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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 21/07/2015, 00:10 
cecca ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
cecca ha scritto:
boia dé


Guarda su youtube.com


vivi ad agropoli (!) e fai anche le battute?


si, la perla del Cilento :)

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Tu dove vivi? E soprattutto perchè non dovrei fare battute?

riporto l'articolo di Atlanticus affinché resti visibile anche agli altri utenti nella nuova pagina.

Atlanticus81 ha scritto:
Facciamo un passo indietro e torniamo ad Asherah, la presunta "moglie" di Yahweh che ha ispirato il titolo del thread...

La dea ebraica Asherah, moglie di Jahweh

Gli scritti dell'età del bronzo, ritrovati ad Ugarit (Siria), hanno gettato nuova luce sull'Antico Testamento. Si è visto che Israele ed Ugarit condividono la radice linguistica, le forme letterarie ed, in generale, la cultura della terra di Canaan, alla quale entrambi appartengono. La conoscenza del lessico ugaritico ha consentito di capire alcune parole arcaiche, presenti nei Proverbi e nei Salmi biblici, il cui significato era andato perso.

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Nella teologia politeistica di Ugarit, il dio supremo è El, creatore del mondo e padre degli dei e degli uomini.

Il pantheon cananeo fu assorbito e rimodellato dagli israeliti in un processo che durò, approssimativamente, dal 1200 al 400 a.C.

Particolarmente affascinante è Asherah, la moglie di El, che i redattori e i traduttori dell’Antico Testamento hanno lentamente fatto scomparire. Nonostante le numerose statuine della dèa ritrovate e risalenti al Regno di Israele e a quello di Giuda. A testimonianza, proprio, della popolarità di Asherah tra gli israeliti con il monoteismo.

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El (לא, םיהלא) è uno dei tanti nomi di Dio nell’Antico Testamento. Gli autori si riferiscono a lui sia con El che con Yahweh (הוהי, oppure ינדא). Pur di non citare Asherah (הרשא) nelle traduzioni, ovvero la moglie della maggiore divinità israelita del nascente monoteismo, i traduttori si sono arrampicati sugli specchi.

Nella Bibbia ci sono circa 40 citazione del sostantivo Asherah (‘SHRH, הרשא). Ma sono state mascherate:

(Deut. 16,21)

טז,כא לֹא־תִטַּע לְךָ אֲשֵׁרָה כָּל־עֵץ אֵצֶל מִזְבַּח יְהוָה אֱלֹהֶיךָ אֲשֶׁר תַּעֲשֶׂה־לָּךְ׃

Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare di Jahweh tuo Elohim.

Non pianterai Asherah di qualunque specie di legno, accanto all'altare di Jahweh tuo Elohim.

Che così si può tradurre: Non pianterai Asherah (אֲשֵׁרָה, la nostra הרשא appunto) di qualunque specie di legno, nei pressi dell’altare del Signore Yahweh. Questo testimonia, come in quasi tutti gli altri versetti, che gli israeliti erano soliti piantare Asherah al fianco di Yahweh. Ma soprattutto testimonia l’imbarazzo nella traduzione che la versione cattolica ha mascherato con “palo sacro”.

E ancora: re Ezechia per estirpare il culto di questa dèa la fece abbattere. Ma, nella traduzione, si legge:

(2 Re 18,4)

Non fu abbattuto un “palo sacro”, bensì Asherah come dice chiaramente il testo originale:

יח,ד הוּא הֵסִיר אֶת־הַבָּמוֹת וְשִׁבַּר אֶת־הַמַּצֵּבֹת וְכָרַת אֶת־הָאֲשֵׁרָה וְכִתַּת נְחַשׁ הַנְּחֹשֶׁת אֲשֶׁר־עָשָׂה מֹשֶׁה כִּי עַד־הַיָּמִים הָהֵמָּה הָיוּ בְנֵי־יִשְׂרָאֵל מְקַטְּרִים לוֹ וַיִּקְרָא־לוֹ נְחֻשְׁתָּן׃

Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro

Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté Asherah

Geremia (44,17) ricorda proprio che veniva bruciato incenso per la sposa di El-Yahweh:

מד,יז כִּי עָשֹׂה נַעֲשֶׂה אֶת־כָּל־הַדָּבָר אֲשֶׁר־יָצָא מִפִּינוּ לְקַטֵּר לִמְלֶכֶת הַשָּׁמַיִם וְהַסֵּיךְ־לָהּ נְסָכִים כַּאֲשֶׁר עָשִׂינוּ אֲנַחְנוּ וַאֲבֹתֵינוּ מְלָכֵינוּ וְשָׂרֵינוּ בְּעָרֵי יְהוּדָה וּבְחֻצוֹת יְרוּשָׁלִָם וַנִּשְׂבַּע־לֶחֶם וַנִּהְיֶה טוֹבִים וְרָעָה לֹא רָאִינוּ׃

1. Anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme.

E la הַשָּׁמַיִם לִמְלֶכֶת (la regina del cielo) del testo ebraico è la nostra Asherah. E ancora: un

altro passaggio dell’Antico Testamento ricorda addirittura come ci fosse 400 profeti di Asherah (1Re 18,19).

יח,יט וְעַתָּה שְׁלַח קְבֹץ אֵלַי אֶת־כָּל־יִשְׂרָאֵל אֶל־הַר הַכַּרְמֶל וְאֶת־נְבִיאֵי הַבַּעַל אַרְבַּע מֵאוֹת וַחֲמִשִּׁים וּנְבִיאֵי הָאֲשֵׁרָה אַרְבַּע מֵאוֹת אֹכְלֵי שֻׁלְחַן אִיזָבֶל׃

Perciò fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asherah, che mangiano alla tavola di Gezabele".

Israele era enoteistica cioè il Dio degli dei, qui Jahweh, sostituì Baal e ne prese la sua sposa Asherah, poi passò al monotesimo, unico Dio, gli altri non esistono, dopo l’esilio babilonese con la contaminazione dei persiani, da questo momento abbandonerà Asherah, e si riscriverà tutta la Bibbia, facendo scomparire Asherah e relegandola solo come palo sacro.

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Nella Bibbia, il vero dio è Jahweh, ma un altro suo nome è proprio El. Può sorgere il dubbio che alcuni brani biblici siano ancora legati al politeismo canaanita. Infatti ora gli studiosi concordano nell'affermare che il monoteismo ebraico si è sviluppato gradualmente e si è affermato pienamente solo all'epoca dell'esilio babilonese.

Nell'Antico Testamento il termine Asherah compare varie volte e si pensava che indicasse un oggetto di culto: una specie di totem di legno posto davanti ai luoghi sacri. Invece la letteratura ugaritica ha consentito di capire che Asherah è una dea, anzi è la moglie di El e la madre degli dei e delle dee. Adesso viene il bello.

Nel 1975, quando il Sinai era occupato dall'esercito ebraico, un archeologo israeliano scoprì le rovine di un edificio, che anticamente (VIII secolo a.C.) era un posto di ristoro per i visitatori di un tempio lì vicino. Vi trovò un'iscrizione in fenicio ed in ebraico che invocava la protezione di Jahweh e della sua Asherah.

http://2.bp.blogspot.com/-UpLRIGxhEzk/TdeNBLvBugI/AAAAAAAAA1A/omavbKopCkQ/s1600/asherah01.jpg

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Disegno ed iscrizione dal pithos A di Kuntillet `Ajrud (prima metà VIII sec.a.C.) Il disegno è stato ritrovato sui frammenti ceramici di un pithos venuto alla luce tra le rovine di Kuntillet `Ajrud (caravanserraglio? fortezza? centro di carattere religioso?) nel deserto del Sinai, durante la campagna di scavi del 1975-1976. L'iscrizione sopra la testa della figura umana recita:

