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 Oggetto del messaggio: Svetonio ed il suo Chrestos.
MessaggioInviato: 29/11/2012, 03:20 
Quanto segue è un estratto dell'articolo pubblicato da Alessio De Angelis in http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8216

Cita:
Alessio De Angelis

Il riferimento a Chresto nella Vita Claudii

Il testo, nell’originale latino presente in Vita Claudii, 25.4, recita: – Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantis Roma expulit, la cui traduzione in italiano è: “[Claudio] espulse dalla città i Giudei che per istigazione di Cresto erano continua causa di disordine”

......................[cut]....

L’apologeta cristiano Paolo Orosio (375-420 ca.), discepolo e collaboratore di sant’Agostino, riporta il passo di Svetonio nelle sue Historiae adversus paganos (ultimate poco prima di morire), rimanendone colpito e informandoci che di questa vicenda aveva parlato anche Giuseppe Flavio nelle sue opere:

“Nel nono anno dello stesso regno, racconta Giuseppe che per ordine di Claudio i giudei furono espulsi dall’Urbe. Ma più mi colpisce Svetonio, che si esprime così: “Claudio espulse da Roma i Giudei in continuo tumulto per istigazione di Cristo”; dove non si riesce a capire se egli ordinò di infrenare e di reprimere i giudei tumultuanti contro Cristo, oppure se volle che anche i cristiani fossero espulsi con essi, come gente di religione affine” (Historiae adversus paganos VII 6,15-16).
.


Alessio De Angelis, un giovane di ottimo acume e di sicuro talento, appartiene alla schiera dei cosidetti 'miticisti', o comunque dei negazionisti della storicità di Gesù di Nazareth. Questa peculiarità porta facilmente tutti coloro attratti dal fascino di questa teoria(*), ad esondare nel puro dogma, più o meno come avviene per i fideisti cattolici o di altro genere.

Come in qualunque dogma, si è portati ad escludere ad oltranza tutti quegli elementi che contrastano con le proprie convinzioni dogmatiche, definendoli arbitrariamente come non attendibili, o comunque privi di importanza pratica, come ad esempio le testimonianze rabbiniche, mande e quelle pagane, circa la reale storicità del carattere passato alla storia come Gesù di nazareth, ma che, in realtà, venne conosciuto anche attraverso una sequela di altri nomi ed attributi, tra i quali anche quello di CHRESTOS: esattamente come riportato da Svetonio!

Se Alessio De Angelis non fosse stato preso dai 'vortici' del dogma, così come molti altri che condividono con lui le stesse convinzioni, sicuramente NON avrebbe trascurato altri importantissimi aspetti, che stridono 'spaventosamente' con la sua ipotesi secondo la quale il Chrestos di Svetonio non era Gesù di Nazareth, come riportato dallo stesso Orosio, il quale, come Origene, ebbe sicuramente l'opportunità di leggere i lavori integrali di Giuseppe Flavio, come dimostrato dal fatto che la sua citazione di Giuseppe, vale a dire quella relativa all'espulsione dei giudei nel 49 (data assolutamente errata!!), non compare in nessuna copia dei lavori di Giuseppe oggi disponibili all'erudizione planetaria!

Da tenere presente che Dione Cassio, il quale riporta puntualmente i contrasti nati tra Claudio e la comunità giudaica romana (anno 42), NULLA ci dice dell'editto di tale imperatore riguardante la presunta cacciata dei giudei dall'Urbe. Eppure l'episodio era riportato dallo storico Giuseppe Flavio, come riportato da Orosio: come avrebbe potuto Dione ignorare un simile evento, comportante l'espulsione dei giudei da Roma, di sicuro infinitamente più importante del semplice monito che Claudio aveva rivolto ai responsabili della comunità giudaica della diaspora, affinchè contenessero il loro espansionismo e le loro rivendicazioni!...Si tratta di uno stupefacente mistero che Alessio De Angelis, come tutti gli altri dello stesso 'filone' esegetico, hanno bellamente 'dimenticato' di indagare...

Un altro importantissimo aspetto, ignorato o comunque non indagato da Alessio De Angelis, riguarda la circostanza che vi furono diversi padri della chiesa (Giustino, Tertulliano, Lattanzio, etc.) che si lamentarono del fatto che i pagani 'storpiavano' l'attributo 'cristiani' in CRESTIANI. Fatto ancora più tangibile, ancora oggi in Francia i cristiani sono chiamati CRESTIANI (chrètien = chrestien = crestiani). A questo punto Alessio De Aneglis, se avesse indagato su tutto ciò, si sarebbe dovuto chiedere da quale sostantivo derivava l'attributo 'chrestiani': da CHRISTOS o da CHRESTOS?..

Qui non c'entra nulla l''itacismo', come rivendicato dal De Angelis, in quanto Christos e Chrestos hanno significati BEN DISTINTI ('unto' e 'buono') e NESSUN erudito latino o greco avrebbe commesso un errore così plateale, come quello di 'confondere' i due sostantivi!

________________________________________

(*) - nata nelle prime decadi del XIX secolo, come una variante esegetica dei canoni classici di inchiesta sulle origini del cristianesimo, che trovò un forte sviluppo soprattutto nella seconda metà del XVIII secolo, grazie soprattutto a Hermann Samuel Reimarus, iniziatore di tale tipo di indagine storica su basi scientifiche.

