Cita:
Cecco ha scritto:
Carissimo Veritas
Per ulteriori accertamenti, il tuo Gesù di Nazareth lapidato a Lidda,
per caso era Gesù Barabba?
Un saluto con ringraziamento Cecco D'Ascoli
Bene, vedo che ora il dibattito prende una piega più produttiva.
Che il 'Barabba' dei vangeli canonici sia stato Gesù, ce lo confermano gli stessi patristi, come ad esempio Origene, i quali nei loro commentari alle varie opere neotestamentarie, chiamano Barabba 'Iesoun' (Iesoun Barabban).
Secondo i vangeli, 'Barabba', cioè Gesù di Nazareth, venne fatto liberare da Pilato, dopo che era stato arrestato insieme ad altri a causa di un tumulto scoppiato in città (Gerusalemme) ed in cui rimase ucciso un uomo. Nelle sue opere, Giuseppe Flavio ci spiega chiaramente l'origine di tali tumulti, provocati, quasi sempre, da un sicario che, coperto dall'anonimato della folla, esegue una vendetta personale, o per 'commissione', su una vittima designata.
A confortare in modo più che soddisfacente la tesi secondo cui il Barabba liberato da Pilato fosse stato Gesù di Nazareth, contribuisce inaspettatamente le versione slava delle opere di Giuseppe Flavio, riscritte integrando in un solo lavoro(*) buona parte dei contenuti della Guerra Giudaica e di Antichità Giudaiche. In tale lavoro è detto ESPRESSAMENTE che Pilato fece liberare Gesù!...
Trova quindi una giustificazione razionale il fatto che, secondo le stesse cronache patristiche, nelle chiese dei primissimi secoli la figura di Pilato era riguardata quasi come quella di un santo (sic!) e per questo venerata!.. Se il ruolo svolto effettivamente da Pilato fosse stato realmente quello descritto dai vangeli, sarebbe stato non solo assurdo, ma decisamente allucinante il fatto che, malgrado tutto ciò, i primi cristiani venerassero la figura di Pilato!.. (**)
I falsari evangelisti, al fine di mitigare tale assurdità, hanno scritto che Pilato, praticamente, fu costretto ad assecondare la volontà dei 'perfidi' giudei (***) e far condannare Gesù alla crocifissione.
Tuttavia, gli stessi vangeli ci dicono anche che Gesù sarebbe stato fatto torturare da Pilato prima della crocifissione. Rimane oscuro il perchè un personaggio 'pio' e giusto, come ci viene rappresentato Pilato dagli evangelisti canonici, avrebbe dovuto far maltrattare Gesù in quel modo. Tutto ciò non può essere spiegato attraverso i normali percorsi razionali della mente umana, ma solo attraverso gli esilaranti sofismi di cui fanno quasi sempre sfoggio gli apologeti cattolici, ad uso e consumo dei 'creduli devoti'!..
Inoltre, l'aver costretto Gesù a portare la sua croce sino al luogo della crocifissione, è qualcosa di veramente 'pirotecnico' nell'economia falsaria dei santi evangelisti, visto che una tale procedura era assolutamente non convenzionale per la legislazione romana di quei secoli! Ergo, tutto ciò, se mai fosse accaduto, non poteva che scaturire dalla diretta volontà di Pilato: cosa ben strana per un procuratore che il Nuovo Testamento vorrebbe santo e 'pio', tanto da venire addirittura venerato presso le prime chiese!... Cosa è necessario di più per percepire la proterva falsità nell'operato dei 'santi' evangelisti?..
Ma perchè Gesù Barabba?..
Da quando è iniziata la speculazione esegetica su base scientifica, vale a dire da circa tre secoli a questa parte, si è molto speculato sul termine 'Barabba'.
Che la struttura originaria di tale parola fossa stata 'bar Abba', è da tempo chiaro a tutti gli esegeti e ricercatori 'vari'. Infatti, ciò è dovuto alla cosiddetta 'scripta continua', mediante la quale venivano redatti i testi greci dei primi secoli cristiani. In tale modalità non venivano lasciati spazi tra le varie lettere che componevano le varie parole del testo, pertanto la locuzione aramaica 'bar Abba' (patronimico) poteva essere restituita in questa forma dai traduttori oppure, per motivi 'inspiegabili', nella forma agglutinata, vale a dire Barabba.
E' evidente che solo coloro che avevano un minimo di dimestichezza con la lingua aramaica potevano percepire l'inganno e nei primi secoli cristiani erano pochissimi a trovarsi in queste condizioni, cosa che permise ai redattori delle varie opere neotestamentarie e patristiche di trattare i testi come meglio volevano loro.
