Ho riflettuto parecchio prima di proporre wquesto topic.
Ora mi sono deciso e lo faccio.
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1)CONFUSIONE...
tra religiosità e religione in generale ,da un lato,e socializzazione di queste variabili umane dall'altro in fedi stabilite e organizzazioni relative
La critica alla religione e alla religiosità dev'essere separata da quella relativa ai vari modi con cui queste sono state realizzate in pratica dagli uomini.
Se ci pensate bene,ogni realizzazione sociale di tipo religioso è partita sempre da una ESPERIENZA SOGGETTIVA E PERSONALE,libera da ideologie e sistemi chiusi o semichiusi sociali e culturali.
Poi,una volta morto il...pioniere...diciamo cosi,i suoi seguaci o discepoli hanno trasformato,e questo sempre,UNA ESPERIENZA VIVA E REALE,PER GIUNTA MUTEVOLE NEL CORSO DI SE STESSA...in una IDEOLOGIA SOCIALIZZATA TRAMITE UN SISTEMA DI GERARCHIE E DI POTERI.
Questo vale per tutte le socializzazioni religiose,quindi se qualcuno critica questo,io non ci vedo niente di male,anzi,per me è utile perfino per quei sistemi stessi,sempre che abbiano orecchie per sentire...
2)MA LA RELIGIONE,LA RELIGIOSITA sono ben altra cosa...
Prendiamo,ad esempio,l'esperienza cristiana:
non entro nel merito della diatriba sull'esistenza o meno di Cristo, e cosi via,dato che non mi interessa.
Considero invece questa esperienza alla luce dei vangeli ufficiali e di quelli aprocrifi,sempre con molta prudenza e rispetto per tutti.
Cosi come viene descritta,questa esperienza originaria è stata dinamica,varia,travagliata.
Se i >Vangeli fossero un racconto a sfondo etico,umano,sociale anche, l'esperienza di Cristo in essi raccontata è coerente e consistente dal punto di vista terreno.
Le sue variabili contenutistiche,invece,potrebbero essere criticate ,sempre dal punto di vista umano,e mi riferisco ai miracoli e alla resurrezione.
Ma queste variabili,in fondo,non sono essenziali nel quadro del mio discorso.
Quello che io voglio chiarire è questo fatto esperienziale primario.
In questo fatto o status,ci sono alcune caratteristiche che ritroviamo in tutte le religioni socializzate:
a)l'amore per Dio o la divinità
b)una scelta radicale al suo servizio
c)l'abbandono del mondo ma non il suo rifiuto
d)un insegnamento etico e sociale,culturale anche
e)un rifiuto del culto della propria personalità
a)l'amore per Dio , nell'esperienza originaria delle varie fedi,non è verboso o lagnoso,adulatorio o astratto
Anzi,di solito è il contrario: traspare semmai dall'esperienza stessa in parole e atti,cioè in concreto ,come comportamenti.
Nel caso di Gesù,ad esempio, l'amore che lui aveva per i suoi discepoli, per la gente,perfino per chi lo osteggiava,la pazienza,la tolleranza, una scelta di vita poverissima,coerente ,ecc...
Cioè,Gesù non diceva quello che andava fatto,ma faceva e facendo insegnava con la pratica,il che è in linea tra l'altro con la più moderna e attuale pedagogia.
Il rispetto e l'amore per la divinità quindi,non era una adorazione dipendente e succube o una glorificazione di qualcuno alla....satanica,ma,al contrario un servizio pratico al creato,alle creature,alle anime.
b)radicalmente,i maestri religiosi,impostavano la propria vita e insegnamento.
Gesù non parlava di povertà essendo ricco,ma essendo cresciuto in un ambiente povero sul serio e restando povero per tutta la vita.
Quindi,coerenza e costanza esistenziale.
Budda lo stesso,Maometto,in fondo la stessa cosa,avendo abbandonato moglie,figli,potere tribale,privilegi,agio per una scelta cmq radicale di questo tipo...e cosi via.
