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 Oggetto del messaggio: Ancora su Barabba
MessaggioInviato: 28/11/2012, 20:10 
Cita:
cico ha scritto: (dal forum Origini Religioni)

Se Barabba si chiamava Gesù e contemporaneamente i sacerdoti processarono e consegnarono a Pilato "Il vero Gesù", quello dei vangeli. Siamo di fronte a una singolarissima coincidenza. Quante volte è successo che un condannato abbia lo stesso nome di una persona già in carcere? Come dire, ai giorni nostri; "Volete che io liberi Rossi Mario oppure Rossi Mario?"

Sarebbe una coincidenza incredibile. Chissà forse Pilato,ammesso che l'episodio sia vero, ha detto" Chi volete che io liberi Gesù Barabba O Giovanni detto il Cristo?".
E in seguito i primi padri della chiesa, pensando che ciò potesse svelare qualche loro piccolo segreto, tolsero il nome di Gesù a Barabba spostandolo su Giovanni, e cancellando questo nome, che diventò un Gesù a sua volta. Giustificando che un malandrino o pseudo tale non poteva chiamarsi Gesù.
Allora la domanda di Pilato è molto più ragionevole. Cosa ne pensate?

Ciao da Cico.
.


"..Come dire, ai giorni nostri; "Volete che io liberi Rossi Mario oppure Rossi Mario?.."

Si tratta di un'osservazione quantomeno ingenua. Guarda caso nessun evangelista ci informa che il nome di Barabba era IESUS. Una mera 'dimenticanza'?...Come quella relativa a LAZZARO?...

Ben tre evangelisti su quattro fingono di ignorare l'esistenza di questo carattere, oltre che di Nicodemo: quasi sicuramente lo stesso personaggio, citato dagli evangelisti come 'BARTOLOMEO' (cioè Bar Tolomeo, o figlio di Tolomeo, stante il patronimico aramaico 'Bar'). Perchè gli evangelisti 'sinottici' - cioè i primi evangelisti - evitarono di citare Lazzaro e la sua vicenda?.. Sicuramente ci deve essere stato un imbarazzante e grave motivo per farlo, e la lettera di Clemente Alessandrino, rinvenuta da Mortom Smith nel monastero di Mar Saba, ci dà un chiara panoramica di esso.

"..Se Barabba si chiamava Gesù..."

Barabba NON fu un nome, dato che lo stesso Origene ci informa che il vero nome era Gesù (Iesun Barabban). In realtà Barabba fu un tipico patronimico aramaico, riportato non tradotto nei testi greci del Nuovo Testamento. In particolare, nel greco 'unciale' non venivano inseriti spazi tra le parole (scripta continua) e fu così che l'originario 'Bar Abba' divenne Barabba.

Questo patronimico, reso da 'figlio del Padre', NON venne coniato per Gesù, in quanto tutti i nazareni ed i 'nasurei' (cioè i nazareni gnostici: al secolo i seguaci della setta guidata da Giovanni il Battista) erano appellati indistintamente 'BENEY ABBA', cioè FIGLI DEL PADRE (singolare 'Bar Abba'), e questo già prima che gli stessi venissero appellati 'nazareni' (quest'ultimo attributo cominciò a fare la sua prima comparsa dopo la riforma monoteistica di Giosia)(*). Il 'Padre' a cui si fa riferimento nel patronimico, NON era Dio(**), come si è cercato di far credere sin dagli inizi del catto-cristianesimo, ma un antico patriarca dell'ebraismo delle origini.

"..tolsero il nome di Gesù a Barabba spostandolo su Giovanni..."

Quale Giovanni?...

Come si evince palesemente da quanto è stato raccontato dagli evangelisti a proposito di Barabba (al secolo Gesù di Nazareth), e cioè che egli venne arrestato a seguito di un tumulto avvenuto in città (in una piazza o in una via di Gerusalemme), in cui rimase ucciso un cittadino gerosolimitano, Gesù stava sicuramente predicando o facendo una delle solite omelie circa la VERA Torah, cioè quella che i nazareni ed i nasurei, in forte contrapposizione con i sacerdoti del tempio (v. Epifanio), ritenevano fosse la vera Legge che Mosè aveva consegnato al suo popolo.

Fu sicuramente in tale contesto che un sicario, come ci racconta lo stesso Giuseppe Flavio per casi simili, uccise un uomo per vendetta o perchè era stato condannato a morte dal tribunale clandestino degli irredentisti antiromani. Come avveniva in questi casi, i soldati, intervenuti sul luogo del delitto, arrestarono tutti i presenti, tra cui lo stesso Gesù, sebbene assolutamente estraneo all'evento delittuoso (da qui il suo successivo rilascio: v. la liberazione di Barabba), e questo perchè, come ci spiega molto bene Giuseppe Flavio, spesso i sicari, autori di tali crimini, anzichè fuggire si mescolavano alla folla che si raccoglieva nel luogo del misfatto fingendo noncuranza.

