Cita:
Smokerooster ha scritto:
Grazie Ariel per la tua spiegazione.
Tuttavia sono abbastanza agnostico, non credo alla bibbia, al massimo ne prendo alcuni ideali ma non credo che soffermarsi sul significato di una parola possa aiutarci a comprendere Dio.
Credo che qualcosa che si possa definire Dio esiste, ma andare veramente a capire le sue logiche è per noi impossibile.
Naturale, "comprendere" Dionon è per la limitata natura umana (parlo per chi è credente).
Tuttavia, rimanendo nell'ambito della parola, posso dire con certezza che se pensiamo alla Bibbia , solo la lettura in ebraico permette di entrare in significati e sfumature impossibili da cogliere nelle traduzioni.. Ma questo vale per ogni opera. Si può cogliere la Divina Commedia in una delle trane traduzioni? sarebbe solo un pittoresco raconto, m si perderebbe ogni significato.
Vorrei sottolineare, ulteriormente, che la discussione è nata su una questione linguistica. Né l'autore della discussone né io abbiamo la pretesa di parlare di teologia. Il discorso è puramente linguistico e non implica nulla sul credere o no, né sulla possibilità di penetrare l'essenza di Dio.
Mi piace molto l'analisi scritturale, pur facendo tutt'altro nella vita ed essendo davvero un principiante. Trovo molto interessante l'analisi di una precisa parola e le implicazioni che essa può dare, sul piano interpretativo, rispetto ad un sinonimo e riflettere sul perché un autore scelga questo o quel vocabolo, con tutte le conseguenze che ne derivano
Certamente riconosco che a volte si tratti di lana caprina, ma in fondo siamo qui per discutere e capire.