Quanti sudari dovranno ancora apparire? Già ve ne sono troppi e, IMHO, tutti di dubbia appartenenza (compresa la Sindone di Torino).
Mah!
_________________ नमस्ते
•Skywatchate più che potete•
____________________________ Time to eat all your words Swallow your pride Open your eyes. (Tears for Fears) ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Tutto l'acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino.
Quanti sudari dovranno ancora apparire? Già ve ne sono troppi e, IMHO, tutti di dubbia appartenenza (compresa la Sindone di Torino).
Quanti sudari? Non solo sudari ma chiodi della croce, frammenti della croce o della corona di spine e...una quantità industriale di santi prepuzi http://it.wikipedia.org/wiki/Santo_Prepuzio
Sono credente, non voglio essere blasfema, anzi proprio per questo penso che certa paccottiglia sia da evitare.
_________________ Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
Quanti sudari? Non solo sudari ma chiodi della croce, frammenti della croce o della corona di spine e...una quantità industriale di santi prepuzi
Hai ragione Hannah, grazie della precisazione. Non sono sicuro di chi, tra Mauro e Barionu (forse entrambi), ha ricordato in passato la quantità di chiodi ritrovati, utili per aprire una ferramenta.
Cita:
Hannahha scritto:
Sono credente, non voglio essere blasfema, anzi proprio per questo penso che certa paccottiglia sia da evitare.
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Ricercatori ENEA: La Sindone non è un falso medievale.
l'esame del carbonio 14 diede un falso risultato.
"L'Enea smentisce con molta chiarezza l'ipotesi che la Sindone di Torino possa essere opera di un falsario medievale". Lo afferma il sito Vaticaninsider del quotidiano La
Tale ipotesi, ricorda il vaticanista Marco Tosatti, "era stata avvalorata, contro molte argomentazioni di peso, dall'esito delle discusse, e probabilmente falsate misurazioni al C14; un esame la cui credibilita' e' stata resa molto fragile oltreche' dalla difficolta' oggettiva (le possibilita' di contaminazione di un tessuto di cui non si conosce che in parte il percorso storico sono altissime), anche da errori fattuali di calcolo, dimostrati, e dall'impossibilita' di ottenere per i controlli necessari i "dati grezzi" dai laboratori. A dispetto delle reiterate richieste. Un'omissione che basta da sola a gettare un'ombra pesante sulla correttezza scientifica dell'episodio".
Lo studio dell'Enea e' firmato dai ricercatori Di Lazzaro, Murra, Santoni, Nichelatti e Baldacchini, che, scrive Tosatti, "partono dall'ultimo (e unico) esame completo interdisciplinare del lenzuolo, compiuto nel 1978 dalla squadra degli scienziati americani dello STURP (Shroud of Turin Reasearch Project)".
"Una base di partenza - sottolinea Tosatti - di cui troppo spesso chi scrive e discetta di Sindone preferisce non tenere conto, a dispetto dell'evidenza dei dati, verificati da un accurato controllo su riviste 'peer rewieved', cioe' approvate da altri scienziati in modo oggettivo e indipendente".
_________________ Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996) U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955 Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
I fisici dell’ENEA su Raitre: «l’immagine della Sindone non è oggi riproducibile»
Calendar 5 gennaio, 2012
Torniamo a parlare di Sindone, dopo che il Centro Ricerche ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha pubblicato un resoconto ufficiale degli studi effettuati con la più avanzata tecnologia disponibile per tentare di riprodurre l’immagine. Il dott. Paolo Di Lazzaro, fisico e primo ricercatore presso il Centro di Frascati, aveva pubblicato proprio su questo sito una sintesi di quello che da pochi giorni è divenuto un vero e proprio documento scientifico. Lo scienziato, assieme a due suoi collaboratori, Daniele Murra e Antonino Santoni, sono stati ospiti due giorni fa della trasmissione televisiva Geo Scienza condotta da Marco Castellazzi su Raitre per presentare il loro lavoro. Il dott. Di Lazzaro ha ripetuto le sue conclusioni: oggi la scienza non è in grado di replicare l’immagine sindonica, tuttavia attraverso un irraggiamento di un tessuto di lino tramite impulsi laser eccimero, al Centro ENEA ci si è significativamente avvicinati. Ma essa rimane comunque un mistero.
