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MessaggioInviato: 28/02/2010, 23:49 
Riprendendo dal post precedente, parlo dei collegamenti mesopotamici con il mito della Genesi.
Abbiamo già detto che la prima redazione della Genesi risale al V-VI secolo a. C., risalente al ritorno degli Ebrei in Palestina da Babilonia.
Prima la Bibbia non c’era, anche se penso che non si può escludere la possibilità dell’esistenza di testi scritti. La dottrina ebraica si trasmetteva oralmente.
Poi si deve essere formato un contrasto fra la cultura degli Ebrei deportati, che avevano assorbito la cultura di una civiltà senz’altro molto più evoluta e sofisticata, e gli Ebrei che invece erano rimasti in Palestina, sottoposti alle influenze di altre culture limitrofe, come quella dei Fenici, o degli Egiziani.
Dunque quella è l’epoca in cui ha cominciato a formarsi la religione ebraica come la conosciamo, mentre prima, mancando i testi scritti, si possono solo fare delle ipotesi.
La tradizione della settimana deve probabilmente essersi introdotta con il ritorno dei deportati.
Essa è stata inventata dai mesopotamici, e si riferisce a una forma di astrologia, per cui ogni giorno della settimana è sotto il dominio di uno dei sette pianeti del firmamento: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno. Ancora adesso i nomi della settimana, anche in italiano, dimostrano questa provenienza.
Ma cos’altro possono aver portato gli Ebrei da Babilonia e dal suo vasto impero? Forse anche il mito del giardino dell’Eden?
Come ho già detto, anche i Sumeri avevano un giardino dell’Eden nella loro mitologia: un luogo splendido in riva al mare, un’isola verde e ubertosa, ricca di alberi da frutto, dove aveva avuto inizio la Creazione, e che aveva avuto per protagonisti due divinità sumere particolarmente importanti: Ninhursag, Dea della Terra, ed Enki, Dio dell’Abisso di acque sotterranee da cui scaturiscono i fiumi. Ninhursag era stata la Dea che aveva creato gli uomini, evidentemente traendoli dalla sua stessa sostanza: la terra.
Quel luogo si chiamava Dilmun, ma non era un luogo immaginario: aveva una collocazione geografica ben precisa: il Barhein, nel Golfo Persico.
In quel luogo, alle più lontane origini della civiltà dei Sumeri, era sorta una civiltà con essa imparentata. Essa era un luogo di commercio e di scambio, poiché faceva da porto di scambio fra le città-stato sumeriche, e la misteriosa civiltà dell’Indo, che aveva indubbi legami con la prima.
Ora la zona è un deserto, ma in quel tempo remoto, più di cinquemila anni fa, gli abitanti di Dilmun, il vero Eden, avevano avuto contatti commerciali, ancora prima che con le città-stato di Sumer, con la cultura neolitica di Al-Obeid, che l’ha preceduta.
La cultura di Al-Obeid, più primitiva, ci ha lasciato molti reperti, fra cui alcune stranissime statuette di esseri umanoidi con la testa di serpente, o perlomeno di rettile.
Non è dato sapere chi fossero queste divinità “ofidocefale”, ma esse vengono rappresentate come esseri che camminano sulle due gambe, e che si immagina che parlino e che si comportino esattamente come esseri umani, dato anche che una di loro è una donna che tiene in braccio un bambino.
In seguito, pare che Al-Obeid decadde e scomparve a causa di una grande alluvione, forse quella che viene tramandata come il Diluvio. Dalle sue ceneri nacque, sembra, la civiltà di Sumer, con le sue città-stato.
La leggenda riferita da Berosso parla della fondazione di Sumer da parte di un essere umanoide “metà uomo e metà pesce”, anfibio ed ermafrodito, che doveva tornare nell’acqua a ogni tramonto per non morire. Si chiamava Oannes, e pare che debba essere identificato con Enki, Dio della Sapienza. Di fatto, secondo la leggenda Oannes era stato portatore di civiltà presso i Sumeri, ed era legato all'acqua. La somiglianza è evidente.
A Dilmun invece la prosperità proseguì senza interruzioni fino a quando la caduta della civiltà dell’Indo rovinò gli affari dell’isola, e piano piano, anche a causa del cambiamento del clima, essa fu progressivamente abbandonata, man mano che diventava sempre più arida.