L. 1: ’MR ’[ŠYW] H[ML]K. ’MR LYHL[L’] WLY‘WŠH W[ ] BRKT ’TKM
L. 2: LYHWH ŠMRN WL’ŠRTH

"Dice ’[šyhw?] [il re?]: di' a Yhl[...] e a Yw‘šh e [...] vi benedico da parte di Yhwh di Samaria e della sua Ašerah"

Iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfiche e l'iscrizione «Jahweh [...] e la sua Asherah»Vi trovò pure un vaso con un dipinto raffigurante una mucca col suo vitello: simbolo canaanita della dea madre. Inoltre il nome dell'autore dell'iscrizione rivela la sua origine ebrea. Sembra dunque che secondo la religione popolare (non secondo la religione biblica ufficiale) Jahweh avesse una consorte, assieme alla quale veniva adorato.

Quanto sopra è confermato, oltre che da ritrovamenti analoghi, anche dai papiri di epoca ellenistica trovati ad Elefantina (nell'Alto Egitto). Questi papiri furono scritti dalla potente comunità ebraica locale nell'arco di diversi secoli. Tra l'altro, vi si riferisce dell'invio di offerte al tempio di Salomone a Gerusalemme da parte del proprio tempio di Jahweh /Asherah. E' anche strano che esistesse un tempio ebraico oltre a quello di Gerusalemme: evidentemente la nostra conoscenza del mondo antico è frammentaria.

Infine occorre ricordare che il profeta Geremia, strenuo difensore del monoteimo, si scagliò anche contro la Regina del Cielo che veniva adorata dai suoi compatrioti preparandole dei dolciumi.

In sintesi, il popolo ebraico ha adorato per secoli un dio composto da una parte maschile e da una parte femminile. Alla lunga, la predicazione instancabile dei profeti ha fatto prevalere un unico Dio trascendente; trascendente sì, ma non tanto, perché è rimasta la parte maschile!

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Kuntillet Ajrud è un sito risalente alla fine del IX-VIII secolo a.C., situato nel nordest della penisola del Sinai. Spesso è descritto come un santuario, ma l'identificazione è controversa.

Il sito fu esaminato tra il 1975 e il 1976. L'edificio principale, indicato come "piazzaforte", è diviso in due stanze, una larga, l'altra più piccola, ambedue dotate di basse panche. Pitture e iscrizioni sono presenti sui muri e su due grosse giare (πίθοι, pithoi), una per ciascuna stanza. Le pitture sui pithoi mostrano animali, alberi stilizzati e figure umane, alcune delle quali potrebbero raffigurare divinità. Pare che tali raffigurazioni siano il prodotto di un lavoro svoltosi in un vasto arco di tempo, per mano di differenti artisti, senza che l'insieme dia forma a scene coerenti. L'iconografia è interamente siro-fenicia e manca qualsiasi collegamento ai modelli egiziani che si suole incontrare nell'arte palestinese del periodo.

Le iscrizioni presentano una mescolanza degli alfabeti fenicio ed ebraico. Molte hanno carattere religioso e sono invocazioni a Yahweh, El e Baal. Due, in particolare, presentano le frasi "Yahweh di Samaria e la sua asherah" e "Yahweh di Teman e la sua asherah". In generale, gli specialisti concordano sul fatto che Yahweh è invocato in quanto dio nazionale di Samaria, capitale del regno di Israele, e di Teman, presso Edom, il che farebbe intendere che Yahweh avesse un tempio a lui dedicato in Samaria e pone la questione di una sua relazione con Kaus, il dio nazionale di Edom.

http://memorialezikkaron.blogspot.sg/20 ... ahweh.html



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 23/07/2015, 11:59 
BIBBIA ESODO CAP 22 VERS. 19
Colui che offre un sacrificio agli dèi (elohim), oltre al solo Signore (yhwh), sarà votato allo sterminio.


Possiamo verificare la correttezza di questa traduzione?



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 05/08/2015, 08:20 
Atlanticus81 ha scritto:
BIBBIA ESODO CAP 22 VERS. 19
Colui che offre un sacrificio agli dèi (elohim), oltre al solo Signore (yhwh), sarà votato allo sterminio.


