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 Oggetto del messaggio: Codice Genesi
MessaggioInviato: 09/10/2016, 20:04 
Codex Genesi : Il codice nascosto della Bibbia



Il Codice Genesi (o Codice della Torah) è un codice che si dice sia stato nascosto intenzionalmente nei testi della Bibbia, decifrabile solo ricercando particolari sequenze di lettere equidistanti.



Partendo da una lettera qualsiasi, possiamo prendere in considerazione solo le lettere n-esime nel testo, ovvero le lettere spaziate a intervalli regolari di n caratteri, esclusi gli spazi fra parole.

Se si applica questo sistema ad un intero libro biblico, come la Genesi, il risultato naturalmente sarà una lunghissima serie di lettere. Cambiando la lettera iniziale e il parametro “n” si possono generare svariate successioni di questo tipo. Immaginando di mettere tutte le lettere sopra ad un cilindro per poi appiattirlo, si possono avere un infinità di colonne, dove ci si potrà mettere alla ricerca di nomi significativi in corrispondenza di date; ma non solo, immaginando queste lettere sopra il cilindro è possibile ricercare parole in qualsiasi direzione si voglia, dando cosi origine ad un numero ancor maggiore di combinazioni.


Un equipe di matematici israeliani applicando questo metodo sostiene di aver trovato moltissime corrispondenze cercando nomi in corrispondenza di date di nascita o morte. Doron Witztum,e Eliyahu Rips hanno pubblicato la loro scoperta sulla rivista scientifica Statistical Science col titolo “Equidistant Letter Sequences in the Book of Genesis”. il Libro della Genesi, con molto stupore da parte di tutti, conteneva informazioni su personalità attuali e date di eventi significativi contemporanei. Gli autori hanno fatto ricorso ad un test di randomizzazione per verificare quanto raramente le disposizioni trovate potrebbero prodursi per pura casualità ed hanno ottenuto un risultato altamente significativo, con probabilità pƒ0,0000016. Ovvero, la probabilità di ottenere quegli stessi risultati era di sedici su un milione; Gli autori affermarono:

“L’analisi per randomizzazione dimostra che l’effetto è significativo a livello di 0,00002 e che la sequenza di lettere con significati corrispondenti nella Genesi non è dovuta solo al caso.”

gans smallHarold Gans, ex criptologo al Dipartimento della Difesa USA, riprodusse lo studio degli israeliani e lo confermò nelle conclusioni. Jason Browning, scienziato creazionista, afferma che i primi cinque libri della Bibbia contengono disposizioni occulte di parole che sono state matematicamente dimostrate impossibili da ottenere per puro caso. Browning tuttavia non cita chi possa aver condotto i calcoli del caso per suo conto.

Ad ulteriore dimostrazione della attendibilità statistica dei loro risultati, gli isrealiani analizzarono la versione ebraica del Libro di Isaia e i primi 78.064 caratteri (come il libro della Genesi) di una traduzione in ebraico di Guerra e Pace di Tolstoy. Essi trovarono ancora numerosi nomi in stretta associazione a date di nascita o morte. Ma il risultato poteva anche essere casuale dato che erano presenti in proporzione molto minore al libro della Genesi, e quindi statisticamente meno rilevanti.
Per alcuni le disposizioni di parole nella Genesi sarebbero intenzionali e che Dio stesso fù l’autore primo del codice, dove immise volontariamente una serie di indicazioni sul futuro dell’umanità. Se Dio avesse applicato questo metodo ad altri libri, dovremmo forse dedicarci alla traduzione di tutti i libri sacri per verificare quante personalità di spicco vi sono citate in codice?

Ma può veramente un computer leggere la mente di Dio? Questa è la domanda che si sono posti i più religiosi che non hanno gradito questo studio poichè secondo la teoria, Dio avrebbe dettato un insieme di parole più o meno comprensibili, contenenti storie di creazione, diluvi, guerre fratricide, miracoli e altro ancora, compresi molti messaggi moraleggianti, ma contemporaneamente avrebbe nascosto all’interno di queste parole le informazioni più importanti per la storia umana ed assolutamente di nessun valore religioso. D’altro canto se una parte della comunità religiosa è andata contro questa teoria, molti non si sono affatto meravigliati, anzi… Alcuni scienziati creazionisti cristiani sostengono che il codice biblico sia la prova scientifica dell’esistenza di Dio. Se avessero ragione, dovrebbero tuttavia convertirsi al giudaismo. Doran ha portato il lavoro compiuto sulla Genesi ben oltre le idee dei suoi stessi colleghi. Alla televisione israeliana egli ha affermato che i nomi dei campi minori di Auschwitz sembrano notevolmente vicini alla frase “in Auschwitz” all’interno del libro decodificato. Le probabilità che ciò avvenga per caso sarebbero una su un milione. Alcuni suoi studenti hanno effettuato i calcoli e annunciano che il loro mentore si sbaglia per un valore 289.149. L’abilità matematica di Witztum potrà non essere all’altezza delle sue buone intenzioni, ma è arduo capire quali possano essere tali intenzioni. Dio voleva forse curiosamente svelare che i campi secondari di Auschwitz erano proprio ad Auschwitz??