Ma in quel luogo c’era un importante santuario di Enki, ancora e sempre lui, considerato là il Dio principale.
Era davvero lui il serpente dell’Eden? Sembra di sì, dato che pare che fece molto arrabbiare la Dea della Terra, creatrice degli uomini, nel giardino di Dilmun, commettendo una grave trasgressione, per essere poi condannato a subire grandi sofferenze. Pare anche che avesse rapporti incestuosi con le figlie. Si noti che il serpente è anche un simbolo fallico, e il suo culto è associato a culti di fecondità, culti sessuali.
Culti che sicuramente non potevano piacere agli Ebrei. Se poi consideriamo che la religione sumerica prevedeva la presenza di sacerdotesse-prostitute, cioè della prostituzione sacra, allora si capisce ancora meglio perché gli Ebrei dovevano provare non molta simpatia per Enki, ed identificarlo con il serpente “ingannatore”.
Purtroppo non ho particolari della leggenda più dettagliati, né della civiltà di Dilmun.
Ma a questo punto viene da chiedersi: non è forse vero che a questo punto il serpente dell’Eden, anziché essere un nemico dell’uomo, assomiglia molto al povero Prometeo, l’unico Titano buono, che per amore degli uomini gli regalò il fuoco, dando inizio alla civiltà, e per questo fu punito da Zeus, il Dio Supremo?
Dovremmo forse leggere il libro della Genesi non dico in senso completamente rovesciato, ma senz’altro obliquo, o ambiguo?
È possibile inoltre che gli autori ebraici che redassero per la prima volta la Genesi, avessero voluto, come dire, mettere in guardia, o presentare negativamente, un culto che sentivano come rivale, e che avevano conosciuto bene durante il loro lungo soggiorno a Babilonia?
Un Dio della saggezza e della conoscenza che aveva per simbolo il serpente, un Dio astuto e seduttore, che esercitava un notevole carisma sulle folle? Il culto di Enki o Ea, beninteso. O di Oannes, che forse era la stessa cosa.
Perlomeno, penso che non lo si possa escludere.
Dunque, abbiamo visto nel precedente post, che il significato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male è la spiegazione del semplice fatto che gli uomini sono gli unici esseri sulla Terra simili agli Dei, per il fatto di poter distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo.
Sono in grado di fare cioè delle scelte e di essere responsabili.
Le Chiese Cristiane hanno cercato di dare spiegazioni arrampicate sugli specchi, per giustificare Dio e per non far pensare la cosa più immediata e semplice: che l’uomo e la donna, mangiando del frutto, non hanno perso qualcosa, bensì l’hanno guadagnato.
Una delle spiegazioni che ho trovato, era che in realtà la “conoscenza del bene e del male” andava intesa nel senso di “decidere da soli cosa è bene e cosa è male, senza preoccuparsi dei comandamenti di Dio”.
La scacciata dall’Eden, poi, sarebbe stata una metafora per indicare la perdita delle facoltà spirituali di cui erano portatori, e che rendevano i progenitori “senza peccato”.
Ma così non è, perché in nessun punto della Genesi si dice che Adamo ed Eva erano diventati “peccatori”, bensì si dice che “gli si aprirono gli occhi” e che “erano simili a Dio”. L’esatto opposto della perdita di una facoltà.
Ciò che hanno perso, l’hanno perso solo perché poi Dio li ha maledetti per sempre, lui, la donna e il serpente. Hanno perso una cuccia confortevole, non l’anima. Anzi, si può dire che in un certo senso, secondo il senso di “anima” del tempo, essi l’hanno finalmente trovata mentre Dio non voleva questo.
E non ha dato a nessuno di loro tre una possibilità di redenzione, né a loro, né ai loro discendenti. Non c’è nessuna promessa di una salvezza messianica, nessuna speranza di una vita ultraterrena. C’è solo una vita di fatica e dolori che si conclude nel nulla della morte, e tutto perché l’uomo e la donna non hanno voluto rimanere nella loro condizione di servi.
Dio li ha scacciati non perché erano “peccatori”, ma perché non gli servivano più, anzi, erano diventati una minaccia, perché l’uomo era diventato “uno di loro”, per la conoscenza del bene e del male.
