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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Resurrezione nelle religioni e nella mitologia
MessaggioInviato: 03/12/2012, 00:17 
Stuzzico un po' i nostri appassionati studiosi sul tema "Resurrezione".

Da profano quale sono conosco ovviamente la resurrezione di Gesù ma anche quella di Osiride per intervento della moglie Iside.

Immagino che in altre religioni e nella mitologia si trovino altri esempi.

Ora mi chiedo... tralasciando l'interpretazione strettamente religiosa e fideistica, quale messaggio ci trasmettono i miti in merito alla resurrezione?

Faccio alcune ipotesi.

In un passato remoto qualcuno è riuscito a comprendere come riportare in vita un essere umano

oppure

ci si vuole solo dire attraverso un simbolismo che alcune malattie ritenute mortali possono essere curate tanto da far "rivivere" il paziente

e per ultimo

si tratta di un simbolismo che nulla ha a che vedere con il corpo umano ma bensì dello spirito dell'uomo che "risorge" a nuova vita dopo la morte corporale (vedi reincarnazione, gnosticismo. ecc.).

Se trovate l'argomento interessante a voi la parola.



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Astronave
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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/12/2012, 05:05 
Cita:
Messaggio di The Guardian

Stuzzico un po' i nostri appassionati studiosi sul tema "Resurrezione".

Da profano quale sono conosco ovviamente la resurrezione di Gesù ma anche quella di Osiride per intervento della moglie Iside. Immagino che in altre religioni e nella mitologia si trovino altri esempi.

Ora mi chiedo... tralasciando l'interpretazione strettamente religiosa e fideistica, quale messaggio ci trasmettono i miti in merito alla resurrezione?

Faccio alcune ipotesi.

In un passato remoto qualcuno è riuscito a comprendere come riportare in vita un essere umano oppure ci si vuole solo dire attraverso un simbolismo che alcune malattie ritenute mortali possono essere curate tanto da far "rivivere" il paziente e per ultimo si tratta di un simbolismo che nulla ha a che vedere con il corpo umano ma bensì dello spirito dell'uomo che "risorge" a nuova vita dopo la morte corporale (vedi reincarnazione, gnosticismo. ecc.).

Se trovate l'argomento interessante a voi la parola.
.


"..Da profano quale sono conosco ovviamente la resurrezione di Gesù ma anche quella di Osiride per intervento della moglie Iside.

Ciao!

Sì, hai ragione: in altre religioni e nella mitologia si trovino altri esempi.

Tuttavia, esiste un altro tipo di 'resurrezione' che tu mostri chiaramente di ignorare: quella GNOSTICA!

La 'resurrezione gnostica' fu un concetto assolutamente SIMBOLICO, cioè che non aveva nulla di fisico ed era un simbolismo tipico dell'egregore gnostico palestinese del peimo secolo della nostra, ma sicuramente anche nei 3 o 4 secoli precedenti. Per trovare l'eguali di tale concertro occorre spostarsi verso oriente ed immergersi nella cultura e nelle tradizioni buddiste; infatti, il concetto della resurrezione gnostica palestinese, che affondava parte delle sue radici nell'antico mondo kabbalistico ebraico, trovava una quasi perfetta analogia nel concetto del 'RISVEGLIO' o dell'ILLUMINAZIONE che caratterizzò la 'conversione' di Siddharta Gautama, il primo Budda di tale religione.

Da tenere presente che dopo le conquiste di Ciro il Grande, il quale arrivò sottomettere tutta l'Asia Minore e l'Egitto, i monaci irineranti buddisti, che già svolgevano la loro attivtà missionaria nella Persia del tempo, poterono spostarsi verso occidente, sino a portarsi, secondo alcuni storici, addirittura in Alessandria d'Egitto. E' assolutamente legittimo supporre che elementi dell cultura buddista abbiano finito con il permeare una parte della cultura ebraica del tempo: soprattutto quella kabbalistica, dal momento che tale filone culturale era assimilato a quello di qualunque filosofia o religione misterica, dato che per comprendere tutte le varie sfumature e tutti i misteri che si ritenevanocelati nella scrittura biblica era necessario un adeguata preparazione iniziatica, soprattutto per ciò che concerne lo 'strumento' numerico-matematico

A questo punto non è difficile rendersi conto che il simbolismo della resurrezione gnostica, che tale concetto sottendeva, venne mutuato dagli gnostici palestinesi, i quali, però, preferirono chiamarlo 'resurrezione' in luogo del 'risveglio' o 'illuminazione' buddista. Questo perchè il concetto di resurrezione (quella 'fisica' però) già permeava un parte dell'egregore ebraico, mentre per la parte restante, quella più vincolata culturalmente alle convinzioni 'post-mortem' degli antichi egizi (originaria base di partenza del'ebraismo delle origini), il concetto della resurrezione era assolutamente alieno, così come era alieno al mondo mitologico greco-romano.

