Cita:
DarthEnoch ha scritto
Forse il titolo è un po' ambiguo, ma io intendo questo: sfruttando le note conoscenze in materia dei membri di questa sezione volevo chiedere cosa ne pensassero loro dell'ipotesi di M.Biglino sul nome di Yahweh, e quindi della lingua in cui esso sia stato dato a Mosè.
In poche parole Biglino afferma che l'ebraico, probabilmente, non esisteva ancora e che gli "israeliti" venivano da secoli di permanenza in egitto. Quindi per lui cercare il significato della parola Yahweh nell'ebraico antico è inutile oltre che sbagliato. Probabilmente, secondo lui, visto che gli uomini venivano dall'egitto, il nome fosse stato pronunciato in Egiziano, e quindi lì bisogna cercare un significato (sempre se lo ha), altrimenti, opzione numero 2, cercarlo nella lingua originale di Yahweh. (l'alienese o l'atlantidiano?)
Cosa ne pensate?
Spero di non aver aperto un clone-post, in caso scusate.
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Biglino ha scritto molte cose giuste e, come era facile e scontato attendersi, ha scatenato la 'feroce' reazione di integralisti ebraici tipo Cochav YaM (v. il forum consulenzaebraica), il quale e tanto risibile integralista da gettare fango su una mente eccelsa come
Sigmund Freud (un ebreo come lui!!!..), solo perchè quest'ultimo non si è mostrato fedele agli assurdi dogmi ed alle superstizioni degli integralisti ebraici (rabbini ed altro).
L'ebreo alessandrino
Filone, cresciuto alla scuola razionalista ellenica, circa 20 secoli fa aveva affermato (suscitando, come è facile immaginare, il 'feroce' ostracismo del mondo sacerdotale e rabbinico dell'ortodossia ebraica) che lo studio della Bibbia andava affrontato secondo
una visione allegorica dell'insieme e NON letterale, come ancora oggi pretendono di fare gli integralisti ebraici, e questo perchè, grazie al suo filosofico background ellenico, egli aveva individuato nella Bibbia - base indiscussa anche dell'integralisno cattocristiano - solo fiabe, intercalate qua e là da spunti moderatamente storici.
Ho ascoltato una delle ultime interviste che Biglino ha sostenuto in terra di Sicilia, dopo uno dei suoi numerosi interventi a difesa e spiegazione del suo lavoro, da lui intrapresi in varie parti di Italia. In tale intervista Biglino ha affermato quello che io vado ripetendo da circa 16 anni a questa parte, vale a dire che
NON E' MAI ESISTITA un'etnia ebraica: nè in Egitto, nè fuori dall'Egitto!..
L'esecrabile tentativo dogmatico ed integralista, sia da parte ebraica che da parte cristiana, di far credere che il termine 'ebraico' derivi dall'antico termine
HABIRU, o 'APIRU', denotante una classe di lavoratori particolarmente umili, tanto da adattarsi a fare lavori che altri rifiutavano, è quanto di più fuorviante si possa immaginare!..Infatti, il plurale ebraico 'EBERIM' (o 'everim', da cui il nostro 'ebrei'), spesso escamotato in "eb'rim", è quanto rimane della locuzione originaria
'EBERIM HA-NAHAR', significante letteralmente 'quelli di là del fiume'.
Ovviamente il fiume in questione era il Giordano, e questo ci aiuta a capire che la locuzione "eb'rim ha-nahar" venne coniata dai fenici-cananei che si trovavano dall'altra sponda del Giordano, vale a dire quella occidentale,
per indicare quello 'strano' popolo, proveniente dall'Egitto, che dopo un certo numero di anni (40, secondo la Bibbia) aveva finito con lo stabilirsi nell'area poco ospitale, perchè semidesertica (e quindi poco ambita dai popoli circostanti), corrispondente all'incirca all'attuale Giordania occidentale.
I redattori biblici, probabilmente in epoca post-riforma giosiana, chiamarono i discendenti dei protagonisti dell'Esodo, attestatisi in tale area, con l'allegorico patronimico di
BENEY AMMON/AMON, cioè i 'figli di Amen/Amon', per significare che essi erano adoratori del dio Amon di Tebe, del cui culto lo STORICO MOSE' fu un sommo sacerdote.
