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 Oggetto del messaggio: La religione è la conquista migliore dell'uomo
MessaggioInviato: 28/03/2013, 23:17 
Ho riflettuto parecchio prima di proporre wquesto topic.

Ora mi sono deciso e lo faccio.

****

1)CONFUSIONE...

tra religiosità e religione in generale ,da un lato,e socializzazione di queste variabili umane dall'altro in fedi stabilite e organizzazioni relative


La critica alla religione e alla religiosità dev'essere separata da quella
relativa ai vari modi con cui queste sono state realizzate in pratica dagli uomini.

Se ci pensate bene,ogni realizzazione sociale di tipo religioso è partita sempre da una ESPERIENZA SOGGETTIVA E PERSONALE,libera da ideologie e sistemi chiusi o semichiusi sociali e culturali.

Poi,una volta morto il...pioniere...diciamo cosi,i suoi seguaci o discepoli
hanno trasformato,e questo sempre,UNA ESPERIENZA VIVA E REALE,PER GIUNTA MUTEVOLE NEL CORSO DI SE STESSA...in una IDEOLOGIA SOCIALIZZATA TRAMITE UN SISTEMA DI GERARCHIE E DI
POTERI.

Questo vale per tutte le socializzazioni religiose,quindi se qualcuno critica questo,io non ci vedo niente di male,anzi,per me è utile perfino per quei sistemi stessi,sempre che abbiano orecchie per sentire...

2)MA LA RELIGIONE,LA RELIGIOSITA sono ben altra cosa...

Prendiamo,ad esempio,l'esperienza cristiana:

non entro nel merito della diatriba sull'esistenza o meno di Cristo,
e cosi via,dato che non mi interessa.

Considero invece questa esperienza alla luce dei vangeli ufficiali e di quelli aprocrifi,sempre con molta prudenza e rispetto per tutti.

Cosi come viene descritta,questa esperienza originaria è stata
dinamica,varia,travagliata.

Se i >Vangeli fossero un racconto a sfondo etico,umano,sociale anche,
l'esperienza di Cristo in essi raccontata è coerente e consistente dal punto di vista terreno.

Le sue variabili contenutistiche,invece,potrebbero essere criticate ,sempre dal punto di vista umano,e mi riferisco ai miracoli e alla resurrezione.

Ma queste variabili,in fondo,non sono essenziali nel quadro del mio discorso.

Quello che io voglio chiarire è questo fatto esperienziale primario.

In questo fatto o status,ci sono alcune caratteristiche che ritroviamo in tutte le religioni socializzate:

a)l'amore per Dio o la divinità

b)una scelta radicale al suo servizio

c)l'abbandono del mondo ma non il suo rifiuto

d)un insegnamento etico e sociale,culturale anche

e)un rifiuto del culto della propria personalità

a)l'amore per Dio , nell'esperienza originaria delle varie fedi,non è verboso o lagnoso,adulatorio o astratto

Anzi,di solito è il contrario: traspare semmai dall'esperienza stessa in parole e atti,cioè in concreto ,come comportamenti.

Nel caso di Gesù,ad esempio, l'amore che lui aveva per i suoi discepoli,
per la gente,perfino per chi lo osteggiava,la pazienza,la tolleranza,
una scelta di vita poverissima,coerente ,ecc...

Cioè,Gesù non diceva quello che andava fatto,ma faceva e facendo
insegnava con la pratica,il che è in linea tra l'altro con la più moderna e attuale pedagogia.

Il rispetto e l'amore per la divinità quindi,non era una adorazione dipendente e succube o una glorificazione di qualcuno alla....satanica,ma,al contrario un servizio pratico al creato,alle creature,alle anime.

b)radicalmente,i maestri religiosi,impostavano la propria vita e insegnamento.

Gesù non parlava di povertà essendo ricco,ma essendo cresciuto in un ambiente povero sul serio e restando povero per tutta la vita.

Quindi,coerenza e costanza esistenziale.

Budda lo stesso,Maometto,in fondo la stessa cosa,avendo abbandonato moglie,figli,potere tribale,privilegi,agio per una scelta cmq radicale di questo tipo...e cosi via.

La radicalità è tipica di tutti i maestri religiosi.

c)il mondo,inteso come insieme di persone e di relazioni,di strutture sociali e altro,non è mai stato rifiutato da nessun maestro spirituale,ma piuttosto bypassato per motivi ritenuti superiori o migliori per l'uomo.

