si potrebbe e si dovrebbe fare un discorso lunghissimo sia sul significato semantico del termine KAVOD sia su ciò che a livello "religioso" e "storico-religioso" rappresenta quest'elemento della divinità.
Di certo c'è da dire che ciò che ha dato origine alla rappresentazione del KAVOD come fenomeno luminiso connesso alle nubi e alla tempesta è del tutto in linea con il carattere di "dio della tempesta" di JHWH ed È da ricercarsi nei fenomeni meteorologici connessi alle tempeste.
Dal punto di vista storico religioso si trova una spiegazione, a mio avviso bellissima, nel magistrale libro di Rudolf Otto, Das Heilige. un vero classico della Storia delle Religioni
Ecco il genere di manifestazioni che hanno generato la rappresentazione letteraria del kevod JHWH
Ogni promessa è un debito eriprendo dunque il topic dopo aver messo insieme alcuni pensieri sparsi. purtroppo il tempo non mi permette l'apprfondimento che il tema meriterebbe.
La Bibbia non è solo oggetto dell'esegesi strettamente cattolica ma è pure oggetto di vare studi storico religiosi, linguistici, esegetici ecc. Per quanto riguarda lo studio del kavod:
Thomas Wagner Gottes Herrlichkeit : Bedeutung und Verwendung des Begrifffs kābôd im Alten Testament, Vetus Testament 151, Leiden, 2012
e di Shawn Zelig Aster, The Unbeatable Light: Melammu and its Biblical Parallels, AOAT 384, Münster, 2012
Articolo „kavod“ nel Theologisches Wörterbuch zum alten Testament (ThWAT), Vol. 4, pp. 14-39.
Ursula Struppe, Die Herrlichkeit Jahwes in der Priesterschrift : eine semantische Studie zur kebôd YHWH, Klosterneuburg, 1988
Othmar Keel, Jahwe-Visionen und Siegelkunst, Stuttgart, 1977
La letteratura è, ovviamente, enormemente più ampia.
Da un significato concreto "esser pesante" si è evoluto il significato "essere importante" e come sostantivo "importanza, grandezza, onore e gloria". Sono proprio le attestazioni in cui kavod è riferito a Dio a richiedere un'accentuazione del significato. È comunque indubbio che kavod indichi anche una qualità morale ("onore") ed una qualità ovvero manifestazione di Dio.
Come "onore" può essere riferito a persone importanti: re (Jes. 14, 18; Sl 21, 6; Prov. 25,2); preti (Es. 28,2.40) e i saggi (Prov. 3, 35).
Esiste pure l'espressione "rendere kavod (="onore)" (Gs. 7, 19)
ricordiamo che la traslazione di significato "pesante">"importante" si trova anche in altre lingue: lat. grave > gravitas; ted. wichtig > Gewichtig.
Riferito a Dio kavod viene usato spesso in combinazione ad altri sostantivi come ¹oz ("Potenza, forza") (Salmo. 29,1; 63, 3) hadar e hôd ("maestà, splendore") (Sl. 8,6; 21,6; 25, 6)
si tratta insomma di quella qualità che indica la possenza e lo splendore della divinità. Una traduzione con "pesantezza" o con "importanza" non corrisponderebbe al contesto.
Sarebbe inoltre interessante sapere come biglino inserirebbe nella sua "teoria" i paralleli con il mondo mesopotamico, dove l'aggettivo kabtu "importante, signorile" viene riferito anche alle divinità.
Notiamo che pure oggetti della divinità sono avvolti in kavod: trono (1 Sam 2,8; Ger. 14, 21; 17,12); Tempio (Ag 2,9; Sl 29,7); Corona (Gb 19,9; Sl 8,6); Vestiti (Es 28,2.40)
Il kevod di questi oggetti non è ovviamente traducibile in italiano né con "pesantezza" né con "importanza"
Insomma, l'Unica traduzione possibile è: „signorilità, apparenza maestosa“. Si noti anche kavod in riferimento alla casa di un uomo (Salmo 49, 17) o agli alberi dell'eden (Ezechiele 31.18 parallelo a godäl "grandezza").
Riferito a dio kavod indica dunque una precisa qualità della divinità e di oggetti a contatto con essa che va al di lá del senso del termine italiano "onore". Sicuramente non può esser resa con "pesantezza" o "importanza". Occorre dunque una traduzione dall' accezione più forte come "gloria". Volendo si potrebbe ricorrere al termine "maestà" o, come in tedesco, "signorilità" (Herrlichkeit), che tuttavia non suona molto bene in italiano.
Il Kavod astratto, cioè la qualità divina, la "maestà", può manifestarsi ed esser quindi descritta in modo concreto.
Kevod JHWH è spesso riferito a nubi ed apparizioni luminose di diverso tipo (fuoco , fulmini) (Koehler / Baumgartner, Hebräisches und aramäisches Lexikon zum alten Testament, volume II, p. 436 "d'altra parte spesso associato con apparizioni luminose " ["andererseits oft mit Lichterscheinungen verbunden"]).
