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 Oggetto del messaggio: Il Dio dei Filosofi
MessaggioInviato: 07/06/2012, 14:03 
Ho deciso di aprire questa discussione perchè mi sono accorto che in tutto il forum, finora, non ho ancora visto una discussione che avesse come tema preminente la storia della filosofia, anche se certamente in molte discussioni emergevano temi filosofici.
Penso che sarebbe ora di dedicare una discussione al tema specifico della filosofia e dei suoi rapporti con le tematiche religiose e con il bisogno di Assoluto dell'uomo.
Di Dio non hanno parlato solo le religioni, ma anche le filosofie, partendo però da un'ottica completamente diversa.
Infatti, mentre il Dio o gli Dei delle religioni tradizionali nascono dalla fede, da un sentimento collettivo, o dal mito, gli Dei dei filosofi nascono dal bisogno di dare una giustificazione razionale al senso dell'esistenza.
In questa discussione, presenterò i vari modi in cui è stato concepita la divinità dai molti filosofi nella storia del pensiero occidentale, dai Greci fino ai tempi nostri.
Metterò per il momento tra parentesi le filosofie orientali, in quanto questo porterebbe troppa carne al fuoco, e mi riservo di parlarne in un momento successivo.
Credo che una discussione del genere sia importante anche per capire che non sempre è solo la fede a volgersi al Divino, ma anche la ragione cerca a suo modo di capirlo e di avvicinarsi ad esso.
Questo anche per presentare modelli diversi da quelli proposti dai concetti tradizionali, e anche per capire meglio problematiche legate alla fede religiosa.
Spesso ho notato che parecchi utenti del forum abbozzavano ragionamenti filosofici, ma in molti casi senza avere gli strumenti culturali per approfondire il discorso.
Così ho pensato di fare un lavoro di analisi per conto mio, analizzando appunto i vari concetti di Dio nella storia della filosofia, per permettere agli utenti di variare e approfondire le proprie tematiche di pensiero, non solo per quanto riguarda la religione, ma anche per quanto riguarda il senso e il signficato della nostra cultura, presa in senso globale.
Questa era la presentazione ufficiale. Nel prossimo post comincerò ad analizzare gli albori del concetto di Divinità nel pensiero occidentale.


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 14:25 
Grande Enk !


zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 07/06/2012, 14:26, modificato 1 volta in totale.


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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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MessaggioInviato: 07/06/2012, 15:03 
Interessante...
Sono sicuramente tra gli utenti che non hanno gli strumenti culturali per partecipare attivamente alla discussione.
Ma sicuramente seguirò il tutto con grande interesse.
Bel topic Enkidu!


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 17:14 
caro Sheenky,
allora ti do (anche per gli amici) un link in cui puoi "approfondire le letture che magari citerà Enkidu.[;)]
http://www.ousia.it/SitoOusia/index.htm
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 07/06/2012, 17:14, modificato 1 volta in totale.


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Cavolo...c'è da leggere per una vita...
Grazie Mauro! [:)]


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 18:42 
Cita:
Sheenky ha scritto:

Cavolo...c'è da leggere per una vita...

Basterebbe un solo attimo di autentica illuminazione...



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Si insomma...chiedi niente di che...
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MessaggioInviato: 08/06/2012, 09:01 
Mi piace... e da dove si parte dai greci, giusto?



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MessaggioInviato: 10/06/2012, 18:33 
Cita:
dresda99 ha scritto:

Mi piace... e da dove si parte dai greci, giusto?


Eh sì....


