Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 
Autore Messaggio

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 574
Iscritto il: 26/05/2009, 20:37
Località: Sabina
 Oggetto del messaggio: Giacomo, il fratello di Gesù detto il Cristo
MessaggioInviato: 19/12/2012, 03:06 
da: http://consulenzaebraica.forumfree.it/? ... 5#lastpost

Cita:
Ditocorto ha scritto:

nella blogosfera ho trovato questo:

http://stevencarrwork.blogspot.it/2012/07/r-joseph-hoffman-on-evidence-for-jesus.html

interessante come proprio un acerrimo nemico dei miticisti come questo R. Joseph Hoffmann (la cui condanna inquisitoria fu segnalata da Talità Kum su CP) scriva queste parole:

Cita:
Professor Hoffmann continued :-

It is known by scholars, however, that Christian references in Josephus’s work are pious additions. In the case of the Jamesian reference, the hand of the Christian editor is especially badly disguised by the addition of “who is called Christ” following the use of the name “Jesus” in discussing the trial of a certain James.

It is an echo of the same device used in the Testimonium Flavianum (Antiquities 18.3), sometimes cited as a proof of the existence of Jesus but today normally regarded as a Christian forgery. If we purge the Christian interpolation, it is clear that the James mentioned by Josephus, who is delivered to stoning, is the brother of a significant Jewish leader and contender for the priesthood, Jesus bar Damneus, whose name appears in the same passage.

In Antiquities 20.9.4, a Jesus bar Gamaliel succeeds Jesus the son of Damneus in the high priesthood. Josephus does not mention – at all – the James known from New Testament sources. The James sentenced to stoning is a completely different man.

Professor Hoffmann continues :- The basis for the suggestion that James is the brother of Jesus depends on early references in Paul, especially Galatians 1.19.

Transl.:

Professor Hoffmann continuava: -

E' noto agli studiosi, tuttavia, che i riferimenti cristiani nell'opera di Giuseppe Flavio sono delle 'pie' aggiunte. Nel caso del riferimento giacomiano, la mano del redattore cristiano è particolarmente mal mascherata con l'aggiunta di "..che è chiamato Cristo", dopo l'uso del nome "Gesù" nel discutere il processo di un certo Giacomo.

Si tratta di un eco dello stesso dispositivo utilizzato nel Testimonium Flavianum (Antichità 18.3), a volte citato come prova dell'esistenza di Gesù, ma oggi normalmente considerato come un falso cristiano. Se noi purghiamo l'interpolazione cristiana, è evidente che il Giacomo menzionato da Giuseppe Flavio, che viene consegnato alla lapidazione, è il fratello di un significativo leader ebraico e contendente per il sacerdozio, Gesù di Damneus, il cui nome appare nella stessa pagina.

In Antichità 20.9.4, un Gesù figlio di Gamaliele successe a Gesù figlio di Damneus nel sommo sacerdozio. Giuseppe Flavio non menziona - affatto - il Giacomo noto da fonti del Nuovo Testamento. Il Giacomo condannato alla lapidazione è un uomo completamente diverso.

Professor Hoffmann continua: - La base per il suggerimento che Giacomo è il fratello di Gesù, dipende dai riferimenti iniziali in Paul, soprattutto Galati 1.19.
.


insomma, sono quasi tentato di regalare il mio primo libro Giacomo il fratello di Gesù di Eisenman al primo mercatino dell'usato, tanto lontano anni luce sono approdato da quell'iniziale, effimero entusiasmo su Giacomo.
.


Le conclusioni del prof. Hoffmann, come riportate da Ditocorto, sono il risultato di una totale misconoscenza dei reali eventi che si svolsero, sia a Roma che in Palestina, nel periodo che va dagli inizi degli anni 60 sino a circa il 75. In questo, gli studi e le analisi del prof. Hoffmann non sono dissimili dai lavori di tutti gli altri studiosi, impegnati nelle ricerche e nell'esegesi dei testi connessi alle origini del cristianesimo cattolico.