Possiamo verificare la correttezza di questa traduzione?


ti allego la traduzione inviatami via facebook da Mauro Biglino

Traduzione letterale: "Sacrificante a gli elohim sarà/sia sterminato, eccetto che a yahweh solo lui".


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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 07/08/2015, 08:47 
Johnston,

ma sei parente di Julie Johnston?
[ [8D]


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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 07/08/2015, 09:32 
cecca ha scritto:
Johnston,

ma sei parente di Julie Johnston?
[ [8D]



Ancora un contributo del nostro Accademico edizioni Chicco . [:295]



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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 24/08/2015, 15:10 
Chi mi aiuta a ritrovare, se esiste, quel passo del libro di Enoch (mi pare) in cui si narra della presenza di più "Yahweh" i quali prendono nome dal più importante di loro?

[:I]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 24/08/2015, 16:11 
Ho provato a fare una ricerca con le parole chiave "Enoch book yahweh" ma trovo solo il libro di Enoch "con il nome di Yahweh restaurato" (?)

https://www.academia.edu/8029541/The_Book_Of_Enoch_With_YAHWEHs_Name_Restored_For_Website_YAHWEHs_Sword_Book_Of_Enoch_Restored_Name_Introduction_to_the_Book_of_Enoch



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 25/08/2015, 03:07 
Atlanticus81 ha scritto:
Chi mi aiuta a ritrovare, se esiste, quel passo del libro di Enoch (mi pare) in cui si narra della presenza di più "Yahweh" i quali prendono nome dal più importante di loro?

[:I]


A cosa ti riferisci di preciso? questa deve essermi sfuggita!



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 25/08/2015, 09:09 
Mi ricordo di aver letto su un libro un po' di tempo fa in cui veniva citato un passo del libro di Enoch (forse) in cui si faceva menzione del fatto che esistevano più "Yahweh" i quali prendevano il nome dal "più grande (importante)" di loro.

Ma non ricordo altro...

[V]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 25/08/2015, 20:13 
caro Atlanticus,
già ieri, avevo consultato il libro di Enoc reperibile in rete, ma non ho trovato niente [8)]
comunque
http://www.fuocosacro.com/pagine/libri/ ... 0Enoch.pdf
ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 24/11/2015, 11:21 
Consueto kolossal hollywoodiano incentrato sulle vicende di Mosè, Ramses e l'esodo degli ebrei dall'Egitto. Nulla di nuovo anche se.... L'idea di rappresentare Yahweh come ragazzino quasi viziato, capriccioso e vendicativo, un vero "bullo" di periferiab coincide con la descrizione che dello stesso viene fatta in talune puntate del nostro podcast.

Perché effettivamente, come ha Ramses a dire in una scena del film:

"... Solo dei fanatici possono adorare un dio così!..."

Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 25/11/2015, 01:52 
è l'unica cosa decente di quel film :) Avessero rappresentato YHWH con una 15ina di anni in più sarebbe stato davvero perfetto :)



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 30/11/2015, 18:00 
La mitologia della Madre Terra

Troviamo molto facile parlare di Madre Terra e Madre Natura, ma ci rimane difficile accettare il fatto che la Donna, sia stata creata ad immagine e somiglianza della nostra Madre Terra, che anch'essa come la Madre Terra, dona la vita nel suo piccolo grembo, la custodisce, la preserva e la partorisce. Un tempo era facile e naturale adorare la Donna come fosse la Dea Madre, il Divino Femminino.

Concepire la divinità della donna fu una conseguenza della naturale osservazione della vita:

la donna partoriva i figli, quindi da ella veniva la vita. Si provava addirittura soggezione di fronte al fatto che la donna potesse partorire con dolore e dimenticare un istante dopo il parto il dolore provato.

Cosa ne fu poi della Donna Dea?

La guerra di Canaan, la guerra di Mosè verso una terra promessa fatta di latte e di miele, verso un territorio abitato da un popolo pacifico che non aveva commesso alcun atto ostile, fu una guerra, ratificata da un Dio Padre.

E la dea Madre?

