Cita:
In realtà, il nome originario (o 'biblico') del sito era BEIT GEMAL ('casa di GEMAL', tradotto in inglese con 'Jemal') ed il cambiamento del nome fu funzionale alla necessità di mistificare un evento estremamente imbarazzante per il clero falsario delle origini e dei loro successori: vale a dire quello del trafugamento del corpo di GIOVANNI ASMONEO, nativo di GAMALA, dalla croce alla quale era stato inchiodato! (per il trafugamento, v. i vangeli canonici e Tertulliano, 'De Spectaculis')
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"...per il trafugamento, v. i vangeli canonici e Tertulliano, 'De Spectaculis'.."Per ciò che concerne la testimonianza 'occulta' dei vangeli, è necessario tenere presente che questi testi 'sacri' vennero messi a punto non soltanto per fornire una base dottrinale alla trasmissione orale ed agli scritti utilizzati dai falsari, che fondarono l'allucinante culto catto-cristiano[1], ma anche, e soprattutto, per mistificare agli occhi dei 'creduli devoti'[2] una sconcertante verità, ben conosciuta dal popolo ebraico della diaspora e dai pagani del tempo, i quali potevano contare sulle informazioni fornite loro dai rabbini e da altre erudite persone ebraiche che vivevano in mezzo a loro.
Ecco cosa riporta il vangelo di Matteo in merito al trafugamento del corpo del crocifisso (ovviamente NON Gesù):
Matteo, cap.28
11 Mentre esse andavano, ecco alcuni della guardia giunsero in città e riferirono ai capi dei sacerdoti quanto era accaduto.
12 Questi allora, radunatisi con gli anziani, deliberarono di dare una cospicua somma di denaro ai soldati,
13 e dissero loro: «Dite: I suoi discepoli sono venuti di notte, e l'hanno rubato mentre noi dormivamo.
14 E se poi la cosa verrà agli orecchi del governatore, lo placheremo noi e faremo in modo che voi non siate puniti».Da questo passaggio, frutto di un'allucinante e cinica mistificazione, si evince palesemente quella verità che i cinici falsari cercarono 'furbescamente' di obnubilare, vale a dire che i fratelli ed i compagni di Giovanni di Gamala, i quali avevano deciso di avventurarsi nell'ardita impresa di salvare la vita al loro congiunto[3], avevano generosamente SUBORNATO i soldati di guardia perchè chiudessero entrambi gli occhi ("..e l'hanno rubato mentre noi dormivamo.."), mentre loro staccavano dalla croce il corpo ancora in vita di Giovanni, per trasportarlo a Gamala, trasformata puerilmente in 'Kefar Gamala' nell''invenzione' di S. Stefano!...
Che il crocifisso fosse ancora vivo quando i suoi lo staccarono dalla croce (v. anche il Rotolo di Safed), lo si intuisce agevolmente anche dal fatto che gli autori dell'audace impresa, non avrebbero rischiato inutilmente la loro vita solo per staccare un cadavere dalla croce!..
Un altro esempio eclatante di tali stupefacenti mistificazioni storiche, è quella rappresentata dal seguente passaggio degli Atti degli Apostoli:
37 Mentre Paolo stava per essere introdotto nella fortezza, disse al tribuno: «Mi è lecito dirti qualcosa?». Quegli rispose: «Sai il greco?
38 Non sei tu quell'Egiziano che tempo fa insorse e condusse nel deserto quei quattromila briganti?».
39 Ma Paolo disse: «Io sono un Giudeo di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; or ti prego di lasciarmi parlare al popolo».Per quanto possa apparire incredibile a credersi, attraverso i miei studi e ricerche ultradecennali, ho potuto scoprire una stupefacente verità (una tra tante), vale adire che Paolo FU PROPRIO L' 'EGIZIANO' che condusse nel deserto 'quei quattromila briganti'!!..
Da tutto ciò è facile intuire che il passaggio venne inserito ad-hoc per far credere, contrariamente a quanto si 'mormorava' in giro tra gli ebrei ed i pagani, che Paolo non fu quel personaggio noto con l'attributo 'egiziano' che condusse quella moltitudine di circa 4000 persone nel deserto!.. Ovviamente il target di tale panzana obnubilante, fu il solito popolino dei 'creduli devoti', del tutto incapaci, data l'assoluta mancanza di istruzione, di discernere il vero dal falso.
Un'altra allucinante e plateale mistificazione, tesa ad ingannare i 'poveri di spirito' (osannati dalle 'volpi' patristiche in quanto facile preda dei loro cinici inganni), fu quella relativa alla sconcertante natività inserita ad-hoc nel vangelo di Matteo, in un periodo compreso tra la metà e la fine del secondo secolo, quando, con l'indebolirsi della 'ferrea' protezione degli Antonini, conseguente alla morte di Antonino Pio e di Marco Aurelio - i 'demoni' a cui si deve la nascita di uno dei più sanguinari ed allucinanti culti religiosi della storia umana - cominciarono ad emergere sconcertanti verità, tenute tenacemente nascoste sino ad allora (v. Celso e la letteratura rabbinica, relativa al Talmud ed alle Toledoth Yeschu).