drosninMichael Drosnin e tutti gli appassionati del suo famoso libro "The Bible Code", sostengono che decodificare l’intera Bibbia possa condurre alla rivelazione di profezie e profonde verità di grandissima importanza, delle quali non tutte sarebbero state rivelate. Secondo Drosnin la Bibbia è il solo testo in cui simili frasi in codice vengono riconosciute in uno schema statisticamente significativo, e la probabilità che tutto ciò sia frutto di casualità è alquanto inverosimile. Ricorrendo all’ analisi delle sequenze di lettere equidistanti, Drosnin ci fa notare che l’assassinio di Rabin era predetto nella Bibbia, insieme a quelli di Sadat e di Kennedy.
Ma non tutti concordano con l’ipotesi di Drosnin, come Harold Gans, il crittologo del Dipartimento della Difesa americano, che appoggiò il lavoro di Witztum, Rips e Rosenberg. Gans ha pubblicato una dichiarazione in merito a The Bible Code e altri libri del genere, in cui sostiene che i codici della Torah non sarebbero utilizzabili per predire il futuro, e questa teoria è totalmente infondata in quanto non vi è alcuna base scientifica o matematica a sostegno di una simile affermazione. Sempre secondo Gans, Il ragionamento seguito per giungere a una conclusione del genere nel libro è chiaramente in errore. Se è vero che certi eventi storici sono stati dimostrabilmente codificati nella Genesi in vari schemi, non è invece assolutamente vero che ogni configurazione del genere rappresenti necessariamente un potenziale fatto storico.

The Bible Code e previsioni di Drosnin
Di nuovo i risultati vennero interpretati come significativi e suggestivi di un risultato non dovuto al caso. I codici nella Bibbia divennero famosi al grande pubblico grazie al giornalista americano Michael Drosnin, che con il suo libro The Bible Code (tradotto in italiano come Codice Genesi, pubblicato in Italia nel 1997) divenne un best-seller in molti paesi.
Secondo Michael Drosnin, il suo più famoso successo è stata la predizione dell'assassinio del Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin, mediante i "Codici nella Bibbia". Gli scettici dichiarano che per chiunque fosse bene addentro all'atmosfera politica di quegli anni in Israele, il predire (senza alcun dettaglio addizionale) il fatto che il premier Rabin sarebbe stato assassinato non sia un fatto particolarmente eclatante, anche se drammatico. Nel 2002, Michael Drosnin pubblicò un secondo libro sullo stesso soggetto, col titolo inglese The Bible Code II.
Il gruppo oltranzista giudaico Aish-HaTorah utilizza i Codici nella Bibbia nei suoi "Discovery Seminars" per convincere i giudei secolarizzati, atei o indifferenti, sulla divinità della Bibbia e per indurli a fidarsi dei loro tradizionali insegnamenti giudeo-ortodossi.
L'utilizzo delle tecniche del "Codice Biblico" si è diffusa presso alcuni circoli di cristiani protestanti, specialmente negli Stati Uniti. I principali e primi propositori furono, che un giudeo messianico, o Grant Jeffrey. Un'altra tecnica assimilabile a quelle del "Codice Biblico" viene sviluppata sin dal 1997 da Dean Coombs (anche lui cristiano). Queste persone dichiarano che le parole estratte tramite gli ELS formerebbero pittogrammi, con valenza profetica. Dagli anni 2000 in poi, la maggioranza dei libri e dei website relativi a questo argomento sono prodotti da cristiani.

Il Prof. Menachem Cohen, noto studioso della Bibbia all’ Università Bar-Ilan, ha criticato Witztum e gli altri su due punti fondamentali:

1) ci sono varie altre versioni ebraiche della Genesi per le quali l’analisi di sequenze di caratteri non ha prodotto alcun risultato statisticamente significativo;

2) gli appellativi dati ai grandi di Israele erano incoerenti ed arbitrari. Il professore compie delle buone osservazioni, ma magari questo prova solo che la versione Koren della Genesi è proprio quella giusta, e che gli appellativi rilevati sono quelli più giusti per le personalità più importanti nella storia di Israele.

brendanAltri critici, come Brendan McKay, hanno condotto in proprio l’analisi di Guerra e Pace, ottenendo risultati notevolmente differenti da quelli di Witztum. Ad ogni modo Drosnin sembrava chiedere un controllo di quel tipo quando dichiarò: “Quando i miei critici troveranno un messaggio sull’assassinio di Kennedy criptato in Moby Dick, allora gli crederò.” McKay prontamente tirò fuori unanalisi sequenziale del testo di Moby Dick, predicendo non solo l’attentato a Indira Ghandi, ma anche quelli di Martin Luther King, John F. Kennedy, Abramo Lincoln ed Yitzhak Rabin, assieme alla fine della Principessa Diana. Il matematico David Thomas ha compiuto un’analisi sequenziale del testo della Genesi, trovando le parole code (codice) e bogus (falso) in prossimità reciproca non una, bensì sessanta volte! Quante sarebbero le probabilità di una cosa del genere? oppure si tratta di una serie di fortuite coincidenze?