Nel Deuteronomio al cap. 7 si dice che gli israeliti venivano istruiti a sconfiggere e sterminare la popolazione che risiedeva nel territorio di Canaan, a non mostrare alcuna pietà, a non unirsi in matrimonio né a stipulare alcun accordo con i popoli residenti prima di loro in quel territorio.

Dovevano distruggere gli altari dei loro nemici, tagliarne i boschi sacri e bruciare le immagini scolpite.

Il primo dei dieci comandamenti dati da IHVH a Mosé dice: «Io Sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro dio all'infuori di me.»

Nel contesto dei tempi antichi, si trattava di un Dio diverso da tutte le divinità che lo avevano preceduto. Non aveva alcun bisogno di una moglie o di una compagna e non c'era alcun matrimonio sacro. Egli creava tutto, tramite la sua parola.

Le donne e la Dea Madre vennero cooptate e si persero nei meandri del patriarcato.

La Terra Promessa, prima di essere la terra di Mosé e del suo popolo, in realtà, era stata una terra abitata da altre genti che adoravano una Dea Madre, la dea Ishtar.

Il culto della Dea Madre, accanto al Dio Padre, era diffuso in tutta la Mesopotamia e nell'Antico Egitto. La figura di Ishtar si trova connessa con molte altre divinità, Anat la dea cananea, Aruru la dea sumera, Astarte la grande madre fenicia e greca, Athtar nell'Arabia Meridionale, Astar nell'Abissinia, Atagartis in Siria e Isis in Egitto.

Il concetto della Dea Madre generatrice e dispensatrice di ogni cosa, era legato al ciclo stesso della vita, che ruotava intorno ai mesi lunari dell'anno.

Il concetto del Dio Padre era espresso nella mitologia della morte del Sole e della sua risurrezione dopo tre giorni e tre notti: il giorno più corto dell'anno, il solstizio invernale che cade intorno al 21 dicembre, il sole tocca il punto più basso rispetto all'orizzonte. In termini astronomici, in questo periodo, il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, raggiungendo il punto di massima distanza dall'equatore. La notte raggiunge la massima estensione. Il giorno raggiunge la minima estensione.

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “sole fermo”, da sol “sole” e sistere “stare fermo”.

Il 25 dicembre la durata del giorno rispetto alla notte e l'altezza del sole nel cielo, ricominciano a crescere in modo evidente. Il sole sembra rinascere!

Per le popolazioni antiche, questo evento astronomico era visto come un rinnovamento della luce, la possibilità di sopravvivere grazie alla presenza del Sole, del Dio-Sole, partorito dalla Grande Dea Madre, perché appariva risorgere all'orizzonte, dal grembo della terra.

Questa mitologia prese varie forme religiose: Horus, viene partorito dalla vergine Iside miracolosamente fecondata dal dio Osiride, Thammuz viene partorito da Ishtar miracolosamente fecondata da Shamash, Mithra viene partorito da Anahita miracolosamente fecondata da Ariman e cosi via.

La tradizione della nascita del Dio-Sole, propria delle popolazioni antiche fece il suo ingresso presso gli antichi romani nella forma del culto di Mithra e divenne presto la festa del Sol Invictus, la festa del Sole.

Quando il cristianesimo iniziò a diffondersi con le altre culture che erano quotidianamente presenti nella vita degli antichi romani, esso dovette fare i conti con una tradizione molto radicata. La Chiesa tentò di “appropriarsi” della festa del Sole, proponendo un Gesù Cristo, un Unico Sole Divino, nato di notte da una vergine.

Questo accomodamento contribuì a determinare una modificazione della teologia cristiana iniziale, attribuendo al Maestro Gesù, il ruolo di Dio sceso in Terra e della conseguente “divinizzazione” di un uomo che aveva fatto della sua vita il suo stesso insegnamento.

Volendo ufficializzare il cristianesimo si raggiunse il risultato opposto. Invece di cristianizzare il paganesimo, venne paganizzato il cristianesimo.