La radicalità è tipica di tutti i maestri religiosi.
c)il mondo,inteso come insieme di persone e di relazioni,di strutture sociali e altro,non è mai stato rifiutato da nessun maestro spirituale,ma piuttosto bypassato per motivi ritenuti superiori o migliori per l'uomo.
Ma nessun maestro religioso ha mai sputato sul mondo,neppure sulle sue magagne o porcherie,scegliendo invece una linea alternativa ad esso che non comprende però il suo totale rifiuto.
d)i contenuti etici,morali,sociali,culturali proposti dagli iniziatori,in parte sono uguali,in parte simili e in parte diversi,ma,in pratica,si completano l'uno con l'altro.
Ad esempio,nell'insegnamento di Cristo è presente l'amore per il nemico,il pregare per lui,il perdono,cosa che è assente nelle altre proposte iniziali,perlomeno in questa forma cosi chiara e netta.
D'altra parte,la sua frase:non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te...è presente in uno scritto di Confucio,e altri contenuti del suo insegnamento sono rintracciabili in altre esperineze di questo genere.
Questo è particolarmente importante,anche in relazione al topic,dato che indica che,ORIGINARIAMENTE,LA RELIGIONE E LA RELIGIOSITA propongono e non impongono una etica UMANA ,e io direi,umanamente umana,CHE TALVOLTA SFOCIA NELL'OVVIO,MA UN OVVIO DECISIVO.
Inoltre,e questo ha un senso anche nascosto,forse,questi contenuti etici NON VENGONO PROPOSTI ,come poi in seguito,COME DEI DIKTAT O DEGLI ORDINI O COMANDI....MILITARI VENUTI DAL CIELO
Al contrario,invece,come RISULTANTI DELL'AMORE TRA LE PERSONE IL QUALE è ANCHE AMORE PER DIO E VICEVERSA.
Guardate che questo è un fatto decisivo:la religione,la rleigiosità,originariamente e nelle esperienze dei pionieri,è simile a un CONTRATTO SOCIALE CON DIO ,TRA DIO E GLI UOMINI E TRA GLI UOMINI STESSI.
In questo contratto,non vi è nulla di autoritario o di imposto,ma,al contrario,di condiviso,condivisibile,ovvio anche,come ho scritto prima.
Quindi,paradossalmente,laico,da un certo punto di vista.
Cosa che,poi,in seguito,le socializzazioni hanno castrato e dimenticato.
e)i maestri veri,quelli che conosciamo da millenni,non hanno mai proposto sè stessi come delle divinità da glorificare e servire,adorare e temere.
Cristo dice: io non sono venuto per essere servito ma per servire
Il corollario di questa verità,è che le caratteristiche salienti dei maestri spirituali,sono la modestia,l'umiltà,il servire il prossimo.
Quindi nessun culto della personalità proposto o imposto da loro,ma,purtroppo,SUBENTRATO POI attraverso le socializzazioni successive.
Budda non si sarebbe mai sognato di farsi costruire una statua da ricoprire con lamine d'oro,o monumenti alti trenta metri,cosi come gesu non si sarebbe mai sognato di far appendere la sua effige nelle case del tempo...e cosi via.
Queste inutilità sono state introdotte dopo inquinando il messaggio originale .
Ricordo ancora che Cristo non è entrato in Gerusalemme su una carrozza elegante o una portantina regale,ma cavalcando un asino...come dire...cavalcando la modestia e l'umità.
Bene.
tenendo conto di tutto questo,io dico che la religione e la religiosità,viste nel senso che ho spiegato,sono la conquista forse maggiore dell'umanità e,se fossero state veramente capite e lo fossero oggi,potrebbero essere intese come una forma di contratto sociale alla pari tra il cielo e la terra,tra lo spirito e la materia,o,in termini psicologici attuali,tra i valori,la logica e le emozioni.
E questo,anche per gli atei e gli agnostici,anche se non ne condividessero gli aspetti propriamente fideistici.
ciao e buona vita a tutti
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