https://www.audioterapia.net/sublimen/d ... creatrice/Il Big-Bang e la Musica (vibrazione) creatrice
In principio fu il Verbo, cioè la Parola: il Suono “pensato” da Dio ebbe (ed ha) il potere di creare, di dar vita all’intero Universo. Il suo rumore fu certamente quello della grande esplosione del Big Bang. Da allora le sfere celesti, nel loro eterno ruotare, emettono una vibrazione che potremmo definire “celestiale”: del resto proprio così viene definita la sinfonia che si sente nel Paradiso cristiano e musulmano, presupponendo che la musica sia un linguaggio divino.
Anche chi torna dallo stato di coma spesso ricorda di aver sentito una meravigliosa musica di sottofondo, impossibile a descriversi né tantomeno ad essere riprodotta dall’uomo.
La scienza moderna oggi mostra che questi ritmi geometrici giacciono al centro delle strutture atomiche. Ora, la parola è suono e il suono è vibrazione; il pensiero genera energia e l’energia è vibrazione; la luce è vibrazione.
Secondo antiche narrazioni indiane, con i suoni è possibile materializzare degli oggetti e addirittura esisterebbero delle città invisibili. (Dio disse… e fu… …di tutte le cose visibili e invisibili…).
Un antico racconto vedico narra che il saggio Narada andò da Dio a lamentarsi del disordine e della disarmonia che regnava a quel tempo sulla Terra e ricevette da Lui, come rimedio, le note musicali e le leggi delle interrelazioni tra i suoni.
Il principio del “Suono Cosmico” è alla base della cultura vedica.
Il suono permea profondamente le culture orientali a tal punto che lo studioso Guy Beck le descrive come “Teologie soniche”. In esse la genesi del mondo e della materia avvengono tramite un “suono primordiale” che dà forma ad un “pensiero” di Dio e lo proietta nell’universo, il che non appare poi così lontano dalla visione simbolica giudaico-cristiana. Il comandamento “non pronunciare il nome di Dio invano”, sembra derivi dal fatto che per gli ebrei alcuni nomi sono impronunciabili, a causa del loro potere e della loro appartenenza ad esseri spiritualmente superiori e vicini a Dio.
Sempre in India, a proposito dei Vimana (letteralmente “uccelli artificiali abitati”) si narra che su alcuni di essi fosse incisa la sillaba sacra dell’OM e mediante determinati canti e preghiere i sacerdoti sapessero comandarli.
Dice Giovanni nel prologo al Vangelo omonimo: “in principio c’era colui che è ‘la parola’. Egli era con Dio; Egli era Dio. Egli era al principio con Dio. Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa…”. Dice la Genesi: “Dio disse… e fu”.
Alla base della più antica filosofia greca vi era la corrispondenza: pensiero-parola-realtà. Ma la filosofia greca ha attinto dall’Egitto. E infatti la genesi egiziana di Menfi recita: “Ptah, il grande, è il cuore (cervello) e la lingua (parola) dell’Enneade degli dei, lui creò gli dei, nacque nel cuore e nacque sulla lingua qualcosa nella forma di Atum. Ora, Atum è il creatore, ma si capisce che lui stesso è stato creato, grazie al cuore (sede del pensiero secondo gli Egizi) e alla voce (lingua). Anche gli Egizi hanno attinto la filosofia dal vicino Oriente e così via fino ad arrivare là dove è attestata la più antica filosofia: l’India.
Brahma è il Tutto, è Dio, anima universale. Alla base della Genesi hindu vi è, inutile dirlo, il suono. Anche le tradizioni Hopi e Navajo asseriscono che in tempi antichi gli sciamani proferivano parole sopra la sabbia e creavano modelli (nel senso di forme e calchi), un concetto non dissimile al Mandala e gli Yantra indù che si dice siano espressione della vibrazione divina.
