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MessaggioInviato: 03/10/2009, 15:29 
Mi unisco ed aggiungo il mio personale piacere nel leggere questi post.

Da semplice appassionato ritrovo in queste letture gran parte del mio ben meno colto e più istintivo pensiero.

Grazie Veritas. Nomen omen direi...


Ultima modifica di Marco Fava il 03/10/2009, 15:31, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/10/2009, 17:03 
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leviatan ha scritto:

Hard Rain ??
Resiste ancora grazie all'ultima delle perversioni:il "grecismo"
Sta solo perdendo tempo!!!


Io, egregio leviatan, dal sito nel quale pubblica il signor Hard Rain (l'ottimo Hard Rain, mi viene da scrivere, avendo meditato alcuni suoi lavori) mi sono autobannato dopo un indesiderato e increscioso litigio. Questo perché qualcuno aveva sghignazzato su un mio approccio di analisi testuale (concernente il loghion di LC 22,38), un approccio che addirittura fu tentato da Dante Alighieri nel "de Monarchia" (rif. III-IX) ed è alla base di ogni esegesi biblica nella cultura ebraica. Una perversione fu questa della grecista ridens, a mio avviso. Ma anche è - mi perdoni se così la giudico - una perversione questa sua di considerare perversi gli studi dei grecisti. La verità è che occorrerebbe un approccio multidisciplinare. A questo dovrebbe servire la rete, a connettere conoscenze e competenze differenti, siccome per imparare il greco occorre tantissimo tempo, non meno di quanto serve per studiare (anzi: sperimentare) quanto in letteratura è disponibile in materia di piani letterali propri e impropri, simbolici/allegorici, morali o omiletici che dir si voglia, segreti.
Purtroppo ognuno giudica come oro la propria cultura, alla stregua del letame quella altrui.


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MessaggioInviato: 03/10/2009, 19:22 
Cita:
Marco Fava ha scritto:

Mi unisco ed aggiungo il mio personale piacere nel leggere questi post.

Da semplice appassionato ritrovo in queste letture gran parte del mio ben meno colto e più istintivo pensiero.

Grazie Veritas. Nomen omen direi...



Obbligato!...

"..Nomen omen direi..."

Questo presagio 'nominale' è piuttosto 'indigesto' ad una certa categoria umana...Comunque, come ebbe a dire un 'certo' personaggio del passato (a cui non mi sento assolutamente di rassomigliare!), 'molti nemici, molto onore'!...


Saluti


Veritas

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Ultima modifica di Veritas il 03/10/2009, 19:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/10/2009, 23:41 
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Messaggio di operanuova

All'erta, Arpiolidi.
Sono tornato (cavallerescamente come nostro solito) a ragionare con voi (di scritture, non di fede naturalmente).
Riprendiamo la contesa delle due famose spade di Lc 22,35-38?


"Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!»

Arpiolidi, venite pure avanti coi vostri attacchi alla lettera: io sono armato col simbolo.[:53]

ON


Se qualcuno - da qualche parte - dovesse ragionare di "metodo scientifico" senza mai produrre la parvenza di un frutto originale, per favore, ditegli: "Sei come il fico sterile, tutta forma e niente sostanza".



"..Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.."

Non ho ben capito se tu intendi che tale passaggio vada letto in senso allegorico piuttosto che letterale...

Bene, per quanto mi riguarda, io sono più che convinto che quanto riportato sopra, tratto dal vangelo di Luca (35-38), vada inteso in senso letterale, anche se la citazione in Luca è una semplice, quanto reticente versione dell'evento reale.

Il motivo per cui tutto ciò vada inteso in senso letterale, è strettamente connesso a quest'altro passaggio di Luca:

Luca - cap.9

«[51]Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme [52]e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. [53]Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. [54]Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". [55]Ma Gesù si voltò e li rimproverò. [56]E si avviarono verso un altro villaggio.»

La prima cosa che salta subito all'occhio, è il fatto che Gesù, diventato notoriamente fautore di 'miracoli', abbia bisogno dei suoi discepoli per far "scendere un fuoco dal cielo" sui 'malvagi' Samaritani, che li avevano respinti dal loro villaggio(*). Di conseguenza, sembrerebbe che anche i suoi discepoli facessero dei miracoli. Ergo, anche i discepoli erano dunque FIGLI di DIO, nello stesso senso in cui tale attributo era applicato a Gesù di Nazareth, dal momento che gli antichi padri contestavano 'ferocememte' i giudei dell'epoca in quanto si erano rifiutati di riconoscere in Gesù il figlio di Dio, pur essendo testimoni dei suoi miracoli!!....