Il Signore Dio doveva scacciare Adamo ed Eva dall’Eden, altrimenti avrebbero continuato a mangiare dell’albero della vita, e oltre che intelligenti come “Loro”, sarebbero diventati anche immortali come “Loro”. Loro chi?
Ritorna la questione del plurale: si è detto che il plurale “Elohim” nella Bibbia è molto vago, e si riferisce a un plurale di indefinibilità. Credo che si intenda qualcosa che corrisponda in certo modo all’italiano ai termini astratti e generici, cioè in questo caso significherebbe “la Divinità” anziché “gli Dei”, un termine ambiguo che in italiano può essere usato per riferirsi sia al singolare che al plurale. “la Divinità” può essere inteso sia come “Dio” o anche come “gli Dei”.
Certo, questo può valere quando il plurale è riferito in terza persona…. Ma quando è riferito in prima persona, e indica chiaramente un gruppo di persone?
Il Signore Dio l’ha detto chiaramente “ora l’uomo è come uno di noi per la conoscenza del bene e del male, che non stenda la mano sull’albero della vita e viva per sempre”.
Innanzitutto, attesta che il serpente aveva detto la verità, e lui aveva mentito, e poi fa capire che non c’è solo lui, ma che ci sono altri come lui.
Nel Medio Oriente esistono diversi miti di uomini che rischiano di diventare simili agli Dei, carpendo poteri e conoscenze, e perciò vengono puniti.
Gli Dei sumerici e mesopotamici sono gelosi del loro potere, tengono per sé il segreto della vita, e non lo vogliono condividere con gli uomini, i quali sono destinati a scendere poi nel regno dei morti, il quale viene generalmente dipinto a tinte fosche. Gli Ebrei condividevano all’inizio la stessa concezione dell’aldilà.
Quando Dio maledice l’uomo e la donna, dice alla donna che “moltiplicherà le sue gravidanze e partorirà figli con dolore”, ma dalle sue parole sembra che prima non fosse neanche previsto che dovesse avere figli. Infatti, solo dopo aver mangiato del frutto proibito, suo marito la chiama Eva, perché diventerà la madre dei viventi.
Non c’è dunque neanche l’assicurazione che Adamo ed Eva avrebbero avuto dei figli, nell’Eden, perché quando Dio crea la donna, non dice ai due: “crescete e moltiplicatevi”, come invece ha detto nel primo capitolo.
Qui invece la riproduzione sembra una maledizione, dovuta anche al fatto che l’uomo e la donna non possono più mangiare del frutto della vita come facevano prima, e quindi dovendo invecchiare e morire, devono procurarsi numerosi eredi.
Questo per far capire di nuovo quante contraddizioni, quante ambiguità ha il testo della Genesi.
Eppure di una cosa possiamo essere certi: che quello che vi è narrato non ha nulla a che fare con la teologia cristiana, e il voler giustificare i dogmi delle Chiese cristiane con l’interpretazione della Genesi, è un’operazione indebita e improponibile, in quanto la Genesi c’entra con il Dio cristiano tanto quanto il Budda c’entra con gli Dei dell’Olimpo.
La dottrina del “peccato originale” dimostra l’utilizzo improprio della Genesi da parte del Cristianesimo, e il fondamento stesso della teologia del Cristo, così come viene interpretata dalle Chiese tradizionali.
Tale dottrina è stata introdotta da San Paolo, il vero iniziatore della dottrina cristiana, quello che più ha influenzato, fra i vari apostoli, la formazione della dottrina cristiana.
San Paolo diceva che, come il peccato era entrato nel mondo per colpa di un solo uomo, cioè Adamo (le donne non le considerava per niente, manco si ricorda che è stata Eva la prima a mangiare il frutto proibito), così la redenzione dal peccato era avvenuta per causa di un solo uomo, Cristo.
Ma la teologia ebraica non ha mai detto che esiste qualcosa che si chiama “peccato originale”, e nemmeno i musulmani, perché entrambe le religioni, che non considerano Cristo il Figlio di Dio, dicono che, anche se il mangiare del frutto proibito fu un peccato, non per questo i loro figli e discendenti erano segnati da tale peccato, nascendo anch’essi “senza peccato” come erano nati Adamo ed Eva.
In pratica, ognuno ha i suoi peccati, e ne subisce le conseguenze, ma nessuno ha i peccati dei progenitori, né ne deve seguire le conseguenze.