Veritas

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MessaggioInviato: 29/11/2012, 03:30 
Cita:
Un altro importantissimo aspetto, ignorato o comunque non indagato da Alessio De Angelis, riguarda la circostanza che vi furono diversi padri della chiesa (Giustino, Tertulliano, Lattanzio, etc.) che si lamentarono del fatto che i pagani 'storpiavano' l'attributo 'cristiani' in CRESTIANI. Fatto ancora più tangibile, ancora oggi in Francia i cristiani sono chiamati CRESTIANI (chrètien = chrestien = crestiani). A questo punto Alessio De Aneglis, se avesse indagato su tutto ciò, si sarebbe dovuto chiedere da quale sostantivo derivava l'attributo 'chrestiani': da CHRISTOS o da CHRESTOS?..
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"..ancora oggi in Francia i cristiani sono chiamati CRESTIANI (chrètien = chrestien = crestiani).."

La Francia è l'unico paese al mondo (fatta eccezione per le ex colonie dell'impero francese) in cui avviene tutto ciò. Sebbene sicuramente singolare, tuttavia oggi tale aspetto non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che il primo 'apostolo' a far conoscere Gesù nella Gallia di 20 secoli fa, fu Giovanni detto Marco, secondogenito di Gesù e di Mara Salomè di Magdala: la Mddalena emigrata in Gallia insieme ai figli avuti da Gesù (Giuseppe detto Barnaba e Giovanni detto Marco).

E' dunque evidente che Giovanni sapeva molto bene che il padre, a quei tempi, era aggettivato con l'attributo CHRESTOS, mentre l'attributo Christos comincerà a fare la sua comparsa nella prima metà del II secolo (140-150) in sede di fondazione del culto catto-cristiano e della messa a punto della letteratura neotestamentaria, quando Giovanni era ormai morto.

Non solo Giovanni 'Marco' conosceva bene l'attributo Chrestos (uno dei tanti attributi con cui Gesù venne indicato dai suoi contemporanei), ma, ovviamente, conosceva bene anche il suo VERO nome (YESHAY - IESSE), come ci informa Ippolito Romano.


Veritas

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MessaggioInviato: 29/11/2012, 04:39 
Cita:
Non solo Giovanni 'Marco' conosceva bene l'attributo Chrestos (uno dei tanti attributi con cui Gesù venne indicato dai suoi contemporanei), ma, ovviamente, conosceva bene anche il suo VERO nome (YESHAY - IESSE), come ci informa Ippolito Romano.
.


Nei suoi lavori, Ippolito ci informa che 'Marco' (al secolo Giovanni detto Marco) si 'vantava' di conoscere il vero nome di Gesù.

Per ciò che concerne il pseudo nome IESOUS, da cui il nostro Gesù, era conosciuto ai tempi dei primi padri che si trattò di un attributo significante 'guaritore', come attestato da Eusebio di Cesarea e dal vescovo Cirillo di Gerusalemme. Sicuramente fu dal greco IASOUN/IESOUN che derivò il termine 'esseno', la cui VERA accezione originaria fu proprio guaritore.


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MessaggioInviato: 29/11/2012, 05:49 
Cita:
Alessio De Angelis

Il riferimento a Chresto nella Vita Claudii

Riassumendo

Negli Atti degli Apostoli, l’evangelista Luca riferisce che, recatosi a Corinto, Paolo trovò soggiorno presso due Giudei, Aquila e Priscilla, espulsi dall’Italia a causa del decreto dell’imperatore Claudio emesso nel 49, che imponeva a tutti i Giudei (Pàntas toùs Ioudaìous) di andarsene da Roma. Se dunque il Chrestus di Svetonio fosse stato il Gesù dei Vangeli, l’evangelista Luca (il redattore degli Atti) l’avrebbe certamente precisato, trattandosi del proprio dio; invece non solo non lo riferisce, come sarebbe naturale che facesse se i Giudei fossero stati ispirati da Gesù, ma addirittura non identifica Aquila e Priscilla con i Cristiani del Nuovo Testamento, chiamandoli Giudei e lasciando intendere che Paolo avesse alloggiato presso di loro non perché condividevano la stessa dottrina, ma perché erano dello stesso mestiere (At 18,2). Infatti Aquila e Priscilla diverranno “Cristiani” solamente in seguito (vedi At 18:18 e At18:26) e, precisamente, un anno e mezzo più tardi (vedi At 18:11), quando Lucio Giunio Gallione divenne proconsole dell’Acaia1.
.


L'errore che inconsciamente commette Alessio De Angelis, come del resto TUTTI gli eruditi che si sono impegnati a risolvere tale 'enigma', risiede nel fatto che ci si ostina a non voler prendere in considerazione la circostanza che l'attuale Paolo del Nuovo Testamento, è in realtà la sintesi sincretica di DUE distinti personaggi storici: vale a dire il VERO Paolo di Tarso (anche se non si chiamò Paolo e neppure era di Tarso), e Paolo/Shaul: un farabutto erodiano citato da Giuseppe Flavio in tre distinte occasioni(*). Lo stesso personaggio è citato dagli autori/e degli Atti degli Apostoli nella prima parte di tale lavoro (il farabutto che perseguitava i 'cristiani': in realtà i ribelli zeloti-MESSIANISTI, o 'zeloti-CHRISTIANI!), mentre nella seconda parte viene citato prevalentemente (ma non esclusivamente) 'Paolo di Tarso'.