Vale la pena ricordare, a questo punto, che Simon Mago ed Apollonio di Tyana erano accreditati degli stessi miracoli attribuiti a Gesù di Nazareth. Tuttavia, non si sa bene per quale motivo, gli stessi padri affermavano che i due personaggi sopra citati, eseguivano i loro miracoli perchè 'supportati' da Satana!!...Pazzesco!..

Ancora sino ad oggi, nessun esponente del clero ha mai spiegato che cosa ci sia di così satanico nel far risuscitare una fanciulla durante il suo trasporto 'funebre': miracolo attributo ad Apollonio ed a Simone, oltre che a Gesù di Nazareth! E' più che intuitivo, almeno per coloro che rivendicano un minimo di buon senso, che dietro tutto ciò vi fu un mero trucco da baraccone!.... Non per nulla Gesù e Simon Mago provenivano dalla stessa scuola gnostica di Giovanni il Battista: MAGO a sua volta, oltre che maestro gnostico!...

Tornando con i piedi per terra, "Come vecchio e maggior deve", per dirla con il poeta, è sin troppo ovvio che quel "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?" non fu altro che una richiesta di autorizzazione a 'procedere', per mettere a ferro e fuoco il villaggio dei Samaritani che li avevano respinti. Infatti, in tali frangenti Gesù non aveva più intorno a sè i 'pii' apostoli che lo avevano accompagnato per buona parte della sua vita, ma un numero di circa 850-900 uomini, prevalentemente della Galilea, con i quali egli compì numerose scorrerie ai danni di piccoli centri isolati, o fattorie sparse per le campagne che si estendevano tra Tolemais e la costa occidentale del mar di Tiberiade.

Tutto questo lo sappiamo grazie all'erudito pagano Hierocles, ferocemente contestato da Eusebio, grazie al quoting che ne fece Lattanzio nella sua opera 'De Divina Istituzione', dal momento che le opere di Hierocles, come quelle di tutti gli scrittori 'scomodi', andarono 'perdute'. Giustificazione allucinante se si pensa che, paradossalmente, oggi disponiamo dei lavori degli antichi eruditi greci, antecedenti a Hierocles & company (Celso, Porfirio, Giuliano l'Apostata e tutti gli autori gnostico-gesuani) di molti secoli prima!...

Tutto quello che affermò Hierocles, di cui noi abbiamo solo una piccolissima testimonianza, è ampiamente comprovato da Giuseppe Flavio, il quale ci parla di un 'certo' Gesù il Capitano il quale, al comando di circa 850 uomini (900 per Hierocles), operava scorrerie nel territorio sopra menzionato. Non è certo un caso che il carattere gesuano è registrato nei passaggi talmudici (sebbene in modo 'criptico') anche come quello di un individuo 'sanguinario'!

Sicuramente anche Celso parlò negli stessi termini di Gesù; tuttavia ciò non appare a causa della versione 'addomesticata' e reticente che ne ha fatto Origene Adamanzio, non meno falsario dei suoi 'compagni di merenda'!...

L'aver 'blindato' la vicenda evangelica di Gesù (e non già quella umana!) con l'allucinante impianto della sua FASULLA CROCIFISSIONE, la quale mandò letteralmente in bestia gli esponenti del mondo gnostico-gesuano, erede naturale della figura gesuana e di tutto ciò che orbitò intorno ad essa, ha stravolto ed impedito, di fatto, qualunque possibile esegesi neotestamentaria che non fosse quella in linea con l'indirizzo imposto dai padri falsari circa 19 secoli fa! (il catto-cristianesimo nacque nella prima metà del II secolo e NON nel primo secolo!)