I pro e i contro

L'obiezione principale

Avanzata contro i codici nella Bibbia, proposti da Drosnin è che la teoria dell'informazione non impedisce al "rumore semantico" di assumere forme che talvolta sembrano significative. Così, si spiegherebbe come strutture semantiche simili (derivate dall'estrazione saltatoria), possano essere trovate in libri diversi dalla Bibbia. Anche se la probabilità di trovare un ELS in un punto casuale di un testo, accanto ad una parola correlata in modo significativo sembra poco probabile, vi sono così tanti possibili punti di partenza ed intervalli di salto che ci si può rendere conto come sia completamente naturale che queste frasi con significato appaiano (anche se sono totalmente casuali).
Rispondendo ad una esplicita sfida fatta da Drosnin, che dichiarava che altri testi, anche vasti, come Moby Dick, non potevano nascondere ELS, il matematico australiano Brendan McKay scoprì molti arrangiamenti di lettere ELS in Moby Dick che possono essere correlati ad eventi moderni, includendo l'assassinio di Martin Luther King. Inoltre trovò un codice relativo all'assassinio di Rabin, contenente il nome e cognome dell'assassino ed il nome dell'università che frequentava, così come anche la ragione che lo indusse a commettere il crimine ("Oslo", relativo agli Accordi di Oslo del 1993).
Altre persone, come il fisico americano Dave Thomas, hanno trovato altri esempi in molti testi. Inoltre, Drosnin si è servito della flessibilità della lingua ebraica, riguardo all'ortografia sfruttandola a suo vantaggio, miscelando liberamente l'ebraico classico (nessuna vocale, Y e W rigorosamente consonanti) e le modalità moderne (Y e W utilizzati per indicare le vocali 'i' ed 'u'), come pure variabilità nella pronuncia di K e T, in modo di raggiungere il significato che gli serviva. Nella sua serie televisiva John Safran vs God (J.S. contro Dio), il personaggio televisivo australiano John Safran, riuscì a trovare assieme a McKay riferimenti in codice agli attacchi terroristici del 11 settembre 2001 contro le "Twin Towers" di New York, nel testo di alcune canzoni del repertorio dei Vanilla Ice. Inoltre, i noti riferimenti numerici presenti nella Bibbia, come il famoso numero della bestia, non danno alcun risultato significativo quando utilizzati per decodificare la Bibbia. E non si possono ignorare le conseguenze causate da errori di trascrizione degli scribi (ad esempio, errori d'ortografia, aggiunte, cancellazioni, letture erronee e separazione di lettere), che sono sicuramente presenti, si sono tramandati nel corso dei secoli e rendono difficile credere all'esistenza di un messaggio in codice, presente ad alti intervalli di estrazione, se sono possibili così tanti errori.

Difesa dei codici
I proponenti dei codice rispondono dichiarando che gli insiemi di lettere ELS che appaiono nella Bibbia sono qualitativamente migliori in qualche modo rispetto a quelli che appaiono in altri libri. Essi indagano anche altri tipi di codice e di cifrature per riuscire a controbattere la critica.
Tuttavia, mancando una misura oggettiva di qualità ed un modo oggettivo per selezionare i testi in esame, non è possibile stabilire se qualsiasi osservazione fatta sia significativa oppure no. Per questa ragione, la maggior parte dello sforzo fatto dagli scettici si concentra sulle cosiddette "dimostrazioni scientifiche" eseguite da Witztum, Rips e Gans.

