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 Oggetto del messaggio: Constitutum Constantini o Donazione di Costantino
MessaggioInviato: 30/06/2016, 14:05 
«In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare e onorare la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo... Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le province, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali.»


Su queste poche righe contenute all'interno del "CONSTITUTUM CONSTANTINI", il documento noto come "La Donazione di Costantino", forse uno dei falsi storici più noti in assoluto, si basò per secoli la rivendicazione dei possedimenti terreni dei pontefici e la legittimazione da parte della Chiesa del proprio potere temporale, giustificazione che influenzò non poco la storia dell'Occidente.

Il documento, fatto risalire al 30 marzo 315, era considerato la riproduzione di un editto dell'imperatore romano Costantino I; il documento venne conservato in copia nelle Decretali dello Pseudo-Isidoro, risalenti al IX secolo, e interposto in alcune copie manoscritte del Decretum di Graziano del XII secolo. Soltanto nel 1440 l'umanista Lorenzo Valla, attraverso un'analisi filologica del testo, riuscì a confutarne l'autenticità nel suo "De falso credita ed ementita Constantini donazione declamatio", il quale venne pubblicato solo nel 1517.

La "Donazione" è strutturata in due parti: nella prima viene descritta la leggenda secondo la quale l'Imperatore Costantino I sarebbe stato guarito da papa Silvestro, la seconda parte descrive la concessione del primato sulle principali chiese patriarcali e della sovranità del pontefice sui sacerdoti e sullo stesso potere imperiale, oltre alla sovranità temporale su Roma e tutto L'occidente.

Nel documento viene riportato uno dei tanti presunti battesimi di Costantino ad opera di papa Silvestro, versione avvalorata dall'epigrafe posta alla base dell’obelisco di Piazza S. Giovanni in Laterano: “Costantinum per crucem victor a s. silvestro hic baptizatus crucis gloriam propagavit”, ovvero “Costantino, dopo aver vinto per mezzo della croce, qui battezzato da san Silvestro, propagò la gloria della croce”. La leggenda narra che Costantino, ammalatosi di lebbra avesse ricevuto come indicazione da dei sacerdoti pagani di riempire una fonte che avrebbero costruito sul Campidoglio con il sangue di bambini: Costantino avrebbe dovuto bagnarsi nel sangue ancora caldo e sarebbe guarito. L'imperatore avrebbe avuto compassione nei confronti dei bambini scelti per il sacrificio, e avrebbe rimandato tutti a casa, colmandoli di doni. Quella stessa notte avrebbe incontrato in sogno gli apostoli Pietro e Paolo che gli dissero di mettersi in contatto con papa Silvestro, a quel tempo eremita sul monte Soratte: egli gli avrebbe mostrato una fonte miracolosa che lo avrebbe purificato, poi avrebbe dovuto restaurare le chiese cristiane in tutto il mondo, smesso di pregare gli idoli e adorato il vero Dio. Costantino fece come gli era stato consigliato: "Quand'ero sul fondo della fonte, vidi una mano toccarmi dal cielo!. Convinto di essere stato guarito dal potere degli apostoli, Costantino, in segno di riconoscenza, avrebbe concesso al pontefice il primato spirituale nella Chiesa e il potere temporale in Italia e nelle province occidentali, in nome del Senato e di tutto il popolo romano.

Costantino nella realtà non accettò mai di battezzarsi e non fu mai un imperatore mosso da tale spirito di compassione e carità cristiana. La sua ascesa al potere fu caratterizzata da anni di intrighi, macchinazioni ed omicidi. Egli non si fece scrupoli ad eliminare membri della propria famiglia, ad esempio la moglie Fausta, oltre ai nemici politici per affermare la propria supremazia ed impero.

Come ogni imperatore romano, Costantino era il capo supremo dal punto di vista politico e religioso, Pontifex Maximus, figura sacra ed inviolabile nelle cui mani si concentrava ogni potere. E la scelta di sostenere la fede cristiana, o meglio di riunire sotto un'unica fede le varie correnti monoteiste che da tempo avevano consensi altro non era che una mossa strategica volta alla coesione e al mantenimento del potere. Secondo lo stesso principio, ovvero di porre una base salda al proprio potere nella stessa religione, Costantino indisse dei concili, tra cui quello di Arles nel 314 contro i dotatisti, e il noto Concilio di Nicea nel 325 per risolvere il problema dell'eresia ariana.