In questi fenomeni viene cioè vista la manifestazione della gravitas di dio.
È insomma un termine usato per una manifestazione di JHWH, che originariamente potrebbe esser stato un dio della tempesta. D'altra parte la radice KBD può esser riferita delle nuvole già in accadico ( nuvole cariche , dense, "pesanti" di pioggia).
È d'altra parte ovvio che una divinità si riveli nel mondo tramite delle manifestazioni che sono pertinenti alla sua essenza: per es. con il tuono si manifestano gli dei che rientrano nella tipologia del “dio della tempesta” (JHWH, Baal, Adad), con la luce del sole le divinità solari (Shamash, Utu, l'ugaritica ShPsh). L'associazione della presenza di JHWH a fenomeni atmosferici e stata ricondotta ad una sua possibile origine di “dio della tempesta.
Che la "maestosità", cioè la manifestazione della divinità, sia pericolosa e possa uccidere è un elemento comune nelle religioni. Si consulti per esempio Rudolf Otto, Das Heilige (Il Sacro), edito nel 1920, dove viene tematizzato proprio questo aspetto terribile, tremendo ma fascinoso del sacro. Elemento che Otto ritrova in ogni esperienza religiosa, anzi è uno dei fondamenti di tale esperienza. Che Mosè non debba guardare dio frontalmente corrisponde proprio a questa situazione. Viene infatti scritto chiaramente che il volto di JHWH non deve essere osservato. Il che ci riporta alla rappresentazione del numinoso in diverse religioni, prima tra tutte quella mesopotamica.
Anche in Mesopotamia la divinità era avvolta da una manifestazione luminosa che era fonte di pericolo per gli uomini o altri Dei. Tale irradiazione era pure una caratteristica del re ed era fonte del suo potere, del suo "carisma". In qualche modo paragonabile al concetto di "mana".
Mana è un termine polinesiano e fa parte della letteratura etnologica. Questa "forza", "potenza" è da un lato fonte di autorità, dall'altro è un elemento da tener separato della realtà circostante perché pericoloso (portatore di "forza) e perché soggetto ad essere contaminato (si pensi anche a Levitico). Ciò che ha "potenza" ("mana") diviene quindi contemporaneamente "tabù" e non è più liberamente accessibile a tutti ma solo a determinate categorie di persone (sacerdoti e re o, in misura minore, a persone "cultualmente pure", cioè adatte al culto, si pensi ancora al Levitico). Si veda per tutta questo per es. R. Otto, Il Sacro e G. van der Leeuw, Fenomenologia della Religione, §1-4, con numerosi esempi dalle religioni classiche, germaniche, dei popoli senza scrittura e dalla Bibbia, e il commento di Milgron al Levitico.
È anche stato più volte evidenziato come il motivo letterario del volto di JHWH che non può essere guardato sia da sia stato direttamente influenzato dal concetto di udienza e dalle formalità dell' udienza presso una divinità o presso il re, tema molto ben attestato in Mesopotamia ed Egitto. Si veda su questo tema da ultimo Friedhelm Hartenstein, Das Angesicht JHWHs, FAT 55, Mohr Siebeck: Tübingen 2008.
Allora , cari amici di ufoforum , non ci resta che ringraziare il Cecca per questo breve post dove, in modo succinto , ma mirabile , ha fatto un riassuntino di quello che è il punto di vista Accademico sul tema Kavod .
queste sono cose risapute , trite e ritrite , e sic molti del forum ne sono , da sempre , a conoscenza ,
ma quello che rende del tutto nuove , e molto interessanti , le ipotesi di Biglino , è appunto il discorso
che lui si muova APRIORI dell' individuazione filologica .
Insomma, l'Unica traduzione possibile è: „signorilità, apparenza maestosa“.
alla sorgente originaria . LE RADICALI .
Ogni idea di centralizzazione;tutto ciò che si avvicina al centro ; tutto ciò che vi gravita . In Arabo catatterizza tutto ciò che va dall' alto
verso il basso , precipita , versa, riversa ,inabissa , perde .
In pratica , Biglino ritiene che il sorgere stesso del Lemma Ebraico possa essere stato ispirato
da un avvenimento similare , l' Accademia parla di un uragano , e Biglino parla di un avvistamento .
Qualcosa di simile viene presentato all' inizio dell' ultimo, bellissimo film della saga Star Trek .
A Ufoforum , caro Cecca , troverai una casistica STERMINATA di avvenimenti similari che la
letteratura e la cronaca degli ultimi 2000 anni hanno riportato con precisione .
la filologia non può aiutarci nel capire se si tratti di visione , mito o avvenimento reale
avvenimento reale in senso di UFO ,,, non certo scoreggie del creatore ....
le ipotesi di Biglino hanno una loro indubbia valenza et interesse .