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MessaggioInviato: 10/06/2012, 18:36 
LE ORIGINI DELLA FILOSOFIA.
Per trattare il tema di Dio nella filosofia occidentale, è importante capire quali ne sono state le origini, e cosa la distingue e la separa dalle altre componenti della civiltà.
La filosofia occidentale viene fatta iniziare, da tutti gli storici, nel pensiero greco del VI secolo a. C., e precisamente con Talete, il primo filosofo conosciuto.
Naturalmente, non si può escludere che possano essere esistiti pensatori precedenti e di cui non è rimasta traccia, ma di fatto il pensiero greco viene fatto iniziare con Talete, anche dagli stessi autori classici.
Cos’è la filosofia, e perché è sorta nelle città-stato greche per la prima volta in Occidente? In cosa è distinta dalle altre componenti della cultura, e dalla filosofia orientale?
Possiamo innanzitutto dire che la cultura occidentale si compone di cinque grandi elementi: religione, arte, filosofia, scienza e politica. Ciò che contraddistingue la civiltà occidentale è il fatto che tali cinque componenti hanno sempre teso a separarsi fra di loro, divenendo progressivamente l’una indipendente dalle altre, con un processo che è iniziato proprio con il sorgere della filosofia greca.
Mentre in altre civiltà queste cinque grandi componenti si trovano spesso unite e fuse (religione e filosofia, oppure religione e politica, oppure arte e religione), nella nostra ormai sono distinte e separate, e anzi il volerle mescolare assieme con troppa disinvoltura viene visto come una forma di regresso, di pericoloso ritorno al passato.
Tutto questo è dovuto proprio allo sviluppo del pensiero filosofico, che operando una forma di riflessione razionale sulla cultura e il pensiero occidentali, ha permesso che i vari campi della cultura diventassero indipendenti l’uno dall’altro.
Non è un caso che i Greci antichi abbiano avuto due grandi meriti assieme: quello di inventare la filosofia e quello di inventare la democrazia.
Le due cose sono collegate tra loro. La filosofia come libera speculazione su tutto ciò che esiste, e la democrazia come la libertà di espressione e decisione di un popolo, sono intrinsecamente collegati.
Ma perché proprio nel popolo greco sarebbe avvenuto questo?
Una delle spiegazioni si fonda sul fatto che nella civiltà greca, a differenza che nelle grandi civiltà orientali, mancava una forte classe sacerdotale.
Mentre gli imperi e i regni del Medio Oriente e dell’Egitto erano governati da sovrani considerati di origine divina e controllati da classi sacerdotali che avevano stabilito una ferrea teocrazia, i greci, così come gli occidentali in genere, avevano un senso della regalità e della sacerdotalità molto più ridotto e libero.
Il sacerdote non era un cittadino diverso dagli altri, per i Greci, e i re non erano di origine divina.
Ciò avrebbe fatto sì che alcune menti più brillanti, non soddisfatte dai miti e dalle dottrine della religione, cercassero la verità per altre vie.
E infatti la filosofia, come vediamo, comincia subito a porsi come alternativa della religione mitica degli Dei olimpici, anche se non ha la pretesa di esserne l’antagonista.
All’alba della filosofia, il conflitto fra ragione e fede non esiste, poiché esso si porrà solo quando ci si troverà di fronte a un concetto della fede religiosa totalizzante e monolitico come le fedi monoteistiche del Cristianesimo e dell’Islamismo.
La domanda fondamentale a cui cercano di rispondere i primi filosofi è: cosa c’è all’origine di tutto, o meglio del Tutto? Cosa unisce tutti gli esseri in un’unica legge?
In questo modo si forma il senso della filosofia, che è non sapere della parte, ma del Tutto.
E in questo si distingue dalla scienza, in quanto essa è studio razionale ed empirico di una parte degli enti, quelli sperimentabili, classificabili entro determinate categorie.
La biologia è studio degli esseri viventi, l’astronomia è studio dei corpi celesti, la chimica dei composti chimici, la medicina delle malattie, e così via.
La filosofia invece non è una scienza, in quanto non studia empiricamente un campo della realtà, ma è una riflessione razionale sull’Essere stesso, cioè sul Tutto, e quindi sul senso dell’Essere e del nostro stesso esistere nel Tutto, in quanto siamo noi esseri umani che ci domandiamo quale sia il senso dell’Essere e arriviamo persino a domandarci perché ci poniamo tale domanda.
La filosofia, a differenza della scienza, non fa ipotesi, si domanda invece perché ci poniamo delle ipotesi, e perché lo facciamo.
La filosofia è quindi problematicità radicale: non si pone dei problemi semplicemente, ma arriva addirittura a porsi il problema del perché ci poniamo problemi. Proprio per questo il suo oggetto non è qualcosa di relativo, ma l’Assoluto stesso che nulla esclude da sé, e che non è contraddetto da niente.
E tale Assoluto non è cercato tramite e in nome della fede, ma tramite la razionalità umana, senza bisogno di imporre nessuna “verità” precostituita, ma semplicemente conducendo liberamente l’interlocutore verso la ricerca a sua volta di una Verità che non ha bisogno di imporsi, ma solo di mostrarsi.
Dopo aver delineato queste premesse, comincerò a discutere la filosofia dei primi filosofi riguardo il Divino nei prossimi post.
Alla prossima.


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Marziano
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MessaggioInviato: 01/09/2012, 22:47 
Cita:
Messaggio di Enkidu


Di Dio non hanno parlato solo le religioni, ma anche le filosofie, partendo però da un'ottica completamente diversa.
Infatti, mentre il Dio o gli Dei delle religioni tradizionali nascono dalla fede, da un sentimento collettivo, o dal mito, gli Dei dei filosofi nascono dal bisogno di dare una giustificazione razionale al senso dell'esistenza.