Perché allora le Chiese Cristiane, solo loro, sono così tenacemente legate a questa dottrina?
Perché se la abbandonassero, sarebbero costrette ad abbandonare anche l’idea della redenzione universale del Cristo.
Cristo diventerebbe un profeta come gli altri, anche se più importante. Il suo sacrificio non sarebbe servito a redimere i peccati del mondo, cioè dei figli di Adamo ed Eva, e tutta la teologia cristiana dovrebbe essere riveduta.
Per questo le Chiese, in particolar modo la Chiesa Cattolica, tenacemente legata alla sua storia dottrinale, non potrebbe mai accettare di leggere la Genesi semplicemente come un mito antico che non ha niente da dire, dal punto di vista religioso, ai cristiani di oggi.
E probabilmente anche a nessun altro.
Il Dio della Genesi, o forse gli Dei, dato che più di una volta abbiamo la sensazione di trovarci a un gruppo di persone, e non a una sola, non ha niente a che vedere con le concezioni di Dio del nostro tempo.
È un Dio egoista e geloso, che non appena si rende conto di non poter utilizzare il proprio servo, lo scaccia dal giardino, nel mondo brullo e ostile di fuori, a cavarsela da solo.
E tutto appare così misterioso, così ambiguo e irrisolto….
Per impedire che Adamo e la sua stirpe rientrino in qualche modo nel suo preziosissimo giardino, Dio pone dei Cherubini a guardia dell’accesso al giardino, “ad oriente”.
Era forse a loro che si rivolgeva quando diceva: “ecco, ora l’uomo è diventato come uno di noi, dobbiamo impedirgli di diventare anche immortale”?
Cosa sono i Cherubini? Secondo la tradizione, essi paiono essere gli Angeli più potenti, più vicini a Dio. Quelli che stanno accanto al suo trono.
Il loro aspetto è spaventoso: hanno quattro ali e quattro volti: uno di uomo, uno di aquila, uno di toro e uno di leone.
Sul loro modello sono stati rappresentati i Quattro Viventi che governano il mondo, e che stanno subito sotto Dio nella gerarchia celeste, o almeno così sembra nelle pagine dell’Apocalisse. Essi sono appunto un leone, un toro, un’aquila e un uomo.
Sul significato di tali immagini ci sono diverse teorie.
E cosa è la “spada infuocata” che loro usano per impedire a chiunque di entrare e ottenere il segreto dell’immortalità?
Comunque, della loro nascita, della loro origine non si dice nulla nella Genesi.
La storia di Lucifero e della sua battaglia nei cieli è nata molto tempo dopo, da tradizioni probabilmente diverse, probabilmente legate anche alla religione zoroastriana.
Lucifero poi è un nome di origine latina.
Gli Angeli dunque restano un’incognita. Forse potrebbero essere stati originariamente gli Elohim compagni di Jahweh, ma immagino che molti respingerebbero questa tesi.
Mi accorgo che anche qui ho tirato in lungo, e non sono stato capace di finire tutto il discorso.
Diciamo però che il “grosso” l’ho elaborato a sufficienza.
Per concludere quindi posso dire che la Genesi va vista appunto non come un testo che possa essere ancora attuale e valido, e nemmeno come una serie di assurde favole, quanto piuttosto come il prodotto di una mitologia antica che ancora non era riuscita a raggiungere una idea di Dio sufficientemente coerente (non che oggi ci siamo riusciti, beninteso).
E che la Genesi va letta in modo molto diverso da come siamo abituati a leggerla, e che vi possiamo trovare particolari misteriosi e ambigui, ma questo non ci dà il diritto di immaginare dietro le parole qualsiasi strampalata dottrina, trovando collegamenti che non esistono con cose assolutamente estranee ad essa.
Ho fatto notare come effettivamente la figura del serpente sia molto misteriosa, e va vista attraverso una comparazione di miti molto vasta. Ma come vedete, sono stato molto cauto. Non mi sono lasciato andare ad audaci ed estrapolate teorie alla Sitchin, per intenderci. Anche se devo dire che Sitchin mi ha suggerito molti spunti, che però ho preso appunto con molta cautela.
Deve rimanere fermo lo studio delle epoche remote a cui tali testi appartengono, uno studio scientifico.
Chi ha orecchie da intendere, intenda.