Entrambi i personaggi si recarono a Corinto: Paolo di Tarso prima del 65, mentre Paolo/Shaul dopo il 67. Il Paolo che conobbe i coniugi Aquila e Priscilla, fu sicuramente Paolo/Shaul; ne consegue che l'evento ebbe luogo dopo il 67, quando l'espulsione dei giudei da Roma era già avvenuta un certo numero di anni prima. Non si trattò affatto di 'catto-cristiani' o 'giudeo-cristiani', in quanto all'epoca dei fatti non esistevano ancora NE' gli uni NE' gli altri!..Ergo, si trattò di comuni giudei della diaspora romana.


_______________________________

(*) - viene inoltre citato dall'autore di 'Recognitiones', attribuite al pseudo-Clemente. In tale lavoro appare più che palese che Paolo/Shaul, conformemente a quanto affermato da Giuseppe Flavio e dall'autore degli Atti, fu un fior fiore di criminale, autore, insieme alla sua banda di assassini (v. Giuseppe Flavio), del massacro del povero Giacomo il Giusto, amato fratellastro di Gesù (erano figli della stessa madre).


Veritas

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MessaggioInviato: 01/12/2012, 14:13 
Veritas, Alessio Da Angelis nick beliel sta aspettando l' ok

degli amministratori ( wake up !!! ) per risponderti .


zio ot [;)]



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La DIPLOPIA è una brutta malattia cristiana
Salamaleco-


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MessaggioInviato: 02/12/2012, 11:00 
Cita:
barionu ha scritto:

Veritas, Alessio De Angelis nick beliel sta aspettando l' ok

degli amministratori ( wake up !!! ) per risponderti .

zio ot [;)]



Molto bene! [;)]

Ciao

Veritas

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MessaggioInviato: 02/12/2012, 11:02 
Cita:
Cecco ha scritto:

La DIPLOPIA è una brutta malattia cristiana
Salamaleco-




In parole povere?...

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MessaggioInviato: 05/12/2012, 03:04 
Ringrazio Veritas, che ammiro e stimo, per avermi fornito la possibilità di una ulteriore digressione sull'argomento.

Cita:
Alessio De Angelis, un giovane di ottimo acume e di sicuro talento, appartiene alla schiera dei cosidetti 'miticisti', o comunque dei negazionisti della storicità di Gesù di Nazareth. Questa peculiarità porta facilmente tutti coloro attratti dal fascino di questa teoria(*), ad esondare nel puro dogma, più o meno come avviene per i fideisti cattolici o di altro genere.


Ringrazio per l’immeritato encomio, ma non sono “miticista” né un negazionista del Gesù storico. Concordo sulla seconda parte.

Cita:
Come in qualunque dogma, si è portati ad escludere ad oltranza tutti quegli elementi che contrastano con le proprie convinzioni dogmatiche, definendoli arbitrariamente come non attendibili, o comunque privi di importanza pratica


È vero! Lo facevo a 14 anni!

Cita:
come ad esempio le testimonianze rabbiniche, mande e quelle pagane, circa la reale storicità del carattere passato alla storia come Gesù di nazareth,


A dire il vero, ho spesso inani anni della mia vita ad analizzare minuziosamente queste testimonianze. L’argomento sarà l’oggetto del mio prossimo, sconclusionato libro (dove si accenna all’argomento in un migliaio di pagine).

Spendo giusto due parole per le testimonianze rabbiniche (per "impar condicio").
In realtà queste baraytot sono ampiamente contese anche nel mondo accademico; una posizione radicale è rappresentata per esempio da Johann Maier, il quale sostiene che non solo la Mishnah, ma anche le numerose baraytot della Ghemarah sono privi di qualunque autentica menzione di Gesù di Nazaret, giungendo alla conclusione che anche il testo originale dei due Talmud mai menziona il Cristo neotestamentario; tutti i riferimenti a Gesù sarebbero interpolazioni posteriori inserite nel medioevo (cfr. Johann Maier, Jesus von Nazareth in der talmudischen Überlieferung, (Erträge der Forschung 82), wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1978, vedi in particolare pp. 263-275).

Pur volendo accettare l’autenticità di alcuni scarsi riferimenti a Gesù nel Talmud, bisogna condividere la posizione del grande studioso ebreo Joseph Klausner nel ritenerli di poco valore storico, "poiché essi condividono più la natura di biasimo e di polemica contro il fondatore di un gruppo odiato che non quella di racconti oggettivi di valore storico" (Klausner J., Jesus of Nazareth. His Life, Times, and Teaching, Macmillan, New York, 1925, pp. 18-19).
Peraltro il Talmud parla solo raramente di avvenimenti storici del periodo del Secondo Tempio e solo in situazioni particolari e determinate, come omelie o discussioni rabbiniche.


Cita:
ma che, in realtà, venne conosciuto anche attraverso una sequela di altri nomi ed attributi, tra i quali anche quello di CHRESTOS: esattamente come riportato da Svetonio!


Dubito che la citazione del Chrestos svetoniano si possa attribuire al Christus neotestamentario.

Cita:
Se Alessio De Angelis non fosse stato preso dai 'vortici' del dogma, così come molti altri che condividono con lui le stesse convinzioni, sicuramente NON avrebbe trascurato altri importantissimi aspetti, che stridono 'spaventosamente' con la sua ipotesi secondo la quale il Chrestos di Svetonio non era Gesù di Nazareth, come riportato dallo stesso Orosio, il quale, come Origene, ebbe sicuramente l'opportunità di leggere i lavori integrali di Giuseppe Flavio, come dimostrato dal fatto che la sua citazione di Giuseppe, vale a dire quella relativa all'espulsione dei giudei nel 49 (data assolutamente errata!!), non compare in nessuna copia dei lavori di Giuseppe oggi disponibili all'erudizione planetaria!