Tuttavia, anche giudicando da quanto è tutt'ora conosciuto in 'chiaro', il lavoro di Hoffmann pecca di insufficiente riflessione sui dati disponibili a tutti gli eruditi impegnati in tal senso. Infatti, il tentativo di equiparare il passaggio 'giacomiano' al Testimonium Flavianum è quanto di più puerile si possa immaginare, dal memomento che nel T.F. Giuseppe Flavio manifesta (almeno apparentemente, visto che sicuramente non fu lui a scrivere tutto ciò) una sua precisa convinzione riguardo al fatto che Gesù sarebbe stato il Messia atteso dagli ebrei, mentre nel passaggio giacomiano Giuseppe riporta semplicemente una convinzione altrui ('..detto il Cristo'), dunque NON SUA!..

Tutto ciò è di notevole importanza, specialmente se rapportato a quanto ci viene trasmesso da Origene nel suo Commentario a Matteo. In tale lavoro Origene riporta che Giuseppe Flavio NON CREDEVA che Gesù fosse stato il Messia atteso.

Inutile sottolineare che in NESSUN testo flaviano, oggi disponibile all'erudizione planetaria, riporta un simile passaggio: segno TANGIBILE che i testi flaviani che Origene ebbe occasione di consultare erano ben diversi dagli attuali. Circostanza, questa, che ci porta legittimamente ad ipotizzare che le copie flaviane di cui Origene disponeva, erano molto aderenti al contenuto dei testi originali realmente scritti da Giuseppe Flavio: copie che, sicuramente, furono anche nella diposnibilità di Orosio (anche se, ovviamente, non lo stesse), visto che anche lui cita passaggi flaviani NON presenti nelle attuali opere di Giuseppe Flavio.

Dunque, Giuseppe Flavio non credeva che Gesù fosse il Messia, il che è compatibile con quanto affermato nel passaggio giacomiano, dove Giuseppe riporta le convinzioni altrui. A questo punto c'è solo da chiedersi chi era che sosteneva che Gesù era il Messia: convinzione verso la quale Giuseppe Flavio si mostrava palesemente scettico (v. Origene). Vi sono pochi dubbi circa il fatto che ad acclamare Gesù quale Messia atteso (o 'liberatore/salvatore') fu la folla gerosolimitana, più o meno come riportato nei vangeli circa la Domenica delle Palme.

Considerando l'atteggiamento fortemente critico verso Gesù, mantenuto dall'apparato rabbinico da circa 19 secoli fa a questa parte, può sembrare assurdo che siano stati gli stessi giudei gerosolimitani ad acclamare Gesù quale Messia. Tuttavia, se l'evento reale viene collocato nell'effetivo spazio temporale in cui storicamente si svolse, vale a dire nel periodo che va da 67-68, circa, al 70, allora tutto questo diventa assolutamente credibile.

Questa operazione storico-esegetica, non è stata MAI esperita da alcun erudito che si rispetti, in quanto TUTTA l'erudizone ufficiale, impegnata negli studi sul cristianesimo, dà per scontato, a causa di oltre 19 secoli di plagio clericale, che Gesù morì negli anni 30, al tempo in cui P. Pilato era procuratore della Giudea-Samaria. Va da sè, dunque, che sino a quando non verrà rimossa questa barriera 'mentale', a nessuno sarà concesso vedere gli orizzonti che si aprono oltre tale barriera...

NOTA IMPORTANTE: per tutti coloro che ne sono informati, perchè hanno seguito il thread di consulenzaebraica in cui si parla del portico di Salomone, citato in un passaggio del vangelo di Giovanni, vorrei far presente che la collocazione storico-temporale di tale passaggio è la STESSA di quella della 'Domenica delle Palme', vale a dire il periodo che va dal 67 al 70.


Veritas

.



_________________
http://www.spazioforum.it/forums/religioni.html
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 23/04/2024, 23:39
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org