Saluti

_____________________________________

Nota:

(*) - la causa di ciò, vale a dire del rifiuto dei samaritani ad accogliere presso di loro i 'gesuani', va sicuramente ricercata nel terrore che tale abitanti avevano circa una possibile rappresaglia romana, abbastanza frequente verso coloro che davano asilo e supporto logistico ai ribelli che combattevano contromi romani. Evidentemente i banditi erano considerati alla stessa stregua, anche perchè molti di loro (e Gesù fu tra questi) finirono con l'ingrossare le file dei ribelli. (probabilmente la fazione ribelle che Giuseppe Flavio chiama dei 'sicari', fu costituita prevalentemente da simili personaggi)


Veritas

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Ultima modifica di Veritas il 04/10/2009, 00:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/10/2009, 01:37 
Veritas, porta il post sopra nel 3d aperto appositamente da ON

zio ot [;)]



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MessaggioInviato: 04/10/2009, 03:59 
Cita:
barionu ha scritto:



Veritas, porta il post sopra nel 3d aperto appositamente da ON

zio ot [;)]



Avevo scelto di postarlo in questo thread per il fatto che contiene materiale utile a chi, tra un determinato tempo, intendesse informarsi leggendo i messaggi di questo thread. Volendo, posso copiarlo nel thread che mi hai indicato.



Saluti


Veritas
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MessaggioInviato: 04/10/2009, 04:27 
Cita:
operanuova ha scritto:

...Una perversione fu questa della grecista ridens, a mio avviso. Ma anche è - mi perdoni se così la giudico - una perversione questa sua di considerare perversi gli studi dei grecisti.



Grecista ridens?...Ah, come è cambiato il mondo!

Gli studi dei grecisti non sono 'perversi', piuttosto, oserei dire, 'casarecci', nel senso che coloro che si dilettano in simili passatempi (in genere utili alla causa della ricerca esegetica) tendono spesso a piegare tali studi o i presunti risultati 'affidabili' scaturenti da essi, alle loro personali vedute o, peggio ancora, di 'lobby'!


Cita:
Purtroppo ognuno giudica come oro la propria cultura, alla stregua del letame quella altrui.



Se non vado errato, questo è stato proprio il caso del comparto clericale e filoclericale, il quale arroga alla sua produzione 'sacra' un carattere di 'verità assoluta', mentre alle rimanenti letterature un carattere in armonia con il concetto di spazzatura!

Così è, ad esempio, il caso della letteratura extrabiblica rabbinica, tipo Talmud, Toldoth e altri lavori, la quale è considerata, nel migliore dei casi, blasfema, solo perchè riporta un profilo ed una visione dei personaggi fondamentali del Nuovotestamento, sensibilmente diversi da quelli proposti dal clero, per così dire 'falsario', da circa 19 secoli a questa parte.


Saluti


Veritas
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MessaggioInviato: 04/10/2009, 07:32 
Cita:
Sig. Veritas scrive:

Gli studi dei grecisti non sono 'perversi', piuttosto, oserei dire, 'casarecci', nel senso che coloro che si dilettano in simili passatempi (in genere utili alla causa della ricerca esegetica) tendono spesso a piegare tali studi o i presunti risultati 'affidabili' scaturenti da essi, alle loro personali vedute o, peggio ancora, di 'lobby'!




Semplicemente da incorniciare,

pensiero stupendo,

esperienza vissuta e provata,

sebbene il Sig. Veritas mi avesse avvertito anticipatamente.

Ho pure osservato tale realtà nelle note in fondo pagina, riguardanti gli argomenti più critici delle traduzioni.

Ad esempio nota n° 83 a fondo pagina 1247 di Antichità Giudaiche a cura di Giuseppe Moraldi, edizione Utet.

Ho sperimentato tale realtà con interessi di parte anche confrontando traduzioni dal greco di diversi autori ad esempio: Antichità Giudaiche a cura di Giuseppe Moraldi, Utet libreria e Antichità Giudaiche a cura dell'Abate Francesco Angiolini edizioni Brenner.



Cita:
Sig Veritas scrive:

Se non vado errato, questo è stato proprio il caso del comparto clericale e filoclericale, il quale arroga alla sua produzione 'sacra' un carattere di 'verità assoluta', mentre alle rimanenti letterature un carattere in armonia con il concetto di spazzatura!




Assolutamente vero!!!!

Perfettamente d'accordo!!!

Qui vorrei ricordare quante torture e dolori e infine la morte, hanno dovuto sopportare chi osava solo dubitare non dico contestare le verità/falsità della chiesa.



Un caro saluto


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 04/10/2009, 07:37, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/10/2009, 23:37 
Cita:
Giovanni dalla Teva ha scritto:


Cita:
Sig. Veritas scrive:

Gli studi dei grecisti non sono 'perversi', piuttosto, oserei dire, 'casarecci', nel senso che coloro che si dilettano in simili passatempi (in genere utili alla causa della ricerca esegetica) tendono spesso a piegare tali studi o i presunti risultati 'affidabili' scaturenti da essi, alle loro personali vedute o, peggio ancora, di 'lobby'!