Infatti non li ho trascurati: nell’articolo non ne parlo per motivi di spazio (e di logistica, essendo un articolo divulgativo). Domanda: perché non ritieni opportuna la datazione al 49 d.C.? A mio parere la fonte “Orosio” coincide sostanzialmente con la fonte “Atti” per la datazione del decreto.

Cita:
Da tenere presente che Dione Cassio, il quale riporta puntualmente i contrasti nati tra Claudio e la comunità giudaica romana (anno 42), NULLA ci dice dell'editto di tale imperatore riguardante la presunta cacciata dei giudei dall'Urbe. Eppure l'episodio era riportato dallo storico Giuseppe Flavio, come riportato da Orosio: come avrebbe potuto Dione ignorare un simile evento, comportante l'espulsione dei giudei da Roma, di sicuro infinitamente più importante del semplice monito che Claudio aveva rivolto ai responsabili della comunità giudaica della diaspora, affinchè contenessero il loro espansionismo e le loro rivendicazioni!...Si tratta di uno stupefacente mistero che Alessio De Angelis, come tutti gli altri dello stesso 'filone' esegetico, hanno bellamente 'dimenticato' di indagare...


Posso concordare sul fatto che ho poca memoria (prometto che terrò seminari appositi, se me ne ricorderò!), in questo caso, però, la “dimenticanza” è dovuta all’impossibilità di accostare il decreto riportato da Svetonio, Orosio, Eusebio e “Atti” con i "contrasti" riportati da Cassio Dione.
Nella Storia Romana di Dione si legge infatti:

«Egli (Claudio) non li scacciò ma ordinò loro di non tenere più riunioni, pur continuando nel loro tradizionale stile di vita» (Hist., LX, 6, 6).

La situazione, come si può constatare, non è esattamente la stessa. In questo caso Chrestus/Christus non è l’impulsore istigatore di rivolte; inoltre ai Giudei viene solamente imposto di non riunirsi (della stessa opinione è anche Gianluigi Bastia, alias Hard-Rain, come si può verificare nel suo articolo online relativo al 03/10/2009, paragrafo secondo: http://digilander.libero.it/Hard_Rain/s ... etonio.htm).

Cita:
Un altro importantissimo aspetto, ignorato o comunque non indagato da Alessio De Angelis, riguarda la circostanza che vi furono diversi padri della chiesa (Giustino, Tertulliano, Lattanzio, etc.) che si lamentarono del fatto che i pagani 'storpiavano' l'attributo 'cristiani' in CRESTIANI. Fatto ancora più tangibile, ancora oggi in Francia i cristiani sono chiamati CRESTIANI (chrètien = chrestien = crestiani). A questo punto Alessio De Aneglis, se avesse indagato su tutto ciò, si sarebbe dovuto chiedere da quale sostantivo derivava l'attributo 'chrestiani': da CHRISTOS o da CHRESTOS?..


Non ne parlo nell’articolo perché, come sopra detto, quello pubblicato è una versione ridotta a fine divulgativo. La dicotomia Christus/Chrestus è dovuta a un banalissimo itacismo. In questo caso, però, non è così scontata. Cresto era infatti un nome proprio molto diffuso tra gli schiavi e i liberti del I secolo d.C.

Il sostantivo Chrestiani (leggi: Christiani) deriva senza dubbio da Christus (possibilmente interpretato come Chrestus – leggi: Christus –), posto che il sostantivo ricorra come Chrestiani (al plurale) e non come Chrestianus (singolare). Difatti al singolare potremmo ancora ipotizzare che il sostantivo derivi dal nome proprio Chrestus unito al suffisso latino anus, col significato di «adottato da Chrestus».

Cita:
Qui non c'entra nulla l''itacismo', come rivendicato dal De Angelis, in quanto Christos e Chrestos hanno significati BEN DISTINTI ('unto' e 'buono') e NESSUN erudito latino o greco avrebbe commesso un errore così plateale, come quello di 'confondere' i due sostantivi!


Non sono affatto d’accordo: l’itacismo c’entra eccome!
Nel periodo in cui scrivevano Tacito e Svetonio – fino a tutto il XVI secolo d.C. – si parlava il greco koinè, un fenomeno linguistico che ha portato profondi mutamenti fonetici, sintattici e morfologici rispetto al più tradizionale dialetto “classico” attico. La pronuncia della lettera #951; (eta) era polimorfica: i dittonghi #949;#953;, #8131;; le lettere #951;, #953; confluiscono nel suono “i”.

Pertanto uno scrittore erudito del I-II secolo d.C. conosceva le parole greche khristòs e khristianòs, ma dalla sola pronunzia non poteva risalire a una esatta scrittura del termine, rimanendo in dubbio tra il farlo derivare dal sostantivo greco khristòs, “unto”, e khrestòs (leggi: kristòs), “valoroso”. Dovendo scegliere tra i due e non conoscendo l’esatta etimologia del sostantivo, capitava che gli storiografi eruditi ritenessero valida la seconda ipotesi (il sostantivo khrestòs, “valoroso”).
Infatti ben strana poteva sembrare, agli eruditi greci e latini, ignari della cultura religiosa ebraica, l’associazione al sostantivo greco khristòs, “unto”, meno verosimile – a loro giudizio – del sostantivo khrestòs, “valoroso”.
Non per niente, confusioni tra Chrestiani e Christiani sono attestate anche in autori cristiani come Giustino, Lattanzio, Tertulliano:

«Cristiano, per quanto concerne il significato del nome, deriva da unto. E anche quando viene erroneamente pronunciato da voi come Crestiano (giacché non conoscete neppure accuratamente quel nome che tanto avversate) proviene da dolcezza e da benevolenza.» (Tertulliano, Apologeticum, cap. III)

Cita:
"..ancora oggi in Francia i cristiani sono chiamati CRESTIANI (chrètien = chrestien = crestiani).."