Il cristianesimo arrivato a Roma non prevedeva alcun tipo di devozione nei confronti della Dea Madre. Al contrario si adorava esclusivamente il Dio Padre, cancellando completamente il ruolo della donna e privandola persino di uno status che le era sempre stato affidato, quello di sacerdotessa.

Nel 325 la Chiesa, con il Concilio di Nicea, decretò che nessun uomo potesse sposarsi dopo la sua ordinazione, attribuendo in questo modo solamente al Sacerdote la funzione di Salvatore delle anime.

Nel 385 papa Siricio aggiunse che, dopo la sua ordinazione l'uomo che fosse stato sposato, non avrebbe più potuto dormire con la sua donna.

Il culto della Dea Madre era insito nella tradizione di molti popoli compreso quello romano, che riconosceva e non reprimeva alcun tipo di venerazione, compresa quello della dea Iside che era definita la “Vergine”.

La dea Iside rappresentava la notte. Per questo motivo molte statue erano nere. Sui resti di molti templi dedicati alla dea Iside, vennero presto costruite chiese dedicate alla Madonna Nera che prese il posto della dea alata egizia. Pian piano le statue nere vennero distrutte per cancellare l'origine pagana delle tradizioni cristiane e sostituite da statue di bianco marmo.

La chiesa cattolica, nel corso dei secoli, pur consapevole della sua origine pagana, iniziò ad elaborare una “teologia mariana” fondata sulla divinizzazione di Maria, Madre del Cristo.

Le feste dedicate alla Madonna sono la trasformazione di antiche feste dedicate alle Madonne pagane di Ishtar, Iside, Inanna e così via.

Nel 431 d.C. il Concilio di Efeso reintrodusse ufficialmente nella chiesa cristiana il culto della Dea Madre, che fecondata miracolosamente da un Dio Padre, fa nascere un essere divino. Maria venne proclamata “Madre di Dio”, Madre del Sole incarnato, del Sol Invictus.

Nel 649 papa Martino I dichiarò il dogma della verginità di Maria. Per oltre 500 anni la Chiesa cattolica impose la propria supremazia spirituale anche con la violenza, eliminando ogni tipo di opposizione ed ogni prova che riportasse la sua originarietà ai culti pagani egizi ed orientali.

L'arroganza della chiesa cattolica era talmente sconfinata e violenta che non riusciva a comprendere il gesto che stava compiendo.

Nel 367 d.C. Atanasio, vescovo di Alessandria d'Egitto, decise che tutti i libri non approvati dalla chiesa dovessero essere dichiarati eretici e di conseguenza distrutti.

Tra il 1227 ed il 1235 la chiesa instaurò l'Inquisizione contro le streghe e contro gli eretici.

Nel 1252 Papa Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura per estorcere confessioni da parte di donne che erano sospettate di stregoneria. Lo stesso Alessandro IV diede all'Inquisizione il potere di torturare ed uccidere le donne accusate di stregoneria.

Nel 1484 Papa Innocenzo VII emise la bolla “Summis desiderantes affectibus” sulle streghe, per inquisire, torturare e giustiziare le donne accusate di stregoneria di tutta l'Europa.

Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo migliaia di donne innocenti, accusate ingiustamente di stregoneria. Vennero giudicate in segreto, torturate e condannate senza un processo. Spesso confessavano un peccato non commesso, in preda alla disperazione ed al dolore provocato dalle insopportabili torture. Se non confessavano il peccato venivano considerate eretiche e arse vive.

Nel 1486 due inquisitori domenicani tedeschi, Heinrich Institoris e Jakob Sprenger pubblicarono un manuale, il Malleus maleficarum (Martello delle streghe), in cui vennero indicate le regole per la tortura e inquisizione delle donne, un'accozzaglia di credenze e superstizioni collegate alla loro teologia. In tutto questo periodo storico sono state uccise nove milioni di donne e bambine, violentate e torturare nel loro corpo e nella loro anima.

La donna era il bersaglio preferito, perché di essa si aveva timore. Si occupava della salute degli uomini e trasmetteva le tradizioni ai nuovi nati, incarnava la sovranità del principio femminile e rappresentava per la chiesa una minaccia che doveva essere eliminata.