(continua...nel link)
I flauti di Krishna Nei testi vedici troviamo spesso riferimenti al suono del flauto. A proposito dei flauti di Sri Krishna, Srila Bhaktivedanta Svami Prabhupada nel “Nettare della Devozione” (cap.26) afferma:
“Krishna suona tre flauti, il primo si chiama venu, il secondo murali e il terzo vamsi. Il venu è molto corto, non supera i quindici centimetri e ha sei fori. Il murali è lungo circa quarantacinque centimetri e ha un foro all’ estremità e altri quattro lungo la canna. Produce un suono che è fra i più incantevoli. Il vamsi è lungo trentasette/trentotto centimetri e ha nove fori. Krishna suona questi flauti secondo l’occasione. Egli possiede un vamsi più lungo che si chiama mahananda o sammohini, ed un altro ancora più lungo chiamato akarsini. Ma il più lungo di tutti è l’anandini. Quest’ultimo affascina moltissimi i pastori ed è conosciuto col nome più tecnico di vamsuli. Questi flauti possono essere incastonati di pietre preziose, oppure fatti di marmo, o anche di una canna vuota di bambù. Quando un flauto è fatto di pietre preziose è un sanmohini, quando invece è d’oro è un akarsini”.
Altri riferimenti vedici ai “Flauti” di Sri Krishna li troviamo in varie Scritture, nello Srimad-Bhagavatam, 10.35.15, le Gopi a Madre Yasoda narrano:
“Quando tuo figlio suona il flauto, Shiva Brahma e Indra (che sono considerati i personaggi più nobili e anche i più eruditi) rimangono confusi. Benché occupino un’alta posizione, quando sentono il suono del flauto di Krishna si prosternano umilmente e si raccolgono con gravità, assorti nello studio di questa vibrazione”.
Nello Srimad-Bhagavatam dove viene descritta la casa eterna di Dio, troviamo:
“Krishna, L’eterno affascinante soffia il Suo flauto, accompagnato dal Suo fratello più vecchio Balarama e gli altri ragazzi bovari e le vacche entrano nella bella foresta di Vrindavana per goderne l’atmosfera. Loro camminano nel mezzo di fresche foglie adulte di alberi, i cui fiori assomigliano a penne di pavone. Sono inghirlandati da quei fiori e si decorano con il gesso dello zafferano. Qualche volta ballano e cantano e lottano l’uno con l’altro. Mentre Krishna balla, alcuni dei ragazzi bovari cantano ed altri giocano con i flauti; alcuni suonano la tromba sulle corna dei bufali indiani , o battono le loro mani, mentre lodano Krishna, ‘Caro fratello, stai ballando molto bene'”.
Il primo verso della Brahma Samhita – l’invocazione – (uno dei testi più antichi e sacri della letteratura vedica), descrive l’aspetto personale del Summum bonum e le sue trascendentali attività: tra cui quella di suonare magnificamente il flauto:
venum kvanantam ara vinda-dalayataksam barhavatamsam asitambuda-sundarangam kandarpa-koti-kamaniya-visesa-sobham govindam adi-purusam tam aham bhajami
“Adoro Govinda, il Signore primordiale, i cui occhi sono simili ai petali del loto appena sbocciato; Egli suona il flauto in modo meraviglioso e una piuma di pavone orna la Sua testa. Il Suo corpo, raggiante di bellezza ha il colore di una nuvola carica di pioggia. La Sua incomparabile grazia affascina milioni di Cupìdi”. Nella spiegazione del capitolo 4 verso 6 della Bhagavad Gita, Srila Prabhupada afferma: “[…]Egli appare grazie alla Sua potenza interna, nel Suo corpo originale. In altre parole, Krishna appare in questo mondo nella Sua forma immutabile ed eterna, con un flauto tra le mani. Egli appare nel Suo corpo eterno, che non è assolutamente contaminato dalla materia[…]”.
note:
(1) Le Armoniche sono le frequenze multiple della frequenza fondamentale di un’onda elettromagnetica. Un’onda che non sia perfettamente sinusoidale e che abbia la frequenza di 100 Hz sarà composta dalla frequenza fondamentale di 100 Hz e da numerose frequenze armoniche da 200, 300, 400 500 Hz e così via, con ampiezze d’onda variabili.
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_________________ " La Giustizia del Padre è lenta ed Inesorabile. " Eugenio Siragusa
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