La confutazione scientifica

Nel 1999, McKay, assieme ai matematici Dror Bar-Natan e Gil Kalai, e lo psicologo Maya Bar-Hillel, pubblicava un articolo in Statistical Science che asseriva fornire una adeguata confutazione dei primi lavori di Witztum e Rips. L'articolo venne rivisto anonimamente da quattro statistici professionisti che dichiararono conclusiva la completa confutazione fatta da McKay.
Le loro argomentazioni principali erano:
1) I dati utilizzati da Witztum e Rips erano una lista di nomi di rabbini in ebraico. La lingua ebraica è alquanto flessibile per quanto riguarda la pronuncia dei nomi e ogni rabbino ha parecchi appellativi diversi (alias e diminutivi), per questo motivo si dovrebbe avere un riguardo particolare nella scelta del nome da ricercare. Per questo i loro risultati possono essere spiegati affermando che i dati non erano stati raccolti correttamente. Dall'articolo: «...i dati erano ben lontani dall'essere stati chiaramente definiti dalle regole dei loro esperimenti. Piuttosto, c'era molta flessibilità di opinioni possibili, specialmente nella scelta dei nomi dei rabbini più famosi».
2) C'è un'evidenza indiretta che i dati non vennero di fatto raccolti in maniera corretta; vale a dire che la scelta dei nomi e delle pronunce era in qualche modo di parte, preferendo quelli che confermavano le ipotesi del codice.
3) Tentavi di ripetizione dell'esperimento, nonostante fosse fatto in modo analogo, non ottennero esattamente gli stessi risultati nelle ultime cifre. Dall'articolo: «Un problema tecnico che ci diede alcune difficoltà fu che WRR non è stato in grado di fornirci gli originali programmi per computer. Nessuno dei due programmi distribuiti da WRR, né le nostre implementazioni dell'algoritmo come descritto negli articoli di WRR, hanno prodotto in modo convincente le esatte distanze elencate [da WRR]».
L'articolo di McKay non andò così lontano da accusare Witzume e Rips di falsificazione del loro esperimento, invece discuteva sul fatto che l'esperimento ELS è estremamente sensibile al più piccolo cambiamento di pronuncia dei nomi. Questo fatto, combinato con la possibilità di opinioni contrastanti, venne sfruttato da McKay et al. per duplicare i risultati della Genesi in una traduzione ebraica di Guerra e Pace.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 10:07 
L’idea della presenza di codici nascosti nella Bibbia ha origine nel dodicesimo secolo, quando degli studenti ebrei scoprirono interessanti e rilevanti parole nascoste nella versione ebrea della Torah, ossia dei cinque libri della Bibbia. Da allora alcuni gruppi di credenti ebrei ritengono che i dettagli di tutto cio che e accaduto e accadra sulla Terra sia in qualche modo registrato e celato tra le pagine dei testi sacri. Di opinione opposta sono pero i Grandi Rabbini, secondo i quali essendo le sacre scritture dettate da Dio direttamente a Mose, non possano in alcun modo essere soggette a modifiche o interpretazioni. Più recentemente, l’idea dei codici nascosti e stata riscoperta grazie a Michael Ber Weissmandl, un Rabbino di origine slovacca sfuggito alle camere a gas naziste. Il suo interesse nei testi antichi lo portò a sviluppare e perfezionare le teorie sui codici nascosti nei libri sacri. Con lo sviluppo dei primi computer, fu poi facile per gli studenti ebrei creare algoritmi che semplificassero il processo di ricerca delle parole nascoste. Nel 1994, un gruppo di intellettuali, Doron Witztum, Eliyahu Rips e Yoav Rosenberg pubblicarono un’articolo sul giornale Statistical Science riguardante un esperimento da loro condotto che si basava sulle teorie di Weissmandl. Essi dichiararono di aver trovato i nomi di 34 Grandi Rabbini, le loro date di nascita e quelle di morte all’interno del libro della Genesi. Questa ricerca rinnovo un interesse scientifico e popolare sul fenomeno dei codici nascosti che continua immutato ancora oggi e che ha prodotto una grande quantità di pubblicazioni. Come vengono decodificati i messaggi segreti nella Bibbia? Nella sua formula piu semplice, la ricerca utilizzava un sistema chiamato Sequenza Equidistante di Lettere. Il procedimento è di collocare tutte le lettere di un testo una vicino all’altra, senza spaziature ne punteggiature. Successivamente, effettuando salti uniformi tra la catena di lettere, si ottengono nuove parole. Ci sono altri sistemi piu complessi di decodifica, che utilizzano stringhe e matrici. Il risultato è molto simile ai puzzle nei quali, dato un quadrato pieno di lettere, si devono individuare le parole nascoste in senso orizzontale, verticale e trasversale. Weissmandl, ad esempio scoprì che prendendo la prima T nel primo verso del libro della Genesi e poi saltando 50 lettere tre volte, otteneva come risultato TVRH, che in ebreo significa Torah. Lo stesso risultato lo ottenne nel libro dell’Esodo ed in quello dei Numeri. Ricerche recenti hanno trovato riferimenti ad Hitler, al Mein Kampf e ad altri eventi storici. Tuttavia, autori dediti al sensazionalismo hanno in molte occasioni forzato il sistema, ottenendo parole, frasi e concetti nascosti di pura fantasia, svilendo l’originario obiettivo di Weissmandl e trasformando i Codici Nascosti in un fenomeno simile alle profezie di Nostradamus. Mentre alcuni ricercatori hanno visto nei Codici Nascosti un modo per leggere nel destino, per altri la presenza di questi riferimenti ad eventi accaduti sarebbe semplicemente la testimonianza che la Torah e opera del Dio Onniscente, conoscitore del passato, presente e futuro. Notevole è anche la schiera di scettici. Due matematici, Dror Bar-Natan e Brendan McKay furono tra i primi a rifiutare le ricerche di Witzum, Rips e Rosemberg. McKay dimostrò che con sistemi computerizzati si potevano trovare i riferimenti ai 34 Grandi Rabbini anche nel libro “Guerra e Pace” di Tolstoi. Altri esperimenti consentirono di trovare riferimenti nascosti alla morte di Lady Diana e all’11 Settembre addirittura nel romanzo “Moby Dick” di Melville. Codice “rivelato” dal computer Prima dell’era dei computer, la capacità umana di analizzare in questo modo il testo biblico era limitata. Nell’agosto 1994, però, la rivista Statistical Science pubblicò un articolo in cui Eliyahu Rips, professore associato di Matematica all’Università Ebraica di Gerusalemme, e altri ricercatori facevano una sorprendente asserzione: eliminando tutti gli spazi fra le lettere del testo ebraico di Genesi e usando sequenze di lettere equidistanti, avevano scoperto, codificati nel testo, i nomi di 34 famosi rabbini e altre informazioni, come le date di nascita e di morte, in prossimità dei rispettivi nomi.* Dopo ripetute prove, i ricercatori pubblicarono le loro conclusioni, secondo cui, statisticamente, le informazioni criptate in Genesi non potevano essere una coincidenza, ma la dimostrazione che le informazioni ispirate erano state deliberatamente cifrate nel testo migliaia di anni fa secondo un codice nascosto. Sfruttando questo metodo, il giornalista Drosnin fece i propri esperimenti, alla ricerca di informazioni nascoste nei primi cinque libri della Bibbia ebraica. A suo dire, Drosnin trovò il nome di Yitzhak Rabin cifrato nel testo biblico con una frequenza di salto di 4.772 lettere. Disponendo il testo biblico in righe di 4.772 lettere ciascuna, vide che il nome Rabin (letto verticalmente) intersecava una riga (Deuteronomio 4:42, disposta orizzontalmente) che Drosnin tradusse “assassino che commetterà omicidio”.* In realtà Deuteronomio 4:42 parla di un omicida che uccideva qualcuno involontariamente. Perciò molti hanno criticato il criterio arbitrario di Drosnin, asserendo che con simili metodi poco scientifici si potrebbero trovare messaggi analoghi in qualunque testo. Ma Drosnin non si diede per vinto e rilanciò la sfida: “Quando i miei critici troveranno un Famoso pesto ritirato dai supermercati. Se lo avete in casa dovete restituirlo.
messaggio sull’assassinio di un primo ministro codificato [nel romanzo] Moby Dick, gli crederò”. Prova di ispirazione? Il prof. Brendan McKay, del Dipartimento di Informatica dell’Università Nazionale Australiana, raccolse la sfida e condusse un’approfondita analisi computerizzata del testo inglese di Moby Dick.* Usando lo stesso metodo di Drosnin, McKay affermò di aver trovato “predizioni” dell’assassinio di Indira Gandhi, di Martin Luther King jr., di John F. Kennedy, di Abraham Lincoln e di altri. McKay disse di aver scoperto che pure MobyDick “profetizzava” l’assassinio di Yitzhak Rabin. Tornando al testo ebraico di Genesi, McKay e colleghi hanno messo in discussione anche i risultati sperimentali di Rips e colleghi. Secondo loro i risultati sono dipesi più dal metodo e dall’approccio dei ricercatori che non dall’effettiva presenza di un messaggio in codice ispirato, nel senso che l’interpretazione dei dati è molto soggettiva. Su questo il dibattito fra gli esperti è ancora in corso. Un’altra questione sorge quando si asserisce che questi messaggi in codice sarebbero stati occultati deliberatamente nel testo “standard” o “originale” ebraico. Rips e colleghi dicono di aver condotto la ricerca sul “testo standard, generalmente accettato del Genesi”. Drosnin scrive: “Ogni Bibbia attualmente esistente in ebraico conta esattamente lo stesso numero di lettere”. Ma è vero? Invece di un testo “standard”, oggi sono in uso varie edizioni della Bibbia ebraica, basate su manoscritti diversi. Sebbene il messaggio biblico sia lo stesso, i singoli manoscritti non sono identici lettera per lettera. Molte traduzioni odierne si basano sul Codice di Leningrado, il più antico manoscritto ebraico completo, copiato verso il 1000 E.V. Rips e Drosnin hanno invece usato un altro testo, il Koren. Shlomo Sternberg, rabbino ortodosso e matematico della Harvard University, spiega che il Codice di Leningrado “differisce dal Koren utilizzato da Drosnin per 41 lettere in Deuteronomio soltanto”. Fra i Rotoli del Mar Morto ci sono parti del testo biblico copiate più di 2.000 anni fa. Spesso la grafia delle parole in questi rotoli differisce notevolmente da quella dei successivi testi masoretici. In certi rotoli vennero aggiunte in abbondanza determinate lettere per indicare i suoni vocalici, non essendo ancora stata inventata la puntazione vocalica. Altri rotoli hanno un numero di lettere inferiore. Il confronto di tutti i manoscritti biblici esistenti rivela che il significato del testo biblico è invariato, ma indica pure chiaramente che l’ortografia e il numero di caratteri variano da un manoscritto all’altro. La ricerca di un ipotetico messaggio nascosto è legata all’esistenza di un testo assolutamente invariabile. Basta il cambiamento di una sola lettera per alterare completamente la sequenza e il messaggio, sempre che ci sia. Dio ha preservato il suo messaggio nella Bibbia. Ma non ha salvaguardato l’integrità di ogni singola lettera, come se fosse ossessionato da cose insignificanti quali le variazioni ortografiche verificatesi nel corso dei secoli. Non indica questo che Dio non ha codificato nella Bibbia un messaggio nascosto? — Isaia 40:8; 1 Pietro 1:24, 25. Abbiamo bisogno di un codice nascosto nella Bibbia? L’apostolo Paolo scrisse molto chiaramente che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. (2 Timoteo 3:16, 17) Il chiaro e schietto messaggio della Bibbia non è troppo difficile da capire e applicare, ma molti preferiscono ignorarlo. (Deuteronomio 30:11-14) Le profezie chiaramente esposte nella Bibbia sono una solida base per credere nella sua ispirazione.*A differenza di un codice nascosto, le profezie bibliche non sono un fatto arbitrario e non ‘sorgono da privata interpretazione’. — 2 Pietro 1:19-21. L’apostolo Pietro scrisse che “non fu seguendo false storie inventate artificiosamente che vi facemmo conoscere la potenza e la presenza del nostro Signore Gesù Cristo”. (2 Pietro 1:16) L’idea di un codice biblico affonda le radici nella mistica ebraica e utilizza metodi ‘inventati artificiosamente’ che oscurano e distorcono il significato genuino dell’ispirato testo biblico. Le Scritture Ebraiche stesse condannano senza mezzi termini questo approccio mistico. — Deuteronomio 13:1-5; 18:9-13. Come siamo felici che la Bibbia contenga un messaggio chiaro e istruzioni comprensibili che possono aiutarci a conoscere Dio! È molto meglio che tentare di conoscere il Creatore andando in cerca di messaggi nascosti, frutto di privata interpretazione e dell’immaginazione assistita dal computer. — Matteo 7:24, 25. In ebraico le lettere hanno anche un valore numerico. Perciò queste date sono desunte da lettere, e non da numeri, che compaiono nel testo ebraico. Codice Genesi, trad. di P. Lorenzin, C. Montani e M. Vecchietti, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1997, pagine 27-8. L’ebraico si scrive senza vocali, che vengono aggiunte mentalmente dal lettore secondo il contesto. Se non si tiene conto del contesto, il senso di una parola può essere completamente cambiato inserendo vocali diverse. L’italiano si scrive con le vocali, per cui una simile ricerca di parole è molto più difficile elimitata.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 11:25 
propaganda sionista.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 12:03 
Il solito totalitarista. [:302]