Ma nessun maestro religioso ha mai sputato sul mondo,neppure sulle sue magagne o porcherie,scegliendo invece una linea alternativa ad esso che non comprende però il suo totale rifiuto.

d)i contenuti etici,morali,sociali,culturali proposti dagli iniziatori,in parte sono uguali,in parte simili e in parte diversi,ma,in pratica,si completano l'uno con l'altro.

Ad esempio,nell'insegnamento di Cristo è presente l'amore per il nemico,il pregare per lui,il perdono,cosa che è assente nelle altre proposte iniziali,perlomeno in questa forma cosi chiara e netta.

D'altra parte,la sua frase:non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te...è presente in uno scritto di Confucio,e altri contenuti del suo insegnamento sono rintracciabili in altre esperineze di questo genere.

Questo è particolarmente importante,anche in relazione al topic,dato che indica che,ORIGINARIAMENTE,LA RELIGIONE E LA RELIGIOSITA propongono e non impongono una etica UMANA ,e io direi,umanamente umana,CHE TALVOLTA SFOCIA NELL'OVVIO,MA UN OVVIO DECISIVO.

Inoltre,e questo ha un senso anche nascosto,forse,questi contenuti etici
NON VENGONO PROPOSTI ,come poi in seguito,COME DEI DIKTAT O DEGLI ORDINI O COMANDI....MILITARI VENUTI DAL CIELO

Al contrario,invece,come RISULTANTI DELL'AMORE TRA LE PERSONE
IL QUALE è ANCHE AMORE PER DIO E VICEVERSA.

Guardate che questo è un fatto decisivo:la religione,la rleigiosità,originariamente e nelle esperienze dei pionieri,è simile a un CONTRATTO SOCIALE CON DIO ,TRA DIO E GLI UOMINI E TRA GLI UOMINI STESSI.

In questo contratto,non vi è nulla di autoritario o di imposto,ma,al contrario,di condiviso,condivisibile,ovvio anche,come ho scritto prima.

Quindi,paradossalmente,laico,da un certo punto di vista.

Cosa che,poi,in seguito,le socializzazioni hanno castrato e dimenticato.

e)i maestri veri,quelli che conosciamo da millenni,non hanno mai proposto sè stessi come delle divinità da glorificare e servire,adorare e temere.

Cristo dice: io non sono venuto per essere servito ma per servire

Il corollario di questa verità,è che le caratteristiche salienti dei maestri spirituali,sono la modestia,l'umiltà,il servire il prossimo.

Quindi nessun culto della personalità proposto o imposto da loro,ma,purtroppo,SUBENTRATO POI attraverso le socializzazioni successive.

Budda non si sarebbe mai sognato di farsi costruire una statua da ricoprire con lamine d'oro,o monumenti alti trenta metri,cosi come gesu non si sarebbe mai sognato di far appendere la sua effige nelle case del tempo...e cosi via.

Queste inutilità sono state introdotte dopo inquinando il messaggio originale .

Ricordo ancora che Cristo non è entrato in Gerusalemme su una carrozza elegante o una portantina regale,ma cavalcando un asino...come dire...cavalcando la modestia e l'umità.

Bene.

tenendo conto di tutto questo,io dico che la religione e la religiosità,viste nel senso che ho spiegato,sono la conquista forse maggiore dell'umanità e,se fossero state veramente capite e lo fossero oggi,potrebbero essere intese come una forma di contratto sociale alla pari tra il cielo e la terra,tra lo spirito e la materia,o,in termini psicologici attuali,tra i valori,la logica e le emozioni.

E questo,anche per gli atei e gli agnostici,anche se non ne condividessero gli aspetti propriamente fideistici.

ciao e buona vita a tutti



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Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

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eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 29/03/2013, 02:56 
La religione non è una conquista, è semplicemente un modo diverso di interpretare la realtà per darsi delle risposte, è una attitudine umana, presumo innata.

