Cita:
Giovanni dalla Teva ha scritto:
Un caro e amichevole saluti a tutti, per cortesia sarei riconoscente e felice di ricevere dellle critiche al messaggio precedente.
E' strutturato troppo tecnicamente e di difficile comprensione?
Se prima di tale analisi, io avevo ancora qualche piccolissimo dubbio sull'esistenza reale della resurrezione; ora sono convinto al 100% che non c'è mai stata. Tale prova la deduco direttamente dall'analisi stessa dei vangeli canonici.
Un caro saluto con ringraziamento.
Se 2000 anni qualcuno avesse scritto di aver visto 'volare' un asino, sicuramente mentiva!.... Ma è così ancora oggi?... Tutto sommato è sufficiente sollevare un asino con un adeguato elicottero, per poi affermare di aver visto volare un asino!..
La faccenda della 'resurrezione' di Gesù, sotto tale profilo, è speculare a quelle della 'verginità' di Maria e dei 'sette demoni' che Gesù avrebbe fatto 'uscire' dal corpo della Maddalena. C'è un filo comune che passa attraverso le tre realtà: un nucleo di verità storica!... Ovviamente, per arrivare a capire tutto ciò è necessario stabilire prima di cosa si sta parlando!
Non solo Gesù 'risorse', ma ciò accadde per ben DUE VOLTE!!... Tranquilli, ho preso solo un aspirina per un fastidioso mal di testa!..
Naturalmente le due 'resurrezioni' di Gesù non furono della stessa natura. La prima, avvenuta quasi sicuramente intorno al 33, fu squisitamente di natura simbolica, vale a dire la RESURREZIONE GNOSTICA!
Chiunque si è interessato allo gnosticismo ed alle sètte gnostiche sicuramente avrà saputo che nei loro rituali vi era anche quello della 'resurrezione'. In pratica, un seguace, il quale, attraverso un adeguato training, aveva raggiunto uno 'status' particolare, vale a dire quello della conoscenza (gnosis) della VERITA' gnostica, era detto "RISORTO DAI MORTI" (v. vangelo di Filippo), laddove i morti erano, simbolicamente, coloro che ancora ignoravano tale verità gnostica: vale a dire gli 'ilici' (materialistici) e gli 'psichici', cioè coloro che non conoscevano ancora la verità ma erano interessati al tema della 'salvezza' (raggiungibile solo attraverso la conoscenza della verità gnostica).
Dunque Gesù, avendo raggiunto la conoscenza della verità, attraverso l'autotraining e l'aiuto del maestro gnostico Giovanni il Battista, guida carismatica della setta dei 'nasurei', cui apparteneva anche Gesù di Nazareth (secondo Recognitiones ed Homilies del pseudo Clemente, anche Simon Mago e Dositeo), automaticamente era diventato un 'PERFETTO' (vedi gli gnostici Càtari) ed un 'SALVATORE', dal momento che con la conoscenza della verità era in grado di condurre gli altri 'eletti' (vale a dire i seguaci della setta) alla salvezza. (come si vede, il concetto della salvezza dai 'peccati', che Gesù avrebbe operato con il suo 'sacrificio' della croce, era lontanissimo dalle tradizioni gnostiche!)
Dal momento che a quel tempo Maria Maddalena fungeva da 'sacerdotessa' della setta (v. i riferimenti agiografici e patristici circa il ruolo di sacerdotessa svolto dalla Maddalena), spettava a lei annunciare alla comunità degli eletti (i seguaci della setta) l'avvenuta 'resurrezione' di Gesù (v. i vangeli canonici).
Il rituale della 'resurrezione', quasi sicuramente, avvenne nel tempio esseno di Gerusalemme, di cui sia il mondo religioso giudaico, sia i padri del 'falso storico', fecero sparire le tracce storiche (v. Giovanni di Gamala). Tutto ciò si intuisce facilmente da una citazione di Eusebio, il quale riporta che subito dopo la 'resurrezione', Gesù consegnò l'abito (da cerimonia: probabilmente una tunica) al SACERDOTE! E' dunque evidente che il rituale della 'resurrezione' si svolse all'interno di un tempio.
Sempre procedendo nel racconto, Eusebio ci informa anche che Gesù, probabilmente perchè aveva digiunato nel giorno precedente la cerimonia, si sedette a tavola per mangiare. Dal momento che il fratello Giacomo, sicuramente per solidarietà verso il fratello Gesù, aveva digiunato anch'egli, Gesù lo invitò alla tavola con lui, poi prese un pane, lo spezzò in due e ne offri una parte al fratello dicendo: "tieni fratello mio, mangia con me".
Esistono solo tenui dubbi sulla circostanza che l'evento non sia servito di ispirazione ai falsari che fondarono sincreticamente l'allucinante culto cattolico (ancora oggi potente arma psicologica per il dominio delle masse ignare della verità storica), al fine di creare la panzana dell'istituzione dell''Eucarestia' da parte di Gesù!!...
