Lupi di Roma

[Morley]

Il male è come una radice invisibile, resta nei luoghi dove si è manifestato e ripermea i suoi abitanti nei millenni, in effetti la chiesa di Roma è l'impero sopravvissuto al tempo, che ripete le sue abomina-zioni fino alla fine.

Smentire i fatti non serve a cambiare le sorti.

[Morley]

Il cristianismo luciferino, la cui "sancta mater" è a Roma, in realtà non adora afftto Dio Padre, nè accoglie in sè in Cristo risorto tornato per giudicare i vivi e i morti, bensì plaude al suo cadavere ancora inchiotato alla croce, perchè Satana è così che vuole vedere il Figlio di Dio (il vero Uomo), eternamente crocifisso per dargli spazio.
Un'altra delle sue illusioni fattasi religione, infatti la chiesa istitu-zion-ale insegna il sadomasochismo: Soffrire, subire e morire.
Naturalmente durante queste tre ripetitive e magnifiche fasi della vita umana sotto il regime del diavolo l'uomo deve comunque lavorare, figliare nuova carne a Satana e pregarlo in chiesa, solo così il pollaio Terra degli alieni può eternamente sostenerli, ed infatti le genera-zioni si ripetono schiave.
Il motto cristiota è: Prima il dovere e poi... il dolore.

[Morley]

Naturalmente il "sale" della fede non manca a Roma, giochi di prestigio infervorano tutti i "signori e le signore" fedeli, il pre-pre-nomen indica la parità con il loro signore, loro sono socialmente ora riconosciuti pari ai loro idoli, tale da sembrare dei manichini di marmo in odore di santità, quindi freddi e amorfi come sassi, un aspetto identificativo infallibile.
Tutto ciò che fanno è per soldi o per mostra.

[Morley]

E così, mentre la Roma terminale collassa su se stessa, i Lupi escono dai lupanari e dai baccanali per ossequiare il loro idolo papale, sazi di ogni ben del loro dio e gonfi di boria collettiva, convinti che quello con la Maria li salvi dalla triste fossa che si sono scavati.