Dovresti leggere i tre libri, " Codice genesi " di Drosnin Michael.
L' autore non è Ebreo e nemmeno religioso.
La sua ricerca, coadiuvata da importanti matematici, ha rivelato un codice che poteva essere decriptato solo con l' avvento dei computer.
Questo fà pensare alla possibile matrice aliena, come responsabile della stesura del testo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 14:00 
estrapolare significati universali da quelle serie di lettere una dietro l'altra è davvero da miopi. la genesi non è altro che a copia di altri miti, sempre che la serie di consonanti che formano la genesi parlino davvero di quello cosa che nessuno può sapere con certezza.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 14:39 
Le possibilità matematiche che esista il codice sono 300 a 1, notevole considerando che in matematica un modello attendibile viene preso in considerazione con un 100 a 1.
Questo presunto codice, applicato ad altre pubblicazioni non funziona, sono stati fatti test con " Guerra e pace ".
Funziona solo con la Bibbia scritta in ebraico, che come sappiamo è stata trascritta lettera su lettera, senza mai alterarne il testo originale.
Su chi possa averla scritta puo essere motivo di dibattito. L' unica certezza a sentire autore e matematici che hanno studiato il testo, è che un codice esiste.
Michael Drosnin è un giornalista investigativo, niente di più. Leggere il libro potrebbe essere utile per comprendere il senso della sua ricerca.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 15:31 
se io prendo la tabellina del 3,
anche da lì ci estrapolo le leggi universali
del cosmo intero..