La Francia è l'unico paese al mondo (fatta eccezione per le ex colonie dell'impero francese) in cui avviene tutto ciò. Sebbene sicuramente singolare, tuttavia oggi tale aspetto non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che il primo 'apostolo' a far conoscere Gesù nella Gallia di 20 secoli fa, fu Giovanni detto Marco, secondogenito di Gesù e di Mara Salomè di Magdala: la Mddalena emigrata in Gallia insieme ai figli avuti da Gesù (Giuseppe detto Barnaba e Giovanni detto Marco).


Oggi in Francia il sostantivo viene pronunziato chrètien (con la “e”), ma nell’Impero Romano di XVIII secoli fa la pronunzia di Chrestianus era senza dubbio Christianus (con la “i”).
Riguardo la Maddalena in Gallia e i figli di Gesù sappiamo bene che sono mere congetture.

Cita:
E' dunque evidente che Giovanni sapeva molto bene che il padre, a quei tempi, era aggettivato con l'attributo CHRESTOS, mentre l'attributo Christos comincerà a fare la sua comparsa nella prima metà del II secolo (140-150) in sede di fondazione del culto catto-cristiano e della messa a punto della letteratura neotestamentaria, quando Giovanni era ormai morto.


Quindi secondo te Christus deriverebbe da Chrestus. Ipotesi intrigante. Tuttavia dobbiamo considerare che le attestazioni del sostantivo Christus sono più antiche del sostantivo Chrestus, quest’ultimo attestato peraltro solo tra gli scrittori romani dell’epoca, a testimonianza della loro confusione in proposito.

Cita:
L'errore che inconsciamente commette Alessio De Angelis, come del resto TUTTI gli eruditi che si sono impegnati a risolvere tale 'enigma', risiede nel fatto che ci si ostina a non voler prendere in considerazione la circostanza che l'attuale Paolo del Nuovo Testamento, è in realtà la sintesi sincretica di DUE distinti personaggi storici: vale a dire il VERO Paolo di Tarso (anche se non si chiamò Paolo e neppure era di Tarso), e Paolo/Shaul: un farabutto erodiano citato da Giuseppe Flavio in tre distinte occasioni(*). Lo stesso personaggio è citato dagli autori/e degli Atti degli Apostoli nella prima parte di tale lavoro (il farabutto che perseguitava i 'cristiani': in realtà i ribelli zeloti-MESSIANISTI, o 'zeloti-CHRISTIANI!), mentre nella seconda parte viene citato prevalentemente (ma non esclusivamente) 'Paolo di Tarso'.


Anche qui stiamo parlando di una mera congettura. A dirla tutta, anche io nel mio ultimo libro, dopo avere espresso dubbi sulla esistenza storica del Paolo neotestamentario, ho provato (anzi: provai; dal momento che quello scritto risale, in verità, a qualche anno fa, sebbene la pubblicazione sia avvenuta quest’anno) a identificare Saulo Paolo con un personaggio di nome Saulo attestato negli scritti di Giuseppe Flavio. Il parallelismo, in verità, è notevole, ma ho preferito lasciarlo a livello di mera congettura e, ad oggi, non me la sentirei di portare avanti (con forza) questa ipotesi.

Tornando al Cresto svetoniano, io vedo due ipotesi: o si tratta di uno schiavo o liberto (probabilmente) di origine giudaica; oppure con questo termine Svetonio si riferisce al “Christus” protagonista della profezia (di cui ci parla anche Giuseppe Flavio) secondo cui un uomo, di origine semi-divina, si sarebbe posto alla guida del popolo di Israele per scacciare dalla Palestina l’invasore (il Kittim) romano.

--
Ad maiora
Alessio De Angelis, alias Beli El


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Cita:
beliél ha scritto:

Cita:
...Come in qualunque dogma, si è portati ad escludere ad oltranza tutti quegli elementi che contrastano con le proprie convinzioni dogmatiche, definendoli arbitrariamente come non attendibili, o comunque privi di importanza pratica
.


È vero! Lo facevo a 14 anni!

Cita:
..come ad esempio le testimonianze rabbiniche, mandee e quelle pagane, circa la reale storicità del carattere passato alla storia come Gesù di Nazareth,
.


A dire il vero, ho spesso inani anni della mia vita ad analizzare minuziosamente queste testimonianze. L’argomento sarà l’oggetto del mio prossimo, sconclusionato libro (dove si accenna all’argomento in un migliaio di pagine).

Spendo giusto due parole per le testimonianze rabbiniche (per "impar condicio").
In realtà queste baraytot sono ampiamente contese anche nel mondo accademico; una posizione radicale è rappresentata per esempio da Johann Maier, il quale sostiene che non solo la Mishnah, ma anche le numerose baraytot della Ghemarah sono privi di qualunque autentica menzione di Gesù di Nazaret, giungendo alla conclusione che anche il testo originale dei due Talmud mai menziona il Cristo neotestamentario; tutti i riferimenti a Gesù sarebbero interpolazioni posteriori inserite nel medioevo (cfr. Johann Maier, Jesus von Nazareth in der talmudischen Überlieferung, (Erträge der Forschung 82), wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1978, vedi in particolare pp. 263-275).