Semplicemente da incorniciare,

pensiero stupendo,

esperienza vissuta e provata,

sebbene il Sig. Veritas mi avesse avvertito anticipatamente.

Ho pure osservato tale realtà nelle note in fondo pagina, riguardanti gli argomenti più critici delle traduzioni.

Ad esempio nota n° 83 a fondo pagina 1247 di Antichità Giudaiche a cura di Giuseppe Moraldi, edizione Utet.

Ho sperimentato tale realtà con interessi di parte anche confrontando traduzioni dal greco di diversi autori ad esempio: Antichità Giudaiche a cura di Giuseppe Moraldi, Utet libreria e Antichità Giudaiche a cura dell'Abate Francesco Angiolini edizioni Brenner.



Cita:
Sig Veritas scrive:

Se non vado errato, questo è stato proprio il caso del comparto clericale e filoclericale, il quale arroga alla sua produzione 'sacra' un carattere di 'verità assoluta', mentre alle rimanenti letterature un carattere in armonia con il concetto di spazzatura!




Assolutamente vero!!!!

Perfettamente d'accordo!!!

Qui vorrei ricordare quante torture e dolori e infine la morte, hanno dovuto sopportare chi osava solo dubitare non dico contestare le verità/falsità della chiesa.



Un caro saluto



Grazie per gli apprezzamenti!.... Anch'io mi ritrovo con le tue osservazioni.


Saluti


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Se Adamo si fosse accontentato di pesche, uva, pere e ananassi, oggi vivremmo nel Paradiso Terrestre.
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MessaggioInviato: 05/10/2009, 19:10 
Cita:
peppe ha scritto:

Se Adamo si fosse accontentato di pesche, uva, pere e ananassi, oggi vivremmo nel Paradiso Terrestre.
Bertrand Russell



Già, ma i teologi sarebbero vissuti chiedendo l'elemosina..



Saluti


Veritas

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MessaggioInviato: 13/10/2009, 00:58 
pubblicato in: http://consulenzaebraica.forumfree.net/ ... y354054747

Cita:
Nochiesa ha scritto:

(nochiesa @ 9/10/2009, 19:47)

.......Ed ecco le tesi di Pixner:”Si può giustamente supporre che Nazara-Nazaret(piccolo nezer)aveva ricevuto il nome di un clan davidico il quale ,presumibilmente verso la fine del II secolo a.c. era tornato da Babilonia.
.........Non si sa quale fosse il nome che questo villaggio ebbe nell’eta’ del bronzo .Pare che sia stato abbandonato intorno all’anno 733 a.c. ....................In effetti dagli scavi archeologici a Nazaret si evince che il borgo e’ stato a lungo disabitato,dal VI al II secolo a. c. finche’ un gruppo del clan davidico dei Nazorai,nel periodo dei maccabei ,ripopolo’di nuovo il villaggio abbandonato,di ritorno dall’esilio babilonese.(A Socci :Indagine su Gesu’..pag233)

Cosa ne pensa lei sig Veritas ?

Un saluto

Visto che sono su "consulenza Ebraica" vorrei gentilmente chiedere: Nazareno/Nazoreo deriva da "nezer" ?
Il suo significato e' per caso "VIRGULTO","GERMOGLIO" ?

Un saluto



Che il sito di Nazareth fosse abitato, prima che vi si insediassero i 'notzrim' (nazareni), io lo ritengo poco probabile. Come gli scavi archeologici hanno ampiamente dimostrato, l'area fu inizialmente dedicata alle sepolture, e dubito fortemente che i giudei ortodossi, in virtù delle remore indotte dalla stessa religione giudaico-ortodossa, abbiano mai pensato di fondarvi un villaggio! Queste remore invece non esistevano per i nazareni, visto che essi finirono con l'insediarsi in tale area.

E' altamente probabile, comunque, che i nazareni, chiamati in origine anche 'santi' e 'benè Abba' ('figli del Padre': v. il nazareno Gesù bar Abba), per sfuggire le angherie e le persecuzioni di Giosia contro coloro che si rifiutavano di accettare la sua riforma monotestica, sia siano rifugiati inizialmente nell'area prospicente il Monte Carmelo, al tempo sotto il dominio della Fenicia, e quindi al riparo da Giosia. Tuttavia, con il passare degli anni, i nazareni finirono con l'insediarsi anche in aree relativamente distanti dal Monte Carmelo, come ad esempio nell'area in cui vennero costruite le case e le fattorie che costituiranno poi l'abitato di Nazareth.