In questo quadro dimentichi una cosa a mio parere della massima importanza; gli Dei delle religioni tradizionali non nascono solo dalla fede o da un sentimento collettivo ma innanzitutto e soprattutto da un'esperienza diretta del Divino non riconducibile né al sentimento, né al ragionamento né alla fede; ed il mito è l'espressione in forma simbolica di questa esperienza, viene dopo la religione intesa in questo modo, non la fonda, ma viene dopo e la esprime; e la filosofia del mondo antico in alcune (non in tutte naturalmente) sue correnti di grande importanza (pitagorismo, platonismo, mediopitagorismo, neoplatonismo) e tra le più antiche, si presenta non come ricerca puramente razionale del Divino in senso moderno, come se fosse totalmente svincolata da un'esperienza dello stesso, ma come la riproposizione in forma dialettica, logica e dialogica di verità la cui origine non è razionale.
Con il tempo la percezione diretta di queste verità è venuta meno e l'elemento razionale, privato dell'esperienza diretta del divino, ha preso il sopravvento ed i vari sistemi filosofici si sono ridotti ad essere esclusivamente ricerca razionale.
Ma fino alla fine del mondo antico la componente neoplatonica ha avuto consapevolezza di inserirsi in questo quadro, di esprimere in forma razionale verità che razionali non erano, di costituire una forma di catarsi preparatoria ad esperienze dirette del divino, secondo una gerarchia di possibilità.



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quisquis ha scritto:

Cita:
Messaggio di Enkidu


Di Dio non hanno parlato solo le religioni, ma anche le filosofie, partendo però da un'ottica completamente diversa.
Infatti, mentre il Dio o gli Dei delle religioni tradizionali nascono dalla fede, da un sentimento collettivo, o dal mito, gli Dei dei filosofi nascono dal bisogno di dare una giustificazione razionale al senso dell'esistenza.



In questo quadro dimentichi una cosa a mio parere della massima importanza; gli Dei delle religioni tradizionali non nascono solo dalla fede o da un sentimento collettivo ma innanzitutto e soprattutto da un'esperienza diretta del Divino non riconducibile né al sentimento, né al ragionamento né alla fede; ed il mito è l'espressione in forma simbolica di questa esperienza, viene dopo la religione intesa in questo modo, non la fonda, ma viene dopo e la esprime; e la filosofia del mondo antico in alcune (non in tutte naturalmente) sue correnti di grande importanza (pitagorismo, platonismo, mediopitagorismo, neoplatonismo) e tra le più antiche, si presenta non come ricerca puramente razionale del Divino in senso moderno, come se fosse totalmente svincolata da un'esperienza dello stesso, ma come la riproposizione in forma dialettica, logica e dialogica di verità la cui origine non è razionale.
Con il tempo la percezione diretta di queste verità è venuta meno e l'elemento razionale, privato dell'esperienza diretta del divino, ha preso il sopravvento ed i vari sistemi filosofici si sono ridotti ad essere esclusivamente ricerca razionale.
Ma fino alla fine del mondo antico la componente neoplatonica ha avuto consapevolezza di inserirsi in questo quadro, di esprimere in forma razionale verità che razionali non erano, di costituire una forma di catarsi preparatoria ad esperienze dirette del divino, secondo una gerarchia di possibilità.





Ti dico subito, e senza tanti fronzoli, che la tua visione della fede religiosa e della filosofia è abbastanza lontana dalla mia.... mi piacerebbe aver potuto dedicare più tempo a questa discussione, ma non ne ho.... forse durante le vacanze di Natale...


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MessaggioInviato: 11/11/2012, 19:18 
da ignorante dico: il dio dei filosofi è il VERO DIO o meglio la migliore idea di dio. La fede cerca di traslare nelle pagine dei suoi antichi testi questa IDEA di divino non essendo presente traccia del dio solitamente inteso dalla gente che poi è il dio della filosofia e cioè l'ente supremo ^_^

E secondo me l'idea di divinità religiosa non si fonda su nulla più che su EVENTI travisati quindi non c'è proprio alcun punto di contatto tra il dio della filosofia frutto di un pensiero autonomo ed il dio religioso frutto di una male interpretazione di eventi concreti e terreni ^_^


Ultima modifica di MaxpoweR il 11/11/2012, 19:23, modificato 1 volta in totale.


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