Ultima modifica di Enkidu il 01/03/2010, 00:00, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 01/03/2010, 00:04 
Cita:
leviatan ha scritto:

Una domanda per per quelli che credono che la bibbia sia un libro ispirato:per esempio Hannah,FGB, ecc
Dio sapeva o non sapeva che Adamo ed Eva avrebbero disobbedito ?
Che li avrebbe cacciati dal paradiso terrestre ?
Insomma, sapeva o no che le cose dovevano andare a finire come purtroppo o per fortuna sono andate a finire?

L’ideale:rispondere con un “SI” o con un “NO” ,il resto verra’ sicuramente da se !!



Per la dottrina cristiana, Dio sa tutto in anticipo perché per lui il tempo non esiste, quindi sa già chi peccherà e chi no, e quali saranno le conseguenze, dato che per lui gli eventi non avvengono in successione, ma in un solo attimo eterno.
Ciò, naturalmente, dà un sacco di problemi, perché la dottrina del libero arbitrio non è più credibile, ma la teologia cristiana ha la solita risposta pronta: "è il mistero di Dio". Di fronte a ogni contraddizione, invocano "il mistero di Dio".
Quindi, Leviathan, ti assicuro.... è inutile discuterne. Chi vuole credere a tutti i costi, non si lascerà condizionare dalle nostre argomentazioni.
Infatti, io non parlo per chi crede che la Genesi ci riveli Dio, bensì per chi è disposto a metterlo in dubbio.....


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 08:55 
Grazie per la risposta EnKi,..e speriamo che serva a qualcuno !


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 18:59 
Sono riuscito a trovare il resoconto del mito di Enki e Ninhursag nel giardino di Dilmun, ossia il vero giardino dell'Eden....
E quel che è più fenomenale, è che finalmente sono riuscito a scoprire perché Eva fu tratta da una costola di Adamo!
Non ci crederete, ma si è trattato a causa di un gioco di parole!
Per leggere il resoconto, ecco qui il link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_sumera

Quando si apre la pagina, scorrete giù i vari miti, e arrivate a "Enki e Ninhursag, o il Paradiso Terrestre".... rimarrete sorpresi.


Ultima modifica di Enkidu il 01/03/2010, 19:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 01/03/2010, 19:20 
Cita:
leviatan ha scritto:

Una domanda per per quelli che credono che la bibbia sia un libro ispirato:per esempio Hannah,FGB, ecc
Dio sapeva o non sapeva che Adamo ed Eva avrebbero disobbedito ?
Che li avrebbe cacciati dal paradiso terrestre ?
Insomma, sapeva o no che le cose dovevano andare a finire come purtroppo o per fortuna sono andate a finire?

L’ideale:rispondere con un “SI” o con un “NO” ,il resto verra’ sicuramente da se !!



Ovviamente SI, per le ragioni che Enkidu ha già anticipato, salvo il discorso del "mistero di Dio", ora, Dio è sicuramente misterioso, ma non temete, sono pronto a mettere in dubbio tutto, soprattutto ora che Enkidu ha messo mano ad un'esegesi veramente interessante.

Ad ogni modo, ritengo che tutto il racconto dei primi capitoli di Genesi, e non da ora, sia da intendere in modo allegorico, ed in questo ben si calza anche l'origine sumerica del testo.

Notare che la bibbia, seppure sembri avere basi anche scientifiche, non è mai stata un libro di scienze.

Un saluto


Ultima modifica di fgb il 01/03/2010, 19:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 23:29 
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fgb ha scritto:

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leviatan ha scritto:

Una domanda per per quelli che credono che la bibbia sia un libro ispirato:per esempio Hannah,FGB, ecc
Dio sapeva o non sapeva che Adamo ed Eva avrebbero disobbedito ?
Che li avrebbe cacciati dal paradiso terrestre ?
Insomma, sapeva o no che le cose dovevano andare a finire come purtroppo o per fortuna sono andate a finire?

L’ideale:rispondere con un “SI” o con un “NO” ,il resto verra’ sicuramente da se !!