La leggenda della guarigione viene inoltre screditata dalla storia stessa: negli anni in cui avrebbe avuto luogo il miracolo il pontefice in carica non era Silvestro, ma l'africano Melchiade o Milziade.
Come già accennato la seconda parte del documento notifica la concessione della supremazia del papa e dei suoi successori su quello che è l'Impero d'Occidente, mettendo in evidenza che vengono affidate al papa le principali sedi patriarcali, tra cui viene inserita Costantinopoli. All'epoca Costantinopoli ancora non era ancora un patriarcato, non era cristiana e non aveva questo nome, attribuitole solo nel 330.

E perché mai Costantino avrebbe tenuto per se l'impero d'Oriente?
"A san Silvestro trasferiamo immediatamente il palazzo Lateranense del nostro impero; poi il diadema, cioè la corona del nostro capo e insieme il frigio e anche il superhumerale, cioè quella specie di fascia che suole circondare il collo dell’imperatore, ma anche la clamide di porpora e la tunica scarlatta e tutti gli indumenti imperiali o anche la dignità imperialium praesidentium equitum, conferendogli anche gli scettri imperiali e insieme tutte le insegne e bandiere e i diversi ornamenti imperiali e tutto ciò che procede dalla altezza della potenza imperiale e dalla gloria del nostro potere.".
Lorenzo Valla, l'umanista che dimostrò nel suo discorso la falsità della donazione, fa notare come vi siano molte imprecisioni ed errori grossolani nell'indicare ciò che viene concesso, a partire dal diadema, descritto d'oro e pietre preziose ad esaltazione del valore dello stesso, mentre notoriamente fatto di stoffa o seta.

L'umanista afferma inoltre che Costantino non avrebbe mai donato la parte dell'impero duramente conquistato, in special modo Roma, sede della storia dell'impero, e che a sua volta Silvestro non avrebbe mai accettato tali territori, proprio in virtù della fede.

Il Valla analizza poi la lingua in cui è redatto il documento, un latino assolutamente non corrispondente a quello dell'epoca, ma di epoca successiva in quanto risultano molte influenze di natura barbarica.
Su questo documento si basò per secoli la legittimazione del potere temporale della chiesa e tutto ciò mosse dall'esigenza della Chiesa di proteggersi a seguito dell'invasione Longobarda.

Il documento fece infatti la sua prima apparizione nell'VIII secolo, quando dopo la conquista di Ravenna da parte dei Longobardi e la conseguente pressione su Roma, il pontefice Stefano II si rivolse a Pipino il Breve, Maggiordomo di Palazzo del regno dei Franchi in aiuto, perchè muovesse guerra ai Longobardi con la promessa di divenire il protettore supremo della cristianità e di poter inglobare nel proprio dominio i territori conquistati ad esclusione di gran parte del centro e nord Italia di cui Stefano rivendicava il possesso secondo l'antico documento.

Nel 756 Pipino il Breve sconfisse i Longobardi e consegnò al papa i territori che la Chiesa conservò per circa mille anni.
Il documento venne usato in età medievale dalla Chiesa per affermare i propri diritti sui vasti possedimenti in Occidente e per legittimare la pratica del potere temporale. Nel 1053 venne riesumata da Leone IX ed inserita all'interno di varie raccolte, tra cui il Decretum Gratiani.

Solo nel XV secolo, grazie all'analisi svolta da Lorenzo Valla venne decretata la falsità del documento.
Il documento è falso, ma il potere resta. La Chiesa ha ancora oggi potere e territori su cui poter vantare la propria supremazia.
Il capo della Chiesa, il successore di Pietro ancora oggi porta insegne e scettri. In fondo la Chiesa è fatta di uomini, anche oggi.

Ritenendo questo forum basato sulle origini della religione ho pensato che tale cosa magari sarebbe stato interessante discuterne.


Ultima modifica di Jera il 30/06/2016, 14:23, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Constitutum Constantini o Donazione di Costantino
MessaggioInviato: 30/06/2016, 14:09 
scritto troppo stretto !

prova a sgranare i periodi , hai un' ora di tempo !


zio ot [8]



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 Oggetto del messaggio: Re: Constitutum Constantini o Donazione di Costantino
MessaggioInviato: 30/06/2016, 14:24 
Va meglio?

Spero aver capito quello che intendevi [:I]



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 Oggetto del messaggio: Re: Constitutum Constantini o Donazione di Costantino
MessaggioInviato: 30/06/2016, 14:26 
Perfetto ! [:264]


zio ot [8D]



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 Oggetto del messaggio: Re: Constitutum Constantini o Donazione di Costantino
MessaggioInviato: 30/06/2016, 14:28 
Ok piano piano sto imparando lo stile, d'altronde ogni forum ha il suo giusto stile.

Grazie della pazienza [:D]



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