Il significato più ricorrente che si è voluto attribuire all'apparente patronimico 'bar Abba' (figlio del Padre) è 'figlio di Dio'. Tuttavia, una simile interpretazione è piuttosto inconsueta ed atipica per le tradizioni giudaiche, visto che tutti gli ebrei, quasi per antonomasia, sono per definizione 'figli di Dio': ergo, rimarrebbe assurda la specificazione in tal senso di uno di loro!..
Solo recentemente e, credo, per la prima volta al mondo (scusa la mancanza di modestia), io sono riuscito a dare a tale apparente patronimico un'interpretazione assolutamente non convenzionale, grazie ad un'attenta considerazione di alcuni passaggi biblici e del mondo delle antiche sètte e comunità dell'ebraismo pre-giudaico (cioè prima della riforma di Giosia: 650-600 a.c.).
Da tale studio è emerso che la locuzione patronominale 'bar Abba' non aveva alcuna valenza trascendentale e che, pertanto, l'interpretazione convenzionale 'figlio di Dio' è assolutamente un'ingiustificabile forzatura. Infatti, l'Abba del patronimico non è altro che un sostantivo riferito ad un antico patriarca della tradizione ebraica. Dunque, tale apparente patronimico serviva ai giudei ortodossi, ancora al tempo di Gesù, per indicare i discendenti, o presunti tali, di questo antico patriarca. Questi 'benè Abba' (figli del Padre) erano aggettivati anche con l'attributo 'santi'.
Vediamo ora alcuni passaggi degli Atti degli Apostoli:
Atti 1:23 - Ne furono proposti due,
Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato
Giusto, e Mattia.
Atti 15:22 - Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa, di scegliere tra di loro alcuni uomini da mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba:
Giuda, detto Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli.
In questi due distinti casi si può osservare che i falsari della 'prima ora' non solo mantennero agglutinati i termini 'bar' e 'Abba', ma aggiunsero addirittura una 's' (Barsabbba) al fine di completare la mistificazione, tesa a rendere impenetrabile il reale significato del patronimico 'bar Abba'!
Come si può notare, Giuseppe 'Barsabba' era definito anch'egli GIUSTO: tutto ciò non fa che confermare la circostanza che il l'attributo 'Giusto' non venne coniato solo per Giacomo il "Giusto" (o il minore: fratellastro di Gesù), ma che esso serviva per indicare una certa categoria dei 'benè Abba': vale a dire quella dei 'nasurei' o setta di Giovanni il Battista, fiorità dalla comunità dei nazareni: gli originari 'benè Abba' e 'santi'.
Perchè 'Giusti'?...
Tale attributo scaturisce dalla figura mitologica di Enoch. Questa figura carismatica, ritenuta incarnata in Giovanni il Battista dai suoi seguaci (tra cui anche Gesù, quando quest'ultimo faceva ancora parte della setta di Giovanni), era definita, dall'immaginario comune ebraico, come il GIUSTO che 'camminò' con Dio. (e da questi assunto in cielo mentre era ancora in vita: leggenda applicata poi anche alla figura gesuana e ad altre figure più o meno storiche)
Dal momento che l'Enoch in questione (chiamato anche Enosh) era ritenuto il figlio di Caino, i giudei contemporanei di Gesù e Giovanni il Battista, chiamavano gli appartenenti alla setta di quest'ultimo con il dispregiativo attributo 'CAINITES', che gli evangelisti falsari mutarono in "canaites" (o 'cananeo': presunto abitante di Qana). Ergo, dal momento che Simon Pietro ed il suo fratello Andrea furono inizialmente seguaci di Giovanni il Battista, è sin troppo evidente che quel Simone il 'cananeo' che compare nella lista degli 'apostoli', altri non fu che Simon Pietro!
Saluti
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Note:
(*) - aspetto questo molto singolare, se si pensa che anche l'opera del famigerato 'Hegesippus' venne ottenuta secondo un tale metodo. Questo potrebbe autorizzare a ritenere che la versione 'slava' di Giuseppe Flavio non sia stata altro che una rivisitazione 'ispirata' del lavoro originario di Hegesippus, il quale, secondo le citazioni patristiche, si articolava in 5 volumi.
(**) - tra l'altro descritto come un ignobile criminale da Giuseppe Flavio, il quale ci dice che alla fine del suo mandato (26-36) il suo diretto superiore (Vitellio) lo fece arrestare e poi lo inviò a Roma, affinchè Pilato potesse giustificarsi davanti a Cesare (Tiberio) per i suoi crimini.
(***) - cosa assurda per un procuratore cinico e sanguinario quale fu Pilato, il quale, come ampiamente testimoniato da Giuseppe Flavio, non teneva in NESSUN CONTO l'opinione dei suoi sudditi giudaici!
Veritas
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