Ovviamente SI, per le ragioni che Enkidu ha già anticipato, salvo il discorso del "mistero di Dio", ora, Dio è sicuramente misterioso, ma non temete, sono pronto a mettere in dubbio tutto, soprattutto ora che Enkidu ha messo mano ad un'esegesi veramente interessante.

Ad ogni modo, ritengo che tutto il racconto dei primi capitoli di Genesi, e non da ora, sia da intendere in modo allegorico, ed in questo ben si calza anche l'origine sumerica del testo.

Notare che la bibbia, seppure sembri avere basi anche scientifiche, non è mai stata un libro di scienze.

Un saluto


E' appunto quello che afferma normalmente la teologia sia cristiana che anche ebraica, da quello che ho potuto capire dei post di Ariel. Cioè che la Genesi va intesa in senso allegorico.
Io, semplicemente, nego anche l'interpretazione allegorica, e accetto solo quella mitica.
La questione scientifica poi, manco si pone, dato che scienza e religione sono due cose separate, anche se il mondo è pieno di fanatici che non sono d'accordo......
Chi non comprende che la religione e la scienza sono due cose completamente diverse, non ha capito né l'una né l'altra.


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MessaggioInviato: 02/03/2010, 00:25 
Ben detto Enki sono completamente d' accordo con te.

Esattamente come dicevo ci sono due livelli di interpretazione, uno allegorico per i teologi e uno letterale per il popolino, più uno esoterico nel senso originale del termine, ossia riservato agli iniziati.

Ossia un mito che come tutti i miti serve a preservare nei millenni alcuni concetti che non possono essere tramandati nella loro forma originale perchè non verrebbero compresi ad un livello primitivo di sviluppo, e verrebbero presi per deliri ed abbandonati. Trasformati invece in una metafora mitica, in una religione, verranno tramandati di generazione in generazione per opera delle organizzazioni religiose, che hanno nel potere religioso l' interesse a preservare la dottrina nei secoli. Fino a quando la società raggiunge un livello di sviluppo tecnico sufficiente, tale che le moderne conoscenze rendono finalmente possibile svelare il significato originale nascosto in quelle favole.


Ed ecco che saltano fuori tutti gli elementi "paleoastronautici" dei miti dei popoli di tutto il mondo, in tutte le epoche, stranamente simili anche quando non si erano incontrati.


Perchè sono la forma atta a sopravvivere ai secoli di un' antica conoscenza umana, che sarebbe andata perduta insieme alla sua civiltà se questa non avesse pensato di fondare, poco prima di una fine inevitabile, altre civiltà che raccogliessero sotto forma di mito, la loro eredità culturale.

E così quelle conoscenze mascherate hanno viaggiato attraverso i secoli, i millenni, sopravvivendo a mille guerre, carestie, incendi, pestilenze, passando da un popolo all' altro quando questi veniva conquistato dalle armate e/o dalla cultura del precedente, fino al giorno in cui i tempi e le persone non fossero maturi per comprendere il vero significato originale. E riprendere da dove si era interrotto.

Per questo sono state create queste mitologie, in origine. E per questo tutti i popoli, anche quando non si sono incontrati, hanno gli stessi miti fin dall' alba dei tempi.


Dico bene Enki?