Qui sotto il video della trasmissione, pubblicato anche sul nostro canale Youtube
DATAZIONE AL RADIOCARBONIO. Come si vede, il dott. Di Lazzaro -nonostante l’ENEA non si sia occupata di questo- ha anche risposto ad una domanda sulla datazione al radiocarbonio, sostenendo giustamente che si tratta di un metodo generalmente affidabile anche se nel caso della Sindone i risultati possono essere stati inquinati da diverse contaminazioni. Questo fatto è stato riconosciuto Willard Frank Libby, l’inventore della tecnica della datazione al radiocarbonio, il quale ha definito la sacra Sindone un reperto poco adatto al modo di datazione da lui inventato. Harry Gove, il principale portavoce e coordinatore degli scienziati per la datazione della Sindone, ha mostrato in uno studio scientifico seri dubbi sulla datazione medioevale della Sindone, all’inizio sostenuta da lui con convinzione. E infatti il chimico Raymond N. Rogers, considerato uno dei maggiori esperti a livello internazionale in analisi termica, ha individuato proprio nella zona in cui è stato prelevato il campione per la datazione del 1988, delle inserzioni di rammendo invisibile con filo di cotone, probabilmente di origine medioevale. Ha quindi affermato: «La data emersa dall’esame al radiocarbonio non è da considerarsi valida per determinare la vera età della Sindone». Anche il responsabile di uno dei laboratori in cui è stata realizzata la datazione, Christopher Ramsey di Oxford, ha affermato in un comunicato ufficiale del 2008 che «Ci sono un sacco di altre prove che suggerisce a molti che la Sindone è più vecchia della data rilevata al radiocarbonio».
Per quello che può valere, la inattendibilità della datazione è stata perfino riconosciuta dal leader dell’ateismo scientifico, Richard Dawkins, ma l’ultima parola in ordine cronologico è toccata alla Società Italiana di Statistica, i cui ricercatori hanno confermato le conclusioni di alcuni studiosi della “Sapienza” di Roma (Livia De Giovanni e Pierluigi Conti), rilevando errori di calcolo e la modificazione di alcuni dati per arrivare al livello di attendibilità dall’1 al 5%, ovvero la soglia minima per poter presentare l’esame scientificamente. Hanno così concluso: «le datazioni che sono state prodotte dai 3 laboratori non possono essere considerate come provenienti da un’unica ignota grandezza ed è quindi probabile la presenza di una contaminazione ambientale nel pezzetto di stoffa analizzato che ha agito in modo non uniforme, ma in modo lineare, aggiungendo un effetto sistematico non trascurabile. Se l’effetto sistematico evidenziato dalle datazioni dei tre laboratori si trasferisse direttamente sulla Sindone per tutta la sua lunghezza si potrebbe, per una lunghezza di circa 4 metri, ipotizzare una variazione di due decine di millenni nel futuro, partendo da una data del bordo risalente al primo millennio d.C.». A starnazzare sulla validità della datazione è quindi rimasto soltanto il povero Antonio Lombatti, ma si sa che l’ideologia è dura a morire.
Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/01/2012, 12:04, modificato 1 volta in totale.
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Messaggi: 1043 Iscritto il: 05/12/2008, 20:03 Località: bari
Oggetto del messaggio:
Inviato: 07/01/2012, 17:18
Una volta ho letto di uno studio sulla sindone che evidenziava l'impronta di moneta posta sull'occhio dell'uomo della sindone (era una pratica in uso in quell'epoca) che era compatibile con il periodo storico del Cristo.
Una volta ho letto di uno studio sulla sindone che evidenziava l'impronta di moneta posta sull'occhio dell'uomo della sindone (era una pratica in uso in quell'epoca) che era compatibile con il periodo storico del Cristo.
Ecco le informazioni relative alle monete.
Nel 1954 il teologo di Chicago p. F. L. Filas, sulla base di alcune lastre fotografiche del volto sindonico, affermò d'individuare sulla palpebra destra impronte simili a una moneta dell'epoca di Cristo.
Successivamente l'elaborazione tridimensionale dell'immagine negativa ingrandita della palpebra destra metteva in evidenza la presenza di quattro lettere: Y, C, A, I, nonché un'impronta centrale, un bastone, simile a un punto interrogativo.
La scritta poteva essere, verosimilmente, questa: TIBERIOY CAICAPOS, corrispondente all'errore di conio (abbastanza frequente sulle monete dell'epoca) della scritta TIBEPIOY KAI APO (una "C" al posto della "K").