Che poi questa attitudine umana venga sfruttata ad arte come forma di controllo e di educazione è un altro paio di maniche, e non ha nulla a che vedere nè con la religione nè con la fede, in senso stretto; la religione è solo un mezzo, secondo me; il fine è il controllo :)

La religione descrive la realtà e le risposte che l'uomo da a quella realtà secondo un punto di vista interpretativo diverso, non è quindi la religione a dare il senso delle cose, la religione è il mezzo attraverso il quale l'uomo da senso al mondo ed agli eventi che lo circondano, è uno dei tanti strumenti che abbiamo per capire, il meno oggettivo e razionale, ma pur sempre utile ^_^

Cita:
Star-man scrive:
Guardate che questo è un fatto decisivo:la religione,la rleigiosità,originariamente e nelle esperienze dei pionieri,è simile a un CONTRATTO SOCIALE CON DIO ,TRA DIO E GLI UOMINI E TRA GLI UOMINI STESSI.

In questo contratto,non vi è nulla di autoritario o di imposto


Mmmmm lì la religione centra poco, se non appunto come mezzo alternativo di interpretazione della realtà.
Quello è un accordo tra le parti bello e buono, un patto, una alleanza, in cui ognuno ci guadagna qualcosa (in teoria), è vero che è libero, ma se non lo accetti l'alternativa è morire, quindi tanto libero non era :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/03/2013, 03:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/03/2013, 08:13 
Cita:
Messaggio di star-man

Ho riflettuto parecchio prima di proporre wquesto topic.

Ora mi sono deciso e lo faccio.

****

1)CONFUSIONE...

tra religiosità e religione in generale ,da un lato,e socializzazione di queste variabili umane dall'altro in fedi stabilite e organizzazioni relative


La critica alla religione e alla religiosità dev'essere separata da quella
relativa ai vari modi con cui queste sono state realizzate in pratica dagli uomini.

Se ci pensate bene,ogni realizzazione sociale di tipo religioso è partita sempre da una ESPERIENZA SOGGETTIVA E PERSONALE,libera da ideologie e sistemi chiusi o semichiusi sociali e culturali.

Poi,una volta morto il...pioniere...diciamo cosi,i suoi seguaci o discepoli
hanno trasformato,e questo sempre,UNA ESPERIENZA VIVA E REALE,PER GIUNTA MUTEVOLE NEL CORSO DI SE STESSA...in una IDEOLOGIA SOCIALIZZATA TRAMITE UN SISTEMA DI GERARCHIE E DI
POTERI.

Questo vale per tutte le socializzazioni religiose,quindi se qualcuno critica questo,io non ci vedo niente di male,anzi,per me è utile perfino per quei sistemi stessi,sempre che abbiano orecchie per sentire...

2)MA LA RELIGIONE,LA RELIGIOSITA sono ben altra cosa...

Prendiamo,ad esempio,l'esperienza cristiana:

non entro nel merito della diatriba sull'esistenza o meno di Cristo,
e cosi via,dato che non mi interessa.

Considero invece questa esperienza alla luce dei vangeli ufficiali e di quelli aprocrifi,sempre con molta prudenza e rispetto per tutti.

Cosi come viene descritta,questa esperienza originaria è stata
dinamica,varia,travagliata.

Se i >Vangeli fossero un racconto a sfondo etico,umano,sociale anche,
l'esperienza di Cristo in essi raccontata è coerente e consistente dal punto di vista terreno.

Le sue variabili contenutistiche,invece,potrebbero essere criticate ,sempre dal punto di vista umano,e mi riferisco ai miracoli e alla resurrezione.

Ma queste variabili,in fondo,non sono essenziali nel quadro del mio discorso.

Quello che io voglio chiarire è questo fatto esperienziale primario.

In questo fatto o status,ci sono alcune caratteristiche che ritroviamo in tutte le religioni socializzate:

a)l'amore per Dio o la divinità

b)una scelta radicale al suo servizio

c)l'abbandono del mondo ma non il suo rifiuto

d)un insegnamento etico e sociale,culturale anche

e)un rifiuto del culto della propria personalità

a)l'amore per Dio , nell'esperienza originaria delle varie fedi,non è verboso o lagnoso,adulatorio o astratto

Anzi,di solito è il contrario: traspare semmai dall'esperienza stessa in parole e atti,cioè in concreto ,come comportamenti.

Nel caso di Gesù,ad esempio, l'amore che lui aveva per i suoi discepoli,
per la gente,perfino per chi lo osteggiava,la pazienza,la tolleranza,
una scelta di vita poverissima,coerente ,ecc...

Cioè,Gesù non diceva quello che andava fatto,ma faceva e facendo
insegnava con la pratica,il che è in linea tra l'altro con la più moderna e attuale pedagogia.