"...Visto che sono su "consulenza Ebraica" vorrei gentilmente chiedere:Nazareno/Nazoreo deriva da "nezer" ?"

ASSOLUTAMENTE NO!.. Come tu stesso hai specificato, 'netzer' in ebraico significa 'germoglio, virgulto', ed i nostri ospiti israeliti non potranno che confermartelo. Non a caso, nel Talmud è riportato che uno dei CINQUE discepoli di Gesù si chiamava 'Netzer'.

Si trattò, quasi sicuramente, di Giovanni (o Giovanni 'Marco'), il pseudo autore del 4° vangelo, il quale fu il secondogenito di Gesù e quindi il più piccolo, da cui 'virgulto' o 'giovane germoglio'. Il primogenito, vale a dire Giuseppe detto 'Bar Naba', figura, nella lista dei cinque discepoli citati dal Talmud, con l'apparente nome di 'Buni': quasi sicuramente un accorciativo di 'ben Rabbuni', dovuto, probabilmente, all'idiosincrasia giudaica nel non voler riconoscere per Gesù lo status di 'Rabbi' (o 'Rabbuni').

Nazareno o Nazoreo deriva invece dall'ebraico 'NOTZRI', termine che a sua volta deriva da NATZARA, la cui accezione più ricorrente, nelle pagine bibliche, è quella con il significato di 'custodia, conservazione, guardiania'. Il 'Notzri', dunque, era il guardiano, il custode, il conservatore, etc.

La parola NOTZRIM (Nazareni) rappresenta il plurale maschile di 'Notzri' (pl. femminile 'NOTZROTH', da cui il nome 'Nazareth'). Essa, in origine, faceva parte della locuzione ebraica 'NOTZRIM HA-BERYTH' (o B'ryth), la cui accezione era: CUSTODI DELL'ALLEANZA (o Legge mosaica). Dal momento che i Notzrim (Nazareni) affermavano di custodire ed osservare la VERA legge che Mosè trasmise oralmente al suo popolo, in contrapposizione a quella scritta (e corrotta) dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme, il termine Notzrim finì, col tempo, con l'acquisire il concetto di 'quelli della verità'. Tale aspetto fu alla base dell'erronea affermazione, da parte dell'autore del vangelo di Filippo, secondo la quale Natzara, da cui Notzri/Notzrim, significasse 'verità'.


Saluti



Veritas
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Cita:
Qual è il Vangelo più antico ?

(Aialon @14/10/2009, 01:52)

Ho letto qualche decina di articoli che dimostrano "incontrovertibilmente" che il Vangelo più antico è... quello di cui si occupa l'articolo.
In breve, mi sembra che ci siano varie scuole di pensiero, ma ci sarà un opinione prevalente o no?

A.



E' altamente probabile che il primo 'euaggelion' ad essere stato scritto, fu quello utilizzato dalla chiesa giudeo-cristiana di Antiochia, fondata tra l'85 ed il 90. Il suo titolo fu, quasi sicuramente, il 'vangelo di Giovanni', senza tuttavia che vi sia stato alcun legame con il presunto evangelista e la sua figura, dal momento che il Giovanni in questione fu Giovanni di Gamala, figura resa artificiosamente carismatica, in quanto proposta come quella del 'moschyah' atteso dall'immaginario comune giudaico del tempo.

Il culto 'giudeo-cristiano', malgrado gli sconcertanti tentativi depistanti da parte degli apologisti falsari(*), di cui la struttura clerico-cattolica ha sempre abbondato, non ebbe MAI a nulla a che vedere con il catto-cristianesimo, nato, tra l'altro, oltre 50 anni dopo la fondazione del giudeo-cristianesimo: un culto strettamente filogiudaico, dal momento che il suo messaggio era rivolto esclusivamente al mondo ebraico, con particolare riguardo all'ambiente dei ribelli messianisti, il quale costituiva un grosso problema per le autorità imperiali romane, spesso costrette ad impegnare ingenti risorse per domare i vari focolai di rivolta, che di sovente si accendevano nell'inquieta Palestina.