La seconda 'resurrezione' di Gesù, avvenuta a ROMA e NON in Giudea, fu invece di tipo 'fisico'. Un giorno, mentre il Nazareno insegnava all'ombra di un platano, situato nel giardino della casa che lo ospitava, egli chiese ai suoi 'discepoli' che gli scavassero una fossa, entro la quale avrebbero dovuto poi seppellirlo, avendo assicurato loro che dopo TRE GIORNI sarebbe uscito fuori (oppure 'risorto', se egli fosse riuscito ad illuderli di essere morto prima della sepoltura). Per quanto la cosa possa apparire incredibile, in realtà è proprio quello che avvenne!..
Dal momento che Giuda Tomaso, gemello di Gesù, nonchè collaboratore di trucchi e 'magie', seguì SEMPRE suo fratello e quindi doveva essere anche lui presente allo 'strabiliante' esperimento del Nazareno, quasi sicuramente, come condordato in precedenza tra i due consumati 'volponi', interpretò il ruolo dell'incredulo per meglio convincere le ignare vittime dello 'scherzo', il quale, in realtà, fu tutto tranne che uno scherzo, dal momento che l'eccentrico Gesù con tale evento voleva conquistare l'entusiastica ammirazione del popolino romano e crescere così in 'carisna'!
Il trucco della 'resurrezione', molto probabilmente, doveva essere ben noto nell'ambiente dei 'maghi', visto che vi fu un'attribuzione multipla dell'evento della 'resurrezione'! (come, ad esempio, quello della fanciulla 'defunta' fatta risorgere durante il trasporto funebre). Ovviamente, la fonte che riporta tutto ciò, non accredita affatto l'evento di tale 'resurrezione' a Gesù di Nazareth! (*)
La data del 33, quale anno della presunta 'resurrezione' di Gesù, fu quasi sicuramente giusta. Ci sono tre fonti che ci aiutono a capirlo. La prima è il vangelo di Tomaso, dove è riportato che i discepoli dissero a Gesù: " sappiamo che te ne devi andare. Presso chi, dunque, noi ripareremo?" Segue il consiglio di Gesù di 'riparare' presso il fratello Giacomo il Giusto, per il quale la terra ed il cielo furono creati!.
Nella Pistis Sophia, seconda fonte, è riportato che Gesù rimase 11 ANNI con i suoi discepoli, dopo la sua 'resurrezione', durante i quali egli continuò ad insegnare loro e ad ammaestrarli. Sommando questi 11 anni a 33, cioè la data della 'resurrezione' di Gesù, si arriva al 44. Dalla letteratura ebraica apprendiamo che in quell'anno avvene qualcosa di molto importante per Gesù: qualcosa che ne determinò tutta la sua vita futura. Degli eventi connessi a tale data (44) troviamo echi nella letteratura gnostica e, incredibile a dirsi, persino nella letteratura 'gentile' (o pagana che dir si voglia).
Saluti
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Nota:
(*) - ancora più probabile è il fatto che nel primo secolo, ed anche in buona parte del secondo, erano molti a conoscere la verità su tale episodio (che ai falsari servì come 'marchio' divino per lo stesso Gesù, visto che solo un essere 'soprannaturale' poteva risorgere dopo morto!). Che le cose siano andate proprio così, ce lo dimostra il fatto che l'unico 'padre', vale a dire Origene, che confutò il lavoro di Celso, "Del Discorso Veritiero", fortemente critico verso le allucinanti menzogne dei padri falsari, lo fece solo intorno al 240 (Celso pubblicò il suo lavoro intorno al 170: ben 70 anni prima!). Tutto ciò non è affatto casuale nè strano, se si pensa che quando Celso scrisse il suo libro, le allucinanti menzogne cattoliche erano ancora 'fresche di giornata', visto che esse furono confenzionate tra il 140-150, contestualmente la fondazione del culto cattolico. Ergo, sarebbe stato molto difficile per i padri falsari di allora far credere ai propri seguaci l'opposto di ciò che veniva affermato da fonti anticristiane (soprattutto le fonti giudaiche della diaspora, le quali conoscevano TUTTO circa Gesù e sua madre, come si evince ancora oggi dal contenuto della letteratura rabbinica) Anche l'erudito mondo pagano, in quanto già abbondamente smaliziato circa gli approcci ingannevoli dei vari ciarlatani, i quali, sfruttando le loro abilità illusorie e la loro perizia nel confenzionare trucchi 'miracolosi', riuscivano ad abbindolare i 'poveri spiriti' ed ottenere da loro ciò che volevano, cioè un 'pietoso' sostentamento per il 'figlio di Dio' di turno, (v. Apollonio di Tyana e Simon Magus, il quale, per stessa ammissione patristica, effettuava anche lui delle 'opere meravigliose': leggi 'miracoli'!) si sforzava di aprire gli occhi alle potenziali vittime, in quanto mosso dall'etica stoica, fatta truffaldinamente propria dai falsari di seconda generazione.
Veritas
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