L'idolo rappresentante tale D-o, adorato anche dagli 'ebrei' delle origini, era il famoso
MOLOCH o Molok, corruzione del semitico
MELEK o 'malek', significante 'signore', 'padrone' e, in senso lato, anche Dio: in pratica, un significato del tutto analogo al fenicio-cananeo BAAL (signore: v. il BAAL HAMMON dei fenici cartaginesi). Dagli autori greci, nel periodo in cui la Palestina fu dominata dagli elleni, come conseguenza delle conquiste di Alessandro Magno, i 'Beney/Benai Ammon' vennero chiamati
AMMONITIIl 'mostro' Moloch, vituperato dai giudei del dopo-riforma, aveva una conformazione bimorfa: un corpo da uomo ed una testa di toro. Tutto questo perchè al dio Amon/Amen, principale divinità dell'antico pantheon egizio, erano consacrati alcuni animali, tra i quali, in primis, l'ariete(*), seguito dal toro: palesemente retaggi dell'antichissima ed ancestrale religione dell'era pastorizia. In Egitto, per l'appunto, l'idolo di Amon, nella versione bimorfa, era rappresentato da un corpo d'uomo sormontato da una testa di
ARIETE.
Tuttavia, non mancavano anche esempi di rapresentazione 'antropomorfa'. In questo caso le raffigurazioni, sia in pitture che in sculture (o bassorilievi), presentavano due piccole corna di tipo bovino ai lati della fronte(**), per ricordare che quello era
il potentissimo DIO CORNUTO, supremo capo dell'antico pantheon. In merito a ciò, va ricordato che il famoso storico egizio Manetho, vissuto ai tempi dei primi Tolomei, ci informa che Mosè fu un sommo sacerdote di Tebe: ovviamente del dio Amen/Amon! (cosa, questa, che lo portò ad assumere una posizione di forte opposizione al faraone 'riformista' Amenophi IV/Akhenaten: in pratica, l' 'anticamera' dell'Esodo!)
Assolutamente risibili, dunque, appaiono le pseudo spiegazioni fornite ancora oggi dall'apparato mistificatore, sia rabbinico che cattoclericale, secondo il quale il relativo passaggio biblico, quelo che parla delle 'corna' di Mosè, vada interpretato o con 'RAGGI' o, cosa ancora più risibile, con la presunta 'secchezza' della pelle di Mosè, dopo aver 'parlato' con Dio, che faceva apparire la sua cute come ricoperta da uno strato 'corneo'... (sic!!). Come si può constatare 'de visu', le allucinanti mistificazioni sulle quali venne edificata la religione catto-cristiana, ebbero come matrice quelle operate dall'apparato sacerdotale ebraico ai tempi della riforma monoteistica di Giosia-Helkya.
Dalla Vulgata di Gerolamo:
Exodus, 34:29,
"..cumque descenderet Moses de monte Sinai tenebat duas tabulas testimonii
et ignorabat quod cornuta esset facies sua ex consortio sermonis Dei.."
Quella che segue è la resa fraudolenta di una classica Bibbia in italiano: (
http://www.transcripture.com/italiano-i ... do-34.html )
Esodo 34:29
"..Or Mosè, quando scese dal monte Sinai scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza
non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentr’egli parlava con l’Eterno..".
Come dire: le menzogne sono dure a morire, fintantochè la mamma degli allocchi rimane incinta in continuazione!..
Per la cronaca, Mosè aveva le corna sia quando ascese al monte Sinai che quando vi ridiscese, per il semplice motivo che si trattò di due corna posticce applicate sulla parte anteriore del caratteristico copricapo dei sacerdoti di Amen/Amon, a testimonianza che tali sacerdoti erano servitori del dio Amon (Amen presso Tebe), con tutto il prestigio che da ciò derivava.
