P.D. Ouspensky, allievo di Gurdjieff ,autore della Quarta via.
Un uomo alla ricerca di "verità" che potesse illuminare i tanti, perchè?
"Verità" che scopre nell'insegnamento di Gurdjieff,divenendo convinto sostenitore.
Di Gurdjieff e il suo insegnamento sul forum ci sono numerosi thread, per chi fosse
interessato basta cercare.
Quello che vorrei evidenziare è l'ultimo periodo della vita di Ouspensky,
tragico e incomprensibile.
Premessa: ci sono 2 "leggi" fondamentali nell'insegnamento di Gurdjieff
che regolano la vita e l'uomo in questa realtà, la legge del Tre, e del Sette o Ottava,
quest'ultima legge dice che ogni processo di cambiamento, decisioni,
sono "regolamentate", non seguono una "via lineare" dove tutto "fila liscio" ,
ma sono soggette ad "interferenze", e che la maggior parte delle volte
portano il soggetto a ritornare sulla "griglia di partenza" o addirittura
di giungere a conclusioni diametralmente opposte a quanto prefissato.
Ouspensky dopo il dissidio con Gurdjieff, fondò due scuole,
una a Londra e una a New York per dispensare il suo sapere,
ma si trovò in una strana posizione, espose gli insegnamenti di Gurdjieff
ma rifiutò di avere qualcosa in comune con lui.
Non ci sono risposte che chiariscano questa ambiguità,
enfatizzava il sapere del maestro ma disconosceva l'uomo Gurdjieff
In una delle sue ultime conferenze, a pochi giorni dalla morte,
un suo allievo chiese chiarimenti sulla Scuola, e sul "Lavoro",
Ouspensky perse la pazienza e dichiarò che non esisteva alcun "Lavoro",
che il linguaggio che aveva usato per decenni non aveva senso,
né la Scuola né il Lavoro esistono e che l'unico modo consiste
nel guardare dentro se stessi e decidere cosa si vuole veramente.
Incredulità e sbigottimento, queste le reazioni degli allievi alle parole
di Ouspensky, rinnegava ciò che aveva professato per quasi 30 anni.
È impossibile dire con certezza come o perché ciò sia accaduto,
furono i dubbi mai sopiti che compromisero le sue convinzioni? O il
suo corpo indebolito dalla malattia? O la sua "passione" per l'alcol?
Probabilmente un mix di tutte e tre le ipotesi, questa conclusione
avvalora la legge dell'ottava, mancò di “shock addizionale“?
Parafrasando Marie Louise von Franz:
Cita:
Poco prima della morte
in una coscienza debole irrompe l'inconscio
con tutto ciò che non è stato
"lavorato" e prende sopravvento
Quando compiamo una scelta, o prendiamo "decisioni irrevocabili"
nello stesso istante "nasce" dentro di noi una "forza" che si oppone,
e per quanto la scelta fatta o la "strada intrapresa" sia congeniale,
dovremo, prima o poi, confrontarci con questa "forza"