Una di queste verità venne denunciata dal filosofo pagano Celso, anche se sicuramente non fu il solo, malgrado il fatto che le testimonianze in merito a ciò vennero fatte sparire per sempre, in quanto fortemente compromettenti per lo sconcertante cumulo di menzogne ed inganni su cui venne edificato il culto catto-cristiano.
Come ben si sa, la verità denunciata da Celso (e dal Talmud rabbinico) è quella relativa al fatto che Gesù, quasi sicuramente tra il 33 ed il 37, emigrò in Egitto (Alessandria), dove, come ci dice lo stesso Celso, egli affinò alla 'sorgente' quelle arti magiche che aveva appreso in modo rudimentale alla scuola del maestro gnostico, nonchè MAGO, Giovanni il Battista.
Dal momento che l''emigrazione' di Gesù in Egitto fu un aspetto insopprimibile agli occhi dei 'creduli devoti', in quanto notoriamente conosciuto, i cinici falsari del catto-cristianesimo delle origini, si inventarono la sconcertante 'bufala' della fuga in Egitto della 'sacra' famiglia, per scampare al presunto massacro degli 'innocentini': un evento ignorato del tutto non solo da Luca e dall'erudizione pagana del tempo, ma dagli stessi rabbini, i quali non hanno riportato NULLA del genere nel loro Talmud. Eppure Erode il Grande non fu certo amato da loro: ne consegue che se si fosse verificato realmente un evento come quello della strage di 2000 infanti, lo avrebbero SICURAMENTE riportato nel loro Talmud, ad eterna esecrazione dell'odiato idumeo!
Ma per quale motivo i falsari cattocristiani si inventarono l'allucinante bufala della 'fuga in Egitto'? (del tutto ignorata da Luca, in quanto evento MAI verificatosi, come la presunta crocifissione di Gesù)[4].
Con il senno di poi, oggi NON è difficile rispondere a tale domanda. Dal momento che i falsari, con il venir meno della protezione antonina, non poterono più nascondere alla loro 'plaeta' di creduli devoti il trasferimento di Gesù in Egitto, cercarono di far credere che l'evento ebbe luogo quando Gesù aveva poco più di due anni e quindi ASSOLUTAMENTE non in grado di apprendere quelle arti 'magiche' citate da Celso e dal Talmud rabbinico!
Di esempi del genere, cioè delle allucinanti mistificazioni operate dai padri falsari delle origini per dar vita al culto catto-cristiano, al fine di nascondere o comunque 'mascherare' allucinanti aspetti della loro costruzione truffaldina, se ne possono estrarre a 'iosa' dal contesto neotestamnetario e patristico: basta individuare, con una ricerca a '360°', gli opportuni dati ed i riscontri relativi.
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[1] - allucinante soprattuto per ciò che concerne le ciniche modalità utilizzate per costruirlo e, soprattuto, quelle relative all'attività di 'copertura' delle sconcertanti menzogne che costituirono la base di 'crescita' di tale culto.
[2] - cioè i 'poveri di spirito' - schiavi e persone umili del popolino imperiale - che costituirono il 'target' iniziale della predicazione missionaria catto-cristiana.
[3] - SICURAMENTE non ancora morto, malgrado le spudorate mistificazioni degli evangelisti, tese a far credere che il malcapito era già morto, sebbene fossero passate solo poche ore dalla crocifissione e non gli erano state spezzate le gambe, per far sì che la morte giungesse più rapida, secondo quanto dichiarato dagli stessi evangelisti.
[4] - va da sè che la natività di Luca venne introdotta in tale vangelo in piena epoca antonina (140-170, circa), vale a dire in piena epoca PROTETTA, quando nessuno osava, pena sicura morte, contestare le menzogne dei fondatori del catto-cristianesimo, ed è per questo che l'autore del vangelo di Luca non ebbe alcun bisogno di inventarsi l'allucinante panzana della fuga in Egitto. Luciano di Samosata, il quale, a differenza del suo amico Celso, si trovò a scrivere durante il regno di Antonino Pio, fu costretto a ricorrere a sotterfugi e descrizioni 'criptiche per svelare la sua verità!
NOTA IMPORTANTE: nell'Enciclopedia Cattolica (New Advent), la figura dell'imperatore Antonino Pio è descritta quasi alla stregua di quella di un santo. Ciò non deve assolutamente sorprendere, in quanto fu PROPRIO a questo imperatore (e NON a Costantino!!!) che l'attuale clero cattolico deve la nascita della 'gallina dalle uova d'oro', vale a dire la fondazione del culto catto-cristiano.
Veritas