Lo stesso passaggio, nell'antica Bibbia consonantica ebraica, conteneva il lemma 'KRN', privo di vocali. Chi visse nei tempi precedenti a Giosia, sapeva perfettamente che la corretta vocalizzazione del gruppo consonantico era KeReN, cioè 'corna', mentre i 'masoreti', nei primi secoli del Medioevo, vocalizzarono truffaldinamente con KaRaN, cioè 'raggi', al fine di impedire che nascessero 'imbarazzanti' curiosità tra i lettori.
"..volevo chiedere cosa ne pensassero loro dell'ipotesi di M. Biglino sul nome di Yahweh.."A prescindere da quando affermato in merito a ciò da Biglino (di cui al momento mi sfugge il contenuto di tali affermazioni), ricordo, dopo averlo più volte precisato, che il nome YAHWEH, o 'Yehowah', non è MAI ESISTITO, dal momento che si tratta della vocalizzazione ARBITRARIA del celebre 'tegragramma' YHWH, il quale, lungi dall'essere un nome nella versione 'consonantica', è un vero e proprio ACRONIMO che sottende (o sottendeva) la locuzione ebraica 'Yo He Waw He', il cui significato era "IO SONO CHI SONO"(***).
In epoca pre-giosiana, il tetragramma fu in realtà un TRIGRAMMA, cioè HWH (He Waw He = Sono chi Sono) del tutto equivalente, nel significato, all'acronimo egizio NPN (Nuk Pu Nuk = Sono chi Sono) e questo perchè il dio di riferimento (cioè il Dio di Mosè) era esattamente lo stesso: AMEN/AMON!.. Fu solo in epoca post-riforma, al fine di allontanare l'accostamento con il dio egizio Amon, che al trigramma iniziale venne aggiunta anche la 'Y' (cioè la 'Io')
Cita:
Pier Tulip ha scritto:
DarthEnoch,
Volendo rispondere ad una domanda puramente accademica (Sia YHWH che Mosè al 99% non sono mai esistiti) un eventuale messaggio Mosè lo avrebbe capito solo in geroglifici.
Mosé sul Sinai non incontra un UFO ma il Sole in quanto egli ne è profeta come Elia, Eliseo, Giovanni Battista, e Gesù.
La faccia di Mosé era bruciata dal sole, non da fantomatiche radiazioni atomiche o vulcaniche.
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"..Sia YHWH che Mosè al 99% non sono mai esistiti.."Procedendo con tali pseudo-paradigmi (come quello della teoria circa l'inesistenza storica di Gesù di Nazareth), si finisce con l'escludere gran parte dell'antica storia. Come nel caso di Gesù, attestato, oltre che in varie letterature, anche in quella mandea e quella ebraica, Mosè (in realtà una parte del suo reale nome) è attestato anche nella storia scritta da Manetho (v. 'Contra Apione' di G. Flavio). YHWH, come già detto, altri non fu che il dio tebano Amen/Amon, principale divinità del pantheon egizio del tempo.
"..La faccia di Mosé era bruciata dal sole.."Pietosa bugia ad uso e consumo dei fedeli ebraici e cristiani. Come già detto, il gruppo consonantico KRN, che si rinviene nel celebre passaggio dell'Esodo in cui si parla della faccia 'cornuta' di Mosè, stava per KeReN, cioè CORNA e non per KaRaN, cioè 'raggi', nè tantomeno per 'pelle resa cornea per la secchezza'!..
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(*) - la cui testa veniva stilizzata nella tipica foggia dei copricapi dei faraoni.
(**) - vedi il Mosè di Michelangelo.
(***) - l'espressione «Io sono l’Iddio di Abrahamo», la quale ancora si trova nelle attuali Bibbie (almeno in quelle non ebraiche) è quanto di più falso si possa immaginare, e non si tarda ad intuire il motivo di tale mistificazione storica, vale a dire cercare di far credere, ai giudei post-giosiani, che vi fosse stata una 'unicità tra il dio di Mosè e quello di Abraham: cosa ASSOLUTAMENTE falsa, dal momento che il dio di Mosè, per quanto già detto, fu l'egiziano AMON/AMEN, mentre il dio del mesopotamico Abraham fu SIN, cioè il dio LUNA, chiamato anche Yah/Yahu nella zona della cosiddetta 'mezzaluna fertile' e presso i canaanei.
Veritas
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