coi numeri e lettere si può giocare all'infinito..

che c sia inserito un testo criptico
nascosto all'interno del testo
c può stare..
non sarebbe neanche troppo complicato..
basta stabilire a priori la chiave di cifratura.

ma che da quello si possa desumere
il futuro del mondo tipo nostradamus
c credo ZERO..



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 13/10/2016, 15:38 
Tutti sanno che da qualsiasi pubblicazione riusciresti a formare parole e fare previsioni, prendendo lettere e numeri a caso.
Quando si parla di codice, ci si riferisce ad una sequenza schematica, che si ripete con modelli matematici precisi e non casuali.
Secondo molti, il tempo non è lineare e se fosse così, passato, presente e futuro sarebbero sovrapposti e quindi visionabili da chi ne avesse la capacità.



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 Oggetto del messaggio: Re: Codice Genesi
MessaggioInviato: 17/10/2016, 21:00 
Il “Codice Genesi” (o Codice della Torah) è un codice che si sostiene sia stato intenzionalmente integrato nei testi della Bibbia, individuabile ricercando particolari sequenze di lettere equidistanti. Ad esempio, partendo da una lettera qualsiasi, possiamo prendere in considerazione solo le lettere n-esime nel testo, ovvero le lettere spaziate a intervalli regolari di n caratteri, esclusi gli spazi fra parole. Se si setaccia secondo tale schema un intero libro biblico, come la Genesi, il risultato è naturalmente una lunghissima successione di lettere. Cambiando la lettera iniziale e il parametro “n” si possono generare svariate successioni di questo tipo. Si immagini di avvolgere una simile serie di caratteri attorno ad un cilindro, in modo che esse possano essere tutte evidenti; quindi si appiattisca il cilindro per rivelare diverse file di lettere, con colonne di uguale lunghezza, eccetto forse l’ultima che potrebbe essere più corta di tutte le altre; infine ci si metta alla ricerca di nomi significativi in corrispondenza di date. Da notare che la ricerca attraverso disposizioni geometriche di lettere può essere effettuata orizzontalmente, verticalmente, diagonalmente, o secondo qualunque altro schema vogliate! Un gruppo di matematici israelliani ha fatto esattamente questo, ed essi sostengono di aver trovato moltissime corrispondenze quando si sono messi a cercare nomi in corrispondenza di date di nascita o morte. Doron Witztum, Eliyahu Rips e Yoav Rosenberg hanno pubblicato la loro scoperta sulla rivista scientifica Statistical Science (1994, vol.9, n.3, 429-438) col titolo “Equidistant Letter Sequences in the Book of Genesis”. Il commento del direttore editoriale della rivista fu:

“Quando gli autori hanno fatto ricorso ad un test di randomizzazione per verificare quanto raramemente le disposizioni trovate potrebbero prodursi per pura casualità hanno ottenuto un risultato altamente significativo, con probabilità p=0,0000016. I nostri revisori ne sono rimasti stupefatti: le loro posizioni iniziali erano che il Libro della Genesi non potesse contenere riferimenti a personalità attuali, ma quando gli autori hanno compiuto ulteriori analisi e controlli l’effetto ha semplicemente mantenuto la sua validità.”



Ovvero, la probabilità di ottenere quegli stessi risultati era di sedici su un milione, o di uno su 62.500. Gli autori affermarono: “L’analisi per randomizzazione dimostra che l’effetto è significativo a livello di 0,00002 [e] che la affinità delle sequenze di lettere con significati corrispondenti nella Genesi non è dovuta solo al caso.” Harold Gans, ex criptologo al Dipartimento della Difesa USA, riprodusse lo studio degli israeliani e lo confermò nelle conclusioni. Witztun successivamente dichiarò che secondo i calcoli la probabilità di ottenere simili risultati per puro caso era di uno su quattro milioni. Tuttavia recentemente ha cambiato idea e la sua stima è passata a p=0,00000019 (ovvvero uno si 5,3 milioni). Jason Browning, scienziato creazionista, afferma che i primi cinque libri della Bibbia contengono disposizioni occulte di parole che sono state “matematicamente dimostrate impossibili da ottenere per puro caso.” Browning tuttavia non cita chi possa aver condotto i calcoli del caso per suo conto.

Ad ulteriore dimostrazione della attendibilità statistica dei loro risultati, gli isrealiani analizzarono la versione ebraica del Libro di Isaia e i primi 78.064 caratteri di una traduzione ebrea di Guerra e Pace di Tolstoy. Essi trovarono ancora numerosi nomi in stretta associazione a date di nascita o morte, ma i risultati furono statisticamente poco significativi (la versione della Genesi impiegata nel loro studio conteneva esattamente 78.064 caratteri).

E che può significare tutto questo? Per alcuni significa che le disposizioni di parole nella Genesi sarebbero intenzionali e che Dio stesso è l’autore primo del codice. Se è vero, il Libro di Isaia e qualunque altro testo biblico che non superi la prova delle sequenze di lettere dovrebbero essere ignorati d’ora in poi?? Dovremmo forse concludere che queste statistiche dimostrano la pretesa degli Ebrei di essere il popolo eletto di Dio, o che nessuno altro nome dovrebbe essere aggiunto alla lista delle persone importanti di Israele, a meno che non superi il test delle sequenze di lettere equidistanti? A meno che altre religioni non riproducano risultati statisticamente cos improbabili a partire dai propri testi, l’occultista dalle propensioni matematiche potrebbe anche considerarle delle imposture teologiche. Dovremmo forse dedicarci alla traduzione in ebraico di tutti i libri sacri di tutte le religioni per verificare quante personalità di spicco vi sono citate in codice? Molti semplicemente non hanno la minima idea di cosa pensare di simili sorprendenti giochi matematici.

Un computer può davvero leggere la mente di Dio?? Apparentemente sì, poiché secondo la teoria Dio avrebbe dettato nella sua lingua d’adozione (l’ebraico) un insieme di parole più o meno comprensibili, contenenti storie di creazione, diluvi, guerre fratricide, miracoli e altro ancora, compresi molti messaggi moraleggianti. Ma questo dio ebraico avrebbe scelto le proprie parole con cura, codificando nella Bibbia anche profezie e messaggi assolutamente di nessun valore religioso.

Molti non sono affatto particolarmente meravigliati. Alcuni “scienziati creazionisti” cristiani sostengono che il codice biblico sia la prova scientifica dell’esistenza di Dio. Se hanno ragione, dovrebbero tuttavia convertirsi al giudaismo. Doran Witztum non lo può fare, essendo già ebreo, ma ha portato il lavoro compiuto sulla Genesi ben oltre le idee dei suoi stessi colleghi. Alla televisione israeliana egli ha affermato che i nomi dei campi minori su una mappa di Auschwitz sembrano notevolmente vicini alla frase “in Auschwitz”. Le probabilità che ciò avvenga per caso sarebbero una su un milione. Alcuni suoi studenti hanno effettuato i calcoli e annunciano che il loro mentore si sbaglia per un valore 289.149! L’abilità matematica di Witztum potrà non essere all’altezza delle sue buone intenzioni, ma è arduo capire quali possano essere tali intenzioni. Dio voleva forse curiosamente svelare che i campi secondari di Auschwitz erano proprio ad Auschwitz??

