Cita:
Pier Tulip ha scritto: ( consulenzaebraica)
CITAZIONE:
".Alla luce di questo, non puoi negare che gli autori dei vangeli erano ebrei, almeno dei sinottici.."
Non è assolutamente detto. Sono convinto che il primo vangelo sia stato scritto da Marco in Egitto in base ad un canovaccio terapeuta.
Vedi, nel magnifico lavoro di Price che hai presentato e che cercherò di leggere integralmente per ricercare altre dipendenze non ebraiche, si è subito presentato alla mia attenzione questo:
.
"...sia stato scritto da Marco in Egitto.."In questo caso tu segui pedissequamente ciò che hanno sempre sostenuto, o hanno sempre cercato di far credere (per motivi palesemente mistificanti ed obnubilanti), i padri falsari delle origini: vale a dire che il Marco di Roma era lo stesso di quello di Alessandria d'Egitto.
In realtà si trattò DUE persone ASSOLUTAMENTE DISTINTE ed eterogenee, dal momento che il Marco di Roma fu un funzionario imperiale pagano, incaricato da Nerone di presiedere alla tortura di Simon Pietro (confermata da cronache patristiche), a causa del suo tentativo di eliminare Simon Mago, insieme alla sua banda di scellerati assassini.
Compito di questo Marco 'pagano', fu di raccogliere con dovizia di particolari quella che i padri falsari chiamarono spudoratamente 'Kerigmata Petrou' (Predicazione di Pietro), quando, in REALTA', si trattò di una vera e propria confessione sotto tortura, orientata a spingere Pietro a rivelare i nomi dei suoi mandanti romani, i quali volevano la morte di Simon Mago. (da questi mandanti, probabilmente, Pietro fu appellato "Simon Iudaeus Sicarius", cioè 'Simone il sicario giudeo', da cui il personaggio fittizio GIUDA ISCARIOTA)(*)
Questi mandanti erano da ricercarsi tra gli infami patrizi senatoriali, nel cui sporco complotto coinvolsero anche Seneca, danneggiato come gli altri ricchi possidenti dalle misure economiche che Nerone si apprestava a varare (o che aveva già varato), le quali danneggiavano pesantemente gli interessi della ricchissima e reazionaria classe dei patrizi senatoriali: veri e propri BOIARDI di regime ante-litteram!
La storia che oggi tutti conosciamo, vale a dire quella del complotto contro Nerone, addebitato ad alcune famiglie patrizie, come quella dei Pisoni e di altri, non è altro che la mistificazione storica degli accadimenti successivi alle rivelazioni di Pietro.
Se il complotto fosse stato diretto verso l'Imperatore, come sostenuto dai libri storici pesantemente corrotti da mani cristiane successive agli eventi, anzichè a Simon Mago, allora non sarebbe stato consentito a nessuno di SUICIDARSI, per autopunirsi, dal momento che essi sarebbero stati sicuramente soggetti a terribili torture, se Nerone fu veramente quel 'feroce' individuo descritto dagli attuali libri di storia!
Dal momento che Gesù, in un determinato periodo della sua vita, risiedette a Roma (v. Svetonio, 'impulsore CHRESTOS'), dove fondò, come in altre numerose città dell'Impero, delle scuole filosofiche ad indirizzo settario (perchè ASSOLUTAMENTE gnostiche), fu fatale che Pietro, sotto tortura, rivelò anche aspetti riguardanti il Nazareno.
I documenti redatti senza alcun ordine particolare (come riportato da alcuni padri della chiesa) - perchè non ve n'era la necessità - dal funzionario Marco, contenenti anche notizie su Gesù, vennero archiviati e rimasero negli archivi imperiali sino a quando, attorno al 138-140, non venne deciso di utilizzarli per comporre il PRIMO vangelo nella storia della chiesa cattolica apostolica romana.
Naturalmente, questo primo vangelo non era lo stesso di quello che conosciamo oggi (vangelo di 'Marco'), in quanto esso mancava ancora di dati importanti, i quali vennero integrati nel testo quando i falsari poterono disporre di materiale in mano agli gnostici gesuani, come ad esempio la 'Raccolta di Detti di Gesù' del VERO Matteo - v. Papia di Gerapoli - ed il lavoro in cinque volumi titolato 'Spiegazione degli Oracoli di Gesù', composto dallo stesso Papia. (molto probabilmente quella che oggi viene chiamata 'fonte Q')
Il Marco 'alessandrino', invece, altri non fu che Giovanni detto 'Marco', figlio secondogenito di Gesù e di Maria Salome di Magdala (v. Prima Epistola di 'Pietro'), il quale, di ritorno dalla Gallia dopo la morte della madre, soggiornò per qualche tempo in Alessandria d'Egitto, prima di dirigersi verso Efeso, dove chiuse i suoi giorni.
Dal momento che Gesù, tra il 33 ed il 37, trascorse circa 3 anni in Alesasandria, è altamente probabile che egli vi fondò una setta. Sicuramente, Giovanni Marco, durante il suo soggiorno in Alessandria, venne ospitato dai seguaci della setta fondata da suo padre, ai quali rivelò altre notizie riguardanti Gesù, che tali seguaci non avevano potuto ancora conoscere(**). Queste notizie, insieme a quelle che tali discepoli alessandrini di Gesù già conoscevano, finirono più tardi in mano a coloro che diedero vita ad alcuni vangeli 'apocrifi', come ad esempio il 'vangelo degli Egiziani'.
__________________________________
(*) - è tuttavia anche probabile che siano stati gli stessi uomini di Nerone a coniare, per spregio, la locuzione "Simon Iudaeus Sicarius".
(**) - molto probabilmente, Valentino proveniva da quella setta alessandrina, e tramisgrò verso Efeso (dove sapeva che si era stabilito Giovanni 'Marco'), per apprendere altre notizie di Gesù, anche perchè era noto che il Nazareno stesso, prima di dirigersi verso Roma, aveva soggiornato anch'egli in Efeso. Secondo gli storici della chiesa, Valentino ricevette istruzioni da parte di un certo 'THEUDAS': personaggio che oggi, grazie agli studi ed alle analisi 'comparate', è possibile far emergere dalle 'brume' patristiche, tese a nascondere la vera identità di tale personaggio.
Veritas
.