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Hannah ha scritto:
Ciao Enkidu avrei una domanda da farti. Premessa: pur essendo cristiana, non ho i paraocchi e sono molto interessata a certe storie sia dal punto di vista antropologico che religioso che culturale. (il fatto è che alcune persone che partecipano ai forum assumono certe posizioni senza cercare di capire chi è l'interlocutore con cui stanno parlando)
Uno dei discorsi che mi interessa particolarmente è il collegamento tra miti ed archetipi. In questo periodo mi è capitato di iniziare a leggere un libro sulle sirene. Gli esseri mezzi pesci e mezze donne, fuori da certe banalizzazioni, hanno un contenuto archetipico molto forte. Sono presenti in tutte le culture primordiali e la cosa curiosa è che all'inizio erano raffigurate anche come mezzi uccelli e mezze donne e come creature dell'oscurità. (Vengo al dunque). La loro raffigurazione primordiale è la stessa di Lilith, così come i simboli che le accompagnano. In certe leggende, Lilith è la prima moglie di Adamo. Alcune leggende affermano che non sia voluta unire con Adamo perché pretendeva di essere sua pari anche nel rapporto e, così se ne sarebbe andata via dal paradiso. Da qui Dio avrebbe tratto Eva dalla costola e le cose sarebbero andate come descritte in Genesi con tutto l'apparato simbolico che conosciamo.
Quando le società erano matriarcali, Lilith era un simbolo positivo. Quando le società sono diventate patriarcali, Lilith è stata rappresentata come un demone. La sua uscita dal paradiso prima del peccato originale l'ha preservata dalla morte. A questo punto, visto che Lilith, Astarte, Sirio, sirene, madonne, ecc. sembrano avere tutte la stessa matrice, come si spiega che alcune di esse siano considerate legate alla terra come la gran madre mentre altre sono lunari (anzi rappresenterebbero l'altra parte della luna) o gli spiriti dell'aria, come nel caso di Lilith (luna nera) o delle sirene (Sirio)? Ne sai qualcosa di tutta questa storia? Grazie.
Cara Hannah... la vastità dell'argomento in questione è veramente troppo per essere sviscerata in qualche post....
Scusa, comprendimi.... hai accennato alle Sirene, agli archetipi dell'inconscio, a Lilith, a Eva, alle società matriarcali, alle Dee della Terra e della Luna.... poco ci mancava che ci mettessi tutto l'Olimpo, l'Ade, i culti misterici e gnostici, i Deva indiani, gli Aesir e i Vanir scandinavi e i Kami giapponesi....
Non so se riuscirò ad essere esauriente, ma ci proverò....
Innanzitutto, la Lilith "biblica" (di cui non si parla nella Genesi), deriva da un demone sumero-babilonese, di nome Lilitu, una specie di vampiro in forma di donna, con le ali e le gambe da uccello.
Essa senz'altro ha finito per rappresentare il "lato oscuro" della femminilità, quell'aspetto della donna che la rende una distruttrice anziché una generatrice di vita, un essere che ogni uomo teme di scoprire dentro le donne, e che è legato al sentimento ambivalente che hanno generalmente gli uomini nei confronti delle donne.
Anche se la citazione che sto per fare parrà "poco seria" perchè tratta dal mondo del fumetto (e per la cultura ufficiale italiana i fumetti non sono una forma di arte degna di questo nome, dimostrando quanto provinciali siamo noi italiani), ti parlerò di una vecchia storia a fumetti di Jeff Hawke, il famoso personaggio fantascientifico di Sidney Jordan, in cui appunto Jeff Hawke incontra la vera Lilith che dorme in ibernazione da molti millenni sugli anelli di Saturno (che nel Seicento erano ritenuti uno dei luoghi del sabba delle streghe, dove esse volavano a bordo delle loro scope).
Hawke la risveglia dal suo sonno millenario, e la vede trasformarsi da donna bellissima ed eternamente giovane in mostro demoniaco, che vuole divorarlo, ma intervengono tre giganteschi angeli, gli stessi che già avevano avuto a che fare con Lilith nel mito antico, e la portano via dal nostro universo, affinché non faccia più del male a nessun uomo.