Dal momento che con tale messaggio si voleva indurre i ribelli, e quelli che potenzialmente lo potevano diventare, ad abbandonare ogni progetto di ribellione e ad accettare serenamente la dominazione romana, in vista della rincompensa 'post-mortem' (sic!), il messaggio non poteva essere che strettamente filogiudaico, altrimenti sarebbe stato assurdo sperare che esso potesse venire recepito dal mondo della ribellione messianista. (basti semplicemente riflettere sulla proposta di un dio incarnato ed al fatto che egli dava da mangiare e da bere ai suoi discepoli la sua carne ed il suo sangue: messaggio tutt'ora insito nella dottrina catto-cristiana!!...)

Lo scopo di tutto ciò, non fu solo a favore degli interessi di Roma, ma, nell'ottica di chi ne fu l'ispiratore (personaggio del 'milieu' imperiale), anche a vantaggio dello stesso popolo ebraico (verso la cui religione 'l'ispiratore' si era convertito), al fine di prevenire un'altra, più devastante guerra contro i romani, come purtroppo avvenne, con buona pace dei fondatori del giudeo-cristianesimo, con la guerra del 132-135, detta anche 'guerra di Bar Kochba', la quale ebbe, come conseguenza, la definitiva diaspora del popolo ebraico della Palestina.

Dal vangelo di Giovanni (di Gamala), dopo la fine del giudeo-cristianesimo in concomitanza con la diaspora ebraica, si ottenne il primo prototipo del vangelo di Luca, attraverso profonde e ripetute revisioni del testo originario, al fine di adattare la narrativa 'cucita' addosso alla figura di Giovanni di Gamala, a quella di Gesù di Nazareth, personaggio assolutamente diverso dal primo!

Tuttavia, ancora oggi rimangono 'vestigia' dell'originario vangelo di Giovanni di Gamala nel testo dell'attuale vangelo di Luca, come, ad esempio, la descrizione della città di 'Gesù', situata su di un'alta montagna, sulla cui sommità si apriva un mortale precipizio (vale a dire la città di Gamala) e la natività di Giovanni(**), che i falsari fondatori del culto catto-cristiano trasformarono nella natività di Giovanni il Battista: un maestro gnostico, quando è risaputo dell'estremo ostracismo che il cattolicesimo nativo nutriva verso il mondo dello gnosticismo!...


______________________________

Note:

(*) - costoro arrivarono al punto di far credere che gli ebioniti di Gerusalemme, guidati da Giacomo il Giusto, erede carismatico di Giovanni il Battista, fossero stati dei giudeo-cristiani e quindi dei proto-cristiani. Non solo gli ebioniti di Giacomo, GNOSTICI a tutti gli effetti, non ebbero mai nulla a che vedere con il giudeo-cristianesimo, essenzialmente filogiudaico, ma neppure con il catto-cristianesimo, dal momento che la figura di Gesù, in tale ambiente ebionita, era vista malevolmente ed in senso fortemente critico, sebbene Giacomo il Giusto fosse stato il fratellastro di Gesù. Ancora oggi nella letteratura dei Mandei, i cui antichi progenitori erano del tutto assimilabili agli ebioniti di Giacomo, è riportato che Gesù fu un traditore. Ragioni storico-ambientali giustificano razionalmente tale punto di vista ebionita-mandaico.

(**) - dal protovangelo di Giacomo, il cui testo originario venne sicuramente redatto sulla scorta dei ricordi di famiglia di Giacomo il Giusto (o il 'minore') tramandati oralmente, si evince ancora meglio che il Giovanni della natività fu Giovanni di Gamala e NON Giovanni il Battista! Naturalmente, questo aspetto non faceva assolutamente parte del 'bagaglio' di ricordi di Giacomo il Giusto, ma vi vennero aggiunti da chi intese trasformare la vicenda di Giovanni di Gamala in quella di Gesù di Nazareth. Da tale contesto evangelico, manca totalmente la narrativa riguardante la 'fuga' in Egitto di Giuseppe e la sua famiglia. Ciò è del tutto naturale, dal momento che tale allucinante panzana venne aggiunta al vangelo di Matteo tra la metà del II secolo e l'inizio del III. Sono riuscito a scoprire un traccia precisa che spiega come potè venire in mente a qualcuno dei furbastri 'volpini', altrimenti detti 'padri della chiesa', d'inventare una simile panzana. Conto di esporla in un prossimo futuro.