In questo caso si trattava del "dilepton lituus", moneta emessa da Pilato nell'anno XVI del regno di Tiberio, corrispondente al 29-30 d.C.
Si confermava così l'usanza ebraica di ricoprire con monete gli occhi del morto.
La seconda moneta fu trovata dai docenti B. Bollone e N. Balossino. Si tratta di un "lepton" che ha sul verso una coppa rituale con manico ("simpulo") e la scritta di Tiberioy Kaisaros, nonché la sigla finale LIS, che indica la datazione: "L" sta per "anno", "I" indica il valore "dieci" e "S" il valore "sei". Quindi ancora una volta anno XVI dell'imperatore Tiberio.
_________________ "...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"
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Una volta ho letto di uno studio sulla sindone che evidenziava l'impronta di moneta posta sull'occhio dell'uomo della sindone (era una pratica in uso in quell'epoca) che era compatibile con il periodo storico del Cristo.
Ecco le informazioni relative alle monete.
Nel 1954 il teologo di Chicago p. F. L. Filas, sulla base di alcune lastre fotografiche del volto sindonico, affermò d'individuare sulla palpebra destra impronte simili a una moneta dell'epoca di Cristo.
Successivamente l'elaborazione tridimensionale dell'immagine negativa ingrandita della palpebra destra metteva in evidenza la presenza di quattro lettere: Y, C, A, I, nonché un'impronta centrale, un bastone, simile a un punto interrogativo.
La scritta poteva essere, verosimilmente, questa: TIBERIOY CAICAPOS, corrispondente all'errore di conio (abbastanza frequente sulle monete dell'epoca) della scritta TIBEPIOY KAI APO (una "C" al posto della "K").
In questo caso si trattava del "dilepton lituus", moneta emessa da Pilato nell'anno XVI del regno di Tiberio, corrispondente al 29-30 d.C.
Si confermava così l'usanza ebraica di ricoprire con monete gli occhi del morto.
La seconda moneta fu trovata dai docenti B. Bollone e N. Balossino. Si tratta di un "lepton" che ha sul verso una coppa rituale con manico ("simpulo") e la scritta di Tiberioy Kaisaros, nonché la sigla finale LIS, che indica la datazione: "L" sta per "anno", "I" indica il valore "dieci" e "S" il valore "sei". Quindi ancora una volta anno XVI dell'imperatore Tiberio.
a parte il fatto che le presunte scrirtte si sono rivelate dei meri grifi da pareidolia conclamata ,
ma come si può pensare che il rituale ebraico di sepoltura, scrupolosamnete riportato dal Talmud, potesse prevedere la presenza di monete pagane sugli occhi del defunto ???????
Siamo alle comiche.
zio ot
Ultima modifica di barionu il 07/01/2012, 21:48, modificato 1 volta in totale.
Non sono qui ad affermare che la Sindone sia il telo di lino nel quale sia stato avvolto il corpo di Cristo ma allo stato attuale degli studi non posso nemmeno affermare il contrario. Indubbiamente mi fa piacere che il telo sindonico sia ancora oggetto di studio e che non sia stata ancora posta la parola fine su questo mistero.
Le uniche considerazioni da fare a mio parere sono che resta un grosso enigma e quella che è stato definita come una sfida all'intelligenza umana. Fra l'altro parliamo quasi certamente del reperto più studiato al mondo, per numero di anni e per numero di esperti in svariate discipline ma che, di fatto, risulta non riproducibile (sebbene c'è chi afferma il contrario).
Certamente gli studiosi dell'ENEA si sono espressi senza timore quando hanno affermato che non si tratta di un prodotto di pittura o simile e nemmeno di "impronta a caldo" ma un qualcosa di molto simile a quanto loro riescono a produrre con una luce LASER su un lino.
La posizione della Chiesa la conosciamo. Hanno preso per buona l'analisi con il C14, hanno accettato la datazione medievale e hanno "relegato", per così dire, la Sindone al ruolo di icona ma non di reliquia. Altri, ma non la Chiesa, hanno messo in dubbio gli esami effettuati sia per metologia applicata che per i dubbi più che leciti sull'infallibilità della datazione a mezzo C14.
Che poi, ai credenti, come il sottoscritto, piaccia pensare (o sperare) che l'uomo della Sindone sia il Cristo rientra nell'ambito della Fede.
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