L'amico di Hawke, venuto a soccorrerlo, gli chiede: "ma era la vera Lilith?"
Hawke risponde: "Sì... l'incarnazione di tutto ciò che è donna: metà Dea, metà Demonio!".
Perché è questo che fondamentalmente gli uomini vedono nella donna.
Il demone Lilitu divenne la Lilith ebraico-araba, e finì per rappresentare le oscure paure e gli ancora più oscuri e nascosti sensi di colpa dei maschi nei confronti delle donne.
Lilith è una figura "femminista" semplicemente perché rappresenta la paura dell'uomo che la donna si ribelli alla supremazia maschile e che gliela faccia pagare, divorandolo letteralmente con la sua femminilità. Tale paura è dovuta anche alla fondamentale dipendenza dell'uomo dalla donna. L'uomo ha bisogno della donna non solo per soddisfare i suoi continui impulsi sessuali, ma anche perché deve procurarsi una discendenza. Se la donna si ribellasse ai desideri e ai bisogni dell'uomo, questi si troverebbe del tutto indifeso e impotente, e questo genera una paura tremenda nell'uomo, che teme sempre di vedere le donne trasformarsi in demoni e streghe assetati di sangue, poiché chi ha il potere di dare la vita, ha anche il potere di toglierla.
Questo per quanto riguarda Lilith.
Ma per quanto riguarda la Dea Madre, la cosa diventa molto più vasta e complessa.
É erroneo e fuorviante credere che la Dea Madre sia sempre stata preferibilmente identificata con un elemento piuttosto che un altro.
É vero che le ipostasi più note e diffuse della Dea Madre sono quelle della Dea della Terra, in quanto la Terra è madre di tutti e di tutto, o viene considerata tale. In certi casi, persino gli astri sembrano essere considerati figli della Terra, in quanto sorgono e tramontano continuamente oltre l'orizzonte terrestre.
Tuttavia, assieme alle varie Dee della Terra, degli animali e delle piante, come nel caso dell'italica Diana, ci sono anche le numerose Regine del Cielo, che sono di fatto prefigurazioni della Madonna cattolica.
Alcune sono legate alla Luna, ma altre sono legate al Sole, come nel caso di Amaterasu, la divinità suprema dello Scintoismo giapponese, Dea del Sole e antenata dell'imperatore. E ci sono anche le Regine del Cielo associate semplicemente alla volta stellata, come Nut, la Dea del Cielo egiziana, o Ishtar, identificata con Venere, o Minerva, che nella religione etrusca rappresentava il cielo stellato.
Anche i popoli celtici, quelli germanici, i Sabei arabi, gli Eschimesi e certe tribù di Aborigeni australiani adoravano o adorano una Dea del Sole (contrapposta a un Dio della Luna, che in molte culture non ha nulla di femminile, tanto vero che ha.... le corna!). C'è poi l'inno anatolico della Regina del Sole di Arinna, vecchio di cinquemila anni, che dimostra come la Dea Madre possa essere legata sia al mondo notturno e tellurico, sotterraneo, che al mondo celeste e luminoso.
Certo, poi ci sono anche altre versioni della Dea Madre, come quelle che la legano di più all'acqua che alla terra, o a entrambe.
E ci sono poi anche quelle che semplicemente la considerano Madre Universale, egualmente signora del Cielo, della Terra e degli Inferi, come nel caso di Diana Trivia, Dea delle Streghe medioevali, ipostasi della Dea Trifronte adorata nell'Italia preromana, di cui si sono trovate tracce per esempio sulle Dolomiti.
Nell'Alto Medioevo avvenne il processo di trasferimento e introduzione della Dea Madre nella Chiesa.
La mia teoria in merito è questa: nei primi secoli dell'Alto Medioevo, il Paganesimo sparì dai centri urbani e dalla vita "visibile", per nascondersi in luoghi più o meno segreti e isolati e nella tradizione dei villaggi di contadini e montanari, oltre che di alcune famiglie aristocratiche che non rinunciavano alle antiche credenze in nome di un Dio estraneo alla cultura italica come quello cristiano.
