zakmck ha scritto:
Io ho detto che sopravaluti l'importanza delle testimonianze nel contesto della discussione e non che le testimonianze non valgono nulla
Il contesto della discussione é il confronto tra scienza e religione. Tu a tal proposito hai detto che la scienza si basa su fatti oggettivi mentre la religione sulla narrazione soggettiva di testimonianze tramandate nel corso dei millenni.
Se tu dici che io ho sopravvalutato l'importanza della testimonianza in ambito religioso, vuol dire che secondo te ho osato metterla a paragone col valore oggettivo e inconfutabile delle prove in ambito scientifico.
Ma siccome é stato detto che non c'é nessun conflitto (e nessun confronto) tra scienza e religione, allora é anche sbagliato parlare di sottovalutazione o sopravvalutazione. Semplicemente perché non ci sono termini di paragone tra le due cose (prove e testimonianze): ognuna nel proprio ambito di riferimento ha la sua importanza.
Con questo non voglio dire che le testimonianze hanno valore oggettivo piú delle prove scientifiche, ci mancherebbe, non sono rimbambito fino a questo punto. Peró nemmeno accetto che venga fatto un eventuale confronto tra le due cose, perché non ha senso. Ognuna ha la sua importanza.
Cita:
Le testimonianze, in senso generale, hanno certamente la loro importanza ma solo quando sono fornite in forma diretta.
Beh molti racconti sulla vita di Gesú sono forniti in forma diretta. Ti ricordo infatti che i quattro evangelisti erano contemporanei di Gesú e hanno conosciuto Gesú. Altri autori romani come Flavio Tacito Svetonio ecc, erano anch'essi contemporanei di Gesú.
E siccome parliamo giá di diversi testimoni (senza considerare le fonti apocrife) che raccontano tutti (piú o meno) le stesse cose, se ne deduce che queste testimonianze sono (come si direbbe in sede di giudizio) precise e concordanti. Quando una testimonianza é precisa e concordante, vuol dire che ha un valore indiziario molto grave.
D'altronde anche l'esistenza di personaggi storici famosi del passato (per es Napoleone, Beethoven, Carlo Magno, Platone, e chi piú ne ha piú ne metta) é documentata solo da testimonianze e racconti: mica ci sono filmati o prove scientifiche che siano esistiti veramente. Per questo dobbiamo metterli in discussione? Chiaramente no. Ma allora io non mi sento nemmeno di mettere in discussione i miracoli che ha fatto Gesú
Cita:
Quella a cui ti riferisci si chiama storia della religione ed e' una cosa nettamente distinta dalla religione.
Nella religione invece, non ci sono interrogativi, solo risposte.
Io vorrei sfatare questo falso mito che la religione ha solo risposte e zero domande. Non é vero.
In realtá in teologia esistono i cosidetti segreti ontologici, cioé quei misteri che solo Dio puó comprendere ma non l'uomo.
Attengono sia all'esistenza di Dio che dell'uomo stesso.
«Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni» (Giobbe 36, 26)Come attesta
Isaia 45,15, Egli è il Dio nascosto sia:
- per modus essendi, ossia in ragione della Sua natura;
per modus volendi, ossia in ragione della Sua volontà, che
per modus operandi, ossia in ragione della Sua opera.
Anche la sapienza universale viene presentata in
Gb 28,21a e in
Gb 28,22 come sfuggente ad alcune creature, tra cui l'uomo, le quali ne hanno comunque udito la fama perché le stesse si imbattono sempre nel mistero di questa sapienza che le supera, e in
Gb 28,21b come inaccessibile per le altre creature perché ne ignorano l'esistenza.
«L’abisso e la morte dicono:
“Con i nostri orecchi ne udimmo la fama”. [23-28]
23
Dio solo ne discerne la via,
lui solo sa dove si trovi,
24
perché lui solo volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede tutto ciò che è sotto la volta del cielo.Insomma i riferimenti sono davvero tanti. Questo link ti puó aiutare a capire che non é vero che la religione ha una presunzione di conoscenza, perché questa é una cosa che attribuisce a Dio e non all'uomo. Di conseguenza non ha solo risposte, ma anche domande.
http://it.cathopedia.org/wiki/Mistero#I ... ontologici