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(*) - l'attributo 'NOTZRIM' (nazareni) è quanto rimane della locuzione originaria 'Notzrim Ha-Beryth', letteralmente "Guardiani/Custodi dell'Alleanza", o 'Legge mosaica'. Dal momento che Giosia, per conseguire l'obiettivo della riforma monoteistica, diede ordine che venissero riscritte 'ad-hoc' tutte le scritture esistenti, al fine di far perdere le tracce - almeno per quanto fosse stato possibile - del passato politeistico dell'originario ebraismo, i Beney Abba (poi nazareni) affermavano di custodire ed osservare la VERA Legge mosaica, e NON quella falsificata 'ad-hoc' dai sacerdoti del tempio. Di ciò ci rende edotti Epifanio, il quale ci informa che i nazareni erano in forte contrasto con i sacerdoti del tempio di Gerusalemme, accusati dai primi di insegnare una Legge corrotta, e non quella che Mosè aveva consegnato al suo popolo. Non ci vuole molto per intuire che la Legge corrotta, di cui parla Epifanio, altre non fu quella fatta riformare da Giosia e dal suo sommo sacerdote Helkya.

(**) - idem per il patronimico 'Figlio dell'UOMO'. Anche in questo caso, l'Uomo in questione NON era affatto Dio, come venne fatto credere ai 'creduli devoti' dei primi secoli, ma ADAMO: l'Uomo per antonomasia! Tale patronimico, almeno nell'ambiente kabbalistico, sin dall'antichità più remota dell'ebraismo veniva usualmente applicato alla mitologica figura di SETH, presunto terzogenito della coppia Adamo-Eva. Il motivo per cui il patronimico 'figlio dell'Uomo' venne applicato a Gesù di Nazareth è dovuto al fatto che i suoi seguaci lo ritenevano 'la reincarnazione' di SETH, e NON di Giovanni il Battista, come spudoratamente lasciato credere dai falsari delle origini.


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MessaggioInviato: 29/11/2012, 00:09 
Cita:
"..l'attributo 'NOTZRIM' (nazareni) è quanto rimane della locuzione originaria 'Notzrim Ha-Beryth', letteralmente "Guardiani/Custodi dell'Alleanza", o 'Legge mosaica'. Dal momento che Giosia, per conseguire l'obiettivo della riforma monoteistica, diede ordine che venissero riscritte 'ad-hoc' tutte le scritture esistenti, al fine di far perdere le tracce - almeno per quanto fosse stato possibile - del passato politeistico dell'originario ebraismo, i Beney Abba (poi nazareni) affermavano di custodire ed osservare la VERA Legge mosaica, e NON quella falsificata 'ad-hoc' dai sacerdoti del tempio. Di ciò ci rende edotti Epifanio, il quale ci informa che i nazareni erano in forte contrasto con i sacerdoti del tempio di Gerusalemme, accusati dai primi di insegnare una Legge corrotta, e non quella che Mosè aveva consegnato al suo popolo. Non ci vuole molto per intuire che la Legge corrotta, di cui parla Epifanio, altre non fu quella fatta riformare da Giosia e dal suo sommo sacerdote Helkya..."
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"..'Notzrim Ha-Beryth', letteralmente "Guardiani/Custodi dell'Alleanza", o 'Legge mosaica'..."

A causa delle falsificazioni introdotte nelle sacre scritture dell'antico ebraismo(*), i nazareni poterono affermare che solo loro, nel regno di Giuda(*), custodivano ed osservavano la VERA legge, cioè quella risalente a Mosè. A motivo di ciò, con il tempo l'attributo 'nazareni' finì con l'acquisire anche il significato di 'quelli della verità', come riportato chiaramente dal vangelo di Filippo.

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(*) - In Samaria le cose andarono diversamente che nel regno di Giuda, in quanto i samaritani si comportarono come i nazareni di Giudea, vale a dire rigettarono la riforma di Giosia e di Helkya e rimasero fedeli all'ebraismo delle origini, il quale fu genuinamente politeistico. E' a causa di ciò che ancora oggi l'apparatao rabbinico giudaico ha ancora la spudoratezza di affermare che i samaritani si fecero convincere dagli occupanti assiri a diventare politeisti come loro, pur di nascondere l'inconfessabile verità legata alla riforma monoteistica di Giosia.



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