Pur volendo accettare l’autenticità di alcuni scarsi riferimenti a Gesù nel Talmud, bisogna condividere la posizione del grande studioso ebreo Joseph Klausner nel ritenerli di poco valore storico, "poiché essi condividono più la natura di biasimo e di polemica contro il fondatore di un gruppo odiato che non quella di racconti oggettivi di valore storico" (Klausner J., Jesus of Nazareth. His Life, Times, and Teaching, Macmillan, New York, 1925, pp. 18-19).
Peraltro il Talmud parla solo raramente di avvenimenti storici del periodo del Secondo Tempio e solo in situazioni particolari e determinate, come omelie o discussioni rabbiniche.

.


"..In realtà queste baraytot sono ampiamente contese anche nel mondo accademico.."

A contenderle sono soprattutto i falchi della mistificazione clericale, la cui attività è andata avanti per oltre 19 secoli, sino ad oggi.

Dello stesso 'filone' mistificatorio, sono tutti i tentativi esperiti per far credere che le Toledoth Yeshu ed il vangelo di Barnaba, siano testi risalenti al medioevo e quindi di epoca assolutamente tarda per ritenerli attendibili circa le verità denunciate: sia quelle in chiaro che quelle 'criptiche'.

Infine, un recente esempio di tale cinica e spudorata attività mistificatoria, ci è fornito dall'atteggiamento mostrato dagli esegeti ed apoligisti clericali in merito al vangelo di Giuda, al fine di destituirlo di importanza e di credibilità, tanto che l'erudizione ufficiale NON è riuscita ancora a cogliere l'importantissimo ed 'imbarazzante' aspetto (ovviamente 'imbarazzante' per il clero falsario) rappresentato da alcuni passaggi di tale vangelo.

A parte il fatto che tutto il comparto clericale, attuale e dei secoli passati, ha sempre accusato il mondo rabbinico di aver inserito nei loro testi più discussi, vale a dire il Talmud e le Toledoth Yeshu, calunnie ed infami 'menzogne' verso Gesù e sua madre, fu la stessa èlite del mondo rabbinico che, riunitasi in sinodo nel XVII secolo, in una città della Polonia, a prendere la decisione vincolante per tutti, pena la ben nota maledizione ebraica, in base alla quale TUTTE le nuove stampe del Talmud e delle Toledoth Yeschu, NON dovevano più riportare nulla che riguardasse Gesù e sua madre, e questo a conclusione di secoli e secoli di terribili persecuzioni e massacri operati dalla 'santa' inquisizione cattolica, a causa di ciò che i rabbini si ostinavano a riportare fedelmente nei nuovi testi, dopo l'ennesima distruzione dei precedenti, operata dalle bande di 'squadristi' ante-litteram (v. Ipazia di Alessandria), al servizio di questo o quell'altro vescovo.

Tali persecuzioni comportarono decine e decime di migliaia di vittime tra i giudei della diaspora, le quali conobbero la morte nei modi più atroci e terribili tra quelli che mente umana possa immaginare!.. (bruciare vivi sui 'santi' roghi purificatori degli inquistori, fu forse la morte più 'umana' per quei poveri disgraziati, vittime di un'immonda genia di orrendi assassini a 'mani giunte'!)

La mattanza più terribile ebbe inizio con l'avvento dell'inquisitore Torquemada(*), un'immonda canaglia assassina, riguardato ancora oggi dal clero attuale come simbolo(sic!) del 'santo' protettore della fede: ESATTAMENTE come vennero considerati Mussolini ed Hitler, uomini inviati dalla 'misericordia divina', secondo la corte papale di Pio XII e dei suoi lacchè porporati, vera genia uscita dalle 'gonadi' di Satana, responsabile in PRIMA PERSONA dello scoppio della seconda Guerra Mondiale, avendo dato vita al mostro Hitler, vero campione del VERO cristianesimo: quello scaturito dal potere secolare che, 19 secoli fa, lo GENERO'!!...

Ora, a fronte di quanto esposto sopra, come si può ancora affermare che i passaggi presenti nel Talmud e nelle Toldoth Yeshu non siano riferiti a Gesù e sua madre??.. Tutto ciò a me appare, quanto meno, decisamente sconcertante...In breve, senza neppure rendersene conto, si porta acqua al 'mulino' di quella parte del clero che afferma esattamente quello riportato da te, vale a dire che i passaggi dei testi rabbinci 'incriminati' non contengono notizie riguardanti Gesù o sua madre!

Da tenere presente che la tesi clericale secondo cui le notizie 'diffamanti' (almeno secondo l'ottica falsaria: in realtà VERITA' 'sonante'!) verso Gesù e sua Madre, contenute nei testi rabbinici, 'sacri' o non, NON risalgono al Medioevo, come si cerca di far credere, ma risalgono già al II secolo, vale a dire quando il culto catto-cristiano ebbe origine, e di ciò ce ne dà prova TANGIBILE Giustino Martire, il quale accusava gli ebrei della diaspora di 'parlare male' di Gesù e di sua madre con i pagani, i quali, grazie ai rabbini della diaspora, poterono venire a conoscenza di tutti gli inganni, di tutte le 'menzogne' propalate dai 'missionari cristiani' - leggi padri delle origini - per dar vita all'allucinante culto catto-cristiano. (come un esempio, v. Celso)

In entrambi i casi, vale a dire il tuo e quello del clero falsario, le motivazioni per una tale posizione 'negazionista' sono facilmente comprensibili. Infatti, sia tu che tutti coloro che condividono con te la convinzione che Gesù non fu un reale carattere storico, vi trovate nella 'fatale' necessità di respingere ad OLTRANZA tutto ciò che contrasta, anche platealmente, tale convinzione, da cui la conseguente 'teoria' miticista o altro.

