Grazie Carpeoro per i chiarimenti che hai dato e per quelli che prometti di dare.
SO che la massoneria si fonda su ideali umanistici e filosofici pienamente condivisibili e so che molte delle persone che aderiscono a questa associazione lo fanno per amore di questi ideali, con la voglia di migliorarsi e lo scopo di avvicinarsi a questa "verità" tanto desiderata eppure così remota e sfuggente. Probabilmente tu sei fra queste persone e sei tendenzialmente portato ad applicare il metro di misura che usi per te te stesso alle cose a cui ti senti vicino e da cui ti senti rappresentato...E' comprensibile dunque che, riconoscendoti in quella parte integra della massoneria, tu ti senta offeso da un pregiudizio che tende "a fare di tutta l'erba un fascio"...
Ma siano sicuri che la valenza negativa che sta via via assumendo il termine "massone" sia attribuibile alla diffusione di un pregiudizio piuttosto che che ad una precisa trasformazione storica dovuta ad una realtà che sta evolvendo in una determinata direzione?
Nonostante il suo carattere elitario, la massoneria è un ordine collocato in seno alla società e che dalla società pesca i sui membri. Membri spesso scelti per la loro eccellenza, certo, ma anche per la posizione che occupano in seno alla comunità di appartenenza. Non occorre essere dei complottisti per capire di che pasta sono fatte alcune delle persone che raggiungono questi requisiti di eccellenza... E le persone si portano dietro ideali interessi, etica e morale (qualunque essi siano)... Cosa succede quando tutti questi valori confluiscono all'interno di sistema di aggregazione che pur volendo mantenersi retto e virtuoso, di fatto favorisce con la propria propensione alla segretezza, coloro i cui intenti sono tutt'altro che retti e virtuosi?
E la protezione che i fratelli si promettono l'un l'altro di chi potrebbe fare il gioco e a chi potrebbe risultare più allettante se non a coloro che hanno bisogno di coprire i propri comportamenti illeciti?
Facile presumere che all'interno di associazioni con queste caratteristiche di segretezza, la propensione alla corruzione che dilaga in maniera endemica in ogni sistema sociale, possa trovare terreno fertile più che altrove.
Ovviamente le mie sono solo speculazioni che potrebbero anche restale tali...
Vi sottopongo un' intervista a Maurice Caillet, Venerabile di una Loggia francese, che svela alcuni segreti della massoneria nel suo libro “Sono stato massone”:
Cita:
Maurice Caillet: L'elezione di Valéry Giscard d'Estaing a Presidente della Repubblica Francese portò Jacques Chirac a diventare Primo Ministro, avendo questi come consigliere personale Jean-Pierre Prouteau, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, principale ramo massonico francese, di tendenza laicista. Al Ministero della Sanità fu collocata Simone Veil, giurista, ex deportata di Auschwitz, che aveva come consigliere il dottor Pierre Simon, Gran Maestro della Grande Loggia di Francia, con il quale io mantenevo una corrispondenza. I politici erano ben circondati da quelli che chiamavamo i nostri “Fratelli tre punti”, e il disegno di legge sull'aborto venne elaborato rapidamente. Adottata dal Consiglio dei Ministri nel mese di novembre, la legge Veil venne votata a dicembre. I deputati e i senatori massoni di destra e di sinistra votarono all'unanimità!
Lei afferma che tra i massoni c'è il dovere di aiutarsi. Continua ad essere così?
Maurice Caillet: I “favori” sono un'abitudine in Francia. Certe Logge cercano di essere virtuose, ma il segreto che regna in questi circoli favorisce la corruzione. Nella Fratellanza degli Alti Funzionari, ad esempio, si negoziano certe promozioni, e in quella per le Costruzioni e le Opere Pubbliche si distribuiscono i contratti, con notevoli conseguenze finanziarie.
Lei ha beneficiato di questi favori?
Maurice Caillet: Sì. La Corte d'Appello presieduta da un “fratello” si pronunciò sul mio divorzio ordinando spese condivise, anziché metterle tutte a mio carico, e ridusse l'entità del contributo che dovevo dare ai miei figli. Tempo dopo, in seguito a un conflitto con i miei tre soci della clinica, un altro “fratello massone”, Jean, direttore della Cassa di Sicurezza Sociale, saputa la questione mi propose di assumere la direzione del Centro per gli Esami Sanitari di Rennes.
L'abbandono della Massoneria ha avuto conseguenze sulla sua carriera?
Maurice Caillet: Da allora non ho trovato posto in nessuna amministrazione pubblica o semipubblica, nonostante il mio ricco curriculum.
Ha mai ricevuto minacce di morte?
Maurice Caillet: Dopo essere stato licenziato dal mio posto di lavoro nell'amministrazione e aver iniziato ad agire contro quella decisione arbitraria, ricevetti la visita di un “fratello” della Grande Loggia di Francia, cattedratico e segretario regionale di Forza Operaia, che mi disse con la massima freddezza che se fossi andato avanti presso il tribunale del lavoro “avrei messo in pericolo la mia vita” e lui non avrebbe potuto far niente per proteggermi. Non ho mai immaginato di poter essere minacciato di morte da noti e onorevoli massoni della nostra città.
Lei era membro del Partito Socialista e conosceva molti dei suoi “fratelli” che si dedicavano alla politica. Potrebbe dirmi quanti massoni ci sono stati nel Governo di Mitterrand?
Maurice Caillet: Dodici.
E in quello attuale di Sarkozy?
Maurice Caillet: Due.
Potrebbe dire a un ignorante come me quali sono i principi della Massoneria?
Maurice Caillet: La Massoneria, in tutte le sue obbedienze, propone una filosofia umanista, preoccupata in primo luogo per l'uomo e consacrata alla ricerca della verità, pur affermando che questa è inaccessibile. Rifiuta ogni dogma e sostiene il relativismo, che colloca tutte le religioni su uno stesso piano, mentre dal 1723, nelle Costituzioni di Anderson, pone se stessa su un piano superiore, come “centro d'unione”. Da ciò si deduce un relativismo morale: nessuna norma morale ha in sé un'origine divina e, quindi, definitiva, intangibile. La sua morale evolve in funzione del consenso delle società.
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