Nel 1965 Papa Giovanni XXIII nominò la «Congregazione per la dottrina della Fede», che si arrogò il diritto di determinare ciò che era giusto e quello che non lo era.

Il Concilio di Trento dichiarò che il celibato e la verginità erano superiori al matrimonio.

Finalmente, il 29 giugno 1995, nel giorno della solennità della Festa di San Pietro e Paolo nella Città di Roma, Papa Giovanni Paolo II, in occasione della IV Conferenza Mondiale sulla Donna, che si sarebbe tenuta a Pechino, si rivolse alle donne di tutto il mondo.

L'essere umano è stato creato con la capacità di comprendere la propria sessualità e non di reprimerla. Questo per la chiesa era un male, era un atto perverso e privo di dignità.

Attraverso la sessualità si possono provare esperienze di ogni genere, ma non è certo la sessualità che determina la fede in qualcosa. Al contrario, è il modo di vivere la sessualità che può determinare cambiamenti più o meno positivi nella vita di una persona.

Purtroppo, quasi tutte le religioni hanno esercitato un forte controllo sulla sessualità, soprattutto su quella femminile. I fondamentalisti, in particolare, hanno sostenuto e continuano a sostenere che la sessualità di una donna debba servire solo ed esclusivamente per il piacere dell'uomo e per la riproduzione.

La verità è che la perdita di controllo sulla sessualità della donna minacciava in particolare modo l'autorità patriarcale. Altrettanto importante era l'estasi mistica della donna non dovutamente controllata dall'autorità religiosa. Durante il periodo della inquisizione da parte della Chiesa, lo stato alterato di coscienza conosciuto anche il termine di estasi, era considerato al pari della stregoneria ed opera del demonio.

Molte donne che semplicemente vivevano momenti di intensa estasi mistica, venivano accusate di essere delle streghe e condannate a morte. In realtà il cosiddetto stato alterato di coscienza, che la maggior parte della confessioni religiose non comprende e non riesce a «decifrare», è stato uno dei motivi di svalutazione della donna e della sua sessualità.

Mi rendo conto che negli ultimi anni il concetto di sacro femminino inizia nuovamente ad essere compreso nel vero ed originario significato del termine. Durante la storia dell'umanità la donna ha dimenticato se stessa e la sua dignità.

Solo nel 1945 con il ritrovamento di alcuni antichissimi testi questa dignità è stato nuovamente recuperata. I testi di Nag Hammadi, così chiamati perché ritrovati nell'isola omonima nei pressi della parete rocciosa di Jabal Al Tarif, a sud di Il Cairo, dal pastore Mohammed Ali Samman, hanno rivoluzionato la storia del cristianesimo, rivelando un insegnamento nascosto dalla storia nel corso dei secoli e donandone nuova luce.

In particolare il Vangelo di Tommaso riscrive un capitolo della storia della Chiesa, attribuendo un ruolo importante alla figura di Maria Madre di Gesù prima e quella di Maria di Magdala poi: il ruolo della Donna Dea.

Che lo si definisca Dea o Dio, il principio creatore primordiale, non deve essere nascosto né dimenticato nei meandri della storia.

Il tema del rapporto tra maschile e femminile, interpretato e gestito nelle diverse culture e nei diversi popoli che hanno vissuto sul nostro pianeta, si impone come un tema fondamentale per mettere in risalto l'aspetto dell'origine universale della vita.

Il nostro pianeta, la natura stessa, può e deve essere chiamata Dea Madre, perché soltanto chi comprende la Madre Natura, potrà comprendere i suoi figli.

Alla donna spetta il compito di leggere questo libro con la necessaria razionalità e dignità che la contraddistingue, per realizzare la sua più grande verità, che soltanto lei può manifestare.

All'uomo il compito più dolce e tenue, quello di preservare il corpo, la mente ed il cuore della sua amata compagna di vita.

Alla donna l'impegno a risollevare lo sguardo verso l'alto e liberare il serpente scivolato via dalla spina dorsale.