Ancora più facilmente comprensibile è la posizione del clero falsario (o almeno quella parte di esso più reazionaria e conservatrice), dal momento che il contenuto del Talmud e delle Toledoth Yeshu sarebbe devastante per la tenuta dell''impero della fede', se venisse considerato per ciò che vale realmente: per me un valore incommensurabile, visto che fu PROPRIO il contenuto delle Toledoth Yeshu, notevolmente più puntuale dello stesso Talmud, malgrado la sua versione volutamente parodistica, a fornirmi la PRIMA, più importante chiave di ricerca: vale a dire quella che mi ha consentito di 'aprire le porte' su di un mondo assolutamente incredibile, vista l'enorme differenza con il mondo 'artificiale' creato dal magistero cattolico dei falsari!

"..tutti i riferimenti a Gesù sarebbero interpolazioni posteriori inserite nel medioevo.."

Questa è una colossale menzogna mistificatoria, propalata dai contemporanei apologisti cattolici, non meno FALSARI di coloro che li hanno preceduti nei secoli passati!.. Semmai nel medioevo il satanico mondo inquisitoriale cattolico, a causa del tradimento di una parte del fronte rabbinico convertitosi al cristianesimo (v. i 'marrani'), venne a conoscenza di ciò che i rabbini continuavano a tramandarsi, di generazione in generazione, ciò che era ben noto ai giudei contemporanei di Gesù(**)

Presso la 'genizah' della sinagoga de 'Il Cairo', risalente al XII-XIII secolo, venne rinvenuta, tra i tanti documenti presenti - tra cui il celeberrimo 'DOCUMENTO di DAMASCO' - una copia delle Toledoth Yeshu: cosa questa che sbugiarda miseramente i falsari che cercano di far credere che tale lavoro rabbinico risalga al tardo Medioevo. Non solo, ma dal lavoro di Tertulliano, 'De Spectaculis', si può facilmente evincere che Tertulliano, vissuto a cavallo del II-III secolo, CONOSCEVA il contenuto delle Toledoth Yeshu, un testo composto, al più tardi, verso la fine del II secolo.

"..Peraltro il Talmud parla solo raramente di avvenimenti storici del periodo del Secondo Tempio e solo in situazioni particolari e determinate, come omelie o discussioni rabbiniche..."

Le citazioni e gli aneddoti riguardanti la figura di Gesù e quella di sua madre, rappresentano solo una piccola percentuale del contenuto complessivo del Talmud: sufficienti, comunque, a gettare un illuminante squarcio di luce su quella verità tenuta maniacalmente nascosta, anche a costo di massacri ed atrocità senza limiti (v. le vicende dei Càtari e dei Templari), per oltre 19 secoli...

Il resto del commento al tuo post, verrà effettuato in un successivo messaggio.

_________________________________________

(*) - questa mostruosa figura di 'santo' cattolico, si arricchì a dismisura con i beni sequestrati alla vittime ebree e di cui egli si impossessò, tanto da scatenare l'invidia e la rivalità degli inquisitori 'meno fortunati'!...

(**) - grazie a questo genere di 'veicolo' di trasmissione underground, Abelard Reuchlin ha potuto attingere per i dati che gli sono poi serviti per comporre il suo libretto 'La vera autorship del Nuovo Testamento'. Tuttavia, quello del Reuchlin non è stato il modo più corretto di utilizare i dati in suo possesso, molti dei quali assolutamente inediti, e che egli ha riportato, attraverso sintesi assolutamente errate, nel suo lavoro, ed è così che egli, uno tra i tanti, ha finito con il mancare vistosamente il bersaglio.


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Cita:
dal precedente messaggio:

Ancora più facilmente comprensibile è la posizione del clero falsario (o almeno quella parte di esso più reazionaria e conservatrice), dal momento che il contenuto del Talmu e delle Toledoth Yeshu sarebbe devastante per la tenuta dell''impero della fede', se venisse considerato per ciò che vale realmente: per me un valore incommensurabile, visto che fu PROPRIO il contenuto delle Toledoth Yeshu, notevolmente più puntuale dello stesso Talmud, malgrado la sua versione volutamente parodistica...
.


"..malgrado la sua versione volutamente parodistica.."

Tutti gli studiosi laici, cioè non dipendenti dalla santa, demoniaca cupola, conoscono perfettamente il motivo per cui si scelse di dare una veste parodiata a quello che è conosciuto anche come il 'vangelo dei giudei', vale a dire le Toledoth Yeshu.