Saluti,

Aztlan



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 02/03/2010, 00:47 
Beh.... non è esattamente quello che ho cercato di dimostrare io, se hai letto tutta la mia trattazione.
Dietro i miti della Genesi forse possono esserci eventi storici determinati, ma non ci sono ancora i mezzi per determinarli, a parte il giardino dell'Eden, che è stato localizzato con precisione, ormai.
Diciamo che il mito della Genesi va letto come tutti gli altri miti. Non come una serie di fatti storici, né come un'allegoria o una serie di simboli esoterici, ma semplicemente guardando a ciò che dicono concretamente.
Poi, collocandoli storicamente e confrontandoli con altri miti, ne capisci i significati.
Il caso della costola di Adamo da cui fu tratta Eva ne è il caso più eclatante, penso io.
Per secoli ci si è chiesti perché Eva era stata tratta da una costola. I critici si sono sbizzarriti a cercare di capire sta faccenda della costola, fino a quando non ci si è resi conto che l'originale mito sumerico di Dilmun diceva che si è trattato di un banale e quasi comico gioco di parole, dato che l'archetipo di Eva nell'Eden era Ninti nel giardino di Dilmun.... e che Nin-ti significava "Signora della Vita", ma la parola "ti", vita, significa anche "costola" in sumero, e perciò Ninti significava anche "Signora della Costola"!
In ebraico, lingua completamente diversa dal sumerico, il gioco di parole si era perso!
Questo dovrebbe insegnare qualcosa a quelli che vogliono vedere "simboli" misteriosi e "allegorie" dietro ogni insignificante particolare.
Certo, anche io ho fatto dei paragoni fra il Serpente biblico e le divinità serpentine ed acquee "sospette" di essere delle creature reali e storiche.... ma sono stato molto cauto al riguardo.
Non sono sicuro che Enki sia da identificare con il serpente, potrebbe essere stato anche qualcos'altro.
Ciò che m'importava dire, era che il Dio della Genesi non ha nulla a che vedere con gli Dei delle religioni attuali, e che dietro la Genesi era inutile vedervi dei significati simbolici che non ci sono e non ci sono mai stati.
Dietro il mito della Genesi non c'è nient'altro, se non altri miti più antichi. Punto.


Ultima modifica di Enkidu il 02/03/2010, 00:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/03/2010, 01:16 
Enki, in linea generale concordo, ma penso che in ALCUNI casi, limitati, in una piccola parte dei miti, quelli però diffusi in tutto il mondo, si possa nascondere qualcosa di più, come del resto tu ammetti di aver suggerito talvolta.

Si tratta per il 90% o 99% di favole, ma per la restante parte sono briciole di conoscenza, scintille nell' oscurità dell' ignoranza, seguita all' oblio in cui cadde l' Uomo, a mio parere, al termine della precedente Civiltà, più di 10.000 anni fa, quando l' Uomo ha dovuto ricominciare la sua ascesa.

Penso al racconto platonico dell' Atlantide e a quello straordinariamente simile, anche nei nomi, dell' Atland azteco, e alle sue infinite versioni nel mondo antico. E a molti altri.


Poi per il resto, concordo che il grosso della tradizione mitica è appunto mito, diffuso, copiato e ricopiato, rielaborato e ribattezzato nei secoli e nei millenni da dozzine di popoli.



Come vedi non la pensiamo tanto diversamente, se ci spieghiamo bene.


Che poi esista una tradizione esoterica, o meglio una conoscenza iniziatica, è cosa nota.

E credo che questo sia il nesso tra le due cose, e che sarebbe interessante approfondire questa parte della ricerca.

Non dimentichiamoci che la Massoneria speculativa è appunto questo: un' organizzazione segreta in quanto custodisce dei segreti riservati agli Iniziati.
Una conoscenza antica che si somma con quella nuova e che dà potere nel presente.


Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 03/03/2010, 22:44 
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Hannah ha scritto:

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leviatan ha scritto:

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Hannah ha scritto:

[quote]Ma dove le trovi queste fandonnie?


Ho messo la fonte, hai visto? [:)] Non si tratta di fandonie, si tratta di interpretazioni cabalistiche. Visto che provengono da studiosi che conoscono l'ebraico, ne sapranno più di noi, o no? Ovviamente si tratta di conoscenza mistica non certo scientifica. E se ti dicessi che per molti aspetti Adamo ed Eva, il serpente, l'albero della conoscenza, l'albero della vita, ecc. sono anche dentro di noi, che penseresti? Hai mai sentito parlare degli archetipi? Ti sei mai chiesto cosa significa come in cielo, così in terra? Mi sa che faresti meglio ad essere più umile e a ricominciare da dove hai lasciato. Cioè dall'inizio. [;)] Senza offesa.



Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».Non e' il tuo motto ?

...E quando Pilato chiese a Gesu' cosa fosse la verita,Gesu' preferi starsene zitto per non dire un' altra fregnaccia!
Ecco,si Hannah ,le sia di lezione !!Taccia un po'.

Senza offesa,naturalmente.



Non vedo perché dovrei tacere: per il momento la libertà di pensiero e di espressione non è stata ancora abolita e per cortesia modera un po' i termini. Se non sei in grado di discutere sui temi, non attaccare le persone: mi hai definita Circe, mi hai detto che scrivo fandonnie (con due n), ora dici che Gesù diceva fregnacce e mi intimi di tacere. Vacci piano e rispetta il regolamento. E non è certo che trincerandoti dietro il lei che appari più educato.