Per quanto riguardò l'aspetto cosmologico 'numerico', anch'esso, come quello della 'resurrezione' simbolica, fu una caratteristica tipica dello gnosticismo giovanneo che informava la setta dei 'nasurei', o nazareni gnostici, la quale ebbe nel primo secolo della nostra era Giovanni il Battista come massima guida spirituale. (alla sua morte tale ruolo venne ereditato da Giacomo il 'Giusto', o il minore, fratellastro di Gesù e di Giuda Tomaso)

L'aspetto numerologico dello gnosticismo giovanneo (v., ad esempio, Dositeo, il quale fu uno dei vari allievi di Giovanni, insieme a Simon Mago) lo si deve, quasi sicuramente, alla figura di Pitagora, la cui filosofia ed il cui gnosticismo 'iniziatico' cominciò a permeare l'egregore 'nasureo' sin dai tempi della dominazione ellenica sulla Palestina, a seguito delle conquiste di Alessandro Magno.

Per ciò che concerne il simbolismo della resurrezione gnostica, esso è legato all'iniziazione gnostica degli 'eletti', come erano definiti i seguaci della setta gnostica dei nasurei. E' importante notare che nei testi patristici e neotestamentari si parla di 'resurrezione dai MORTI' e non di 'resurrezione dalla MORTE'!...

Si trattava di una differenza di non poco conto, in quanto è proprio nella prima definizione che si cela il potenziale simbolico della resurrezione. Infatti, secondo l'egregore della setta giovannea, gli uomini, dal punto di vista esistenziale, si dividevano in 'ilici' (materialistici), psichici e spirituali. Questi ultimi erano quelli che venivano definiti 'RISORTI dai MORTI', al termine del 'training' gnostico, laddove i 'morti' erano tutti quelli che ancora ignoravano la salvifica VERITA' gnostica: la stessa di quella adombrata nel vangelo di Giovanni ('..la VERITA' vi renderà liberi'), dal momento che tale Giovanni altri non fu che Giovanni detto 'Marco', terzogenito del maestro gnostico - ed altro - Gesù di Nazareth!(*)

Nel buddismo la condizione di 'risorto dai morti' trovava l'equivalente nel concetto dell'ILLUMINATO, o 'risvegliato'. Questa condizione, come già detto, coincideva con quella del 'PERFETTO', vale a dire l'eletto che, al termine dell'iniziazione gnostica, non aveva più alcun bisogno di ulteriore 'training' e poteva, a sua volta, condurre gli altri eletti della setta alla SALVEZZA, attraverso la sua conoscenza ('gnosis' in greco, da cui 'gnostico') della verità 'salvifica', la quale procedeva direttamente da Dio.

Fu proprio dal dogma della 'salvezza' che scaturì la figura de SALVATORE, con cui vennero gratificati Giovanni il Battista(**) e, diversi anni dopo di lui, anche Gesù di Nazareth. Dunque, il concetto di un Gesù 'Salvatore', che avrebbe sacrificato la propria vita sulla croce (evento MAI avvenuto!) per 'redimere' l'umanità 'peccatrice', fu una delle allucinanti, infinite panzane scaturite dalle fervide menti dei cinici falsari che fondarono il catto-cristianesimo.

Per la cronaca, la resurrezione gnostica di Gesù, avvenne intorno al 33, e NON nel cimitero di Gerusalemme, ma all'interno del tempio del quartiere 'esseno/nasureo' di Gerusalemme. Tredici anni dopo tale evento simbolico (v. Pistis Sophia) Gesù, con la sua famiglia, lascerà la Palestina per farvi ritorno intorno al 50. (v. anche il vangelo di Tomaso)

Nel 44-45, cioè circa 11 anni dopo la 'resurrezione' simbolica di Gesù, avvenne qualcosa che non solo cambiò radicalmente la vita di Gesù, inducendolo ad un vita itinerante che lo condusse sino nell'India nord-occidentale (regno di Bactrian/Bactriana), culla del buddismo, ma influenzò stupefacentemente ed in modo determinante i successivi 20 secoli di storia, sino ai nostri giorni.

Una testimoninza, assolutamente da NON sottovalutare, come invece vorrebbe ancora oggi il clero falsario, è quella relativa agli ATTI di TOMASO. Sebbene si tratti di un testo parzialmente parodiato, tanto da farlo apparire per alcuni tratti addirittura 'favolistico', tuttavia da esso risulta palese che Gesù, Giuda TOMASO, Giovanni Marco, Bartolomeo e l''eletta' che era con Gesù in Babilonia (v. la prima Epistola di Pietro), vale a dire Maria Salomè di Magdala, moglie di Gesù, viaggiarono verso oriente tra il 50-51 ed il 55-56 (presumibilmente).


___________________________________________

(*) - anche Giovanni, dopo la separazione dal padre - avvenuta ad Efeso tra il 59 ed il 61, divenne un maestro gnostico e fondò, a Lyone, la setta che verrà chiamata 'setta dei Marcosiani' dai padri eresiologi del II secolo.

(**) - lo status di 'Salvatore', per ciò che concerne Giovanni il Battista, emerge chiaramente dalla letteratura mandea.



Veritas

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