Michael Drosnin e tutti gli appassionati del suo famoso libro, The Bible Code, sostengono che decodificare la Bibbia possa condurre alla rivelazione di profezie e profonde verità di importanza secolare, non tutte delle quali sono state già rivelate agli ebrei. Secondo Drosnin la Bibbia è il solo testo in cui simili frasi in codice vengono riconosciute in uno schema statisticamente significativo, e la probabilità che tutto ciò sia frutto di casualità è inverosimile. Ricorrendo all’analisi delle sequenze di lettere equidistanti, Drosnin ci fa notare che l’assassinio di Rabin era predetto nella Bibbia, insieme a quelli di Sadat e di Kennedy. Alla fine qualcuno ha trovato un utilizzo veramente utile per i computer: compiere analisi sequenziali di lettere nei testi biblici, alla ricerca di messaggi secolari occulti. Nostro Signore doveva decisamente apprezzare l’enigmistica!

Ma non tutti concordano con l’ipotesi di Drosnin, come Harold Gans, il crittologo del Dipartimento della Difesa americano, ormai in pensione, che appoggiò il lavoro di Witztum, Rips a Rosenberg. Gans ha pubblicato una dichiarazione in merito a The Bible Code e altri libri del genere. Ne riportiamo un estratto qui di seguito:

“Nel libro si sostiene che i codici della Torah siano utilizzabili per predire il futuro. Ciò è assolutamente infondato. Non vi è alcuna base scientifica o matematica a sostegno di una simile affermazione, e il ragionamento seguito per giungere a una conclusione del genere nel libro è chiaramente in errore. Se è vero che certi eventi storici sono stati dimostrabilmente codificati nella Genesi in vari schemi, non è invece assolutamente vero che ogni configurazione del genere di parole “codificate” rappresenti necessariamente un potenziale fatto storico. Di fatti è vero esattamente l’opposto: la maggiorparte di tali configurazioni saranno piuttosto casuali e si incontreranno in qualunque testo di sufficiente lunghezza. Il Sig.Drosnin sostiene che la “sua” predizione dell’assassinio del primo ministro Rabin sia una “prova” che col Codice Genesi si possa prevedere il futuro. Ma un solo successo, non importa quanto spettacolare, o anche altre fortunate predizioni del genere, non dimostrano assolutamente niente a meno che non siano proposte e valutate in condizioni attentamente controllate. Ogni scienziato che si rispetti sa che le evidenze aneddotiche non sono mai prova di niente. ”



Il Prof. Menachem Cohen, noto studioso della Bibbia alla Università Bar-Ilan, ha criticato Witztum e gli altri su due punti fondamentali: 1) ci sono varie altre versioni ebraiche della Genesi per le quali l’analisi di sequenze di caratteri non ha prodotto alcun risultato statisticamente significativo; 2) gli appellativi dati ai grandi di Israele erano incoerenti ed arbitrari. Il professore compie delle buone osservazioni, ma magari questo prova solo che la versione Koren della Genesi è proprio quella giusta, e che gli appellativi rilevati sono quelli più giusti per le personalità importanti nella storia di Israele.

Altri critici, come Brendan McKay, hanno condotto in proprio l’analisi di Guerra e Pace, ottenendo risultati notevolmente differenti da quelli di Witztum et al. Molti comunque hanno fatto poco più che riutilizzare l’analisi sequenziale per individuare nomi, date ed altro in vari libri della Bibbia, il che, come è noto anche al più scarso degli esperti in statistica, non ha assolutamente rilevanza. Ad ogni modo Drosnin sembrava chiedere un controllo di quel tipo quando dichiarò: “Quando i miei critici troveranno un messaggio sull’assassinio di Kennedy criptato in Moby Dick, allora gli crederò.” McKay prontamente tirò fuori un’analisi sequenziale del testo di Moby Dick, predicendo non solo l’attentato a Indira Ghandi, ma anche quelli di Martin Luther King, John F. Kennedy, Abramo Lincoln ed Yitzhak Rabin, assieme alla fine della Principessa Diana. Il matematico David Thomas ha compiuto un’analisi sequenziale del testo della Genesi, trovando le parole code (codice) e bogus (falso) in prossimità reciproca non una, bensì sessanta volte! Quante sarebbero le probabilità di una cosa del genere? Significa dunque che Dio ha criptato nel testo un codice per rivelarci che non vi è alcun codice? Le vie del Signore sono davvero misteriose…

Riferimenti bibliografici e sul Web

Il futuro del mondo è scritto nella Bibbia
Bibbia: la guerra dei codici di Massimo Introvigne
In Search of Mathematical Miracles by Brendan McKay
Harold Gans' Statement
Report on new ELS tests of Torah (29 May 1997) by Dror Bar-Natan, Alec Gindis, Aryeh Levitan and Brendan McKay
Mathematical Miracles in the Qur'an or the Bible?
Torah Codes - Dorun Witztun Speaks Out
Statistics Crack ‘Bible Code’ Theory Postulated Hidden Modern Facts in Document



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