Il rispetto e l'amore per la divinità quindi,non era una adorazione dipendente e succube o una glorificazione di qualcuno alla....satanica,ma,al contrario un servizio pratico al creato,alle creature,alle anime.

b)radicalmente,i maestri religiosi,impostavano la propria vita e insegnamento.

Gesù non parlava di povertà essendo ricco,ma essendo cresciuto in un ambiente povero sul serio e restando povero per tutta la vita.

Quindi,coerenza e costanza esistenziale.

Budda lo stesso,Maometto,in fondo la stessa cosa,avendo abbandonato moglie,figli,potere tribale,privilegi,agio per una scelta cmq radicale di questo tipo...e cosi via.

La radicalità è tipica di tutti i maestri religiosi.

c)il mondo,inteso come insieme di persone e di relazioni,di strutture sociali e altro,non è mai stato rifiutato da nessun maestro spirituale,ma piuttosto bypassato per motivi ritenuti superiori o migliori per l'uomo.

Ma nessun maestro religioso ha mai sputato sul mondo,neppure sulle sue magagne o porcherie,scegliendo invece una linea alternativa ad esso che non comprende però il suo totale rifiuto.

d)i contenuti etici,morali,sociali,culturali proposti dagli iniziatori,in parte sono uguali,in parte simili e in parte diversi,ma,in pratica,si completano l'uno con l'altro.

Ad esempio,nell'insegnamento di Cristo è presente l'amore per il nemico,il pregare per lui,il perdono,cosa che è assente nelle altre proposte iniziali,perlomeno in questa forma cosi chiara e netta.

D'altra parte,la sua frase:non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te...è presente in uno scritto di Confucio,e altri contenuti del suo insegnamento sono rintracciabili in altre esperineze di questo genere.

Questo è particolarmente importante,anche in relazione al topic,dato che indica che,ORIGINARIAMENTE,LA RELIGIONE E LA RELIGIOSITA propongono e non impongono una etica UMANA ,e io direi,umanamente umana,CHE TALVOLTA SFOCIA NELL'OVVIO,MA UN OVVIO DECISIVO.

Inoltre,e questo ha un senso anche nascosto,forse,questi contenuti etici
NON VENGONO PROPOSTI ,come poi in seguito,COME DEI DIKTAT O DEGLI ORDINI O COMANDI....MILITARI VENUTI DAL CIELO

Al contrario,invece,come RISULTANTI DELL'AMORE TRA LE PERSONE
IL QUALE è ANCHE AMORE PER DIO E VICEVERSA.

Guardate che questo è un fatto decisivo:la religione,la rleigiosità,originariamente e nelle esperienze dei pionieri,è simile a un CONTRATTO SOCIALE CON DIO ,TRA DIO E GLI UOMINI E TRA GLI UOMINI STESSI.

In questo contratto,non vi è nulla di autoritario o di imposto,ma,al contrario,di condiviso,condivisibile,ovvio anche,come ho scritto prima.

Quindi,paradossalmente,laico,da un certo punto di vista.

Cosa che,poi,in seguito,le socializzazioni hanno castrato e dimenticato.

e)i maestri veri,quelli che conosciamo da millenni,non hanno mai proposto sè stessi come delle divinità da glorificare e servire,adorare e temere.

Cristo dice: io non sono venuto per essere servito ma per servire

Il corollario di questa verità,è che le caratteristiche salienti dei maestri spirituali,sono la modestia,l'umiltà,il servire il prossimo.

Quindi nessun culto della personalità proposto o imposto da loro,ma,purtroppo,SUBENTRATO POI attraverso le socializzazioni successive.

Budda non si sarebbe mai sognato di farsi costruire una statua da ricoprire con lamine d'oro,o monumenti alti trenta metri,cosi come gesu non si sarebbe mai sognato di far appendere la sua effige nelle case del tempo...e cosi via.

Queste inutilità sono state introdotte dopo inquinando il messaggio originale .

Ricordo ancora che Cristo non è entrato in Gerusalemme su una carrozza elegante o una portantina regale,ma cavalcando un asino...come dire...cavalcando la modestia e l'umità.

Bene.

tenendo conto di tutto questo,io dico che la religione e la religiosità,viste nel senso che ho spiegato,sono la conquista forse maggiore dell'umanità e,se fossero state veramente capite e lo fossero oggi,potrebbero essere intese come una forma di contratto sociale alla pari tra il cielo e la terra,tra lo spirito e la materia,o,in termini psicologici attuali,tra i valori,la logica e le emozioni.

