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Blissenobiarella ha scritto:
Intanto abbiamo appena festeggiato la Pasqua, ignari che l'uovo e la colomba, ben lungi dall'essere simboli prettamente cristiani, sono richiami diretti al mito di Eurinome...
Se si ricordasse che la colomba, simbolo dello Spirito Santo cristiano, era ancor prima il simbolo anche di Ishtar-Astarte, prototipo dell'Afrodite greca e corrispondente di Iside nelle culture mediorientali, e che la stessa Ishtar era definita "Spirito Santo", si direbbero cose "fastidiose" per il Vaticano.
Fatto sta che fra lo Spirito Santo, terza persona della Trinità cristiana, e la Dea Madre delle religioni politeiste, ci sono indubbie somiglianze.
Nella teologia cristiana lo Spirito Santo, considerato quasi una forza impersonale, è la potenza che promana dal Padre e che crea e forma ogni cosa.
É lo stesso concetto che avevano molte delle religioni mediterranee e orientali pre-cristiane, secondo cui la Dea Madre era l'energia e la forza creatrice del Dio Padre che promanava da Egli come potenza creatrice. Il Dio Padre era inteso come essere distaccato, immobile e lontano dal mondo, mentre la Dea Madre era la sua intermediaria col mondo oltre che la sua attività creatrice.
Il concetto platonico e neoplatonico di "Anima Mundi" era molto simile a tale concetto, e anche quello ebraico di "Shekinà", lo Splendore di Dio che era intermediaria presso la Creazione e il Popolo Eletto.
Identico concetto anima la religione induista dove Shiva è il Dio Padre, lontano e immoto in una dimensione trascendente, mentre la Shakti, identificata in genere con Kalì, è la sua energia materna e creatrice che forma l'universo.
Tale idea credo sia stata originata dal concetto patriarcale di famiglia: il padre, che oltre ad avere naturalmente un ruolo minimo nella riproduzione, è lontano e distaccato al di sopra della propria famiglia, di cui assicura solo l'autorità e l'ordine morale, mentre la donna, la madre, è quella che fa da intermediaria dell'autorità paterna presso i figli, oltre che a mantenerne la cura.
Per questo prima del sorgere di tali religioni e delle società fortemente patriarcali, la Dea Madre aveva un valore e un'essenza indipendente da quella del Dio Padre, se non addirittura superiore, come appunto nel mito pelasgico pre-ellenico di Eurinome e Ofione, o in quello nipponico di Amaterasu e Susanoo, ad esso simile, o quello di Mari e Sugaar, nei Paesi Baschi e, in Italia, il mito di Diana e Lucifero, in "Aradia, o il Vangelo delle Streghe" di Charles Leland, che potrebbe avere un'origine antichissima e forse proveniente in parte da influenze orientali o perlomeno greche, attraverso la tradizione etrusca.