All’uomo quello di ricordare che la potenza più grande che possiede gli vive accanto, che la sua spada è la sua donna.

http://www.caffebook.it/societa/item/37 ... terra.html



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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 09/12/2015, 13:53 
Mi inserisco nel thread senza entrare nel merito della "moglie" di YHWE come sarebbe giusto ma perché incuriosito dal non accostamento fatto in alcuni post iniziali di YHWE con Dio, YHWE quindi non il Dio creatore o Dio trascendente (o immanente scegliete voi) ma semplicemente un condottiero deificato o un alieno poi deificato. Questo mi induce a pensare che gli gnostici, Marcione (che indegnamente ho come avatar), bogomili e catari avessero, pur con tutte le limitazioni del caso, capito come stavano le cose, identificando YHWE con Yaldabaoth o con il Rex Mundi e differenziandolo dal Padre Celeste/Dio Incognito di Gesù. Questo potrebbe spiegare anche alcune palesi incongruenze del messaggio cristiano, inteso come messaggio di Gesù, dove da una parte si dice che la Legge non sarà abrogata ma nei fatti Gesù, parlo di Lui non dei cristiani, la abroga e ne da un'altra. Se Gesù è stato inviato dal Padre Celeste, dal vero Dio, per liberare l'umanità e per illuminarla, non poteva necessariamente spiegare in tre anni di predicazione un milione di anni e di avvenimenti trascorsi, avvenimenti che noi non possiamo neanche lontanamente sognarci di sapere, senza inquadrare il suo discorso nella cultura religiosa in cui si trovava ad agire. Ve lo immaginate Gesù affermare che YHWE non era il creatore del cielo e della terra ma un alieno?


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 Oggetto del messaggio: Re: La Moglie di Yahweh
MessaggioInviato: 11/12/2015, 21:49 
Giancarlo ha scritto:
Mi inserisco nel thread senza entrare nel merito della "moglie" di YHWE come sarebbe giusto ma perché incuriosito dal non accostamento fatto in alcuni post iniziali di YHWE con Dio, YHWE quindi non il Dio creatore o Dio trascendente (o immanente scegliete voi) ma semplicemente un condottiero deificato o un alieno poi deificato. Questo mi induce a pensare che gli gnostici, Marcione (che indegnamente ho come avatar), bogomili e catari avessero, pur con tutte le limitazioni del caso, capito come stavano le cose, identificando YHWE con Yaldabaoth o con il Rex Mundi e differenziandolo dal Padre Celeste/Dio Incognito di Gesù. Questo potrebbe spiegare anche alcune palesi incongruenze del messaggio cristiano, inteso come messaggio di Gesù, dove da una parte si dice che la Legge non sarà abrogata ma nei fatti Gesù, parlo di Lui non dei cristiani, la abroga e ne da un'altra. Se Gesù è stato inviato dal Padre Celeste, dal vero Dio, per liberare l'umanità e per illuminarla, non poteva necessariamente spiegare in tre anni di predicazione un milione di anni e di avvenimenti trascorsi, avvenimenti che noi non possiamo neanche lontanamente sognarci di sapere, senza inquadrare il suo discorso nella cultura religiosa in cui si trovava ad agire. Ve lo immaginate Gesù affermare che YHWE non era il creatore del cielo e della terra ma un alieno?


Ma infatti, in soli 3 anni non poteva far altro che dare indizi e anche con una certa parsimonia, visto il trattamento che poi gli è stato riservato..Ricordate quando qualche anno fa si iniziava toccre queste argomentazioni? Ricordate con che faccia la gente accoglieva certe ipotesi? Ecco immaginate il tutto di 2000 anni fa... [:287]
C'è un'altra incongruenza che avvalora la tua tesi.
Gesù disse che il Padre Suo nessuno lo aveva mai visto, mentre il suddetto yahweh era stato visto più volte una delle quali da Abramo.

Epppppoi [:o)] Yahweh e Yeoshua non si somigliano per niente!! [:D]



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