E questo,anche per gli atei e gli agnostici,anche se non ne condividessero gli aspetti propriamente fideistici.

ciao e buona vita a tutti







E' quello che vado "predicando" da diversi anni [;)]. Per evitare fraintendimenti, faccio la distinzione tra fede e religione. Anche se il significato originario di religione è quello proposto da star-man, oggi per religione, il linguaggio comune tende a considerare l'insieme di regole, il sistema, l'apparato, per intenderci.

E' giusto anche il concetto di patto. Non a caso, il cristianesimo è chiamato la religione del "nuovo patto".
C'è poi un elemento che secondo me, è stato un po' trascurato e che ha portato ad equivoci sul cristianesimo.
Il mistero dell'incarnazione è qualcosa che riguarda tutti noi. Non è rifiuto o mortificazione del corpo ma disciplinare il corpo secondo le esigenze superiori dello spirito. Questo è alla base del concetto di rinascita e di resurrezione. Non è il corpo che viene condannato ma la carnalità, quella che genera le passioni in contrasto con lo spirito: avidità, menzogna, violenza, egoismo, sopraffazione, ecc.
Il corpo purificato dai sentimenti negativi è al servizio delle funzioni superiori dello spirito, prima tra tutti la carità e l'amore.
La morte della carne rappresenta la morte dell'uomo vecchio e la sua rinascita avviene per opera dello spirito che rende la persona veramente vivente, l'uomo nuovo, tempio di Dio al punto che Dio nasce dentro di noi.



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MessaggioInviato: 29/03/2013, 13:32 
Max: HAI RAGIONE,l'uomo ha bisogno di dare un senso a sè stesso,agli altri,al mondo.

In questo...senso,come ben scrivi,ci sono persone di fede e altre non di fede,e io rispetto le une e le altre.

Nessuno di questi ... sensi,però è migliore o peggiore dell'altro,possono anche coesistere in una stessa persona,senza conflittualizzare.

Ad esempio,quando io faccio una ricerca seria e approfondita,divento,per cosi dire ...ateo.

In altre occasioni è il contrario,oppure ci sono momenti in cui tutto questo è armonizzato bene e cooperante.


Per hannah:

bisogna fare attenzione a una cosa:

l'uomo nuovo non è in contrasto con l'uomo vecchio,questa è una contrapposizione che ti sposta su un polo e ti fissa,con l'apparente illuminazione ideale.

In realtà l'"uomo",in quanto tale,non esiste:

esistono gli uomini e gli uomini sono sè stessi ma anche storicamente,culturalmente,socialmente determinati.

Ti faccio un esempio:

Gesu era povero,nato in epoca giudaico-romana,figlio anche della cultura ebraica,e quindi,purtroppo,del mito del capro espiatorio e dei sacrifici,ma,nel contempo era anche un uomo nuovo,proponeva cose nuove,diverse da quelle proposte da altri(ad esempio il perdono,l'amore per l'altro anche se ostile o avversario,ecc...)

Nel contempo,si rivolgeva a un popolo di poveri,quindi poneva l'accento sulla beatitudine della povertà non solo materiale ma spirituale,che permette l'accesso ai consigli del divino.

Budda,era anch'esso figlio del suo tempo,oltre che sè stesso:

quindi era un uomo, in parte vecchio e in parte nuovo

Però lui era stato ricco,quindi non si rivolgeva ai poveri ma,indirettamente,contro l'idea che la ricchezza e la casta siano una beatitudine,mentre,secondo lui,l'attaccamento a questo tipo di mondo,ai piaceri,ai sensi,ecc... legava l'uomo al mondo stesso impedendogli di ...volare.

Se Budda avesse parlato come Gesù,non l'avrebbe ascoltato quasi nessuno,quindi ha scelto un altro approccio ed ha avuto successo nel farlo.

Maometto,a sua volta,ha scelto un approccio guerriero, ma, nel contempo ,ha lasciato il potere e i vantaggi che aveva come capo clan,e ha proposto una fede con l'intento di unificare una nazione e porla , nel contempo,nell'ambito dei valori.

Tutto questo richiama quanto scritto da Max:

i maestri spirituali propongono un senso della vita orientato al divino e ai valori,
molto meno materialistico del mondo comune,molto più spirituale.