Veritas

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MessaggioInviato: 16/10/2009, 20:25 
Dice Veritas

ASSOLUTAMENTE NO!.. Come tu stesso hai specificato, 'netzer' in ebraico significa 'germoglio, virgulto', ed i nostri ospiti israeliti non potranno che confermartelo. Non a caso, nel Talmud è riportato che uno dei CINQUE discepoli di Gesù si chiamava 'Netzer'.

Dice A Socci a pag 232 di "Indagine su Gesu":.....Nazaret,non era chiaro se in ebraico fosse scritta con la "Z" oppure con la "S".La chiara "Z" dell' iscrizione ebraica ha risolto il probblema a favore di "nezer"(GERMOGLIO)


Continua poi sempre su "Indagine su Gesu"a pag 232......A questo punto sappiamo che l'appellativo che davano a Gesu' non aveva niente a che fare con i Nazirei ,quei "consacrati"che si astenevano dalle bevande e si lasciavano crescere i capelli.Ma veniva proprio da "nezer".E sappiamo che anche Nazaret ha a che fare con la stessa radice "nezer".

Ora se e' "netzer "a significare "germoglio"come puo' esserlo "nezer" ??
Noi sappiamo tutti che "nezer"era la corona dei sommi sacerdoti su cui erano incise le parole "Sacro a DIO"(Consacrato)
Eppure questo disgustoso polpettone del sig Socci viene considerato dai cattolici, una vera e propria opera d'arte !!!!




Dice Veritas



Si trattò, quasi sicuramente, di Giovanni (o Giovanni 'Marco'), il pseudo autore del 4° vangelo, il quale fu il secondogenito di Gesù e quindi il più piccolo, da cui 'virgulto' o 'giovane germoglio'. Il primogenito, vale a dire Giuseppe detto 'Bar Naba', figura, nella lista dei cinque discepoli citati dal Talmud, con l'apparente nome di 'Buni': quasi sicuramente un accorciativo di 'ben Rabbuni', dovuto, probabilmente, all'idiosincrasia giudaica nel non voler riconoscere per Gesù lo status di 'Rabbi' (o 'Rabbuni'


Ma questo Giovanni Marco non era il figlio di quella tal Maria(madre di Gesu' ?) dalle quale corse Pietro dopo essere miracolosamente fuggito di prigione ?Atti 12,12

Era dunque il nipote di Maria Vergine!


Ultima modifica di leviatan il 16/10/2009, 20:29, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/10/2009, 20:52 
Carissimo Veritas

Giovanni di Gamala, combatteva contro Roma, non scriveva vangeli.

EUSEBIO DA CESAREA, “STORIA ECCLESIASTICA” Nel capitolo; Vita degli apostoli dopo l'ascensione di Cristo, leggiamo;

2. In quel tempo Giacomo, detto fratello del Signore, poiché anch'egli era chiamato figlio di Giuseppe - e Giuseppe era padre di Cristo e la Vergine sua promessa sposa, la quale, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo, come insegna il sacro testo evangelico --, questo stesso Giacomo, dunque, soprannominato dagli antichi anche il Giusto in virtù dei suoi meriti, fu il primo, dicono, ad occupare il trono episcopale della Chiesa di Gerusalemme.

Eusebio malgrado che, quello che ha scritto è tutto falso, ci dice leggetemi ATTENTAMENTE con gli occhi della mente ben spalancati, perche scoprirete tante cose. Segui ora questa traccia scoperta da Giovanni prima di me.
Libro XX:200 Con il carattere che aveva, Anano pensò di avere un'occasione favorevole alla morte di Festo mentre Albino era ancora in viaggio: così convocò i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome Giacomo, fratello di Gesù, figlio di Damneo-(!!!che era soprannominato Cristo!!!), e certi altri, con l'accusa di avere trasgredito la Legge, e li consegnò perché fossero lapidati.
Libro XX:203 Convinto da queste parole, Albino inviò una lettera sdegnata ad Anano minacciandolo che ne avrebbe portato la pena dovuta. E il re Agrippa, a motivo della sua azione depose Anano dal sommo pontificato che aveva da tre mesi, sostituendolo con Gesù, figlio di Damneo.

Lavoriamo con un po’di fantasia: alla sua elezione, Anano ebbe degli oppositori fra i quali Giacomo che era fratello di Gesù figlio di Damneo, concorrente di Anano alla carica di sommo sacerdote, il quale con l’occasione della morte di Festo ne approfittò per:::; il seguito è scritto nel sito “storia cristianesimo.it”, buona lettura.
Saluti Cecco


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