversi tra loro, queste sono date principalmente dalla lingua, dalla religione e dai costumi, nei paesi liberali soprattutto dalla lingua e dai costumi, perché vi ammettono anche libertà di religione e libertà di pensiero.
Nunzio Miccoli
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