Ma questo non deve portare fuori dalla realtà,dato che:

a)una prassi reale è necessaria in ogni caso

b)il mondo non è un brutto posto,è un luogo problematico da vivere e trattare come tale.

c)una scelta spirituale non da alcun privilegio,diritto particolare,o valore particolare a chi la decide e la pratica,semmai,è il contrario...lo carica di qualche responsabilità e fatica,nonchè servizio,in più.

d)quello che conta,in ogni caso,è l'esperienza viva e presente,attuale...
quindi essere religiosi non significa clonare,imitare,copiare l'esperienza di un altro,
ma semmai,prendere da quell'esperienza ciò che corrisponde davvero alla nostra di natura e di essenza,per poi metabolizzarla e realizzarla alla nostra maniera.

In questo modo ci si libera dalla dipendenza dal maestro senza tradirne l'insegnamento

Inoltre,in questo modo,l'uomo si lbera anche dalla dipendenza da poteri,organizzazioni,gerarchie,ideologie e autorità...autoritarie o mimeticamente
razionali.

ciau e GRAZIE [^] [}:)] [:D]


Ultima modifica di star-man il 29/03/2013, 13:42, modificato 1 volta in totale.


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Oggi stavo leggendo l' I Ching,il libro sapienziale e oracolare dell'antica Cina,quando ho ritrovato alcune affermazioni interessanti questo topic.

Una di queste mi ha colpito ,dato che riguarda indirettamente quello che discutiamo qui.

L'esagramma si chiama LA MINORAZIONE e si riferisce ai momenti in cui la passionalità istintiva tende a superare la ragione,travalicarla.

Minorazione significa,in questo caso,fermarsi,rendersi conto della pressione istintuale,
moderarla e ricondurla dentro argini sicuri.

Questo con i valori e la ragione,la logica.

Ad un certo punto della spiegazione,leggo,cito a senso ma fedelmente:

"quando è opportuno minorare,non bisogna ppreoccuparsi se in questo vengono coinvolti aspetti religiosi,perfino questi aspetti possono essere tralasciati o
posti in secondo piano se questo serve a ritrovare la ragionevolezza"

Ora,questa frase è molto interessante,dato che chiarisce una cosa:

anche aspetti della religione possono avere un effetto passionale scatenando
l'istintualità

nel contempo,aspetti religiosi possono reprimere l'istintualità e quindi,indirettamente,favorirne l'esplosione.

Questo,detto da un libro che ha 5 000 anni ,è davvero sorprendente e illuminante.

Se io ragiono su questo,e sulla storia della religione nel mondo,mi rendo conto che
questa consapevolezza è stata spesso messa da parte con le conseguenze che conosciamo.

L'I Ching è un libro davvero sorprendente,sia come sapienziale che come oracolare.

Sfrondato dalla forma linguistica antica e smussatene gli angoli ideologici relativi ad alcuni temi che storicamente sono stati meglio chiariti,per il resto fornisce una messe
di affermazioni molto utili e attuali.

Una di queste è quella che vi ho proposto,ma ce ne sono moltissime altre che vale la pena di sapere e discutere assieme.

Penso di aprire un topic,prossimamente,su questo libro,perchè ne vale veramente la pena.

ciao [^]



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La religione è potere e per le religioni si fanno le guerre . In fondo le religioni create dall' uomo sono per
Dare un senso all, esistenza . Qualsiasi religione che professi bene o pace è degna di ammirazione ma se si accetta il concetto di karma
Ha piu senso il buddismo che il cristianesimo. Ognuno dentro di noi ha una buddità ed un karma da pulire al contrario di avere un
Dio e rendere conto a lui dei peccati personali per ricevere il perdono, un pò comodo non trovi? È altresì palese che trovandoci in un paese altamente cristiano fin dalla nascita si è abituati a pensare in una unica direzione .
Personalmente il fatto che quando nasci vieni battezzato lo ritengo la cosa più subdola che l,uomo possa imporre ad un neonato
Non in grado di scegliere ne di penasare. Un pò come un Marchio di appartenenza.
L,uomo professa la libertà e si imprigiona senza rendersene nemmeno conto.
Curioso non trovi?
Quando l,uomo si renderá conto che si può vivere amando o professando pace senza avere qualcuno che in caso di errore
Ti possa perdonare sarà troppo tardi....anzi...forse egoisticamente e mentalmente gli farà comodo sempre non ammetterlo e tenrsi l,alibi.


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