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greenwarrior ha scritto: Cita:
Enkidu ha scritto: Cita:
greenwarrior ha scritto:
[quote]Enkidu ha scritto:
[quote]greenwarrior ha scritto:
Il grosso problema è che non sappiamo gestire la libertà. E' diventata uno strumento politico.
La libertà, se politica, è il primo strumento politico di uno stato democratico. Se poi uno lo trova un fatto negativo, allora vada a vivere in uno stato totalitario, dove la libertà sarà uno strumento politico solo per chi comanda... ma quello non è vera libertà. E' solo arbitrio, che è una cosa ben diversa dalla libertà politica.....
Non intendevo proprio quello.......
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Mettiamola così, la libertà è gestita male sia da chi la fornisce e sia da chi dovrebbe utilizzarla per quello che è.
La liberta non è qualcosa che qualcuno deve "fornire", in quanto appunto è un diritto inalienabile della persona umana. Così come nessuno ci fornisce la vita, così nessuno ci fornisce la libertà. Semplicemente, ci sono persone che riconoscono il diritto alla libertà altrui e altre no, così come ci sono persone che riconoscono il diritto alla vita altrui e altre no.
La libertà la si usa male solo quando si compie un abuso contro altre persone o esseri viventi o contro l'ambiente naturale, per esempio violenze fisiche e verbali. Insulti, in particolare.
Qua non mi sembra che nessuno abbia insultato nessuno, quindi non si è mancato di rispetto.
Se poi fare dell'ironia parlando di "Itaglia Cattolica" (che cattolica ormai più non è) viene considerata una mancanza di rispetto, dico allora che il mondo sarebbe un posto migliore se si fosse tutti meno permalosi e con la coda di paglia.....
Criticare fa parte della libertà di parola, e quindi è anch'esso diritto inalienabile della persona. Se qualcuno non accetta critiche e un poco di ironia, o di sarcasmo, è un problema suo. E magari è anche uno che manca assolutamente di senso dell'umorismo....
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Hai ragione, la libertà non è una cosa che qualcuno dovrebbe "fornire", ma purtroppo è così.
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E' così perché si vuole che sia così. O meglio lo si vuole in Italia, o Itaglia che dir si voglia, o ancora meglio la Itaglietta degli itaglini o itaglidioti.....
La libertà non te la regala nessuno, te la devi prendere. La devi difendere, la devi proteggere. La tua e quella degli altri, giorno per giorno. La libertà fa parte del mestiere di essere persone responsabili, non qualcosa che ti viene calato dall'alto.
Se qualcuno ti fornisce libertà, vuol dire che non è libertà, ma una gentile concessione che lui ti permette per interessi personali che ti ritirerà quando lo riterrà opportuno.
Che la libertà sia un tuo diritto inalienabile devi farlo capire tu, e non un altro al tuo posto. Altrimenti la libertà stessa non avrebbe senso. Che senso avrebbe una libertà che non è una tua libera scelta? É come una vita che non vivi, o un amore che non ami. Non ha senso.
Nell'Itaglietta di oggi, come da ormai tanti secoli, non c'è il senso della libertà come scelta responsabile e diritto inalienabile della persona. Non c'è affatto il senso della libertà perché non la si comprende. Non fa parte della nostra cultura.
Ieri ho comprato un libro che consiglio a tutti gli italiani che vogliono essere italiani d'Italia e non itaglini dell'Itaglietta.
Si chiama "La Fabbrica dell'Obbedienza" di Ermanno Rea, ed è un libro che cerca di capire e spiegare perché gli italiani sono sempre stati così succubi dei potenti e dei prepotenti, così servili e voltagabbana da essere sempre lì a poter sperare di elemosinare favori e privilegi dai potenti e dai pre-potenti, anziché decisi a rivendicare i propri diritti e a difenderli, anche a costo di correre gravi rischi e di pagare di persona, come invece hanno saputo fare altri popoli.
La spiegazione la trova nel fatto che per secoli il popolo italiano, diviso e succube dei vari principati e del Papato, è stato addestrato ed educato a considerarsi semplicemente un suddito in mano ad un'autorità politica e morale che regolava tutta la sua vita, non lasciando il minimo spazio alla libertà di coscienza, considerata "un peccato".
Un popolo educato a considerare la libertà un male, è ovvio che non sarà mai capace di difendere la propria libertà, ma a viverla addirittura come un frutto proibito, o come una colpa....
É una lettura che raccomando a molti, assieme a un riflessione sul popolo italiano, che in tanti secoli non ha mai fatto una vera rivoluzione degna di questo nome.....