Infatti, come accaduto per Luciano di Samosata(*), anche gli autori delle Toledoth - un testo SICURAMENTE già esistente, almeno in una prima versione, nel periodo che va dalla metà alla fine del II secolo - furono costretti a simulare la loro verità circa i REALI eventi che riguardarono Gesù e sua madre, scegliendo una versione parodiata (e quindi 'criptica') di quanto era a loro conoscenza, per non incorrere nelle feroci repressioni da parte del potere secolare, indirizzato in ciò dai cinici vertici ecclesiastici catto-cristiani. (v. Ireneo ed i "Martiri di Lyone": al 99% esponenti della setta gnostica dei 'Marcosiani' di quella città)

Il maggior numero di vittime, causate dalla repressione imperiale, si registrò nel comparto 'GNOSTICO-GESUANO': vittime fatte poi passare, dai cinici e spudorati falsari delle origini, come 'MARTIRI CRISTIANI' (sic!). Tanto per fare un esempio, il VERO Giustino fu l'eresiarca gnostico di cui parla Ippolito(**) nel suo trattato contro le eresie. Se Giustino Martire fosse stato veramente un cattocristiano, allora egli NON sarebbe stato MAI martirizzato, dal momento che il cristianesimo cattolico fu una 'creatura' del potere imperiale e senatoriale del tempo: per una volta tanto d'amore e d'accordo!...

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(*) - costretto a ricorrere a parodie 'criptiche' per nascondere la sua verità ed i suoi personaggi, al fine di non incorrere nella feroce repressione voluta dagli Antonini - soprattutto Antonino Pio e Marco Aurelio - verso tutti coloro che osavano contestare le 'sante' verità messe a punto dai padri falsari delle origini (teologi pagani di varia estrazione: probabilmente gli stessi che venivano indicati come 'flamini minori').

(**) - Ippolito, come ci dimostrano palesemente i suoi scritti, aveva assunto una posizione fortemente critica verso la fazione più subdola e più secolare (ma anche la dominante) dello schieramento ecclesiastico romano, ed è per questo che nel suo lavoro, 'Philosophumena', egli riportò ciò che altri eresiologi, più vicini al corrotto mondo della 'cupola' ecclesiastica romana, decisero di non riportare, come ad esempio la figura dell'eresiarca gnostico Giustino, in quanto suscettibile di rivelare il VERO profilo storico di tale personaggio, citato dai vari padri della chiesa come Giustino Martire.


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MessaggioInviato: 18/12/2012, 00:39 
Vecchie e nuove corbellerie di Ditocorto (consulenzaebraica)

Cita:
Ditocorto ha scritto: ( http://consulenzaebraica.forumfree.it/? ... 0#lastpost )

IN SINTESI

CHRESTIANI NON SIGNIFICA CRISTIANI, NE' MESSIANISTI.

SIGNIFICA ''SEGUACI DI CRESTO'' ED HA SIGNIFICATO DISPREGIATIVO.
ossia lacchè di Cresto, sicofanti di Cresto.

Cresto era un lacchè, un sicofante della corte di Claudio, che aveva aizzato i giudei contro Claudio (tumultuantes).

Il popolo a sua volta chiamò per reazione i seguaci del liberto lacchè di Cresto, ossia lacchè di Mr. Schiavo, servi del servo, ossia crestiani.
A me ricorda parecchio ''berluscon-iani'' - e difatti gli Augustiani erano i lacchè di Nerone - però, a parte veicolare meglio quanto voglia dire, mi dispiace fare riferimenti politici per non offendere eventuali lettori.

(1) He is wrong on the Latin. Claudius 25.4 reads impulsore Chresto which means “because of the instigator Chrestus.” It cannot have any other meaning. The word impulsor is like “actor,” it is the name of a person who is engaging in the activity; if Chrestus was instead the object of the dispute or just its cause but not its causer, then Suetonius would have used impulsus, not impulsor (so, impulso, not impulsore).

(2) And Suetonius knew what Christians were (Nero 16.2) and thus would have said they were involved in this case if they were (see the coverage of the Suetonius material at TextExcavation). That he doesn’t, means they weren’t.

(1) + (2) refutes all possibility that Claudius 25.4 is about Christ or Christians.

.


"...CHRESTIANI NON SIGNIFICA CRISTIANI, NE' MESSIANISTI...SIGNIFICA ''SEGUACI DI CRESTO'' ED HA SIGNIFICATO DISPREGIATIVO..." (nota: Chrestos significa 'buono' e NON ha significato dispregiativo)

No shit, Sherlock, dicono in America: cioè, 'non ci piove'!...E' quello che vado sostenendo da oltre 10 anni. Ora sembra che il recalcitrante Ditocorto inizi a piegarsi alle evidenze ed ai processi logici della mente!... Speriamo almeno che venga emulato anche da qualcun'altro dei suoi 'aficionados'...

"...Cresto era un lacchè, un sicofante della corte di Claudio, che aveva aizzato i giudei contro Claudio (tumultuantes)...."

Qui ritorniamo alle vecchie, classiche corbellerie per le quali sembra che Ditocorto abbia una speciale predilezione!..

Chresto/Chrestos NON fu un 'lacchè' di Claudio, come sostenuto da Ditocorto, ma lo stesso GESU' DI NAZARETH!.. Gesù, infatti, trascorse alcuni anni a Roma: luogo in cui avvenne la sua 'resurrezione' DOPO TRE GIORNI!!... (anche se si stenta a crederlo, tuttavia si tratta della realtà storica che circondò la vita del VERO Gesù di Nazareth).

Fu con l'attributo CHRESTOS che Gesù venne conosciuto dai romani, e NON con l'attributo IESOUS (guaritore), con cui veniva appellato nelle provincie dell'Asia Minore e che Gesù MAI utilizzò durante il suo soggiorno romano (e questo è il motivo per cui nelle scarse citazioni latine del personaggio Gesù si parli sempre di Christus o Chrestus e MAI di Iesus/Gesù!)


Veritas

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