Il culto di Diana, che si era mescolato con il culto di Iside importato in Italia dall'Egitto ai tempi dell'Impero Romano, era il più florido e contava molte donne al suo seguito, donne che non potevano che sentirsi umiliate da una religione misogina e patriarcale, che escludeva il femminile dal divino e relegava la donna a "fonte di tentazioni" e "prima peccatrice" (a causa del mito di Eva, che "peccò" prima di Adamo e anzi indusse questi a "peccare" a sua volta).
La Chiesa non riusci a soffocare tale culto, come dimostra il Canon Episcopi del IX secolo, dove si parla per la prima volta di donne seguaci della Società di Diana, chiaramente quelle che poi sarebbero state definite streghe.
Erano passati cinque secoli dall'Editto di Costantino, ma ancora c'erano molte persone in Italia che non rinunciavano alla Vecchia Religione, come veniva chiamato l'antico Paganesimo, per contrapporlo alla Nuova Religione, il Cristianesimo.
Penso che sia stato allora che il culto di Diana sia passato al Cattolicesimo fondendosi con il culto di Maria, dando ai cristiani una figura materna e femminile rassicurante che veniva a sostituire l'antica Diana, e che difatto molti abbiano adorato la Madonna per nascondere invece il culto che tributavano a Diana.
In questo passaggio, ovviamente bisognava espurgare la Dea Madre dai suoi lati oscuri, tellurici, inferi, per lasciare solo il suo lato celeste e luminoso. Così la Madonna fu identificata con la Donna dell'Apocalisse, con la veste di Sole, la Luna ai piedi (facendola assomigliare così di più a Diana e Iside), e una corona di stelle, in modo da avvicinarla ad Astarte o Ishtar, Dea stellare e la più famosa Regina del Cielo.
Così Maria non poteva essere Signora degli Inferi come invece lo erano le vecchie ipostasi della Dea Madre, e anzi veniva rappresentata come la massima nemica di Lucifero, il Serpente Antico, di cui calpestava la testa.
In questo poi assomigliava già moltissimo a una antichissima Regina del Cielo: Eurinome, la Dea pelasgica che fece precipitare dal cielo il suo compagno Ofione, il Dio-Serpente, che d'allora in poi fu relegato sulla Terra, mentre Lei rimaneva Signora del Cielo e Madre dell'Universo.
Naturalmente, questa operazione di "abbellimento" ed edulcorazione della Dea Madre fallì: il culto di Diana rimase, anche se nascosto, sembra fino a tempi recentissimi, soprattutto sull'Appennino tosco-emiliano, mentre a Benevento probabilmente scomparve nel Medioevo, pare anche per le persecuzioni della Chiesa, che aveva fatto abbattere il famoso Noce di Benevento, luogo di riunione delle "janare", le streghe locali adoratrici di Diana-Iside.
Di fatto, la Dea Madre ha "bisogno" di venire rappresentata sia nel suo aspetto celeste e luminoso che nel suo lato tellurico e oscuro, nel suo lato solare e diurno che nel suo lato notturno e lunare.
Il Cristianesimo ha compiuto nei confronti del Dio Padre un'operazione di "mutilazione": ha diviso la luce dalle tenebre e ha creato due figure contrapposte, cioè Cristo e il Diavolo.
Tale contrapposizione esisteva in parte già prima del Cristianesimo, per esempio in Apollo e Dioniso, ma non era mai una contrapposizione totale. Il Paganesimo, sia esso antico, medioevale o moderno, non sente il bisogno di creare contrapposizioni assolute, e ha continuato a vedere negli Dei sia un aspetto luminoso che uno oscuro, uno tellurico e infero, e uno celeste e cosmico.
Anche se certamente non ho esaurito l'argomento, spero di averti dato delle chiarificazioni convincenti, ma resto sempre disponibile ad altre discussioni e domande in merito....