Stiamo discutendo dei significati simbolici e mistici di Genesi, mi pare che ne stai facendo una questione personale nei miei confronti. Fortunatamente, non ho manie di protagonismo e sono abituata a frequentare i forum da anni e raramente ho avuto problemi.
Gesù tacque e fece bene, tanto è vero che dopo Pilato si rese conto da solo che avrebbe condannato un giusto e se ne lavò le mani. È morto lui per gli altri, io posso permettermi di essere ancora Figlia del tuono...

Buona giornata
[/quote]


Questo e' il post incriminato:

Ma che cosa fa sig Hannan mi riscrive la Bibbia?
Ci mancava anche lei !!
A che cosa fu condannato il serpente?!A camminare sul suo ventre e a mangiare polvere tutti i giorni della sua vita :proprio quello che fa.Non certamente a divenire MUTO E SCEMO!!
Cosa?una modifica della creatura?Se le cose stessero davvero come dici,ti garantisco che la maga Circe sapeva fare di meglio!!

Se lei sig Hannah rilegge attentamente capira' che mi riferivo a DIO e non a lei !!
Stia piu' attenta quando legge !!


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I Samuele 15,10 :
Allora la parola del Signore fu rivolta a Samuele:"Mi pento di aver costituito re Saul,poiche' egli si e' allontanato da me ,non eseguendo i miei ordini"
E QUESTO SAREBBE IL "DIO" CHE CONOSCE IN FUTURO?!?!?!?!?

Un saluto


Ultima modifica di leviatan il 03/03/2010, 22:52, modificato 1 volta in totale.

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leviatan ha scritto:

I Samuele 15,10 :
Allora la parola del Signore fu rivolta a Samuele:"Mi pento di aver costituito re Saul,poiche' egli si e' allontanato da me ,non eseguendo i miei ordini"
E QUESTO SAREBBE IL "DIO" CHE CONOSCE IN FUTURO?!?!?!?!?

Un saluto


C'è anche di molto peggio.
Potremmo discutere sul "Dio" che uccide Uzza perchè aveva visto l'arca di Dio oscillare ed aveva quindi d'istinto tentato di sostenerla con una mano.
Oppure sul "Dio" che uccide i primogeniti degli Egizi per convincere il faraone a liberare gli Ebrei.
Ci sono poi i bambini uccisi, sempre dallo stesso Dio, per aver deriso Ezechiele.
Potrei andare avanti all'infinito, credimi. [:)]



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Questo conferma che la religione è un' invenzione umana, e di umani insani, fortemente malati.

Non ho altro da aggiungere e non tornerò indietro su quanto detto, perchè a differenza di altri non uso parolacce o offese quando tratto di religione.

Se uno che crede ancora in queste cose si sente leso (dalla verità) problemi suoi.


Sveglia che la guerra è finita. Non siamo più nel Medioevo.

Saluti,

Aztlan



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Questo e' il post incriminato:

Ma che cosa fa sig Hannan mi riscrive la Bibbia?
Ci mancava anche lei !!
A che cosa fu condannato il serpente?!A camminare sul suo ventre e a mangiare polvere tutti i giorni della sua vita :proprio quello che fa.Non certamente a divenire MUTO E SCEMO!!
Cosa?una modifica della creatura?Se le cose stessero davvero come dici,ti garantisco che la maga Circe sapeva fare di meglio!!

Se lei sig Hannah rilegge attentamente capira' che mi riferivo a DIO e non a lei !!
Stia piu' attenta quando legge !!



Che è questa cosa a scoppio ritardato? Chi ha incriminato cosa? Già mi fa male la testa oggi. Per me la questione è già risolta, anzi non si è mai posta.

poi per il sig. Hannah: giusto per precisare, sono una signora.[:)]



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Ragazzi scusate se mi intrometto ma non c' è bisogno di prendersela troppo, questo post contiene tanti elementi interessanti di cui discutere, senza bisogno di azzuffarsi.

Penso sarebbe più proficuo tornare a discutere sugli argomenti che non finire sul personale.

Sempre imho.

Saluti,

Aztlan



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